di Federica Marengo mercoledì 27 marzo 2024
-Si è svolto nel pomeriggio di ieri, a Palazzo Chigi, presieduto dalla Premier Meloni, il Consiglio dei Ministri nel quale sono stati approvati diversi provvedimenti, a cominciare da un Dl , presentato dal ministro dell’Economia Giorgetti, che non era stato annunciato all’ordine del giorno, il quale introduce nuove limitazioni al Superbonus edilizio. Si tratta di norme, quali : l’eliminazione degli sconti in fattura e della cessioni del credito per tutte le tipologie di bonus per cui ancora era previsto, al fine di contenere i costi della misura.
Come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi: il Decreto vede : “L’eliminazione, per gli interventi successivi all’entrata in vigore delle nuove norme, delle residue fattispecie per le quali risulta ancora vigente l’esercizio delle opzioni per il cosiddetto sconto in fattura o per la cessione del credito in luogo delle detrazioni;
Al fine di acquisire, alla scadenza ordinaria del termine previsto per le suddette agevolazioni (4 aprile 2024), l’ammontare del complesso delle opzioni esercitate e delle cessioni stipulate, si esclude l’applicazione dell’istituto della remissione in bonis che avrebbe consentito, con il pagamento di una minima sanzione, la comunicazione funzionale alla fruizione dei benefici fino al 15 ottobre 2024;
Al fine di garantire un’adeguata e tempestiva conoscenza delle grandezze economiche e finanziarie connesse alle misure agevolative oggetto del decreto, l’introduzione di misure volte ad acquisire maggiori informazioni inerenti alla realizzazione degli interventi agevolabili. È, inoltre, previsto, un corredo sanzionatorio. In particolare, l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10.000, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale”.
Altre norme, poi, all’interno dello stesso provvedimento, riguardano anche i bonus già ottenuti e su cui è in atto la restituzione del credito come credito di imposta nella denuncia dei redditi. A tal proposito, sempre nel comunicato stampa di Palazzo Chigi, si legge: “Al fine di evitare la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario, come già previsto nel nostro ordinamento in altri casi, si dispone la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a euro 10.000, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza;
l’introduzione di misure volte a prevenire le frodi in materia di cessione dei crediti ACE, riducendo a una la possibilità di cessione ed estendendo la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione, nonché ampliando i controlli preventivi in materia di operazioni sospette”.
Cosa cambia ,dunque, con questo Dl?, proviamo a spiegarlo.
Allo sconto in fattura e alla cessione del credito ,che scompaiono, si sostituisce la dichiarazione preventiva, ovvero: per accedere alle agevolazioni edilizie bisognerà comunicare la volontà di usufruirne prima dell’invio all’Agenzia delle Entrate delle fatture ,a lavori già avviati.
Introdotta poi la limitazione della cessione del credito, che riguarda case popolari, cooperative di abitazioni, onlus, aree terremotate o alluvionate , ma con delle eccezioni per le procedure già avviate e per le barriere architettoniche.
Le eccezioni riguarderanno anche chi abbia presentato la Cila e, nei condomini, abbia votato la delibera per i lavori. Laddove si tratti di demolizione e ricostruzione di un edificio, bisognerà invece presentare l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo e , se questo non è richiesto, dovranno essere già iniziati i lavori o dovrà essere già stato stipulato tra le parti un accordo vincolante e versato un acconto.
Inoltre, i crediti di imposta verranno sottratti prima dai debiti, ovvero compensati con eventuali cartelle degli accertamenti fiscali.
A partire dal 4 aprile, verrà eliminata la “remissione in bonis”, che avrebbe consentito fino al 15 ottobre 2024 di accedere agli sgravi edilizi ,versando una piccola sanzione e ,comunicando il ripristino della regolarità.
Infine, sono previste sanzioni fino a un massimo di 10 mila euro, nel caso di omessa trasmissione di informazioni a interventi già avviati.
