di Federica Marengo venerdì 8 settembre 2023
-Nel Consiglio dei Ministri svoltosi nella mattinata di ieri a Palazzo Chigi, presieduto dalla Premier Meloni e dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mantovano, sono stati approvati una serie di provvedimenti su varie materie, a cominciare dal contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile.
Nel provvedimento, approvato su proposta della Presidente Meloni, del Ministro dell’interno Piantedosi, del Ministro della Giustizia Nordio, del Ministro per lo Sport e i giovani Abodi, del Ministro dell’istruzione e del Merito Valditara, del Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Roccella e del Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Fitto, come si legge dallo stesso comunicato di Palazzo Chigi, sono state introdotte sia norme “per il risanamento e la riqualificazione del territorio del Comune di Caivano e per favorire lo sviluppo economico e sociale dell’area”, che “interventi normativi sull’applicabilità delle misure cautelari ai minori di 18 anni, con l’obiettivo di sanzionare e dissuadere dal tenere comportamenti contrari alla legge, e prevede specifici percorsi di reinserimento e rieducazione del minore autore di condotte criminose”.
Per quanto riguarda le norme per il Comune di Caivano, stabilita la nomina a Commissario Straordinario di Fabio Ciciliano, entro 15 giorni, d’intesa con il Comune di Caivano e il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio, un piano straordinario d’interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio comunale, attuato con il supporto tecnico-operativo di Invitalia e con specifici interventi urgenti di ripristino del centro sportivo ex Delphinia, in collaborazione con gli Uffici del Genio militare e con la società Sport e Salute.
Il Comune di Caivano, inoltre, potrà assumere 15 nuovi membri del corpo della Polizia locale, al fine di garantire l’incremento della sicurezza urbana e il controllo del territorio.
Quanto alle Disposizioni in materia di sicurezza e di prevenzione della criminalità minorile, previsto: il Daspo urbano, ovvero l’estensione dell’applicabilità del divieto di accesso a particolari aree della città ai maggiori di 14 anni, che “verrà notificato a chi esercita la responsabilità genitoriale e comunicato al Procuratore presso il Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie del luogo di residenza del minore”.
Riguardo al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, si prevede che il divieto di accesso e di avvicinamento ai locali pubblici e ai pubblici esercizi, previsto per chi sia stato denunciato o condannato per vendita o cessione di droga, si applichi anche nei confronti di chi detenga sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio. Tale divieto è esteso a scuole, università ed aree limitrofe.
Ampliati, poi, i casi in cui il Questore può disporre altre misure accessorie, come l’obbligo di presentarsi all’ufficio di polizia almeno due volte a settimana, o in determinati giorni e orari, l’obbligo di rientrare alla dimora e non uscire entro determinati orari, il divieto di allontanarsi dal comune.
Estesa l’applicazione del “Daspo Willy” contro la movida violenta e per prevenire i disordini negli esercizi pubblici e nei locali di pubblico trattenimento, ossia il divieto di accesso a pubblici esercizi e locali di pubblico trattenimento , ai soggetti denunciati, oltre che per i reati contro la persona e il patrimonio, anche per il reato di porto di arma impropria, quello di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e il reato di resistenza a un pubblico ufficiale.
Ampliata la platea dei soggetti nei confronti dei quali il Questore può disporre tale divieto: oltre che nei confronti delle persone poste in stato di arresto o fermo convalidato dall’autorità giudiziaria, o condannate anche con sentenza non definitiva, la misura può essere applicata alle persone sottoposte alla misura cautelare degli arresti domiciliari o della custodia cautelare in carcere.
Aumentata la durata massima della misura: da una durata minima di 6 mesi e massima di 2 anni a una durata minima di 1 anno e massima di 3 anni e , inasprite le pene per chi infrange tali divieti, che passano da un massimo di 2 anni di reclusione e di 20.000 euro di multa a un massimo di 3 anni e di 24.000 euro.
