di Federica Marengo mercoledì 23 agosto 2023
–Il Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri , nonché segretario pro tempore di FI, Tajani, intervenuto al Meeting di Rimini , nel corso dell’evento “Le nostre comuni sfide con l’Africa”, ha detto: “Il Piano Mattei, per fare una sintesi giornalistica, è la sezione italiana del Piano Marshall europeo per l’Africa. Vorrei che tutti i Paesi europei facessero quello che sta cercando di fare l’Italia per favorire la crescita del continente africano”.
Poi, riguardo al golpe in Niger, ha spiegato: “In Niger ,anche se abbiamo sostenuto il presidente deposto siamo sempre stati prudenti. Non abbiamo mai pensato a un intervento militare occidentale o europeo per imporre un governo più gradito. Questo gesto avrebbe provocato una reazione negativa in tutta l’Africa. Saremmo stati visti come colonialisti che venivano come uccelli rapaci a prendersi, in questo caso, l’uranio”.
Infine, affrontando le questioni economiche, sulle nuove regole UE del Patto di Stabilità e Crescita, ha detto: “Noi, da sempre, riteniamo che il Patto di stabilità deve anche essere di stabilità e crescita. Non andava bene quello che è stato sospeso con il Covid, la proposta della Commissione Ue va un po’ meglio, ma noi riteniamo che si debba portare ancora qualche correttivo per permettere a Paesi come l’Italia di poter non essere aggravati nel rapporto deficit Pil da spese che non sono volute dal governo o dallo Stato, ma sono spese come quelle che stiamo sostenendo per difendere l’indipendenza dell’Ucraina che andrebbero escluse, come forse anche quelle del Pnrr. Bisogna ancora discutere e dialogare. Il Patto di stabilità è un vecchio dibattito che abbiamo, non certamente utile a uscire dalla crisi che c’è e favorire la crescita. Un Patto di stabilità che è troppo rigorista – ha aggiunto. Abbiamo visto i danni che fa la politica rigorista della Bce, che ha fatto aumentare i tassi d’interesse ovunque. Dobbiamo impedire che anche il Patto di stabilità e crescita diventi un Patto che porti alla recessione e al blocco dell’economia europea.. Sono critico verso la Bce, perché l’aumento dei tassi danneggia la crescita del nostro Paese. In Cina, per contrastare la crisi della bolla immobiliare il tasso di interesse è stato diminuito. È quello che si doveva fare, è l’esatto contrario di quello che ha fatto la Bce”.
Infine, in merito alla tassa sugli extraprofitti delle banche, contenuta nel decreto Asset , approvato in Consiglio dei Ministri prima della pausa estiva e ,su cui FI ha chiesto di introdurre delle modifiche, come l’esclusione delle banche di prossimità, ha dichiarato: “Ritengo giusto dover chiedere alle banche italiane aiuto in questo momento di difficoltà economica provocata soprattutto dall’inflazione. Il problema non è se è giusto o meno chiedere aiuto, ma come bisogna scrivere le regole che prescrivono l’aiuto”.
Sempre al Meeting di Comunione e Liberazione, è intervenuto il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, che, nell’ambito dell’evento dedicato alle infrastrutture e al PNRR, proprio riguardo alle risorse UE, ha detto: “L’importante è spenderli tutti ma spenderli bene, perché sono in buona parte fondi a prestito che poi ripagheranno le prossime generazioni. Se devo indebitare mio figlio per costruire degli asili va bene, se devo farlo per realizzare degli stadi di calcio anche no”.
Invece, sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha assicurato: “L’obiettivo è quello di avere la prossima estate, quando si farà il nuovo Meeting annuale, la telecamera che inquadra i cantieri che hanno iniziato il loro lavoro, che potremo osservare qui da Rimini”.
Quindi, ha annunciato la realizzazione di un nuovo grande piano per la casa: “Manca un piano casa da troppi anni in Italia. Non è possibile che nelle grandi città non sia possibile per un ragazzo, uno studente, un lavoratore non solo comprare ma neanche affittare casa. Stiamo lavorando ad un nuovo grande piano per la casa, non come si faceva negli anni ’70 dove si diceva ti do casa in periferie e non lamentarti se non hai i servizi. Penso che nel 2023 tutti i quartieri devono avere i servizi”.
In ultimo, riguardo ai temi ambientali, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Pichetto Fratin, ha dichiarato: “La nostra sfida sulla decarbonizzazione prevede con l’attuale piano nazionale trasmesso alla Ue è al 2030 di ribaltare la situazione attuale in cui abbiamo 2/3 di energia fossile e 1/3 con rinnovabile principalmente oggi idroelettrico. E di farlo con meno carbone. Oggi potremmo essere quasi nelle condizioni di fermare l’uso del carbone: però non abbiamo una garanzia internazionale per poterlo fare. Siamo alla riduzione al minimo, ma non si poteva spegnere le centrali di Civitavecchia e Brindisi. Sullo stoccaggio del gas, siamo ad oltre il 90%. Sono abbastanza tranquillo. E’ chiaro che va avanti un piano che abbiamo a livello Paese di diversificare le fonti di approvvigionamento. Da qualche giorno, è entrato in funzione il rigassificatore di Piombino e dal 2024 vorremmo il rigassificatore di Ravenna. Dobbiamo ancora aggiungere qualcosa sui rigassificatori perché servono a dare garanzia e sicurezza. Il gas via tubo costa leggermente meno, però i rigassificatori danno la garanzia di potersi rifornire in qualunque parte del mondo”.
Sul nucleare, invece, il ministro Pichetto Fratin ha detto: “L’Italia ha una esperienza e una capacità che ha mantenuto nei decenni trascorsi e ci vede impegnati con tecnici italiani all’estero e non solo. La valutazione che viene fatta dalla maggioranza è quella che c’è stata in ambito parlamentare con il voto di una mozione che ha posto come obiettivo al governo, e quindi del Paese, il totale impegno a favore di ricerca e sperimentazione. Sono convinto che il percorso debba essere di coltivare tutte le azioni sul nucleare di quarta generazione, parlando di fissione, che sono quelle che possono portare entro pochi anni anche a vedere gli small reactors, strumenti che dovrebbero garantire una sicurezza della produzione di energia nucleare e una rapidità di collocazione di questi impianti. Un secondo filone è quello di essere totalmente impegnati nella parte di ricerca che riguarda la fusione nucleare: secondo gli analisti vedrà la luce tra diversi decenni. Ma ci vede impegnati sia a livello nazionale, con i nostri centri di ricerca e sia con l’impegno di grandi aziende in Italia, cito Eni, in accordo con il sistema industriale americano”.
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