di Federica Marengo sabato 13 dicembre 2025

-Nella giornata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese ,Mahmoud Abbas. Nel corso del colloquio, come riportato da una nota di Palazzo Chigi: I due leader hanno discusso gli ultimi sviluppi nella regione e in particolare la necessità di consolidare il cessate il fuoco a Gaza attraverso la piena attuazione del Piano di Pace del Presidente Trump. Il Presidente Meloni ha ribadito la determinazione dell’Italia a svolgere un ruolo di primo piano nella stabilizzazione e ricostruzione di Gaza, ricevendo il pieno sostegno del Presidente Abbas. Il Presidente del Consiglio ha anche rinnovato il supporto italiano al programma di riforme dell’Autorità palestinese, di fondamentale importanza anche nel quadro del necessario rilancio di un processo politico che conduca a una pace giusta e duratura basata sulla soluzione dei due Stati”.
A seguire, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, ha partecipato, introdotto dalla Premier, ad Atreju, la festa-evento annuale di Fratelli d’Italia, dove ha tenuto un intervento.
La Presidente Meloni, quindi, ha così presentato sul palco della manifestazione il Presidente Abbas: “Sono molto contenta che Abu Mazen sia qui ad Atreju, la sua presenza dimostra quanto l’Italia sia stata centrale e protagonista nella difficile crisi mediorientale e quanto possa essere ancora centrale e protagonista nel difficile percorso verso la pace con la prospettiva dei due Stati. E fa giustizia di tante falsità che abbiamo sentito sul governo italiano negli ultimi due anni”.
Il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, poi, ha tenuto il suo discorso, nel quale ha sottolineato: “Il nostro indirizzo strategico è basato su una pace duratura e l’unica soluzione per la stabilità della regione è quella a ‘due Stati’, che possano vivere in pace secondo il diritto internazionale. L’assenza dello Stato palestinese è un motivo di instabilità nella Regione. Il nostro indirizzo è quello di una pace stabile e duratura con due stati, la Palestina può avere l’ assetto del 1967 a fianco di Israele, nel rispetto reciproco, unico modo per garantire pace permanente nella nostra Regione. Distinguiamo il diritto di ogni Stato ad avere la propria sicurezza che è legittimo, e chi impone con la propria forza un’occupazione. Lo stato di Palestina non sarà una preoccupazione di sicurezza per nessuno, al contrario sarà un partner per la costruzione della pace. Esprimo gradimento per la vostra postura a sostegno del processo di pace, ringrazio l’Italia che ha sempre supportato i nostri sforzi, così come per l’addestramento della nostra polizia civile, gli aiuti umanitari e gli aiuti medici, oltre al supporto per al valico di Rafah. Apprezzo l’opportunità di essere qui , conferma la profondità delle relazioni di amicizia che legano i nostri due Paesi, basate sul rispetto reciproco innanzitutto. Esprimo tutto il mio grande gradimento per il sostegno del Paese al processo di pace tra israeliani e palestinesi. Rinnovo il mio ringraziamento a Meloni, alla leadership di Forza Italia per il generoso invito e confermo la mia piena disponibilità e quella dello Stato palestinese a lavorare con il governo italiano e con tutte le forze politiche italiane per una pace giusta e per rafforzare la sicurezza nella Regione. Vogliamo costruire uno Stato che sia partner che si impegna in un programma nazionale nuovo in cui la legge sia l’elemento base. Vogliamo un unico stato con una sola legge con le armi solo nelle mani delle istituzioni legittime. Vogliamo vivere nella nostra patria con libertà e dignità in uno Stato che rigetta la violenza, così come fa l’Italia. Confermiamo che vogliamo favorire un processo elettorale, sia parlamentare che presidenziale. Sono 160 i Paesi che riconoscono lo Stato palestinese, noi auspichiamo che l’Italia possa proseguire verso questo tracciato e questo andrebbe a rafforzare ancora di più il principio dei due stati. Andrebbe a rafforzare quello che è il concetto di uguaglianza e diminuire l’uso della forza. La popolazione italiana ha sempre espresso solidarietà al popolo palestinese. Noi auspichiamo di rafforzare sempre di più gli orizzonti della collaborazione italo-palestinese”.
