di Federica Marengo mercoledì 4 ottobre 2023
-Trovato l’accordo a Bruxelles sul Patto per la migrazione e l’asilo, votato a maggioranza qualificata, ovvero con il voto favorevole di almeno 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione UE.
Nella riunione dei rappresentati permanenti degli Stati membri presso la Ue (Coreter), che prepara il Consiglio dei ministri dell’Unione, dopo “trattative ad alto livello e diplomatiche”, è stata infatti siglata l’intesa tra gli ambasciatori dell’Unione sul regolamento delle crisi , ovvero l’ultimo paragrafo del nuovo patto, poiché la Germania ha accettato di tornare al testo formulato a luglio che non conteneva alcun riferimento alle operazioni condotte dalle navi Ong, ritirando l’emendamento pro organizzazioni non governative.
L’Italia, quindi, ha votato a favore, mentre Polonia e Ungheria si sono dichiarate contrarie, e Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute.
Nel compromesso proposto dalla presidenza spagnola dell’Ue, concordato dai Paesi membri sul regolamento per la gestione delle crisi migratorie, infatti, il passaggio sulle Ong, oggetto della contesa tra Roma e Berlino, che prima era considerato un emendamento al testo, pur restando , è stato declassato nella sezione dei “considerando”. Secondo una fonte diplomatica, il Governo italiano avrebbe comunque intenzione di allegare una dichiarazione a verbale.
Più nel dettaglio, è stato escluso il punto che riguarda “l’esclusione dei salvataggi delle Ong dalle situazioni di strumentalizzazione della migrazione che , sulla base della normativa, attiverebbero l’emergenza flussi”.
Quindi, Bruxelles, in una nota , ha spiegato: “Il testo approvato stabilisce il quadro di riferimento che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell’asilo e della migrazione, modificando alcune regole, ad esempio per quanto riguarda la registrazione delle domande di asilo o la procedura di frontiera per l’asilo”.
Tra le misure presenti nel suddetto Patto, vi è :“la possibilità per i Paesi interessati di richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri. In situazioni di crisi o di forza maggiore, “gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche in materia di asilo e di procedure di rimpatrio”.
Inoltre: “la registrazione delle domande di protezione internazionale potrà essere completata entro quattro settimane dalla loro presentazione, alleggerendo l’onere per le amministrazioni nazionali sovraccariche. I contributi di solidarietà che uno Stato membro può chiedere in situazione di crisi potranno, secondo la posizione adottata dal Consiglio, assumere la forma di: ricollocazione di richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in situazione di crisi agli Stati membri contributori; compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo al fine di aiutare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi; e contributi finanziari o misure di solidarietà alternative”.
Infine, si legge nella nota del Consiglio: “Queste misure eccezionali e questo sostegno di solidarietà, richiedono l’autorizzazione del Consiglio, in conformità con i principi di necessità e proporzionalità, e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi. Il regolamento che affronta le situazioni di crisi fa parte del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo proposto dalla Commissione il 23 settembre 2020. La posiziona raggiunta costituirà quindi la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo”.
L’accordo è stato poi salutato dal cancelliere tedesco Scholz su X come: “svolta storica” e “ una buona notizia”, in quanto “La riforma limiterà efficacemente l’immigrazione irregolare in Europa e alleggerirà in modo duraturo l’onere di Stati come la Germania. Una svolta storica”.
Dall’Italia, invece, fonti di Palazzo Chigi hanno commentato ,chiarendo che: “La trattativa è stata condotta ad alti livelli, oltre che dalle diplomazie e non era una partita Italia-Germania, ma interessava tutti i Paesi. I fatti contano più delle parole”.
La Presidente del Consiglio Meloni, che domani e dopodomani sarà al Consiglio informale di Granada, in un’intervista a SkyTg24 per il ventennale dell’emittente, sottolineando come “sia passata la linea italiana”, ha dichiarato: “Mi pare che si usino parole chiare quando si dice che i trafficanti di esseri umani non possono decidere chi entra in Europa, perché è una strada chiara quella che l’Europa vuole intraprendere. Abbiamo visto le dichiarazioni dei vertici dei Paesi del Med 9, abbiamo visto la Francia, con la Germania si era aperta una discussione sul patto di migrazione asilo perché chiedeva di aggiungere un emendamento che secondo me faceva dei passi indietro sul tema anche delle Ong. L’emendamento è stato ritirato ed è passata la posizione italiana. Si tratta di implementare velocemente gli strumenti effettivi, è poi nella velocità di realizzazione che l’Europa deve essere più brava. Però , devo dire che non mi sento isolata io, mi sembra che sia molto più isolata una sinistra europea che continua a ritenere di poter affrontare questa materia in modo ideologico facendo di fatto un lavoro che non aiuta nessuno”.
Per il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani: È un risultato importante per l’Italia. Dal testo è stato tolto il paragrafo sulle Ong. L’invio di sette navi tedesche per l’assistenza ai migranti sembrava quasi una provocazione. Invece, siamo riusciti a ottenere un risultato molto positivo per l’Italia. Quando l’Europa decide, deve tener conto degli interessi di tutti”.