Quanto al foglio di via obbligatorio, aumentata di un anno la durata massima del divieto di rientro nei comuni dai quali si è stati allontanati e inasprita la sanzione, che diviene penale, nei casi di violazione del provvedimento di allontanamento.
Potenziata la facoltà di arresto in flagranza per il reato di “porto d’armi od oggetti atti ad offendere” e inasprite, fino a raddoppiarle (si passa in alcuni casi da un massimo di 2 a un massimo di 4 anni di reclusione) , le sanzioni relative a tale reato.
La pena per il reato di spaccio di stupefacenti, nei casi di lieve entità, passa, invece, da un massimo di 4 a un massimo di 5 anni.
In materia di Prevenzione della violenza giovanile e divieto di utilizzo di dispositivi di telecomunicazione e servizi informatici, per contrastare il fenomeno della violenza giovanile e delle “baby-gang”, è stata introdotta una modifica della misura di prevenzione personale dell’ “avviso orale”. Attualmente, la misura è prevista per i soggetti maggiorenni che, per la condotta ed il tenore di vita, si ritiene vivano, anche in parte, con i proventi di attività delittuose e siano dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica. Con le nuove norme, l’applicabilità della norma dell’avviso orale è estesa anche ai minorenni a partire dai 14 anni.
Il Questore, quindi, potrà proporre all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce quando il loro uso è servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l’avviso orale.
Pertanto, estesa al minorenne, per la violazione delle prescrizioni dell’avviso orale, la sanzione penale prevista per i maggiorenni (reclusione da uno a 3 anni e con multa da euro 1.549 a euro 5.164).
Introdotta, infine, una figura di ammonimento analogo a quello previsto in materia cyber-bullismo, al fine di intercettare alcune condotte illecite realizzate fisicamente da minorenni nei confronti di altri minori, con particolare riguardo alle fattispecie di percosse, lesioni, violenza privata e danneggiamento.
Per i minori di età compresa fra i 12 e i 14 anni, che commettono delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni, poi, nell’ottica della prevenzione della recrudescenza della devianza giovanile, si introduce una nuova tipologia di ammonimento del Questore. Poiché, infatti, tali soggetti non sono imputabili, saranno convocati dal Questore insieme ad almeno un genitore (o altra persona che esercita la responsabilità genitoriale), al quale sarà comminata una sanzione amministrativa pecuniaria da 200 a 1.000 euro, salvo che provi di non aver potuto impedire il fatto delittuoso.
Introdotti anche interventi sul processo penale a carico di imputati minorenni: ridotta da 5 a 3 anni la pena massima dei reati non colposi per i quali si consente l’accompagnamento presso gli uffici di polizia del minorenne colto in flagranza, trattenendolo per il tempo strettamente necessario (non oltre 12 ore) alla sua consegna a chi esercita la responsabilità genitoriale; abbassata la soglia di applicabilità ai maggiori di 14 anni da 5 anni a 4 per le misure diverse dalla custodia cautelare; abbassata da 9 anni a 6 anni la pena massima richiesta per procedere con il fermo, l’arresto in flagranza e la custodia cautelare dei maggiori di 14 anni per delitti non colposi; stabilito che fermo, arresto e custodia cautelare nei confronti del minore, maggiore di 14 anni, possano essere disposti anche per ulteriori e specifiche ipotesi (come il furto aggravato, i reati in materia di porto di armi od oggetti atti ad offendere, violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, resistenza a un pubblico ufficiale, produzione e spaccio di stupefacenti).
Nell’ambito dei delitti di “associazioni di tipo mafioso anche straniere” e di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope”, previsto che, qualora emerga una situazione di pregiudizio che interessa un minorenne, il pubblico ministero informi immediatamente il procuratore della Repubblica presso il tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, per le eventuali iniziative di competenza.
