di Federica Marengo lunedì 25 settembre 2023
Si è svolto nel pomeriggio di oggi, a Palazzo Chigi, presieduto dalla Premier Meloni, il Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al Dl contenente misure urgenti in materia di energia , interventi per sostenere il potere d’acquisto e la tutela del risparmio, nonché la proroga dei termini normativi e di versamenti fiscali.
Il provvedimento, in 8 articoli, del valore di 1,3 miliardi, prevede: la proroga per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023, del bonus sociale per le famiglie fragili, volto a contrastare gli effetti degli aumenti delle bollette di luce e gas.
A determinare l’importo del bonus sociale sarà l’Arera, e quest’ultimo sarà crescente in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Prorogato poi, per il settore del gas, l’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva al 5%, applicata anche al teleriscaldamento.
Inoltre, per sostenere le famiglie con reddito più basso, già beneficiare della Social card, è stato introdotto un contributo una tantum per far fronte all’aumento del prezzo del carburante ,per un ammontare complessivo di 100 milioni di euro. L’importo di tale contributo, il cui ammontare sarà stabilito entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto con un provvedimento del Ministero delle imprese e del made in Italy, , dovrebbe essere di 80 euro.
Prorogati, poi, dal 30 settembre al 31 dicembre i termini per le agevolazioni per l’acquisto della prima casa per gli under36.
Implementato di altri 12 milioni di euro per il 2023 il fondo per l’erogazione del bonus abbonamento ai mezzi pubblici. Il bonus, di 60 euro, è utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento ai mezzi del trasporti pubblico locale, regionale e per il trasporto ferroviario nazionale e può essere richiesto da chi ha un Isee non superiore a 20.000 euro.
Incrementato per l’anno 2023 anche il fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio per un importo pari a 7.429.667 euro, destinato alla corresponsione delle borse di studio per l’accesso alla formazione superiore in favore degli idonei non beneficiari nelle graduatorie degli enti regionali per il diritto allo studio, relative all’anno accademico 2022/2023.
Quanto alle agevolazioni per le imprese energivore, cambiano a partire dal primo gennaio 2024 i sostegni alle imprese che hanno un grande consumo di energia elettrica, non inferiore a 1 GWh all’anno. Adeguata , quindi, la normativa italiana a quella europea, alla luce delle modifiche decise dalla UE sulle linee guida relative agli aiuti di Stato a scopi ambientali.
Pertanto, “gli oneri delle imprese per il sistema elettrico sono stabiliti nella misura del minor valore fra una percentuale variabile dal 15 all’80% degli oneri per il sostegno delle fonti rinnovabili, e una percentuale fra lo 0,5 e il 3,5% del valore aggiunto lordo dell’impresa. Gli oneri diminuiscono se l’impresa copre almeno il 50% del proprio consumo di energia elettrica da fonti a zero emissioni”.
Infine, via libera al ravvedimento operoso per regolarizzare violazioni su scontrini , fatture o ricevute fiscali. L’Esecutivo ha precisato che ,tale intervento ,consentirà di salvare 50mila esercizi, i quali, altrimenti, sarebbero destinati alla chiusura.
Con tale norma, “i contribuenti che dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 abbiano commesso una o più violazioni degli obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi potranno rimuoverle mediante il ravvedimento operoso, il cui perfezionamento dovrà avvenire entro il 15 dicembre 2023. Le violazioni potranno essere constatate fino al 31 ottobre 2023 e non dovranno essere state già oggetto di contestazione entro il perfezionamento del ravvedimento”.
