di Federica Marengo mercoledì 25 giugno 2025

-Lunedì, l’Iran ha effettuato un attacco missilistico sulla base USA di Al Udeid, in Qatar, in risposta al raid USA su tre siti nucleari iraniani, compiuto fra sabato e domenica scorsi. Il corpo delle Guardie rivoluzionarie di Teheran ha definito la base americana “un asse strategico degli USA in Medio Oriente”.
Il Qatar, che ha intercettato 18 dei 19 missili lanciati, che non hanno causato né vittime né feriti, ha condannato duramente l’attacco , definendolo: “inaccettabile”, anche perché realizzato da un Paese amico.
Il Presidente USA Trump ha annunciato che tra Israele e Iran sarebbe entrato in vigore un cessate il fuoco totale e completo in due fasi: Teheran avrebbe cessato le ostilità alle 04:00 di martedì e Tel Aviv 12 ore dopo e, che, dopo 12 ore di tregua da entrambe le parti , l’accordo sarebbe stato considerato effettivo e ha chiesto alle parti di non violare l’intesa.
Il Premier israeliano Netanyahu ha confermato l’adesione alla tregua e ha dichiarato che tutti gli obiettivi erano stati raggiunti. Anche il Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale iraniano ha dichiarato l’adesione al cessate il fuoco, sottolineando però di non fidarsi di Israele e di essere pronto a rispondere a ogni violazione.
Gli USA hanno riconosciuto il ruolo di mediazione con l’Iran esercitato dal Qatar.
Tuttavia, martedì, un missile di Teheran ha colpito Beersheha, in Israele, causando quattro morti e Israele ha accusato l’Iran di aver violato la tregua , rispondendo con attacchi diretti su obiettivi in Iran. Iran, che ha smentito di aver violato il cessate il fuoco.
Il Presidente USA Trump, quindi , è intervenuto, chiedendo a Israele di fermare i raid. Tel Aviv ha accettato la richiesta americana e la scorsa notte è stata la prima senza missili e bombardamenti reciproci.
Israele , però, ha annunciato che la Striscia di Gaza, dichiarata secondo fronte di guerra, è tornato ad essere il fronte primario. Nelle ultime ore, infatti, come reso noto da Al Jazeera, 41 persone sono state uccise , di cui 14 vicino a un centro di distribuzione di aiuti a Netzarim, mentre ieri, 7 soldati israeliani sono rimasti uccisi a Khan Younis per una bomba collocato sul loro mezzo blindato.
Intanto, in Iran, il Parlamento ha votato a favore della sospensione della cooperazione con l’Agenzia per l’Energia Atomica “finché la sicurezza degli impianti nucleari non sarà garantita”, in quanto, a detta di Teheran, “l’AIEA non ha condannato gli attacchi ai siti nucleari iraniani”.
La situazione in Medio Oriente, così come il conflitto tra Israele e Iran, la guerra in Ucraina e l’aumento delle spese per la difesa e la sicurezza, sono stati i temi al centro del vertice Nato, tenutosi fra ieri e oggi all’Aja.
Il vertice, svoltosi in un’unica sessione di lavoro, ha visto la partecipazione di 32 capi di Stato e di Governo , tra cui lo stesso Presidente USA Trump, arrivato ieri sera all’Aja, per partecipare alla cena di lavoro presso il Palazzo Reale, nella quale ha avuto un lungo colloquio con la Presidente del Consiglio Meloni, presente al Summit per l’Italia.
Al centro del colloquio, il Medio Oriente e la tregua tra Israele e Iran e la necessità di una de-escalation su tutti i fronti di guerra.
Stamane, invece, in un punto stampa tenuto con il Segretario generale della Nato Rutte, prima dell’inizio dei lavori, il Presidente Trump, tornando sulla crisi tra Israele e Iran, ha dichiarato: “Il raid a Fordow ha messo fine alla guerra. E’ stato la stessa cosa di Hiroshima e Nagasaki. Dentro c’è stata distruzione totale. Ora, l’Iran non potrà avere la bomba atomica. Ora , con l’Iran andiamo molto d’accordo. A Gaza stiamo facendo molti progressi”.