Riguardo alla custodia cautelare del minore, reintrodotta la possibilità di applicare la custodia cautelare al soggetto minorenne, se lo stesso, in veste di imputato, si è dato alla fuga o sussiste concreto e attuale pericolo che si dia alla fuga, e in merito al percorso rieducativo del minore: nel caso di reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore a cinque anni o la pena pecuniaria, il pubblico ministero notifica al minore e all’esercente la responsabilità genitoriale l’istanza di definizione anticipata del procedimento, subordinata alla condizione che il minore acceda a un percorso di reinserimento e rieducazione civica e sociale sulla base di un programma rieducativo. Tale programma deve prevedere lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profìt o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza; in caso di esito positivo del percorso di reinserimento e rieducazione, il giudice pronuncia sentenza di non luogo a procedere, dichiarando l’estinzione del reato; in caso di esito negativo riguardo all’attività svolta dal minore durante il programma, rimette gli atti al p.m. per la prosecuzione del procedimento.
In materia di sicurezza degli istituti penali per i minorenni, introdotta la possibilità che il direttore dell’istituto penitenziario chieda al magistrato di sorveglianza il nulla osta al trasferimento dall’istituto minorile al carcere nei confronti del detenuto di età compresa tra 18 e 21 anni che abbia commesso il reato da minorenne, il quale con i suoi comportamenti, cumulativamente: compromette la sicurezza o turba l’ordine negli istituti; con violenza o minaccia impedisce le attività degli altri detenuti; si avvale dello stato di soggezione da lui indotto negli altri detenuti. Se il detenuto è di età compresa tra 21 e 25 anni, la richiesta di nulla osta è possibile se il detenuto stesso abbia realizzato anche una sola delle condotte sopra descritte.
Quanto alle Disposizioni in materia di offerta educativa, nelle scuole del meridione caratterizzate da alta dispersione scolastica, potenziato l’organico dei docenti delle istituzioni scolastiche statali con maggiore disagio educativo. Incrementato di 6 milioni di euro il Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (MOF), al fine di incentivare la presenza dei docenti nelle zone più disagiate, anche attraverso la valorizzazione dei docenti che permangono nella stessa istituzione scolastica, garantendo la continuità didattica. A tal fine, in favore dei docenti a tempo indeterminato, sono previste misure incentivanti quali l’attribuzione di una quota pari al 50% dell’incremento del Fondo, secondo criteri che tengano conto degli anni di permanenza nella stessa istituzione scolastica e l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo di 10 punti, a conclusione del triennio effettivamente svolto, e ulteriori 2 punti per ogni anno di permanenza dopo il triennio.
Rafforzati i meccanismi di controllo e verifica dell’adempimento dell’obbligo scolastico e introdotta una nuova fattispecie di reato per i casi di elusione. Nell’ipotesi di dispersione assoluta (il minore mai iscritto a scuola nonostante l’ammonimento), si introduce la pena fino a due anni di reclusione; nel caso di abbandono scolastico (il minore che, pur iscritto, faccia un numero di assenze tale da eludere l’obbligo scolastico), la pena prevista è fino ad un anno di reclusione. Inoltre, i soggetti che violano l’obbligo perdono il diritto di percepire l’assegno di inclusione.
Previsto l’obbligo, per i fornitori dei servizi di comunicazione elettronica, di assicurare la disponibilità delle applicazioni di controllo parentale nell’ambito dei contratti di fornitura di tali servizi e per i produttori di dispositivi di telefonia mobile (e simili) l’obbligo di assicurare l’installazione di default di tali applicazioni nei nuovi dispositivi immessi sul mercato.
Introdotti oneri informativi in capo ai produttori di dispositivi, i quali sono tenuti ad informare l’utenza circa la possibilità e l’importanza di installare tali applicazioni, che dovranno essere gratuite e norme per favorire l’alfabetizzazione digitale e mediatica a tutela dei minori, anche con campagne informative.
In Consiglio dei Ministri, approvato anche , su proposta della Premier Meloni e del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Fitto, un decreto-legge che introduce Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese.
Il provvedimento introduce specifiche misure finalizzate alla crescita e al consolidamento economico delle aree del Sud Italia, con l’obiettivo di renderle più idonee per lo sviluppo e per la crescita dimensionale del sistema produttivo.