Come si legge nella bozza del Decreto, riportata dai media: “ Il ravvedimento operoso prevede che gli errori, le omissioni e i versamenti carenti possano essere regolarizzati eseguendo spontaneamente il pagamento dell’imposta dovuta, degli interessi e della sanzione in misura ridotta. La riduzione della sanzione è pari a: 1/10 di quella ordinaria nei casi di mancato pagamento del tributo o di un acconto, se eseguito entro 30 giorni dalla data di scadenza; 1/9 del minimo se la regolarizzazione avviene entro il novantesimo giorno successivo al termine; 1/8 del minimo se la regolarizzazione avviene entro un anno dall’omissione o dall’errore; 1/7 del minimo se la regolarizzazione entro due anni dall’omissione o dall’errore; 1/6 del minimo se oltre due anni dall’omissione o dall’errore; 1/5 del minimo se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione, eccetto i casi di mancata emissione di ricevute fiscali, scontrini fiscali; 1/10 del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se questa viene presentata con ritardo non superiore a novanta giorni, oppure a 1/10 del minimo di quella prevista per l’omessa presentazione della dichiarazione periodica prescritta in materia di imposta sul valore aggiunto, se questa viene presentata con ritardo non superiore a trenta giorni. La “sanatoria” prevista nella precedente bozza del decreto prevedeva invece la possibilità di mettersi in regola pagando entro il 15 dicembre un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni previste, comunque a partire da 2mila euro”.
Al decreto, contenente tali misure, si aggiungerà , sempre dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023, il Patto anti-inflazione, promosso dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, che sarà firmato il 28 settembre da gruppi della grande distribuzione e della produzione e che si tradurrà in prezzi calmierati e sconti su un paniere di prodotti di prima necessità e per l’infanzia.
Mercoledì 27 settembre, poi, si terrà a Palazzo Chigi un altro Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno , con ogni probabilità , il varo della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza.
A seguire il Consiglio dei Ministri incentrato su caro bollette e caro carburante, sempre a Palazzo Chigi, si è tenuta la prima cabina di regia sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presieduta dalla Presidente del Consiglio e convocata dal ministro per gli Affari Europei, il Sud ,le politiche di Coesione e il Pnrr, Fitto, con i ministri e i rappresentanti delle Regioni, delle Province e dei Comuni, cui seguiranno il 26 e il 27 settembre altre due cabine di regia con le parti sociali.
Dopo il via libera di Bruxelles alla terza rata dei fondi (16,5 miliardi, che arriveranno a giorni) e la richiesta formale dei fondi della quarta , il Governo lavora alla quinta rata.
Sul tavolo, infatti: l'”aggiornamento in merito alla procedura di pagamento della terza rata; la verifica degli obiettivi e dei traguardi connessi alla quarta rata e la verifica del conseguimento degli obiettivi e dei traguardi connessi alla quinta rata”.
Intenso, il confronto con gli enti locali, più critici sulla rimodulazione del Pnrr varata dal Governo ad agosto e, tuttora all’esame della Commissione. La preoccupazione dei sindaci e dei Presidenti di Regione, infatti, è quella di perdere i fondi dei progetti già avviati, così come quella per i progetti definanziati o cancellati.
Al termine della cabina di regia, una nota di Palazzo Chigi, ha riportato le dichiarazioni della Premier: “La Cabina di regia di oggi è stata utile per prendere atto del lavoro svolto in questi primi undici mesi di governo, di quello che siamo chiamati a fare per raggiungere gli obiettivi nel breve periodo e soprattutto di quello che occorre fare oggi per mettere a terra i progetti domani e per assicurare la completa realizzazione del complesso ed articolato PNRR italiano. Nei prossimi giorni attendiamo la terza rata, nei giorni scorsi abbiamo formalmente richiesto la quarta, stiamo lavorando alacremente per raggiungere gli obiettivi della quinta e per la revisione complessiva del Piano, che include il Capitolo REPowerEU”.
Sempre secondo quanto riportato dalla medesima nota, il ministro per gli Affari Europei, il Sud ,le politiche di Coesione e il Pnrr, Fitto ha spiegato: “In questi giorni, insieme al circostanziato lavoro di rendicontazione degli obiettivi della quarta e di verifica per quelli connessi alla quinta rata, sono in corso le costruttive interlocuzioni, con i servizi della Commissione, per il processo di revisione complessiva del Piano e per l’inserimento del nuovo capitolo REPowerEU, che risulterà fondamentale per raggiungere strutturalmente gli obiettivi di competitività, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale, indicati dalla Commissione europea ”.
