di Federica Marengo sabato 20 gennaio 2024
-Nel 105° giorno di guerra in Medio Oriente, sono proseguiti gli attacchi dell’esercito israeliano sulla Striscia, in particolare a sud, dove ,nell’area intorno a un ospedale, almeno 29 persone sono rimaste uccise in un bombardamento. Per il ministero della Sanità di Hamas, dunque, sono salite a 24.927 le vittime palestinesi dal 7 ottobre a oggi. Ripresi invece gradualmente a Gaza , i servizi di telefonia e quelli internet.
I media ufficiali siriani poi hanno riferito stamane di un attacco , attribuito a Israele, che ha colpito un palazzo a Damasco, in Siria, causando al momento dieci vittime, tra le quali il capo dell’intelligence delle Guardie rivoluzionarie, l’esercito ideologico iraniano, il suo vice e altri due pasdaran.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani ha dichiarato al riguardo: “l raid effettuato in Siria dove sono morti quattro esponenti dei Pasadaran iraniani “è un atto criminale e aggressivo del regime sionista. Senza dubbio, il sangue di questi martiri di alto rango non sarà sprecato, e la Repubblica islamica dell’Iran, si riserva il diritto di rispondere al terrorismo organizzato del falso regime sionista al momento e nel luogo appropriati”.
Successivamente, secondo quanto riferito da alti funzionari americani all’agenzia di stampa Reuters, alcuni missili hanno colpito la base aerea di Ain al Assad ,in Iraq, dove sono di stanza le forze statunitensi, ferendo gravemente i soldati iracheni presenti.
Intanto, il Premier israeliano, Netanhyau ha smentito tramite il suo ufficio , le affermazioni del Presidente USA Biden , secondo cui quest’ultimo, nel colloquio telefonico avuto in cui ha ribadito la “responsabilità di Israele a proteggere i civili, si sarebbe detto disponibile a riconoscere uno Stato palestinese, chiarendo: “Israele deve mantenere il pieno controllo della sicurezza della Striscia per garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese. Netanyahu non si è opposto alla soluzione dei 2 Stati ; ha ripetuto la sua posizione coerente da anni , annunciata anche in conferenza stampa il giorno prima del colloquio con Biden”.
Al riguardo, il rappresentante di Hamas, Izzat al-Richiq ha commentato su Telegram: “Vendere l’illusione che Biden stia cercando di parlare dello Stato palestinese non inganna il nostro popolo. Biden è un partner a pieno titolo nella guerra del genocidio e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui”.
Al riguardo, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres , a margine della cerimonia di chiusura del 19esimo vertice del Movimento dei Non allineati a Kampala, in Uganda, ha sottolineato: “Il rifiuto di accettare la soluzione dei due Stati per israeliani e palestinesi e la negazione del diritto a uno Stato per il popolo palestinese è inaccettabile. Ciò prolungherebbe indefinitamente il conflitto, che è diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globale, esacerberebbe la polarizzazione e incoraggerebbe gli estremisti ovunque”, ha sottolineato. “Il diritto dei palestinesi a costruire un proprio Stato deve essere riconosciuto da tutti”.
Quanto agli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, decine di manifestanti, insieme con i familiari dei rapiti stanno protestando da ieri sera nei pressi della residenza del premier Netanyahu, chiedendo “altri passi per la liberazione”.
In serata, poi, il Times of Israel ha fatto sapere che migliaia di persone si sarebbero radunate in piazza Habima a Tel Aviv ,per chiedere le dimissioni del governo presieduto da Netanyahu.
In proposito, quattro alti funzionari delle Forze di Difesa israeliane (Idf) avrebbero dichiarato al New York Times: “Una campagna prolungata volta a rovesciare il governo di Hamas nella Striscia di Gaza costerà probabilmente la vita agli ostaggi israeliani. I due obiettivi principali della guerra nella Striscia di Gaza, ossia la liberazione delle persone sequestrate e la distruzione del movimento integralista islamico palestinese, sono in contrasto tra loro”.