Come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi: “Si conferma che il complesso delle risorse FSC, per il periodo di programmazione 2021-2027, è destinato a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, ripartiti nella proporzione dell’80% nelle aree del Mezzogiorno e del 20 per cento nelle aree del Centro-Nord. La ripartizione delle risorse FSC avviene ad opera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), su proposta del Ministro per gli affari europei e sentita la Cabina di regia FSC, in favore solo di amministrazioni centrali e regioni e province autonome (e non anche di città metropolitane e altri enti pubblici, come invece previsto dalla disciplina vigente); si introduce la possibilità che gli interventi previsti dagli Accordi per la coesione siano finanziati con le risorse destinate ad interventi complementari dei Programmi 2014-2020 che risultano ancora non impegnate, con i fondi strutturali afferenti ai Programmi europei di competenza di ciascuna Amministrazione centrale o di ciascuna regione e con le risorse derivanti dai rimborsi europei e dal corrispondente cofinanziamento nazionale. Si disciplinano le modalità per l’attribuzione alle amministrazioni delle risorse assegnate dal CIPESS per la realizzazione degli accordi per la coesione. Si implementa uno specifico sistema di monitoraggio con riguardo all’utilizzazione delle risorse in materia di politiche di coesione (Sistema nazionale di monitoraggio) e si dispone la pubblicazione sul portale web www.opencoesione.gov.it, gestito dal Dipartimento per le politiche di coesione, sia dei documenti di programmazione delle risorse nazionali per la coesione sia dei dati anagrafici e di avanzamento dei progetti”.
Istituita, poi, a decorrere dal 1° gennaio 2024, la nuova Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, “ZES unica”, comprendente i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, che sostituirà le attuali otto Zone economiche speciali istituite nei territori del Mezzogiorno.
Introdotto, quindi, un nuovo sistema di governance della ZES UNICA, confermando la previsione di una Cabina di regia istituita presso la PCM alla quale sono attribuite di funzioni di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della ZES unica; prevedendo l’istituzione di una nuova Struttura di missione presso la PCM; si ridefiniscono gli adempimenti procedurali.
Istituito, inoltre, presso la Presidenza del Consiglio e alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR la “Struttura di missione per la ZES”, con una durata di 3 anni. La Struttura dovrà fornire supporto all’Autorità politica delegata in materia di ZES per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del Governo e di predisposizione e aggiornamento del Piano strategico ZES e delle attività necessarie a prevenire tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.
All’interno dell’area ZES, le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi (speciali condizioni), quali la previsione di un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive.
Stanziati , poi, 45 milioni di euro per un piano di opere di interesse strategico per far fronte all’emergenza connessa all’incremento dei flussi migratori verso le Pelagie e l’isola di Lampedusa, divenuta punto di transito per i migranti che tentano di raggiungere l’UE.
Varato, infine, dal Consiglio dei Ministri su proposta della Presidente Meloni e del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Fitto, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Pichetto Fratin, un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell’aria e limitazioni della circolazione stradale.
Tale decreto stabilisce che: “Al fine di assicurare l’esecuzione di alcune sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, per le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, si prevede l’obbligo di aggiornare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, i rispettivi piani di qualità dell’aria, modificando ove necessario i provvedimenti attuativi, alla luce dei risultati prodotti dalle iniziative già assunte per la riduzione delle emissioni inquinanti” e che “le Regioni possono disporre la limitazione della circolazione e le relative deroghe, nel periodo compreso tra il 1° ottobre e il 31 marzo di ciascun anno, anche di alcune tipologie di autovetture e di veicoli commerciali ad alimentazione diesel, di categoria “Euro 5”, esclusivamente a far data dal 1° ottobre 2024. Tale limitazione si applica in via prioritaria alla circolazione nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del materiale particolato PM10 o del biossido di azoto. A decorrere dal 1° ottobre 2025, la limitazione alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di tali tipologie è inserita nei piani della qualità dell’aria delle Regioni, che adottano i relativi provvedimenti attuativi”.
