di Federica Marengo venerdì 22 settembre 2023
-“In ciascuna persona c’è un talento, c’è qualcosa da tirare fuori. Questa è la grande sfida, secondo me, dell’affrontare il tema delle persone con disabilità e il modello che stiamo cercando di costruire col ministro Locatelli e con il governo non è solamente erogare dei servizi con cui si possono migliorare la qualità della vita di persone, ma è cercare di costruire percorsi personali che ruotino attorno ai bisogni specifici di quella persona e al talento di quella persona”. Così, la Presidente del Consiglio Meloni, stamane, alla prima edizione della due giorni: “Expo AID 2023-Io, persona al centro”, manifestazione svoltasi al Palacongressi di Rimini, dedicata alle persone con disabilità che coinvolge il mondo del Terzo Settore e dell’associazionismo italiano, organizzata dalla ministra per le Disabilità, Locatelli, alla quale ha partecipato, insieme ad altri esponenti del governo, tra cui il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini.
Poi, la Premier , nel suo intervento, ha sottolineato: “ È un lavoro che ovviamente non si può fare solo con un impegno istituzionale, ma si deve fare soprattutto con l’impegno di chi la materia la vive, la conosce e ci lavora ogni giorno. Noi siamo impegnati su una serie di fronti. Chiaramente abbiamo tutto il tema dei decreti delegati collegati alla legge sulla disabilità e lì ce ne sono due che sono centrali al netto del garante e del lavoro che abbiamo già fatto che sono la riforma dell’accessibilità per l’invalidità e i percorsi multidisciplinari personalizzati per i disabili. Io credo che questa sia la sfida, ovviamente è un lavoro molto complesso. Questa manifestazione racconta una visione che secondo me è molto importante: ho visto delle storie stupende che veramente ti danno tanta forza e tanta carica”.
Un messaggio alla ministra per le Disabilità, Locatelli, per l’iniziativa, è stato poi inviato anche dal Presidente della Repubblica, Mattarella, che ha scritto: “I principi stabiliti dalla Convenzione Onu del 2006 costituiscono pietre miliari ed elementi integranti del diritto nazionale per effetto della ratifica da parte della Repubblica Italiana, in ossequio alla nostra Costituzione che promuove l’eguaglianza, l’inclusione e il pieno godimento dei diritti fondamentali per tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione. È un obiettivo fatto proprio dalla Strategia europea sulla disabilità 2021-2030 per migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità e garantire la loro piena partecipazione nella società europea. Tuttavia, la sola affermazione di principi non è sufficiente a rimuovere gli ostacoli, anche di matrice culturale, che ancora oggi si frappongono al pieno godimento di tali diritti. Occorre, infatti, uno sforzo collettivo che veda le Istituzioni registe di un cambiamento di cui ciascuno deve essere protagonista. Servono risorse finanziare adeguate e un’opera di sensibilizzazione e formazione, indirizzata soprattutto ai giovani, sui temi della disabilità, della non discriminazione e dell’inclusione. EXPO AID 2023 può essere un utile strumento per dare voce a tante donne e uomini che chiedono di poter vivere, studiare, lavorare e viaggiare in condizioni di parità e di eguaglianza, con la stessa libertà e dignità che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani riconosce a ciascun individuo fin dalla nascita. Con questo spirito, rivolgo a tutti i presenti i migliori auguri di buon lavoro unitamente a espressioni di apprezzamento e incoraggiamento”.
Nel pomeriggio, invece, la Premier si è spostata in Liguria per visitare il Salone Nautico Internazionale di Genova e per presenziare alla firma dell’accordo Governo-Regione Liguria per l’utilizzo dei fondi di Sviluppo e Coesione (programmazione 2021-2027).
