di Federica Marengo mercoledì 14 giugno 2023
– Nel primo pomeriggio di oggi, giornata di lutto nazionale, si sono svolti i funerali di Stato del Presidente di FI ed ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, scomparso lunedì all’ospedale San Raffaele di Milano, all’età di 86 anni.
Il feretro, trasferito da Villa San Martino ( Arcore) al Duomo, è arrivato in piazza alle 14:56 , accolto dagli applausi della folla e un picchetto d’onore interforze gli ha reso omaggio sul sagrato. Subito dopo l’ arrivo hanno fatto il loro ingresso in piazza del Duomo i figli , il fratello e la compagna , sedutisi poi in prima fila.
Presenti all’interno della chiesa : il Presidente della Repubblica Mattarella ,il Presidente iracheno, l’emiro del Qatar ,i due capitani reggenti di San Marino, i Presidenti di Senato e Camera, La Russa e Fontana, la Premier Meloni, la Presidente della Corte Costituzionale Sciarra, il Presidente della Regione Lombardia Fontana, il sindaco di Milano Sala ed il prefetto della città, Saccone.
Presenti, tra gli altri leader internazionali, il Premier d’Ungheria, Orban e quello d’Albania, Rama. Poi delegazioni straniere da molti altri Paesi, in rappresentanza della Commissione UE,il Commissario agli Affari economici, Gentiloni , il Presidente del Ppe, Weber , Forza Italia e il Governo al completo.
Nell’omelia, pronunciata dall’arcivescovo della diocesi ambrosiana di Milano, Delpini, suddivisa in quattro passaggi principali: il “vivere”, l’ “amare e l’essere amato”, l’ “essere contento”, “cerco l’uomo”, è stato ricordato da quest’ultimo il Berlusconi imprenditore, il politico, ma soprattutto l’uomo, animato da “una grande voglia di vivere, amare e gioire della vita”, sottolineando: “Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora. Ecco che cosa si può dire di un uomo: un desiderio di vita, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento. Amare e desiderare di essere amato. Amare e cercare l’amore, come una promessa di vita, come una storia complicata, come una fedeltà compromessa. Desiderare di essere amato e temere che l’amore possa essere solo una concessione, una accondiscendenza, una passione tempestosa e precaria. Amare e desiderare di essere amato per sempre e provare le delusioni dell’amore e sperare che ci possa essere una via per un amore più alto, più forte, più grande. Amare e percorrere le vie della dedizione. Amare e sperare. Amare e affidarsi. Amare ed arrendersi. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di amore, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento. Essere contento e amare le feste. Godere il bello della vita. Essere contento senza troppi pensieri e senza troppe inquietudini. Essere contento degli amici di una vita. Essere contento delle imprese che danno soddisfazione. Essere contento e desiderare che siano contenti anche gli altri. Essere contento di sé e stupirsi che gli altri non siano contenti. Essere contento delle cose buone, dei momenti belli, degli applausi della gente, degli elogi dei sostenitori. Godere della compagnia. Essere contento delle cose minime che fanno sorridere, del gesto simpatico, del risultato gratificante. Essere contento e sperimentare che la gioia è precaria. Essere contento e sentire l’insinuarsi di una minaccia oscura che ricopre di grigiore le cose che rendono contenti. Essere contento e sentirsi smarriti di fronte all’irrimediabile esaurirsi della gioia. Ecco che cosa si può dire dell’uomo: un desiderio di gioia, che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento. Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari. Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta. Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. Ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”.
Quindi, terminati i funerali, l’uscita del feretro del Presidente Berlusconi dal Duomo è stata accolta da applausi e cori, intonati in special modo dai tifosi del Milan, squadra di calcio di cui è stato il patron. Il Presidente della Repubblica Mattarella, ha salutato la famiglia, che ha ringraziato le 15 mila persone presenti in piazza, così come la Premier Meloni e le altre cariche istituzionali , ministri ed esponenti di Maggioranza e Opposizione (presenti, i rappresentanti di tutti i partiti, ad eccezione del Presidente del M5S, Conte e Bonelli e Fratoianni di AVSinistra italiana).
La Presidente del Consiglio, Meloni, infine, ha salutato il Presidente Berlusconi , dapprima con una lettera inviata a Il Corriere della Sera , pubblicata nell’edizione di questa mattina, in cui ha ricordato la sua figura politica e poi tramite social ,con un video , accompagnato da didascalie di ringraziamento: “Grazie Silvio. Non ti dimenticheremo. Abbiamo iniziato questo cammino molti anni fa. Abbiamo percorso strade diverse. Ma l’obiettivo era, è e rimarrà comune. Rendere l’Italia fiera e capace di stupire il mondo. Grazie Silvio. Ti renderemo orgoglioso”.
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