L’iter di approvazione del nuovo Patto per la migrazione e l’asilo però, non si è ancora concluso, poiché la posizione approvata oggi costituirà la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo. Sui tempi di approvazione dell’intero Patto, la presidenza spagnola di turno Ue ha parlato della fine di questo semestre, mentre la Presidente della Commissione, von der Leyen, ha ventilato un’approvazione definitiva “entro la fine della legislatura”.
Non solo immigrazione, però ,sul tavolo del Governo. Domani, infatti , secondo fonti dell’Esecutivo, dovrebbe tenersi il Consiglio dei Ministri che , tra gli altri provvedimenti all’ordine del giorno, potrebbe avere un decreto per i Campi Flegrei, interessati da alcuni mesi da uno sciame sismico dovuto al bradisismo, intensificatosi nelle ultime settimane.
L’Esecutivo e il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del mare, Musumeci, sempre secondo fonti di Governo, starebbero preparando un decreto ad hoc, con un piano di esodo in caso di un evento di bradisismo grave nella zona dei Campi Flegrei e un piano di sicurezza per gli edifici vulnerabili.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera della Camera con 202 voti favorevoli, 128 contrari e 4 astenuti alla fiducia sul disegno di legge recante disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche, finanziarie e investimenti strategici, (Dl Asset, contenente la norma sulla tassazione degli extraprofitti delle banche) già approvato dal Senato.
Approvata poi in Senato con 100 voti favorevoli, 71 contrari e un’astensione, la fiducia sul Decreto Giustizia, già approvato dalla Camera e , quindi, convertito in legge.
Ieri, invece, sempre a Palazzo Madama, è stato approvato il ddl recante modifiche alla legge n. 92/2004 in materia di iniziative per la promozione della conoscenza della tragedia e dell’esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni, mentre la Premier Meloni e le più alte cariche dello Stato, ottant’anni dopo, hanno ricordato il massacro di Norma Cossetto, la studentessa istriana catturata, stuprata da 17 aguzzini titini e gettata nella foiba di Villa Surani, nella notte tra il 4 e 5 ottobre 1943.
La Presidente del Consiglio, ha quindi scritto in un post sui social: “La storia di Norma Cossetto è una delle più emblematiche e atroci che descrivono i drammi e le sofferenze dei nostri connazionali del confine orientale. Norma era una splendida ragazza di 23 anni di Santa Domenica di Visinada, laureanda in lettere e filosofia presso l’Università di Padova, barbaramente violentata, seviziata e infoibata dai partigiani comunisti titini la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943.Sono passati 80 anni dall’uccisione di Norma Cossetto ed è nostro compito tenere alto il ricordo di una giovane che ha pagato con la vita il suo essere italiana e l’amore per la sua terra. Dal 2004 la nostra Repubblica riconosce il 10 febbraio “Giorno del ricordo” delle vittime delle foibe e nel 2005 ha assegnato la Medaglia d’oro al Merito civile a Norma quale “luminoso esempio di coraggio e di amor patrio”. Molto si può ancora fare. Voglio dire grazie a tutti coloro che in questi anni non hanno mai smesso di raccontare queste storie. Grazie a chi, sfidando le pressioni di negazionisti e giustificazionisti, ha avuto il coraggio di scrivere articoli, fondare comitati e associazioni, dare vita a fumetti, canzoni, opere teatrali, eventi o convegni. Anche quando non se ne poteva parlare, anche quando qualcuno cercava di impedirlo fisicamente. Avete contribuito a rompere il muro del silenzio e a restituire non solo alle vittime, ma all’intera Nazione, la dignità del Ricordo. L’Italia vi è grata”.
Presentato dal Pd , sempre in Senato , nella 7° Commissione permanente, il Dl in materia di “Disposizioni sulla redazione della “mappa della Memoria” per la conoscenza dei campi di prigionia, di internamento e di concentramento in Italia, nonché sulla promozione dei “viaggi nella storia e nella Memoria” presso i campi medesimi”.
Infine, presentata alla Camera, dalla segretaria del Pd, Schlein, una proposta di legge per vietare l’ intitolazione di strade, piazze, monumenti o sacrari a esponenti del partito o dell’ideologia fascista e introdurre pene con reclusione fino a un anno e sei mesi per chi faccia propaganda fascista e nazifascista.
La numero uno dem ,quindi, ha dichiarato: “Noi come Pd ci opponiamo a ogni tentativo di riscrittura della storia. La Costituzione è antifascista, saldata attorno a principi in gran parte ancora non attuati nel Paese. Come il diritto alla Salute, negato nel momento in cui ci sono persone che ricevono appuntamenti per una visita tra due o tre anni. Come sul lavoro. La Costituzione deve guidare politiche pubbliche che producono giustizia sociale e invece siamo di fronte a una maggioranza che sembra orientata a principi altri”.
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