Il ministro dell’Economia Giorgetti, nel corso della conferenza stampa, seguita al Consiglio dei Ministri , ha spiegato la nuova stretta introdotta con la necessità dell’Esecutivo di contenere lo sforamento dei conti pubblici. Secondo gli ultimi dati Istat ,infatti ,il deficit 2023 è stato rivisto al rialzo del 7,2% ,revisione al rialzo che segue quella già intervenuta per gli anni 2021 e 2022.
Stando all’ultimo report Enea, poi, a febbraio 2024, la spesa a carico dello Stato è stata di 114,4 miliardi: oltre 7 miliardi in più rispetto al mese di gennaio , alla luce della corsa , soprattutto da parte dei condomini, a completare i lavori.
In merito, il titolare del dicastero dell’Economia, ha dichiarato: “Il governo ha approvato un decreto in materia di bonus edilizi che elimina ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito per tutte le tipologie che ancora lo prevedevano; abbiamo eliminato la disposizione della remissione in bonus che avrebbe consentito fino al 15 ottobre le correzioni con il pagamento di minime sanzioni di tutte le comunicazioni già intervenute e previsto per tutte le nuove fattispecie una nuova comunicazione preventiva, quando si inizia il lavoro, in modo da avere un monitoraggio del fenomeno e non solo quando le fattura vengono caricate. Le misure adottate con il decreto sul Superbonus e sui bonus edilizi, sono tese a chiudere definitivamente l’eccessiva generosità di una misura che come è noto ha causato gravi effetti sulla finanza pubblica e i cui effetti, definitivamente, potremo contabilizzare tra pochi giorni quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023. Il fatto che introduciamo norme di monitoraggio testimonia che queste norme sono nate in modo scriteriato e hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica, l’ho detto dall’inizio, continuo a sostenerlo, qualcuno sorrideva sul mal di pancia, confermo che fa malissimo a me a tutti gli italiani”.
Quest’oggi, invece, il ministro Giorgetti, in Audizione presso le Commissioni Bilancio e Trasporti di Camera e Senato, sul decreto privatizzazione Poste, ha risposto ad alcune interrogazioni, spiegando: “La cessione di una quota della partecipazione detenuta dal MEF in Poste Italiane non determinerà la perdita del controllo sulla società, che continuerà a essere esercitato dallo Stato. Peraltro, lo Statuto di Poste prevede che nessun soggetto diverso dal MEF, da enti pubblici o da soggetti da questi controllati, può detenere una quota superiore al 5 per cento del capitale della società. Alla luce dell’aggiornamento delle previsioni ,che sarà operato a breve con la pubblicazione del Def , valuteremo l’opportunità di modificare la tempistica prevista per conseguire un profilo del rapporto debito/Pil coerente con gli impegni programmatici già prestabiliti. L’alienazione della quota di partecipazione che potrebbe portare lo Stato fino al 35% del gruppo può avvenire anche in più fasi,, il che significa che nelle prime fasi il governo potrebbe anche fermarsi al 51%, perché riteniamo che questa sia un’asticella che riteniamo in questo momento soddisfacente rispetto al percorso indicato. Il Mef realizzerà l’operazione di alienazione di una quota in Poste nel momento più adeguato alla massimizzazione dell’introito realizzabile, cercando di conciliare le condizioni del mercato con le esigenze di finanza pubblica”.