Quindi, nel suo discorso per la presentazione dell’accordo, ha sottolineato: “Noi ce la mettiamo tutta, questo accordo che oggi sigliamo con la Liguria è solo il primo esempio di una nuova stagione della capacità che ha l’Italia di spendere i fondi europei. Noi vogliamo rappresentare una nazione responsabile, capace, in grado di soprattutto quando attraversa momento di difficoltà di non raccontare al mondo che disperde le risorse, ma che è la prima e la più brava nel spenderle. L’obiettivo è non perdere neanche un euro di fondi europei ,perché l’Italia non se lo può permettere, Questo richiede una strategia che oggi identifichiamo in questo lavoro con le singole Regioni e richiede il coraggio di dire che quando le risorse sono state messe su dei piani e non sono state spese nei tempi in cui dovevano essere spese devono essere definanziate per trasferire le risorse su altro e consente poteri sostitutivi da parte del governo nazionale quando le risorse non dovessero essere spese adeguatamente. Quello che noi firmiamo oggi con la Regione Liguria è il primo di questi accordi e sblocca oltre 230 milioni di euro su opere strategiche che si muovono in moltissimi settori. Ci sono circa 85 investimenti strategici e grazie a queste risorse sarà possibile terminare opere fondamentali. Pensiamo ai 29,5 milioni aggiuntivi per la realizzazione del canale scolmatore Basagno a Genova, ne sappiamo qualcosa, annosa vicenda e opera fondamentale per la messa in sicurezza della città dal rischio idrogeologico , gli interventi per la mitigazione del rischio del bacino del fiume Entella, 83 milioni per il potenziamento della infrastrutture della Regione particolarmente per la realizzazione di nuove strade, completare il nuovo terminal dell’aeroporto di Genova e poi completare il bacino di carenaggio del porto di Genova e adeguare la stazione di Ventimiglia. Ringrazio il ministro Fitto ,che ha fatto un lavoro molto prezioso, lungo e difficile per riorganizzare i fondi di coesione. Il ministro ha dialogato con tutte le Regioni e all’esito abbiamo varato il decreto Sud che rappresenta un modo nuovo per organizzare e spendere i cosiddetti accordi di coesione su priorità che devono essere condivise, ovviamente nate su proposte che mandano le Regioni, ma che siano all’interno di una strategia complessiva. Serve coraggio nel dire che le risorse messe sui piani, e non spese nei tempi previsti, devono essere de-finanziate per trasferire le risorse su altre. E consentire poteri sostitutivi da parte del governo nazionale, quando le risorse non dovessero essere spese adeguatamente”.
Sempre la Presidente del Consiglio, questa mattina , prima di recarsi a Rimini , ha incontrato a Palazzo Chigi, con i sottosegretari Mantovano e Fazzolari, i ministri Urso(Imprese e Made in Italy) e Zangrillo (Pubblica Amministrazione), i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl e Confsal e Confintesa, per discutere degli interventi necessari per calmierare l’inflazione e tutelare redditi e potere d’acquisto dei cittadini.
Al termine del vertice, Cgil e Uil si sono dette insoddisfatte delle misure messe in campo e hanno rilanciato sull’aumento dei salari, mentre la Cisl ha parlato di incontro importante e ha chiesto che la governance sia più partecipata. Per l’Ugl, invece, la fiducia è riposta in interventi come il taglio del cuneo fiscale, che verrà confermato in Manovra.
Palazzo Chigi ha poi diramato una nota in cui si legge: “Sull’inflazione il governo ha raccolto le osservazioni pervenute dai sindacati, anche riguardo al rinnovo e al raf-forzamento dei provvedimenti già attuati, e ha assicurato l’intenzione di effettuare le valutazioni tecniche e finanziarie necessarie sulle misure con impatto sui conti pubblici. E’ stato anche concordato, si legge in una nota, di assicurare il coinvolgimento dei sindacati nel monitoraggio dei prezzi, anche a livello regionale”.
Tali misure per fronteggiare il caro energia e sostenere il potere d’acquisto e la tutela del risparmio saranno varate lunedì in Consiglio dei Ministri. Il nuovo decreto al vaglio del Governo, infatti, prevede: l’introduzione di un bonus benzina di 80 euro, che potrebbe essere caricato sulla social card “Dedicata a te”, destinata a nuclei con Isee fino a 15mila euro, aumentandone la dotazione da 500 a 600 milioni di euro per il 2023 e, aggiungendo l’importo al contributo di 380 euro per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità destinato a 1,3 milioni di famiglie, la proroga dell’Iva al 5% sul gas fino al 31 dicembre 2023 e uno stanziamento di 55 milioni di euro per pagare tempestivamente le supplenze a scuola.