Tuttavia, il membro dell’ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk, ha dichiarato all’agenzia di stampa russa Sputnik, citata da Al Jazeera, che: “Alla fine, Israele sarà costretto a raggiungere un accordo, perché in più di cento giorni di guerra non è riuscito a recuperare alcun prigioniero con la forza. ll movimento non vuole tenere i prigionieri israeliani e sta cercando un nuovo accordo per lo scambio. Israele “li riporterà indietro tramite un accordo con il movimento, o li prenderà come corpi”.
Quanto alla situazione nel Mar Rosso e agli attacchi dei ribelli Houthi , sostenuti dall’Iran, alle navi israeliane e occidentali e alla possibile missione navale UE , che vedrebbe coinvolta anche l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Tajani, in un’intervista a il Quotidiano Nazionale, ha detto: “Lunedì alla riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea a Bruxelles porterò la proposta italiana, tedesca e francese che ho scritto insieme al ministro Crosetto per una missione che permetta di difendere ancora meglio, con forza e determinazione il traffico marittimo. L’idea è allargare la missione che già esiste e portarla fino al Canale di Suez. Sarà una missione ovviamente difensiva ma forte e determinata. Un passo importante anche per andare verso la difesa europea”.
Poi, riguardo alla partecipazione dell’Italia a una futura missione di peacekeeping, il vicepremier e ministro Tajani ha risposto: “Io penso proprio di sì. Finita la guerra credo che una delle soluzioni potrebbe essere la presenza delle Nazioni Unite con un’amministrazione guidata da un Paese arabo e con una presenza anche di una missione di pace italiana così come c’è in Libano. Noi siamo disponibili a parteciparvi”.
Non bisogna mai rinunciare alla soluzione diplomatica, bisogna continuare, come la goccia che scava la roccia. Insistere, insistere, insistere per trovare una soluzione che porti alla via di un percorso di pace con uno Stato libero per i palestinesi e uno Stato libero di Israele e che entrambi si riconoscano. Questo è il percorso migliore, l’unico per cercare la pace. Io sarò in Israele la prossima settimana, anche in Palestina e Libano per portare un altro positivo messaggio per cercare di impedire un’escalation negativa in Medio Oriente”.
Nella giornata di oggi, poi si sono registrati scontri e tensioni nel corso del corteo organizzato a Vicenza dai centri sociali per protestare contro la presenza di operatori israeliani alla Fiera VicenzaOro La manifestazione, a cui hanno preso parte 500 persone, deviando dal percorso stabilito, ha tentato di avvicinarsi al quartiere fieristico, dove c’è stato il contatto con le forze dell’ordine, che hanno respinto il corteo, caricando. I manifestanti hanno lanciato fumogeni e petardi e le Forze dell’Ordina hanno risposto con gli idranti. Cinque, al momento le persone denunciate dalla polizia, nove , gli agenti del Reparti mobili feriti, ferito anche un agente della Digos di Venezia.
Il ministro degli Interni Piantedosi ha quindi telefonato al questore di Vicenza, Dario Sallustio, per manifestare la propria solidarietà nei confronti degli agenti aggrediti, informandosi sulle condizioni di questi ultimi ed esprimendo il proprio “apprezzamento per come le forze di polizia hanno saputo gestire ancora una volta, con la consueta professionalità, una situazione difficile, evitando guai peggiori e confermandosi presidio fondamentale di difesa della democrazia e della libertà”.
Il sindaco di Vicenza, in quota dem, Giacomo Possamai, in una nota ha dichiarato: “Non esiste giustificazione alcuna per le scene che abbiamo visto questa mattina in strada dell’Arsenale. Il diritto di manifestare è sacro e tutelato dalla Costituzione, ma chi scende in piazza con i bastoni e il viso coperto va contro l’eredità dei padri costituenti che hanno voluto scrivere quell’articolo dopo gli anni più bui della storia del nostro Paese. E non fa torto solamente a quelle righe della nostra Carta, ma fa anche male alla causa che dice di sostenere: è una contraddizione in termini chiedere la pace e il cessate il fuoco manifestando con violenza. Ottenendo tra l’altro l’effetto di allontanare ancora di più l’attenzione dal merito su quanto sta accadendo in Israele e in Palestina”.
Una condanna “netta e unanime per gli atti violenti e antisemiti” e “solidarietà agli agenti e alle Forze dell’Ordine” è arrivata dai Presidenti di Senato e Camera La Russa e Fontana, così come da esponenti della Maggioranza.
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