Poi, sull’aumento di spesa per la difesa da parte dei Paesi Nato da lui stesso richiesto, ha detto: “Ho chiesto di andare al 5% e oggi lo faranno. E’ una notizia importante. La Nato sarà molto più forte, ma aspettiamo il voto, a volte succedono cose strane”.
Al termine dei lavori, i capi di Stato e di Governo hanno sottoscritto l’impegno ad aumentare da qui al 2035 , con una verifica nel 2029, le spese per la difesa al 5% del Pil, così suddivise: il 3,5%,in materiale militare; l’1,5% , in infrastrutture e innovazione digitale.
Non tutti i leader, però, si sono setti d’accordo. Il Premier spagnolo Sanchez, infatti, ha detto di poter raggiungere gli standard militari richiesti senza spendere il 5%, ma il 2,1%. La Danimarca , a sua volta, ha chiesto che non vi fossero trattamenti di favore, così come l’Italia. La Presidente Meloni ha sottolineato che l’Italia farà la propria parte e che è pronta a alzare le spese al 5% del Pil , purché lo facciano anche tutti gli altri alleati.
Nel primo pomeriggio, al termine del vertice Nato, si è invece discusso della guerra in Ucraina. Al tavolo: Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Polonia e Ucraina e il Segretario generale della Nato Rutte.
In merito al tale incontro, Palazzo Chigi ha riportato in una nota: “L’incontro ha permesso di approfondire gli sforzi in corso e il sostegno all’azione degli Stati Uniti a favore del cessate il fuoco per un percorso negoziale che conduca ad una pace giusta e duratura in Ucraina. È necessario che la Russia dimostri di volersi impegnare seriamente nei colloqui, contrariamente a quanto fatto finora. I Leader hanno quindi ribadito il continuo sostegno all’Ucraina, alla sua autodifesa e alla sua industria della difesa, anche a fronte dei brutali attacchi russi contro i civili, e il mantenimento della pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni”.
A seguire, la Premier Meloni, prima di partire per Bruxelles, per partecipare domani e dopodomani al Consiglio Europeo, ha tenuto un punto stampa nel quale ha illustrato gli esiti del summit Nato e ha risposto alle domande dei cronisti e delle croniste.
La Presidente ha quindi dichiarato: “Dunque, si conclude un Vertice importante tanto, chiaramente, per gli impegni assunti, quanto per il contesto molto complesso sul quale si svolge. Penso che la cosa più importante sia la compattezza dell’Alleanza e la volontà di quell’Alleanza di rafforzarsi, che nel contesto nel quale ci troviamo è un elemento molto importante. Ovviamente salutiamo con soddisfazione l’avvio di un cessate il fuoco nella crisi tra Israele e Iran. È un tema sul quale bisogna continuare a lavorare, come sapete il nostro obiettivo è arrivare a delle negoziazioni, un accordo sul nucleare iraniano tra Iran e Stati Uniti. Ne ho parlato ieri col Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al quale ho detto – e l’ho ribadito oggi nel mio intervento nell’Assemblea plenaria – che serve la stessa determinazione per raggiungere altri due importanti cessate il fuoco: uno in Ucraina, dove la Russia sembra non voler fare passi in avanti , tutt’altro, e a Gaza dove, come ho detto più volte, la situazione è insostenibile. Dopodiché, dicevo, un Vertice importante anche per gli impegni che vengono assunti: sono impegni significativi, sono impegni sostenibili – lo voglio ribadire – per l’Italia: spese necessarie per rafforzare ovviamente la nostra difesa, per rafforzare la nostra sicurezza in un contesto che lo necessita, ma in una dimensione che ci consente di assumere questi impegni sapendo già che non distoglieremo neanche un euro dalle altre priorità del governo a difesa e a tutela degli italiani. Quindi parliamo di un incremento delle spese in difesa dell’1,5% in 10 anni, quindi non distante dall’impegno che l’Italia già assunse