Nell’ambito della sua missione in Italia, nella quale il Presidente Abbas ha incontrato anche la segretaria del Pd, Schlein, quest’ultimo ha avuto un bilaterale con il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani. Come si legge in una nota della Farnesina, nel corso del colloquio, nel quale si è fatto il punto sulla situazione a Gaza: “Il Ministro Tajani ha, in particolare, fornito aggiornamenti sul costante dialogo fra l’Italia e le diversi parti coinvolte, fra cui il colloquio della scorsa settimana con il Segretario di Stato USA Marco Rubio e le missioni del nostro Inviato Speciale per Gaza nelle ultime settimane in Israele, Palestina, Giordania, Egitto e da ultimo a Washington. Il titolare della Farnesina ha ribadito la necessità di consolidare il cessate il fuoco e confermato il sostegno al Piano di Pace del Presidente Trump, auspicando che si possa passare presto alla sua seconda fase, incluso il disarmo di Hamas che non potrà avere alcun ruolo nel futuro governo palestinese. Tajani ha sottolineato come l’Italia stia rafforzando la propria presenza nel Civil Military Coordination Center (CMCC) di Kiryat Gat, dove sta lavorando per incrementare la sicurezza e i flussi umanitari. A questo proposito, il Ministro ha confermato come i nostri Carabinieri ad EUBAM Rafah siano pronti ad assistere la riapertura del valico, quando vi saranno le condizioni, e a contribuire alla formazione delle autorità di polizia palestinesi”.
Nella stessa giornata di ieri, Palazzo Chigi ha fatto sapere, tramite nota, che la Premier ha ricevuto un giovane israeliano rapito il 7 ottobre 2023, prigioniero per 738 giorni a Gaza.
Restando nell’ambito della politica estera, la Presidente Meloni è intervenuta in videocollegamento, il 10 dicembre, alla Conferenza internazionale dell’Alleanza Globale per il contrasto al traffico di migranti, tenutasi a Bruxelles, a pochi giorni dall’accordo raggiunto dai Ministri dell’Interno UE sull’introduzione del concetto di Paese terzo sicuro e sulla lista europea di Paesi di origine sicuri, oltre che sul nuovo Regolamento “rimpatri”, che prevede appunto la possibilità di istituire nei Paesi terzi dei “return hubs”.
Nel suo discorso, la Premier ha sottolineato: “È un’iniziativa, quella che celebriamo oggi, che nasce da un presupposto di fondo, ovvero che è possibile governare i flussi migratori e che esiste un’alternativa concreta e realizzabile all’immigrazione illegale di massa e al traffico di esseri umani. È un’alternativa che mette al primo posto la legalità, che non vuole lasciar scampo alle organizzazioni criminali che lucrano sul legittimo desiderio delle persone di vivere migliori condizioni di vita e che intende costruire un modello di cooperazione e sviluppo in grado di affrontare le cause profonde della migrazione. L’Italia crede fortemente in questa Alleanza e la sostiene con convinzione, perché gli obiettivi che si pone coincidono con l’approccio che l’Italia sta portando avanti da tempo. Approccio che, per ottenere risultati concreti, ha bisogno della più ampia collaborazione. È il motivo per il quale uno dei nostri focus è sempre stato quello della dimensione esterna”.
Poi, la Presidente del Consiglio Meloni ha ribadito l’importanza del Piano Mattei per l’Africa e delle soluzioni innovative, come il protocollo Italia-Albania, entrambe iniziative promosse dall’Italia: “Oggi, ad esempio, il Piano Mattei per l’Africa, che è un’iniziativa che il Governo italiano sta portando avanti, non è più un’iniziativa solo italiana, ma è diventata una strategia europea e internazionale, che può contare su sinergie strutturate a vario livello. Come quella che abbiamo consolidato – e voglio ringraziare ancora una volta Ursula von der Leyen per il lavoro che abbiamo fatto, e che stiamo facendo, insieme -, con il Global Gateway dell’Unione europea. È una cooperazione che vale già oltre un miliardo e 200 milioni di euro e che si pone l’obiettivo di realizzare nel Continente africano progetti e investimenti capaci di generare uno sviluppo economico e sociale stabile e duraturo nel tempo. Ma è un impegno che l’Italia sta portando avanti anche con il Processo di Roma per la Migrazione e lo Sviluppo, al quale molti di voi già assicurano il proprio contributo e che si sta rivelando uno strumento molto efficace per coordinare, ad esempio, gli sforzi collettivi sul fronte dei rimpatri volontari assistiti. L’Italia ha lavorato anche per proporre soluzioni innovative, che oggi sono guardate con sempre maggiore interesse e stanno progressivamente diventando patrimonio comune. Mi riferisco prima di tutto al Protocollo che abbiamo sottoscritto con l’Albania, saluto e ringrazio il Ministro dell’Interno Kociu, che è con voi oggi a Bruxelles, per processare in territorio extra UE ma sotto giurisdizione europea le richieste di asilo e le procedure di rimpatrio. Questo modello ha fatto da apripista a livello europeo. Lo dimostra l’accordo raggiunto pochi giorni fa dai Ministri dell’Interno UE sull’introduzione del concetto di Paese terzo sicuro e sulla lista europea di Paesi di origine sicuri, oltre che sul nuovo Regolamento “rimpatri”, che prevede proprio la possibilità di istituire nei Paesi terzi dei “return hubs”. Scelte nelle quali abbiamo creduto fin dall’inizio, perché siamo convinti che garantiranno procedure più rapide e certe, oltre che rappresentare un efficace strumento di deterrenza nei confronti di chi ha fatto della tratta di esseri umani un business ignominioso”.
