di Federica Marengo mercoledì 11 ottobre 2023
-Un’altra giornata intensa ha visto a lavoro la Presidente del Consiglio Meloni e il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani sul principale dossier di politica estera: l’attacco di Hamas ad Israele, con uccisioni e rapimenti di ostaggi civili e militari e la difesa da parte delle forze israeliane che ne è scaturita, con l’assedio totale alla Striscia di Gaza.
La Presidente del Consiglio, pertanto, ha avuto nella serata di ieri, una conversazione telefonica con il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed bin Sultan Al Nahyan, in cui, come riportato in una nota di Palazzo Chigi, “E’ stata data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida de-escalation al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e sostenere gli sforzi in corso di mediazione per il rilascio degli ostaggi. La conversazione telefonica è stata anche l’occasione per un aggiornamento sulla preparazione della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28) che si terrà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre 2023”.
Nella giornata di oggi, invece, la Premier ha avuto una conversazione telefonica con l’Emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad Al-Thani ,nella quale, come riportato da Palazzo Chigi, “Entrambi hanno condiviso la necessità di lavorare per una rapida de-escalation e per sostenere la mediazione finalizzata al rilascio degli ostaggi; la preoccupazione comune è quella di un ulteriore allargamento del conflitto”.
Intanto, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajni, che ha avuto dei colloqui con l’omologo egiziano Sameh Shoukry e col presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, a margine del summit della Lega Araba Al Cairo, in Egitto, al quale ha partecipato, ha dichiarato: “L’Egitto è un paese importante per raggiungere una de-escalation in Medio Oriente”, evidenziando l’impegno del Governo per riportare a casa la coppia di coniugi italo-israeliana dispersa ( cui si è aggiunto un terzo disperso) e gli ostaggi, soprattutto donne bambini e anziani.
Poi , il Vicepremier e titolare della Farnesina, ha avuto un incontro bilaterale con il segretario generale della Lega Araba Ahmed Abdoul Gheit, per fare il punto sulle iniziative diplomatiche intraprese dai Paesi arabi .
Quindi, al termine dell’incontro con quest’ultimo, Tajani, ha dichiarato: “La missione al Cairo parte dallo sforzo diplomatico dell’Italia per favorire il ritorno della pace in Medio Oriente e Israele. Al segretario Gheit ho ribadito la ferma condanna per l’attacco terroristico di Hamas, che per l’Italia è responsabile di ciò che sta accadendo, ma ho chiesto anche di fare tutto il possibile per una de-escalation e per circoscrivere il conflitto e impedire che si allarghi al Libano”.
Al centro della missione in Egitto del Vicepremier e titolare della Farnesina, però, anche il rapporto bilaterale Italia-Egitto, avviato dalla Premier Meloni nella sua visita a Sharm el Sheik lo scorso autunno, sul tema dell’immigrazione e della lotta al traffico di esseri umani e del contrasto dell’immigrazione irregolare, in ambito economico e sul caso Regeni.
Alla fine dell’incontro con l’omologo egiziano, infatti, Tajani ha firmato con quest’ultimo una dichiarazione congiunta sui temi migratori, che recepisce i principi del “Processo di Roma”, svoltosi nel luglio scorso.
Nella suddetta dichiarazione, infatti, si legge: “Emerge la volontà comune di combattere i trafficanti di esseri umani, di rafforzare ulteriormente il dialogo e la cooperazione sulle questioni migratorie, anche promuovendo percorsi legali e combattendo la migrazione irregolare, esprimendo la loro preoccupazione per la crescente pressione della migrazione irregolare attraverso il mediterraneo, e il prezzo inaccettabile in termini di vite umane. Lavoreremo con l’Egitto per la stabilità dell’area del Mediterraneo, firmeremo un accordo per fermare i trafficanti di esseri umani. L’Italia ribadisce l’impegno ad accogliere i migranti legali, circa mezzo milione in tre anni, ma anche la ferma determinazione italiana a combattere i trafficanti di esseri umani che sfruttano la disperazione di africani e mediorientali per fare affari, sapendo che non avranno vita facile in Europa”.
Inoltre, ancora in tema immigrazione, il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Fitto ha convocato la prima riunione per la predisposizione di un piano di interventi urgente da 45 milioni di euro per l’isola di Lampedusa, come previsto dall’art 8 del Dl Sud. Al tavolo hanno partecipato, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso, il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Rixi; il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino, il Presidente della Regione Sicilia Schifani, da remoto, e Invitalia.