nel 2014 quando era all’1% delle spese di difesa in rapporto al prodotto interno lordo e si impegnò con un impegno che è stato ribadito da tutti i governi che mi hanno preceduto ad aumentarlo dell’1%. A questo si aggiunge un 1,5% di spese sulla sicurezza. Sono risorse che noi dobbiamo spendere e spendiamo comunque su materie molto più ampie della questione di difesa. Io detto tante volte, voi lo sapete, che la questione della sicurezza oggi è un dominio particolarmente ampio che riguarda la questione della difesa dei confini, che riguarda la migrazione irregolare, che riguarda le infrastrutture critiche, che riguarda la mobilità militare, le infrastrutture nel senso più generale ma anche l’intelligenza artificiale, la ricerca, l’innovazione tecnologica e quindi sono risorse che servono a mantenere questa Nazione forte come è sempre stata. Dopodiché, noi abbiamo ovviamente portato al Vertice alcune questioni che sono molto importanti per l’Italia, particolarmente l’attenzione sul fianco sud dell’Alleanza dove io ho cercato di spiegare ai colleghi anche quali sono le minacce: vediamo una Russia che oggi si proietta sempre di più nel Mediterraneo dopo aver perso la sua proiezione navale che era data dalla sua influenza in Siria e ci sono molte minacce ibride, molti attori ostili che lavorano sul fianco sud dell’Alleanza. È una delle questioni che chiaramente ci stanno più a cuore, così come io penso, e l’ho detto agli alleati, che quando noi rivedremo i nostri capability targets, cioè gli obiettivi di capacità che si dà all’Alleanza, servirà una riflessione molto seria. Il mondo sta cambiando e cambia anche la difesa. Quello che noi abbiamo visto in Ucraina , lo spiegavo ieri in Aula ,dove alcuni dei più grandi risultati che il coraggio degli ucraini ha ottenuto è stato portato a casa con droni che costano poche migliaia di euro e che distruggono strumenti tecnologici che costano molto di più, noi capiamo che si va verso un mondo nel quale anche, per esempio, un satellite può essere più strategico di un carro armato. Ed è una discussione che va fatta perché il tema non è solo quanto investiamo, è su cosa investiamo e verso quale mondo stiamo andando.
L’ultimo messaggio che ho per voi e del quale sono contenta è che il Vertice conferma il sostegno pieno all’Ucraina da parte di tutti gli alleati. Noi avremo tra poco anche una riunione col Presidente Zelensky che è qui e penso che anche questo sia un messaggio molto importante. Mi pare di aver più detto tutto”.
Poi, la Presidente del Consiglio ha risposto alla prima domanda di un cronista sull’assenza nelle dichiarazioni finali del vertice del riferimento all’aggressione russa, spiegando: “Penso che il fatto che nel testo ci sia il riferimento al sostegno all’Ucraina che è stato ribadito da tutti gli attori sia per noi quello che fa la differenza, perché vuol dire che continuiamo a sostenere tutti quanti l’Ucraina e mi pare che in questo senso ci sia un impegno da parte di tutti”.
Ancora, riguardo alla relazione del Presidente Trump su Gaza, la Premier ha detto: “Penso che tutti quanti si rendano conto sia del fatto che è necessario un cessate il fuoco a Gaza sia del fatto che oggi sia più facile ottenerlo. E questo non solamente per quello che riguarda il Presidente degli Stati Uniti, ma tutti gli attori con i quali io ho parlato in queste settimane, in questi giorni, che sono molti, anche nella Regione, lo stesso primo Ministro israeliano, i leader del G7, i leader europei. Domani ci sarà un’altra importante discussione che coinvolge anche questo nel Consiglio europeo. Non voglio portarmi troppo oltre, ma penso che tutti capiscano che questo è il momento in cui bisogna riuscire ad ottenere il cessate il fuoco a Gaza e quindi l’Italia è impegnatissima per ottenere questo risultato”.