Infine, la Premier Meloni, invitando i partner europei a lavorare per consolidare gli sforzi fatti, rinnovando l’impegno sui tre pilastri che caratterizzano l’azione dell’Alleanza, quali : la prevenzione, il contrasto, le alternative all’immigrazione illegale, e a lavorare maggiormente sulla cooperazione investigativa e giudiziaria, si è soffermata sulla decisione di avviare una riflessione in merito alla capacità delle Convenzioni internazionali di affrontare le sfide della moderna migrazione irregolare e della sicurezza e ha evidenziato: “È una proposta che ha raccolto via via sempre più adesioni e che ora sta prendendo corpo in un primo dibattito a livello politico nel Comitato dei Ministri a Strasburgo, trovando formalizzazione in una dichiarazione politica promossa da Italia e Danimarca e sottoscritta da 27 Nazioni, cioè oltre la metà del Consiglio d’Europa”.
Proprio il 10 dicembre, alla Conferenza dei Ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa a Strasburgo, 27 Paesi membri del Consiglio d’Europa hanno approvato una dichiarazione congiunta sulla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, nella quale hanno sottolineato la necessità che il quadro convenzionale affronti efficacemente le sfide migratorie e di sicurezza, che segue la lettera aperta sulle Convenzioni internazionali del 22 maggio 2025, promossa dalla Danimarca e dall’Italia e, firmata da nove Stati membri del Consiglio d’Europa.
Come riportato da Palazzo Chigi in un comunicato stampa: “La Danimarca e l’Italia sono determinate a continuare a svolgere un ruolo guida nella gestione efficace della migrazione” e la Premier danese ,Mette Frederiksen, ha dichiarato: “Dobbiamo garantire che gli stranieri condannati per reati gravi possano essere espulsi. Purtroppo, vi è un certo numero di criminali stranieri che non possiamo espellere a causa dell’interpretazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ciò rende necessario un adeguamento dell’equilibrio tra i rilevanti interessi pubblici di difesa della libertà e della sicurezza nelle nostre società e i diritti individuali dei criminali stranieri. Sono molto lieta che una maggioranza di Paesi del Consiglio d’Europa voglia ora collaborare a questa iniziativa. Si tratta di un passo importante che sottolinea la necessità di aumentare il senso di sicurezza delle nostre popolazioni”, mentre la Presidente del Consiglio Meloni ha sottolineato: “Sono molto lieta che, dopo aver rafforzato in modo significativo la dimensione esterna delle politiche migratorie dell’UE, aver avviato un proficuo dibattito sulle soluzioni innovative e aver posto la migrazione al centro della nostra Presidenza G7, l’Italia stia ora svolgendo un ruolo molto importante e proattivo in materia di migrazione e sicurezza in seno al Consiglio d’Europa. Oggi, 27 Nazioni – che rappresentano la maggioranza degli Stati membri del Consiglio d’Europa – hanno aderito alla dichiarazione congiunta promossa dall’Italia e dalla Danimarca sulla necessità di aggiornare l’applicazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo al complesso mondo odierno. Questo approccio ci consentirà di garantire che la sicurezza dei nostri cittadini, che è una priorità assoluta per i nostri governi, sia adeguatamente tutelata e non sia subordinata a interpretazioni della legge che potrebbero finire per premiare individui che hanno commesso gravi violazioni”.
Palazzo Chigi ha reso noto che : “Il dibattito proseguirà ora in collaborazione con il Consiglio d’Europa, con l’obiettivo di adottare una dichiarazione in occasione della Riunione dei Ministri degli Esteri che si terrà il 15 maggio 2026 a Chișinău, in Moldova”.
Proprio del Piano Mattei, tra gli altri temi, hanno discusso la Presidente del Consiglio Meloni e il Presidente della Repubblica del Mozambico, Daniel Francisco Chapo. Come riportato da Palazzo Chigi: “Il colloquio tra i due leader, nel ricordare il cinquantesimo anniversario dell’indipendenza mozambicana e dello stabilimento delle relazioni diplomatiche, ha confermato la centralità del partenariato bilaterale e ha permesso di ribadire l’impegno comune nell’attuazione delle numerose iniziative congiunte nell’ambito del Piano Mattei, che si rivolgono a ciascuno dei settori della strategia: dall’accesso all’energia all’agricoltura sostenibile, dalla formazione professionale al sostegno alla digitalizzazione e al rafforzamento dei servizi sanitari. I due leader hanno inoltre concordato di lavorare all’intensificazione dei rapporti commerciali, data la complementarità dei rispettivi tessuti economici e alla luce del ruolo centrale rivestito da ENI nell’esplorazione e produzione di gas naturale liquefatto per lo sviluppo del Mozambico. Alla presenza dei leader sono state concluse intese per il rafforzamento della collaborazione bilaterale nel campo dell’assistenza giudiziaria, della protezione civile e della digitalizzazione. L’incontro ha inoltre fornito l’opportunità al Presidente del Consiglio di sostenere il dialogo nazionale inclusivo promosso dal Presidente Chapo. In conclusione dell’incontro, i due leader hanno ribadito il comune impegno al rafforzamento del quadro di sicurezza nelle province settentrionali di Cabo Delgado”.