Tuttavia, il ministro Giorgetti ha specificato che: “L’operazione di dismissione rappresentata nel Dpcm attualmente all’esame del Parlamento deve essere considerata una cornice che individua un valore minimo della partecipazione dello Stato, che potrà essere raggiunto progressivamente e in più fasi, in modo da salvaguardare il controllo strategico pubblico su questo asset. In un quadro più generale, è opportuno considerare anche gli effetti dell’operazione sulla fiducia degli investitori istituzionali nazionali ed esteri verso l’Italia, che potrebbero risultare in un miglioramento dell’appetibilità del debito pubblico, con conseguenti effetti positivi in termini di riduzione dello spread e del costo del debito.Le risorse che potranno essere ottenute dalla realizzazione dell’operazione dipenderanno dall’ammontare della quota che sarà collocata sul mercato. Laddove si procedesse alla cessione dell’intera partecipazione direttamente detenuta dal Mef, ferme rimanendo le valutazioni che potranno essere effettuate in merito al mantenimento della partecipazione pubblica maggioritaria nel capitale, il controvalore desunto sulla base dei più recenti dati di mercato disponibili potrebbe ammontare a circa 4,4 miliardi”.
Nel corso del Consiglio dei Ministri, sono stati approvati anche altri Decreti, tra cui quello riguardante la Giustizia , che introduce i test psicoattitudinali per l’accesso alla professione di magistrato, che saranno introdotti a partire dai bandi concorsuali del 2026.
Il colloquio psicoattitudinale, si terrà durante la prova orale, e prima , al superamento della prova scritta, il candidato/la candidata riceveranno dei test scritti individuati dal Consiglio Superiore della Magistratura , su modello di quelli utilizzati per gli agenti di Polizia, che costituiranno la base per il colloquio psicoattitudinale.
A nominare i docenti universitari in materie psicologiche, che costituiranno la Commissione giudicante, su indicazione del Consiglio nazionale universitario, organo indipendente dell’Università, sarà il Consiglio Superiore della Magistratura.
Contraria all’introduzione di tale norma, l’Associazione Nazionale Magistrati, con il Presidente che, nel corso di un intervento nella trasmissione di La7, Otto e mezzo, ha dichiarato: “Più che una sciagura, è una norma simbolo, lo scopo era creare una suggestione nell’opinione pubblica: “questi magistrati hanno bisogno di un controllo psichico”. Temiamo l’arbitrarietà di giudizio. Chi stabilisce qual è la personalità adatta per fare il magistrato. Nessuna prova è più complessa della prova scritta. Siamo controllati come magistrati, ci sono 18 mesi di tirocinio con controlli puntuali. Sullo sciopero ne parleremo di nuovo, siamo tutti uniti”.
In merito, il Guardasigilli Nordio, nel corso della conferenza stampa di ieri, a Palazzo Chigi, ha sottolineato: “Sui test non c’è un’invasione di campo da parte del governo nei confronti della magistratura. Non vi sono interferenze da parte del governo. Quando entrambe le Camere ti inviano determinate osservazioni è un dovere quasi del governo quello di adeguarsi. Purtroppo abbiamo assistito in questi giorni a una polemica di cui mi rammarico come magistrato. Sono polemiche sterili, vuote astrazioni polemiche, nessuno ha mai pensato di introdurre valutazioni periodiche dell’attitudine e della psiche dei magistrati. Con le nuove misure ,l’esame di accesso alla magistratura si potrà ripetere quattro volte e non tre”.
Questo pomeriggio, lo stesso ministro della Giustizia Nordio, nell’ambito del Question Time a Montecitorio, ha annunciato: “La separazione delle carriere dei magistrati è nel programma di governo e sarà presentata entro il mese di aprile, al massimo di maggio di questo stesso anno. Sarà consustanziale alla riforma del Csm per ovvie ragioni che una separazione delle carriere comporta, quindi due Csm separati. Per fare una riforma radicale occorre cambiare la Costituzione, quindi ,trattandosi di una revisione costituzionale, l’iter sarà ovviamente più lungo e intersecandosi con la riforma del premierato avrà determinati tempi”.
Tornando al Consiglio dei Ministri di ieri, approvato anche un Dl Semplificazione e digitalizzazione, che riguarda le attività economiche , le attività turistiche e della navigazione e i servizi a favore dei cittadini e delle imprese, ma anche i procedimenti amministrativi e l’Istruzione.