In merito all’aumento delle spese per la difesa e all’attivazione da parte dell’Italia della clausola di salvaguardia e di un possibile scostamento di bilancio, la Presidente Meloni ha risposto: “Punto primo, ho sentito molti numeri dati in questi giorni, un po’ dalla stampa, un po’ dal Parlamento, che mi sembrano molto distanti dalla realtà. Dopodiché io ho già risposto a questa domanda, noi abbiamo ovviamente fatto i nostri calcoli. Per il 2026 non riteniamo che ci serva utilizzare la escape clause e poi, chiaramente, per gli anni a venire si valuterà sulla base di quella che è la situazione economica. Però c’è un elemento che voglio anche segnalarvi che secondo me è importante e che soprattutto chi si occupa di economia conosce bene. Chiaramente una parte importante di queste risorse, se noi siamo bravi, viene utilizzata per rafforzare imprese italiane. Quando quella parte di risorse importanti viene utilizzata per rafforzare imprese italiane questo crea una politica economica espansiva che produce risorse; quindi, è un circolo virtuoso se lo sappiamo utilizzare bene. Il grande tema che noi dobbiamo affrontare è la capacità delle nostre aziende di rispondere a un impegno che è sicuramente importante e questa sarà la prossima sfida. Però non va fatto questo ragionamento solamente in termini di costi, va fatto anche in termini di ritorno e di proiezione sull’economia, come sempre quando ci si muove verso una politica espansiva”.
Sulla capacità dell’Italia di produrre proiettili, carri armati, rientranti nella spesa del 3,5%, e se l’Italia farà delle joint venture con Paesi europei o comprerà negli Stati Uniti, la Presidente del Consiglio ha evidenziato: “C’è molto altro, c’è anche l’innovazione tecnologica, c’è anche l’intelligenza artificiale, c’è un sacco di cose. Poi c’è anche la Difesa in senso stretto certo. La mia priorità è farlo in Italia con aziende italiane. Dopodiché, questo non dipende solamente da me, dipende dalla capacità delle nostre aziende di rispondere. Ci sono dei casi nei quali noi abbiamo aziende nelle quali teniamo insieme diversi attori europei, è il caso di MBDA; quindi, ci sono già anche delle aziende di livello europeo. Per me, la priorità è spendere a livello nazionale e su questo sono concentrata; dove non si potrà, si spenderà a livello continentale ma sicuramente, se l’obiettivo è quello di rafforzare la colonna europea della NATO e quindi rafforzare la sua capacità di produzione industriale, è su quello che dobbiamo lavorare. Se ci mettiamo semplicemente a comprare all’estero non mi pare che risolviamo grandi problemi”.
In merito alla posizione della Spagna invece, di non sostenere l’aumento delle spese per la difesa fino al 5%, condivisa dalle opposizioni, Pd, M5S, AVS, la Premier Meloni ha detto: “ L’Italia ha fatto come la Spagna, perché la Spagna ha firmato esattamente lo stesso documento che abbiamo firmato noi e vi aggiungo anche che non mi pare di aver sentito nell’intervento di nessuno questa mattina in Assemblea dei toni polemici o dei distinguo. Tutti quanti hanno detto evviva, bene, bravi! Quindi comunico ufficialmente che noi abbiamo fatto come la Spagna o la Spagna ha fatto come noi, non lo so, ma in 32 abbiamo fatto esattamente la stessa cosa”.
Riguardo il tema dei dazi e alla possibilità di un accordo tra USA e Ue al 10%, la Presidente Meloni ha sottolineato: “Ongoing, nel senso la discussione che continua ad andare avanti. Anche qui, io continuo a segnalare – l’ho fatto anche nell’intervento di stamattina, l’ho fatto col Presidente – che la maggiore integrazione, forza, della nostra Alleanza Atlantica e una maggiore integrazione tra le nostre economie sono due facce della stessa medaglia, sono due cose che devono camminare insieme. Quindi io sono abbastanza ottimista sul fatto che si riuscirà, poi non sta a me come lei sa, non entro nel merito della trattativa, non lo posso fare, non lo possono fare gli Stati Nazionali, però dalle interlocuzioni che vedo e che sono sempre più frequenti e per le quali vado fiera perché, insomma, rispetto a come eravamo partiti, il fatto che tra Unione europea e Stati Uniti d’America ormai si abbia una interlocuzione normalissima tra alleati, tra persone, che chiaramente hanno delle questioni che devono risolvere come ce le abbiamo noi anche all’interno degli Stati membri dell’Unione europea, come ce li abbiamo sempre tra Stati Nazionali, penso che sia anche un risultato sul quale l’Italia ha avuto un ruolo determinante e sono di questo molto soddisfatta. Io sono abbastanza d’accordo sulla misura del 10%, perché quando ne abbiamo parlato con tutte quante le imprese, non era per noi particolarmente impattante. Dopodiché, penso che una decisione al 10% ci consenta anche, per quello che ci riguarda, di continuare a lavorare su delle cose che a noi stanno particolarmente a cuore anche rispetto ad alcune contestazioni che gli Stati Uniti ci muovono”.