Al termine del Consiglio dei Ministri si è poi svolta , sempre a Palazzo Chigi, una conferenza stampa per illustrare i provvedimenti approvati, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mantovano e dei Ministri : Nordio (Giustizia), Piantedosi (Interni) Fitto (Affari UE, Coesione, Sud e Pnrr), Roccella (Natalità, Famiglie e Pari Opportunità), Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza ambientale), Abodi(Sport e Politiche giovanili), Valditara (Istruzione e Merito), ai quali si è poi aggiunta la Presidente del Consiglio, Meloni, che ha dichiarato: “Quello di oggi è il segno di uno Stato che decide di mettere la faccia anche su materie che sono molto complesse e difficile da risolvere. Siamo andati lì, a Caivano, con l’idea di provare a fare di quello che oggi viene raccontato come un problema un possibile modello per il futuro, ci siamo chiesti se una concentrazione di attenzione, di risorse, di strumenti, potesse cambiare la faccia di quel territorio. Abbiamo deciso di prendere” uno di quei territori difficili e provare a dimostrare che se ci si mette tutta la buona volontà le cose possono cambiare davvero. È una sfida non semplice. Volevo essere qui perché penso che il lavoro che abbiamo portato oggi in Cdm sia fatto di norme importanti su alcune materie di cui in passato lo Stato ha preferito non occuparsi, dando il segnale che su alcune questioni era meglio non entrare e metterci la faccia perché pericoloso. Oggi, c’è invece uno Stato che decide di mettere la faccia in materie complesse e difficili da risolvere. La criminalità giovanile si sta diffondendo a macchia d’olio e nel corso degli anni ci sono state delle zone franche abbandonate a loro stesse e abbiamo deciso di poter dimostrare che se ci si mette la volontà le cose possono cambiare davvero. E’ una sfida non semplice. Non c’è il tema di sbattere in galera bambini di 12 anni, ma prevediamo l’arresto in flagranza per reati per i quali non era previsto dai 14 a 18 anni, perché se un ragazzo gira con una pistola carica ora non può essere arrestato. Inoltre, bisogna continuare ad approfondire il tema della pornografia e i minori. Si apre una serie di dinamiche che vanno valutate sul piano normativo, quello che abbiamo fatto oggi non è sufficiente. Se ne servono altre, o ci verranno segnalate, andremo avanti. La pornografia mostra una donna sempre consenziente, pratiche estreme vedute come pratiche diffuse: è una materia che sta impattando pesantemente e va affrontata. Abbiamo inserito delle norme sul parental control, che è il minimo che si può fare. Il tema del blocco dell’accesso e della certificazione dell’età dei minori è una materia che entra molto nella privacy. E’ una materia che spero il Parlamento possa rafforzare in sede di conversione decreto o con altre leggi”.
In merito al Decreto per il Sud, la Premier Meloni, invece, ha evidenziato : “La creazione di una unica zona economia speciale in tutta Italia vuol dire semplificazioni molto importanti ed incentivi a chi investe. Questo significa che oggi al livello internazionale il Mezzogiorno d’Italia può competere con tutti gli altri ed essere in linea con il resto della nazione. E’ una misura molto importante e significativa”.
Poi, rispondendo a una domanda sulla Manovra, su cui pesano Superbonus e l’incognita dell’accordo a Bruxelles sulle nuove regole del Patto di Stabilità e Crescita, ha spiegato: “Siamo coinvolti per trascinamento dal rallentamento dell’economia e sicuramente ne dobbiamo tenere conto: è la valutazione sulla base della quale stiamo discutendo della manovra. La strategia più appropriata in vista della realizzazione della prossima legge di bilancio, è concentrare le poche risorse a disposizione su quello che offre un maggiore moltiplicatore in termini economici, che ha più impatto. Quindi concentrarsi su alcuni grossi provvedimenti in materia di redditi e salari, pensioni con particolare riguardo a quelle dei giovani di oggi, sanità, famiglie e natalità”.
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