Previsto, poi, nella bozza del decreto uno sconto sulle sanzioni per i contribuenti che regolarizzino le violazioni relative agli scontrini, ricevute fiscali o fatture commesse tra il primo gennaio 2022 e il 30 giugno 2023, consentendo di sanare la violazione entro il 15 dicembre 2023 , pagando parzialmente le multe con un minimo, al fine di “promuovere l’adempimento spontaneo e l’emersione di base imponibile”.
Una misura , quest’ultima, che ha già suscitato le polemiche nelle Opposizioni, che hanno parlato di : “ennesima sanatoria per gli evasori”.
A tali interventi , si aggiunge anche il Patto anti-inflazione ,che la Presidente del Consiglio Meloni e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso, firmeranno a Palazzo Chigi con le associazioni della grande distribuzione, del commercio e dell’industria, il 28 settembre e che prevede l’introduzione di prezzi scontati o calmierati su generi di prima necessità dal 1° ottobre al 31 dicembre 2023.
L’Esecutivo, nel frattempo, continua a lavorare alla Manovra e il ministro dell’Economia, Giorgetti, prossimo ( con ogni probabilità , giovedì 28 settembre) alla presentazione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, questa mattina, a margine della cerimonia di insediamento della XI° Consiliatura del CNEL, ha dichiarato: “Certamente sussidiare è più facile; impegnarsi invece in un coerente disegno di riforma dell’economia italiana che ne aumenti la produttività, più complicato. Tuttavia questo è il compito che la ragione economica e la morale impongono alla nostra attività di governo. Non possiamo più surrogare con facili misure il compito strutturale che ci è imposto. ll tema dei salari e il tema della produttività debbono assieme contribuire alla ripresa di uno sviluppo inclusivo che permei tutta l’Italia, e realizzi un giusto allineamento delle retribuzioni basato sul principio incomprimibile della libera contrattazione tra le parti sociali”.
Dichiarazioni, quelle del ministro dell’Economia, scaturite dalla revisione dei conti 2020-2022, fornita dall’Istat, secondo cui il Superbonus edilizio 100% ha azzerato anche quel guadagno sul deficit emerso grazie alla crescita più alta del 2021.
L’Istat, infatti ha rivisto i dati del triennio 2020-2022 per tenere conto dei nuovi criteri statistici europei e delle informazioni acquisite dopo la stima pubblicata lo scorso aprile, con le stime dell’anno 2021 che incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi sull’occupazione.
La direzione per la contabilità nazionale di Istat, quindi, ha spiegato : “Grazie ai nuovi dati, più accurati sulla produzione delle imprese, il Pil del 2021 è schizzato all’8,3%, ovvero 1,3 punti percentuali in più della stima diffusa ad aprile scorso. Con un effetto positivo per il deficit che dal 9% stimato ad aprile cala all’8,8%, liberando 0,2 punti. Sarebbero stati circa 4 miliardi di euro preziosi, se avessero resistito nel 2022. E invece il Superbonus ha annullato i miliardi che erano stati portati dalla revisione. L’Istat ha fatto una “forte revisione” delle uscite in conto capitale (5,8 miliardi di euro), dovuta proprio alla spesa sostenuta per i bonus edilizi (Superbonus e bonus facciate). Senza guadagni per il 2022, quindi, la revisione contabile conferma i numeri diffusi ad aprile. Il Pil è al +3,7%, il deficit al -8%.
Si attende ,dunque, la Nota di aggiornamento al Def dal Ministero dell’Economia per un quadro più chiaro sui margini della Manovra, ma l’unica certezza è che questi ultimi per il 2024 saranno strettissimi. Il deficit indicato nel Def per l’anno prossimo ( 3,5% , tendenziale e 3,7% , programmatico) potrebbe essere rivisto al rialzo al 4% , linea netta oltre la quale non poter più andare.
Infine, presentata a Bruxelles dal ministro per gli Affari Europei , la Coesione, il Sud e il PNRR, Fitto, la richiesta di pagamento della 4° rata del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza da 16,5 miliardi.
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