Tornando poi all’aumento della spesa per la difesa al 5% e alle dichiarazioni di un esponente della Lega, partito di Maggioranza, secondo cui il 5% è un target insostenibile economicamente e socialmente, la Premier ha detto: “Guardi, come si concilia con quello che tutti quanti abbiamo votato ieri, nel senso che mi pare che siamo tutti d’accordo, perché io vengo qui con una risoluzione votata da tutta la maggioranza. Ho spiegato, varie volte, ma l’ho spiegato: è una decisione che noi abbiamo preso con cognizione di causa, facendo le nostre valutazioni col Ministro dell’Economia. Io sono convinta che sia sostenibile, sono convinta che sia sostenibile per l’ampiezza delle spese, per il fatto che noi parliamo di un impegno a 10 anni, per il fatto che parliamo di un impegno che il 29 si deve in ogni caso ridiscutere, per il fatto che non ci sono incrementi obbligati annuali per gli Stati membri e questo consente anche di fare le scelte in base all’andamento della situazione in quel particolare momento, quindi c’è una flessibilità totale. Noi abbiamo chiesto che su molte di queste spese fosse a totale discrezione degli Stati nazionali di decidere cosa considerano una minaccia, perché guardi le minacce che affronta una Nazione che si affaccia sul Mediterraneo come l’Italia e quelle che affronta un Paese baltico sono distanti anni luce. Allora, o ci fidiamo l’uno dell’altro e ognuno fa il suo pezzo di lavoro in questo quadro totale, nel quale chiaramente quando io difendo la mia sicurezza sto difendendo anche la tua e viceversa; oppure se pensiamo che possiamo imporre a tutti un unico standard, facciamo una cosa che non è utile per nessuno. È una cosa che abbiamo ottenuto. Quindi io, guardi, sono una persona molto responsabile, ok? E a differenza di altri, non mi prendo impegni a scarico e che poi qualcuno deve pagare. Prendo degli impegni che so che questa Nazione può seriamente sottoscrivere, mantenere, per il suo interesse. Perché un’altra cosa che voglio dire è che non è che noi facciamo queste scelte perché dobbiamo soddisfare o compiacere qualcuno, le facciamo per l’esatto contrario. Le facciamo perché servono a noi, le facciamo perché servono alla nostra autonomia, le facciamo perché servono alla nostra sovranità, le facciamo perché servono alla nostra capacità di mantenere questa Nazione una Nazione forte, che è quello che io voglio. E penso che questo e quello che stiamo facendo sia una condizione fondamentale per mantenere forte questa Nazione”.
Infine, riguardo il rafforzamento della colonna europea della difesa, senza che questa diventi una duplicazione della Nato e al no a una duplicazione europea dell’Alleanza Atlantica, la Presidente del Consiglio ha spiegato: “Io l’ho sempre detto, noi dobbiamo decidere dove stiamo. Noi facciamo parte della Nata, la Nato è il sistema di difesa occidentale, la Nato è basata su eserciti nazionali che cooperano. Quindi se noi costruissimo una difesa a un altro livello vorrebbe dire o uscire dalla Nato o immaginare che anche la Nato debba avere un esercito della Nato, che non esiste, oppure siamo nel sistema Nato, la colonna europea della Nato, e lavoriamo per far cooperare molto meglio, questo sì, a livello europeo, la nostra difesa, le nostre aziende, che è il lavoro che stiamo facendo. Per questo io dico attenzione alle sovrapposizioni: se noi parlassimo di una difesa europea ne parleremmo in una misura svincolata dal contesto Nato, quindi sarebbe una duplicazione, ma una duplicazione non ha senso e non ce la possiamo permettere. Quello che noi dobbiamo fare è rafforzare il sistema Nato con una colonna europea della Nato, che secondo me deve stare allo stesso livello di quella americana se vogliamo difendere adeguatamente i nostri interessi, e questo comporta anche una maggiore cooperazione a livello europeo”.
