di Federica Marengo sabato 29 luglio 2023
-Ancora a Washington, al termine dei due giorni americani per un bilaterale con il Presidente USA, Biden, nei quali ha incontrato anche Kissinger, la Presidente del Consiglio Meloni, ha fatto il punto sulla sua visita ufficiale , ma anche su altri temi di politica estera e interna, nel corso di alcune interviste rilasciate a SkyTg24 , Tgcom e Tg5, spiegando: “Io ero anticipata da una propaganda falsa, che aveva raccontato l’ipotesi di un governo come un disastro delle tenuta dei rapporti internazionali, della tenuta economica e delle istituzioni. Ma nella realtà quello che è emerso è un governo serio, affidabile, credibile, che pone con determinazione il tema dell’interesse nazionale, senza dimenticare gli interessi nazionali degli altri”. Uno dei temi affrontati con il presidente Usa Joe Biden è stato quello dell’Africa. L’Italia è il principale dirimpettaio di questo continente e abbiamo una maggiore capacità di dialogare con loro. Pongo delle questioni di interesse dell’Italia , ma cercando anche punti di convergenza con gli interessi degli altri. Quando poniamo il tema del Mediterraneo e dell’Africa questo non riguarda solo l’Italia, ma riguarda il ruolo dell’Occidente. E i nostri partner vedono che siamo seri, affidabili e credibili. La politica e il governo dello Stato sono due materie molto diverse. Questo è un altro caso in cui la politica estera a volte si legge in modo un po’ superficiale: qualcuno ritiene davvero che quando si guida una nazione si possa parlare solo con i propri omologhi che hanno le stesse idee? Sarebbe devastante, bisogna saper parlare con tutti e la centralità che l’Italia assume a volte è proprio per la capacità di parlare con tutti. Quando rappresenti una nazione rappresenti l’interesse nazionale sulla base di una visione, che nel mio caso è conservatrice. Io ho una identità molto definita di cui sono orgogliosa ma dialogo con tutti e ho buoni rapporti con tutti”.
Quindi, sui rapporti dell’Italia con la Cina, la Premier ha chiarito: “Il mercato non può essere libero se non è anche equo altrimenti rischiamo di devastare i nostri sistemi industriali che hanno degli standard elevati che altri non hanno. Dunque non decoupling ma derisking nella definizione delle catene di approvvigionamento. E’ un dibattito che va fatto insieme alla Cina non contro la Cina. L’alleanza con gli Usa e il dialogo con la Cina possono stare insieme, è importante riuscire a farle stare insieme. Le semplificazioni in politica estera non sono utili: la base della politica estera è parlare con tutti difendendo i propri interessi e dicendo le cose che non funzionano. Ad esempio in passato qualcosa non ha funzionato sulle catene di approvvigionamento. Finché l’Italia è guidata da me, la nostra autonomia non può mai essere messa in discussione. Non c’è niente che io faccia perché qualcun altro me lo dice. È nostro interesse avere relazioni con la Cina, che non dipendono necessariamente da accordi fatti in passato. l paradosso della Via della Seta è che noi siamo l’unica nazione tra i Paesi europei e del G7 che è in questo progetto ma non siamo la nazione che ha i migliori scambi con Pechino. Tutt’altro. Si può avere buone relazioni e rapporti commerciali con la Cina anche indipendente dalla Via della Seta. Il punto è dove si trova l’equilibro che ci permette di avere buone relazioni con il resto del mondo ma anche difendere gli interessi delle nostre aziende”.
Quanto al via libera della Commissione UE alla III° rata del Pnrr e alle modifiche alla IV° per un totale di 35 miliardi, che saranno erogati all’Italia entro la fine del 2023, la Presidente del Consiglio Meloni ha detto: “Sono molto contenta del risultato, questi 35 miliardi tra terza e quarta rata arriveranno entro la fine dell’anno. Sono contenta del fatto che siamo riusciti a modificare alcuni degli obiettivi per rendere le risorse da calare a terra ancora più efficaci nella loro realizzazione”.
Poi sull’apertura al dialogo con le Opposizioni in merito alla proposta di legge presentata da queste ultime (ad eccezione di Italia Viva) sul salario minimo legale di 9 euro lordi, ha evidenziato: “Io ho aperto al dialogo sul salario minimo ,ma non credo ad una opposizione dialogante, a buona parte dell’opposizione qualsiasi cosa tu faccia non va bene. Quando vedo invece un approccio non pregiudiziale, come quello di Calenda sul salario minimo, non ci sono problemi. Ma ribadisco i dubbi su questa materia. Detto questo, senza pregiudizi è importante il dialogo e il tentativo di trovare una posizione condivisa. Io capisco il tema del salario minimo, è un tema per me sensibile garantire salari adeguati. Il dubbio che ho sul salario minimo è che possa diventare sostitutivo e non aggiuntivo. Se ci sono soluzioni possibili sono disponibile e aperta a parlarne, quando parte dell’opposizione cerca il dialogo è giusto darlo. Spero sempre di trovare un’opposizione dialogante”.
Infine, riguardo alla intelligenza artificiale e alle possibili ricadute sull’occupazione, ha dichiarato: “Il tema dell’Intelligenza artificiale sarà presente nel prossimo G7 che si terrà in Italia. Quando le macchine cominciano a pensare capisci che il progresso inizia a diventare un sostituto dell’uomo, una cosa che non si può non governare, sono timorosa per le conseguenze di questo processo. Con Kissinger ho parlato anche di intelligenza artificiale, una materia su cui sono molto attenta. Non ci stiamo rendendo conto dei rischi possibili, e rispetto alle potenziali opportunità sono più timorosa delle conseguenze. Mentre noi abbiamo sempre avuto un progresso che aiutava a migliorare le nostre competenze ma senza mai mettere in discussione la centralità dell’uomo, adesso il rischio è di sostituirlo con la tecnologia, e questo deve fare paura: l’impatto su mondo del lavoro può essere devastante. C’è da stare preoccupati e non si può perdere tempo, anche governando il sistema mettendo delle limitazioni se sono necessarie. Da Kissinger, su questo, ho avuto molti spunti, ci sta lavorando con degli esperti. Ne ho parlato con Elon Musk, che non ha contribuito a tranquillizzarmi: anche lui è critico e preoccupato, vede anche lui i rischi”.
Intanto, il Centro Studi di Confindustria ,alla vigilia della pubblicazione dei nuovi dati Istat sul Pil italiano, nel suo report Congiuntura flash , ha rilevato che: “La dinamica del Pil italiano nel secondo trimestre è stimata molto debole, quasi ferma e le attese per il terzo trimestre sono poco più positive: flettono l’industria e le costruzioni mentre prosegue la crescita moderata dei servizi, trainati dal turismo. La crescita è frenata dai tassi alti e anche il traino estero all’export di beni si è arrestato. Del resto la Germania è in recessione anche se secondo gli esperti durerà poco”.
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