Proprio in questo ambito, sono state introdotte una serie di norme per il contrasto al fenomeno dei “diplomifici” , per la maggiore continuità didattica per gli studenti con disabilità e per la ulteriore sburocratizzazione delle pratiche per le iscrizioni online da parte delle famiglie e per il rafforzamento del sistema 0-6 anni.
In merito al contrasto al fenomeno dei “diplomifici”, il Dl prevede che presso le scuole paritarie, non si potranno recuperare più di due anni in uno, mentre la disciplina attuale prevede anche il recupero di quattro anni in uno . Inoltre, viene introdotto “l’obbligo delle pagelle elettroniche, del registro online e del protocollo informatico, per dare la possibilità alle famiglie di avere un rapporto più efficace, diretto, smart con la scuola”.
Poi, riguardo ai docenti e alle docenti di sostegno, al fine di garantire la continuità , è stata approvata una norma la quale prevede che ,in occasione del conferimento delle supplenze annuali o temporanee ,il docente/la docente di sostegno possa essere confermato/a sul medesimo posto di sostegno assegnatogli nel precedente anno scolastico, con precedenza rispetto ad altri docenti e ad altre docenti a tempo determinato, fermi restando i diritti di questi ultimi per il predetto posto.
Nel settore sanitario, come spiegato nel comunicato di Palazzo Chigi: “ Si prevede l’erogazione in farmacia di prestazioni del Servizio sanitario nazionale, anche in locali separati da quelli ove è ubicata la farmacia riportanti la denominazione di “farmacia dei servizi”, quali: la dispensazione di dispositivi medici necessari al trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale; prestazioni analitiche di prima istanza (test per glicemia, emoglobina, urine, etc.) non più limitate all’autocontrollo; la possibilità che i farmacisti, appositamente formati, possano somministrare tutti i vaccini individuati dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale nei confronti dei soggetti di età non inferiore a dodici anni; la possibilità di effettuare i test diagnostici per il contrasto all’antibiotico-resistenza, a supporto del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta; la possibilità di scegliere il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta tra quelli convenzionati con Servizio sanitario regionale. Due o più farmacie, di proprietà di soggetti differenti, possono esercitare in comune i servizi sanitari, previa stipula del contratto di rete”.
Nella giornata di oggi, invece, un altro via libera è arrivato dalla Camera, con 163 voti a favore (da parte della Maggioranza FdI,Lega e FI) e 107 contrari (da parte delle Opposizioni, divise tra chi ,come il Pd reputa il Codice “repressivo e datato” e chi, come il M5S ,reputa che il nuovo testo sia “mera propaganda”), alle proposte di legge con interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per rivedere il Codice della strada, che ora passa al Senato.
Il nuovo Codice della Strada prevede: il ritiro della patente da 15 giorni a due mesi e una sanzione fino a 1.697 euro per chi al volante si fa distrarre dal cellulare . In caso di recidiva ,la multa sale fino a 2.588 euro, la sospensione della patente può arrivare a tre mesi e si aggiunge la decurtazione da 8 a 10 punti. Patente sospesa anche per chi è trovato a guidare contromano o passa col rosso.
Il ricorso ad accertamenti da remoto per multare chi non dà la precedenza a pedoni e ciclisti, chi parcheggia negli stalli riservati a mezzi pubblici, polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, veicoli elettrici e carico-scarico.
Aumentate, le sanzioni in caso di sosta nei parcheggi per i disabili (la multa sarà da 330 fino a 990 euro) e nelle corsie o fermate degli autobus (multa da 165 a 660 euro).
Aumentate anche le sanzioni per eccesso di velocità, che potranno raggiungere i 1.084 euro, con sospensione della patente da 15 a 30 giorni per chi in città supera i limiti due volte in un anno.
Per la guida in stato di ebbrezza, chi è già stato condannato e viene trovato di nuovo con un tasso alcolemico tra 0,5 e 1,5 dovrà rispettare lo 0 come nuovo limite e dovrà rinnovare la patente con una nuova visita medica.