Sul fronte della politica interna, la Premier, che ha ricevuto il “Margaret Thatcher Awards” e ha espresso soddisfazione per il riconoscimento da parte dell’Unesco della Cucina Italiana come Patrimonio dell’Umanità, ha presieduto l’11 dicembre il Consiglio dei Ministri, nel corso del quale è stato varato, tra gli altri provvedimenti, il Dl Milleproroghe, che prevede: la proroga al 31 dicembre 2026 delle modalità operative del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI). Prorogato al 31 marzo 2026 il termine per la stipula di contratti assicurativi per rischi catastrofali da parte di piccole e microimprese, inclusi i settori turismo e somministrazione; la proroga al 31 dicembre 2026 la limitazione della responsabilità penale (“scudo penale”) degli esercenti professioni sanitarie ai casi di colpa grave. La validità della graduatoria della procedura speciale di reclutamento nella qualifica di vigile del fuoco è estesa fino al 31 dicembre 2026; la proroga del contributo per l’autonoma sistemazione (CAS) a favore dei cittadini colpiti da eventi calamitosi fino al 31 dicembre 2026; la proroga al 31 dicembre 2026 dell ’attività istruttoria connessa alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP); la sospensione, anche per l’anno 2026, dell’aggiornamento biennale delle sanzioni pecuniarie previste dal Codice della strada; la proroga al 30 settembre 2026 del termine per lo svolgimento delle assemblee di società ed enti con le modalità speciali introdotte nel 2020; l’abrogazione di taluni divieti sull’utilizzo del modello animale negli studi su xenotrapianti d’organo e sostanze d’abuso.
Nell’ultima bozza del Decreto Energia, poi, vi sarà un aiuto alle famiglie e alle imprese per ridurre le spese per l’energia. Ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro o con almeno 4 figli a carico e con un’ISEE fino a 20.000 è destinato per il 2026 il bonus elettricità di 55 euro per le bollette della luce.
Riguardo la Legge di Bilancio, che dovrebbe arrivare in Aula al Senato il 15 dicembre, quest’ultima è stata modificata con un maxiemendamento che prevede interventi per 1 miliardo di euro.
Tra le modifiche apportate alla Manovra: la cancellazione dell’aumento della cedolare secca con il ripristino della legge attuale che prevede il 21% per la prima casa affittata e il 26% per la seconda. Tuttavia, con più di due case affittate, scatterà l’attività imprenditoriale.
Modificata anche la norma sui dividendi , con la stretta limitata alle partecipazioni sotto il 5% o di valore fino a 500 mila euro.
Raddoppiata la Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie ,che dal 2026 sale allo 0,4%.
In merito all’emendamento alla Manovra riguardo l’oro di Banca d’Italia allo Stato, il ministro dell’Economia Giorgetti ha incontrato a margine dell’Eurogruppo a Bruxelles la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde, contraria alla proposta.
Nel corso dell’incontro, il ministro dell’Economia Giorgetti ha chiarito che il Governo italiano rispetterà le norme sul finanziamento della BCE e non violerà i Trattati Comunitari. La BCE ha quindi dato il via libera a un’ulteriore riformulazione dell’emendamento alla Legge di Bilancio.
In ultimo, via libera della Camera , con 137 voti a favore, 89 contrari e 7 astenuti, al Ddl di conversione del Dl recante misure urgenti in materia economica e al Ddl riguardante la Legge per il Mercato e la Concorrenza 2025, già approvato dal Senato.
Via libera dell’Aula anche alla mozione sulla tutela dei giornalisti e sulla libertà di stampa e alla mozione di maggioranza e, a parte delle mozioni presentate dalle opposizioni ,sulle iniziative in materia di prestazione sanitaria , con particolare riguardo all’incremento delle risorse finanziarie.
Al Senato, via libera con 92 voti a favore, 62 contrari e 2 astenuti al Ddl conversione del Decreto sulla tutela della salute e sicurezza sul Lavoro, su cui è stata posta dal Governo la fiducia e, con 72 voti a favore, 48 contrari e nessun astenuto al Ddl di conversione del Decreto sulle disposizioni di accesso alla docenza ,collegato alla Manovra, passato ora alla Camera.
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