In ultimo, si legge nella nota: “La Cabina di Regia PNRR di questo pomeriggio a Palazzo Chigi, convocata dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto e presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, alla presenza dei Ministri e dei rappresentanti di Regioni, Province e Comuni, ha effettuato una verifica dello stato di attuazione del PNRR, oltre a un puntuale aggiornamento in merito al pagamento della terza rata, pari a 18,5 miliardi di euro, previsto per i prossimi giorni, alla richiesta di pagamento della quarta rata, pari a 16,5 miliardi di euro, trasmessa dal Governo alla Commissione europea lo scorso 22 settembre e ad una prima analisi del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi della quinta rata, anche in base alla proposta di revisione del Piano. Rispetto ai ventotto obiettivi previsti dalla quarta rata, sono già in corso le attività di verifica da parte dei servizi della Commissione europea, per assicurare il pagamento dei 16,5 miliardi di euro entro il 31 dicembre 2023. ll lavoro della Cabina di Regia è proseguito con il focus sul conseguimento gli obiettivi e dei traguardi connessi alla quinta rata; i risultati da conseguire al 31 dicembre 2023, a Piano invariato, sono sessantanove, di cui ventitré milestone e quarantasei target, con l’importo lordo della quinta rata pari a 18 miliardi di euro. Le proposte di modifica al Piano, in relazione alla quinta rata, trasmesse alla Commissione europea lo scorso 7 agosto, prevedono il differimento temporale per tredici obiettivi, l’eliminazione di sei obiettivi, che potranno essere coperti con altre fonti di finanziamento e l’integrazione della milestone relativa alla nuova misura della ZES unica (riforma). Se tutte le proposte di modifica venissero approvate, i risultati da conseguire, al 31 dicembre 2023, passerebbero da sessantanove a cinquantuno, il numero di target da quarantasei a trenta ed il numero di milestone da ventitré a ventuno. Entro il 31 dicembre 2023 è attesa la Decisione del Consiglio UE, in ordine alla revisione del Piano ed al nuovo Capitolo REPowerEU. I lavori della Cabina di Regia PNRR di oggi saranno oggetto di condivisione con le organizzazioni rappresentative del partenariato economico e sociale, nel corso delle sedute di martedì 26 e di mercoledì 27 settembre, articolate in specifiche sessioni organizzate su base settoriale, che prevedono l’esame delle proposte formulate dai soggetti del partenariato, anche con riferimento alla revisione del Piano ed all’inserimento del capitolo REPowerEU”.
Restando in UE, dopo la procedura di infrazione sollecitata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, avviata dalla Commissaria UE ai Trasporti, Valean contro le limitazioni unilaterali della circolazione ai mezzi pesanti voluti dall’Austria nel corridoio del Brennero, via libera del Consiglio Competitività al nuovo regolamento Euro7, contenente misure che, per la prima volta, riuniscono in un unico atto giuridico, auto, furgoni e veicoli pesanti e, volta ad attuare un equilibrio tra le prescrizioni rigorose in materia di emissioni e investimenti supplementari per l’industria in un momento storico in cui il settore auto è in trasformazione.
Fonti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy hanno fatto sapere che , nel corso del Consiglio, tale proposta ,supportata dall’Italia, è stata votata a larga maggioranza dai Paesi membri, a fronte di una minoranza di Paesi, quali: Germania, Austria, Lussemburgo e Danimarca, mentre i Paesi Bassi si sono astenuti.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso ha quindi commentato in una nota: “In questo modo abbiamo messo il dossier sull’Euro 7 sulla giusta strada, che è quella di coniugare la transizione verso l’elettrico alle esigenze dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese europee. Ci siamo riusciti con una larga maggioranza e questo ci conforta anche sui prossimi successivi dossier. Il fronte della responsabilità, coordinato da Repubblica Ceca, con Italia e Francia, è riuscito in quello che molti ritenevano impossibile: un vero ribaltamento delle forze in campo, che cambia la maggioranza in Ue. Il testo approvato oggi è profondamente migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione, risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia; la nuova linea, che rappresenta anche un primo cambio di passo generale nell’approccio e negli equilibri che riguardano la transizione ecologica, riduce in modo significativo i costi per le imprese automobilistiche, che dovranno distogliere minori investimenti per l’adeguamento alle nuove tecnologie, con di conseguenza meno costi anche per i consumatori. Sarà così possibile indirizzare da subito più risorse per gli investimenti sulla transizione all’elettrico. Su questa linea vincente abbiamo sollecitato ulteriori ragionevoli e pragmatiche modifiche al regolamento, che l’Italia intende raggiungere in sede di trilogo che dovrebbe concludersi in questo semestre e per cui facciamo appello alle delegazioni italiane nel Parlamento europeo affinché facciano fronte comune a tutela degli interessi nazionali. Siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. È finita la stagione della follia ideologica, ora prevale il buon senso della ragione”.