Passando alla politica interna, sul tavolo del Governo, la Legge di Bilancio, che dovrebbe approdare lunedì in Consiglio dei Ministri insieme con il Documento programmatico di Bilancio da inviare a Bruxelles e il decreto fiscale collegato alla Manovra , che dovrebbe contenere le norme per l’introduzione dal 1° gennaio della Global minimum tax.
A tal proposito, per fare il punto sulla Manovra, la Presidente del Consiglio Meloni ha convocato a Palazzo Chigi per la serata di oggi i capigruppo di Senato e Camera, mentre venerdì 13 ottobre sarà la volta dei sindacati e delle associazioni datoriali.
Nel frattempo, in giornata, sia la Camera che il Senato hanno dato il via libera, rispettivamente con 224 sì e 127 no e con 111 sì, 69 no e 1 astensione (era necessaria la Maggioranza assoluta), alla Relazione sullo scostamento di Bilancio e alla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza.
Proprio a proposito della Nadef, il responsabile del Dipartimento Bilancio del Fondo Monetario Internazionale, Vitor Gaspar, nel corso della conferenza stampa a margine del Meeting 2023 a Marrakech, con il Gruppo della Banca Mondiale, chiedendo all’Italia uno sforzo maggiore sui conti pubblici, ha evidenziato: “Servono ambizioni aggiuntive in termini di aggiustamento dei conti pubblici in un contesto di rafforzamento degli obiettivi che il governo ha in questo ambito. Il debito pubblico calerà , ma molto lentamente e non al di sopra del livello pre-pandemico. Per far scendere il rapporto Deficit/Pil, due elementi: 1) le riforme strutturali per ottenere il potenziale di crescita e obiettivi più ambiziosi”.
Una nota in tal senso è poi arrivata anche dall’agenzia di rating Fitch, secondo cui “La Nadef presenta un significativo allentamento della politica di bilancio, rispetto agli obiettivi precedenti del governo italiano. Le nostre previsioni aggiornate sul Deficit poi al 5,2% del Pil nel 2023 e al 4,2% nel 2024 sono ormai vicine a nuovi obiettivi del governo dopo le nostre revisioni di maggio. Previsto dunque un calo più contenuto del debito , che, riflettendo la revisione del deficit in rapporto al Pil scenderà di 1,3 punti percentuali del 140,3% nel 2023, meno rispetto ai 2,2 punti percentuali stimati a maggio. Il dato si stabilizzerà al 140% del Pil nel 2025”.
Quindi, a seguire, la risposta del ministro dell’Economia Giorgetti, che , a margine del voto in Senato sulla Relazione alla Nadef e sullo scostamento di Bilancio, ha spiegato: “E’ legittimo che il Fondo Monetario Internazionale faccia questo invito, dopodiché , come ho detto e , ribadisco, man mano che anche gli esperti leggono il contenuto della Nadef e, ancora di più, quando leggeranno la legge di Bilancio, capiranno che il Governo ha fatto le cose in modo responsabile e serio. Sono molto tranquillo , poi lì ci vado anch’io , abbiamo già avuto modo di scambiare opinioni durante questo anno di Governo”.
Restando in ambito economico ed energetico, il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini, intervenuto stamane a un convegno sul nucleare, ha dichiarato: “L’ho detto 2-3 anni fa, la prima centrale la vorrei a Milano. Apriti cielo. Lancio un segnale politico: è facile dire sì al nucleare, ma nella provincia a fianco. Io da milanese lo vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città , perché sono convinto che sia energia pulita, sicura e costante. Sul ritorno al nucleare green ho chiesto ad alcuni tecnici quanto tempo ci mettiamo se partiamo domani, nel 2024, superando il dibattito ideologico su referendum si e referendum no. La risposta è che ci vogliono 7-8 anni, il che significa che nel 2032 si può accendere il primo interruttore. Ci tengo a portare il convinto sostegno non solo della mia forza politica, ma del governo intero. A questo convegno partecipano tre ministri: io della Lega, Pichetto di Forza Italia e Urso di Fratelli d’Italia. C’è un’idea complessiva di sintesi. Ora cerchiamo di pianificare. Bisogna mettere insieme quattro ministeri, imprese, ambiente, infrastrutture e Mef”.