Tornando ai dossier internazionali affrontati nel summit Nato, come la guerra in Ucraina, dove oggi è stata una giornata di lutto, dopo i bombardamenti russi di ieri su Dnipro e Samar, che hanno causato 19 vittime e quasi 300 feriti, danneggiato 19 scuole, chiuse per le vacanze, e 8 strutture sanitarie, il Presidente USA Trump, a margine del vertice, ha avuto un bilaterale con il Presidente ucraino Zelensky, che, al termine dell’incontro, in un post social, ha scritto: “Un incontro lungo e significativo con il presidente Trump. Abbiamo affrontato tutte le questioni davvero importanti. Ringrazio il Presidente, ringrazio gli Stati Uniti. Abbiamo discusso di come raggiungere il cessate il fuoco e una pace autentica. Abbiamo discusso di come proteggere la nostra gente. Apprezziamo l’attenzione e la disponibilità ad aiutare a raggiungere la pace. I dettagli seguiranno”.
Il Presidente USA Trump , a sua volta, nella conferenza stampa finale, ha riferito di un “Buon incontro” con il Presidente Zelensky: “Abbiamo avuto momenti difficili a volte, ma lui (Zelensky) non avrebbe potuto essere più gentile. Credo che vorrebbe vedere la fine di tutto questo. Penso che sia un ottimo momento per finirla. Parlerò con Vladimir Putin per vedere se riusciamo a capirlo. Ma queste sono persone coraggiose. Stanno combattendo. La settimana scorsa quasi 7000 giovani soldati, soldati russi e ucraini sono stati uccisi, 7000 in una settimana. È pazzesco. Quindi parlerò con Putin. Ho avuto un buon incontro con Zelensky, e ho avuto molti buoni incontri con molte persone, molti grandi leader. Ma sta combattendo una battaglia coraggiosa. È una battaglia dura”.
Sempre Trump, a una domanda sulla fornitura di armi a Kiev, ha risposto: “Vediamo se riusciamo a dare dei Patriot all’Ucraina, sono molto difficili da ottenere”.
Inoltre, il numero uno della Casa Bianca ha detto che è possibile che il Presidente russo Vladimir Putin abbia ambizioni territoriali che vanno oltre l’Ucraina e , che ha detto a Putin in una recente telefonata di aiutarlo a raggiungere un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina , facendo sapere che parlerà presto con quest’ultimo.
In merito al via libera degli alleati all’aumento della spesa per la difesa al 5% del Pil , Trump ha sottolineato: “È stato raggiunto davvero un grande obiettivo, una pietra miliare storica di questa settimana. Qualcosa che nessuno pensava davvero possibile. Ora è fondamentale che questi fondi aggiuntivi siano spesi per equipaggiamenti militari di alta qualità, non per la burocrazia. E si spera che questi equipaggiamenti siano prodotti in America, perché abbiamo i migliori equipaggiamenti al mondo. Abbiamo riaffermato la credibilità della deterrenza americana, che è diversa da nessun altro popolo alla Nato”.
In ultimo, riguardo alla posizione della Spagna il Presidente Trump ha detto: “È terribile quello che ha fatto la Spagna. Penso che siano l’unico Paese che non pagherà l’intero importo. Vogliono rimanere al 2%, penso sia terribile. E sai, stanno andando molto bene. L’economia va molto bene, e potrebbe essere spazzata via se succedesse qualcosa di brutto. Sai, la Spagna è l’unico Paese che non paga. Non so quale sia il problema. Penso che sia un peccato. Sapete, che faremo? Negozieremo con la Spagna un accordo commerciale, faremo pagare loro il doppio. E sono davvero serio al riguardo. Faremo in modo che la Spagna paghi. Mi piace la Spagna. È un posto fantastico, e sono persone fantastiche, ma la Spagna è l’unico Paese tra tutti i Paesi che si rifiuta di pagare. Negozierò direttamente con la Spagna. Lo farò io stesso. Pagheranno. Pagheranno di più in questo modo. Dovreste dire loro di tornare indietro e pagare. Sei un giornalista. Digli di tornare indietro”.
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