Infine, riguardo alla riqualificazione di Caivano, in mattinata la Presidente Meloni ha tenuto un incontro a Palazzo Chigi con il Commissario straordinario di governo per il risanamento e la riqualificazione Fabio Ciciliano, per discutere degli interventi relativi all’edilizia popolare.
Nella nota , diramata da Palazzo Chigi al termine dell’incontro, si legge: “Il commissario ha informato il Presidente Meloni che questa mattina gli assetti dell’Esercito, su disposizione del Ministero della Difesa, hanno ripreso gli interventi preliminari per la bonifica dell’ex centro sportivo Delphinia. Al centro della riunione anche le misure per rafforzare la struttura amministrativa e l’operatività del Comune di Caivano. Tra queste, il commissario Ciciliano ha fatto sapere che l’Agenzia nazionale per i beni confiscati ha messo a disposizione della Polizia locale tre autoveicoli precedentemente confiscati alla criminalità organizzata e che sono in corso interlocuzioni con il Ministero per la Pubblica Amministrazione per rafforzare l’organico tecnico-amministrativo del Comune. Il commissario ha informato, inoltre, il Presidente Meloni che, su disposizione del Ministero della Giustizia, è stato disposto l’aumento di 30 unità di personale amministrativo per gli uffici giudiziari di Napoli Nord (Procura e Tribunale) e si è al lavoro per potenziare l’organico di magistrati. Un focus specifico è stato dedicato agli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti sul territorio di Caivano. Il Presidente Meloni ha rimarcato l’attenzione del Governo per questa tematica e ha ribadito la volontà di coniugare il contrasto all’illegalità con la tutela dei nuclei famigliari in situazione di difficoltà economica e sociale. Al centro dell’incontro tra il Presidente del Consiglio e il Commissario anche gli interventi di riqualificazione sociale, a partire dal coinvolgimento delle realtà associative territoriali, degli Enti di promozione sportiva e del Terzo Settore”.
Quanto all’alluvione in Emilia Romagna, la Premier ha incontrato il Commissario alla Ricostruzione, Figliuolo.
In merito al confronto, si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Nel corso del colloquio , il commissario Figliuolo ha illustrato gli interventi urgenti per la difesa dei territori alluvionati, che utilizzeranno le deroghe decise dal Governo e condivise dal Parlamento, al fine di snellire le procedure amministrative e intervenire con la maggior efficacia possibile. E ha illustrato i criteri e le modalità per i ristori delle attività economiche e produttive, comprese le aziende agricole, che hanno subito danni a causa dell’alluvione. A oggi, sono stati resi disponibili per le maggiori urgenze 289 milioni di euro per il 2023, cui si aggiungeranno a breve, non appena sarà pronta la piattaforma regionale e si avvieranno le istruttorie dei Comuni, gli ulteriori interventi urgenti per difesa idraulica, rete viaria, etc., fino al completo utilizzo di tutte le risorse a suo tempo stanziate. I ristori alle famiglie e alle imprese avverranno infatti con l’utilizzo della piattaforma “Sfinge” della Regione Emilia Romagna, già esistente e in corso di aggiornamento tecnico per essere coerente con le procedure da parte della stessa Regione, che dovrà avvenire non oltre il 15 novembre 2023. La Struttura è pronta per l’erogazione dei contributi e sta lavorando alla semplificazione delle procedure. Per venire incontro a famiglie e imprese, verranno emanate ordinanze ad hoc che forniranno indicazioni sulle modalità di inoltro delle domande dei contributi, sulle perizie asseverate e sulle schede tecniche di rilevazione dei danni, in modo da iniziare a procedere con le erogazioni già da fine novembre. Il presidente Meloni ribadisce come, con le misure illustrate, il governo confermi l’impegno continuativo e la massima priorità dati all’uscita dall’emergenza, alla ricostruzione e al ritorno alla normalità nelle zone colpite”.
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