Dichiarazioni, quelle del Vicepremier e ministro Salvini, confermate dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, che ha evidenziato: “Nucleare si può fare? Io rispondo di sì, perché oggi abbiamo un governo e una maggioranza coesa per raggiungere questo obiettivo. In questo senso si sono già espressi i ministri Salvini e Pichetto, e nello stesso senso mi esprimo io. La nuova guerra nel Medioriente, oltre ad aver avuto già degli impatti sul prezzo del gas, ovviamente può avere un ulteriore impatto sul prezzo del petrolio. Dobbiamo essere consapevoli che quindi bisogna ridurre la nostra dipendenza dal carbon fossile, dal gas, dal petrolio ma anche nel contempo raggiungere la più ampia autonomia strategica nella produzione di energia nel nostro continente diversificando sempre più le fonti di approvvigionamento. In questo contesto ,certamente anche il nucleare può fare la sua parte, dobbiamo andare avanti su questa strada”.
A tal proposito, in tema di Ambiente, la Presidente Meloni , ha incontrato oggi a Palazzo Chigi, il Presidente designato della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28), Sultan Al Jaber. Come si legge nella nota di Palazzo Chigi: entrambi “Hanno concordato in particolare su come i cambiamenti climatici rappresentino una sfida importante per il nostro pianeta e per l’umanità e richiedano un’azione forte e ambiziosa da parte di tutti i Paesi per rafforzare i rispettivi 2030 Contributi determinati a livello nazionale (NDC’S) in tutte le dimensioni e a un ritmo molto più rapido, al fine di raggiungere gli obiettivi di lungo termine previsti dall’Accordo di Parigi. Il Presidente Meloni ha condiviso con il Dr. Al Jaber l’urgenza e l’importanza di accelerare gli sforzi globali per guidare progressi rapidi su tutti gli elementi dell’agenda sul cambiamento climatico, riconoscendo al contempo l’importanza di portare avanti gli sforzi di decarbonizzazione, con una giusta transizione, affrontando la sua dimensione sociale ed economica e garantendo la creazione di posti di lavoro di qualità. Meloni ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro portato avanti dagli Emirati Arabi Uniti sotto la guida di Dr. Al Jaber e per i suoi sforzi per un processo che ha come obiettivo quello di concordare una chiara tabella di marcia per accelerare i progressi attraverso una pragmatica transizione energetica globale, un approccio “che non lasci indietro nessuno” e un’azione inclusiva per il clima.La COP 28 si terrà all’Expo City di Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, e la sera del 1° dicembre l’Italia offrirà a Dubai un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala, rinomata in tutto il mondo, per celebrare l’amicizia tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, sperando di portare ispirazione ai delegati della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici”.
Infine, stamane, a Caivano, il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha firmato il protocollo delle scuole in rete per l’istituto comprensivo del Parco Verde ,che prevede misure anche in favore delle altre scuole del Comune a nord di Napoli, come l’attuazione di summer camp e laboratori e la realizzazione di una biblioteca/mediateca.
Il ministro, ringraziando i docenti per il loro operato, ha quindi dichiarato: “Valorizziamo la collaborazione tra famiglie e scuole per il percorso educativo. Noi insieme costruiremo un grande futuro. È arrivato il momento di misurare il grado di civiltà con il rispetto dell’altro genere e delle differenze. Basta violenze, serve la cultura del rispetto. Al di là degli sforzi encomiabili, in certi casi eroici, delle forze dell’ordine e della magistratura, la scuola è il baluardo della legalità e dalla scuola parte la rivoluzione della legalità in tutte le aree in cui c’è bisogno di ripristinare un concetto forte di legalità. La scuola può essere la salvezza per tanti nostri giovani e in generale per l’intero Paese. Lo Stato è qui, sarà sempre al fianco dei docenti, perché lo Stato è più forte di qualsiasi male che possa cercare di corrodere e corrompere la nostra società. Incontrando la comunità scolastica dell’istituto ho firmato un decreto, un impegno preso, per venti docenti in più per le scuole di Caivano. Manteniamo la promessa fatta. Oggi ci sarà anche la firma del progetto di rete che mette in collaborazione le scuole di Caivano, che ci ha consentito di realizzare una serie di iniziative fondamentali nel dialogo con tutte le scuole. Qua trovate 100 zainetti che verranno distribuiti a tutti i bimbi di questa scuola, insieme con libri, astucci, tablet, per ogni ragazzo. E così per ogni scuola ci saranno progetti, musica, iniziative cinematografiche, sport. È fondamentale il dialogo con le scuole , capire cosa di cui c’è bisogno e assistere le scuole per quello di cui hanno bisogno. È solo l’inizio: Agenda Sud coinvolge tante scuole del Mezzogiorno, perché l’impegno di questo governo e mio è forte per ricucire la frattura che danneggia troppi giovani del nostro Mezzogiorno”.
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