Le pene per chi guida in stato di ebrezza sono state aumentate di un terzo ed è stato introdotto il divieto di circolazione senza aver installato sulla macchia l’alcolock, il dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero.
Per la guida sotto l’effetto di stupefacenti, chi viene trovato alla guida drogato non dovrà più necessariamente essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.
Introdotte più tutele per i ciclisti: oltre all’aumento delle piste ciclabili, introdotto l’obbligo per gli automobilisti di mantenere un metro e mezzo di distanza quando sorpassano una bicicletta.
Per i proprietari di monopattini: targa, casco e assicurazione saranno obbligatori. Per chi circola senza i documenti necessari , la multa sarà compresa tra i 100 e i 400 euro. Obbligatori anche gli indicatori luminosi di svolta e freno, pena una sanzione tra i 200 e gli 800 euro. I monopattini in sharing dovranno bloccarsi automaticamente quando escono dall’area consentita.
Quanto a ZTL e autovelox, introdotte maggiori specifiche sulle aree Ztl, (l’istituzione di nuova aree a traffico limitato dovrà essere sottoposta al parere vincolante dei prefetti), norme per la sicurezza dei passaggi a livello ferroviari, regole più severe per la sosta vietata e omologazioni anti-truffa per gli autovelox, che saranno sottoposti a una serie di limitazioni.
In caso di più violazioni entro la stessa ora e su un tratto di strada che ricada nella competenza di uno stesso ente proprietario, non si avrà il cumulo materiale delle sanzioni, ma l’applicazione della sanzione prevista per la violazione più grave, aumentata di un terzo. Mentre anche nelle strade di Venezia sarà possibile accertare e sanzionare la velocità dei natanti grazie al “barcavelox”.
Per i neopatentati, il divieto di guidare supercar salirà da uno a tre anni, relativamente ad alcune categorie di veicoli, in relazione alla loro potenza (mentre si abbassa, in alcuni casi, l’età necessaria per la guida di veicoli adibiti al trasporto di persone).
I minorenni trovati alla guida ubriachi o drogati non potranno prendere la patente fino ai 24 anni.
Sempre per i giovanissimi, previsto un programma di educazione che comprende un bonus di due punti per i ragazzi e le ragazze che a scuola frequenteranno corsi sulla sicurezza stradale.
In ultimo, il disegno di legge prevede fino a sette anni di carcere per chi, abbandonando in strada gli animali , con tale comportamento, causi incidenti stradali con morti, feriti o lesioni personali gravi o gravissime.
Intanto, la Presidente del Consiglio Meloni, nei giorni scorsi impegnata nella firma degli accordi sui fondi di sviluppo e coesione con le Regioni Molise e Basilicata, è partita quest’oggi per il Libano per una visita ufficiale che terminerà il 28 marzo.
La Premier, infatti , in serata sarà a Beirut per una cena con il primo ministro del Libano, Najib Miqati, che si terrà nel Palazzo del Governo.
Al centro del bilaterale tra la Presidente del Consiglio e il suo omologo libanese: la crisi in Medio Oriente, con l’intenzione dell’Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano e di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine con Israele e la questione migratoria.
Domani, invece, la Premier Meloni si è recherà a Shama per incontrare i contingenti militari italiani impegnati nel teatro operativo libanese, in ambito Nazioni Unite (UNIFIL) e in ambito bilaterale (MIBIL).
Prima di partire, però, la Presidente del Consiglio ha rilasciato un’intervista alla trasmissione di Rete4 “Fuori dal coro” ,che andrà in onda questa sera, nella quale ha parlato di terrorismo e sicurezza, alla luce della guerra in Medio Oriente e dell’attentato verificatosi a Mosca, della guerra in Ucraina e di questioni interne, come le vaccinazioni anti Covid e le responsabilità dello Stato nei confronti delle vittime degli effetti avversi.
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