di Federica Marengo venerdì 14 novembre 2025

-Nella giornata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato al primo Vertice intergovernativo Italia-Albania, svoltosi a Roma, presso Villa Doria Pamphilj.
La Premier, quindi, ha tenuto un bilaterale con il Premier albanese Rama , cui sono seguite la cerimonia dello scambio di accordi e le dichiarazioni congiunte alla stampa.
Nelle sue dichiarazioni, la Presidente Meloni, dicendosi soddisfatta e contenta di accogliere a Roma il Primo ministro Rama e alcuni ministri del Governo di Tirana, ha definito la giornata “storica” per le relazioni bilaterali tra i due Paesi, non solo per l’incontro dei due Governi per la prima volta nel formato del Vertice intergovernativo, ma anche per la quantità e qualità di intese, tra bilaterali e tecniche ,sottoscritte.
La Premier ha poi continuato, sottolineando come l’Italia sia un punto di riferimento per l’Albania, viste le 3.000 imprese italiane presenti in territorio albanese e come l’intento del Vertice fosse quello di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi rendendola sistemica sia nella integrazione delle economie che nelle filiere strategiche comuni, aprendo così una fase nuova delle relazioni bilaterali tra Roma e Tirana.
Proprio per questo, la Presidente del Consiglio ha annunciato l’intenzione di fissare un business forum tra i sistemi produttivi con le rispettive rappresentanze nei primi sei mesi del 2026, per poi passare in rassegna le intese siglate con il Premier Rama, riguardanti i settori: energia, connettività, infrastrutture, trasporti, con un focus particolare dedicato alla realizzazione del Corridoio 8, ovvero la dorsale che parte dalla Puglia e arriva sulle sponde del Mar Nero, passando per l’Albania, per la Macedonia del Nord e per la Bulgaria, che avvicinerà le sponde dell’Adriatico, rendendo quest’ultimo un corridoio strategico, anche grazie alle infrastrutture economiche, logistiche, energetiche del Sud Italia, hub di primaria importanza nel Mediterraneo, in modo da “assicurare più sviluppo, più benessere, più sicurezza all’Italia, all’Albania, ma anche all’Europa nel suo complesso”.
Tra le intese al centro del Vertice intergovernativo Italia-Albania, anche quelle sulla sicurezza, in particolare : la cooperazione sulla lotta al narcotraffico ,sulla cybersicurezza e sulla migrazione.
A tal proposito, la Premier Meloni ha sottolineato: “Del resto abbiamo fatto discutere in questi ultimi due anni con il Primo Ministro Rama per il nostro Protocollo sull’Albania, per il quale io ancora una volta voglio ringraziare il Primo Ministro, il suo governo e l’intero popolo albanese. Perché quello che è stato dimostrato all’atto della firma di quel protocollo è che l ‘Albania si comporta già come una Nazione membro dell’Unione europea, è capace di una solidarietà con i Paesi con i quali coopera che di rado si è vista. Io ho sempre reputato e reputo il protocollo che noi abbiamo sottoscritto un accordo di grande respiro europeo, perché traduce in atti concreti la consapevolezza che l’immigrazione è un fenomeno europeo, è un fenomeno che va affrontato con la cooperazione tra gli Stati membri dell’Unione europea e anche con la cooperazione tra l’Unione europea e gli Stati – attualmente – extra-Ue. Quel protocollo metteva in campo un meccanismo innovativo che oggi trova interesse e riconoscimento da parte di molti altri Stati dell’Unione europea e non solo, come è noto. Non tutti hanno compreso allo stesso modo la validità di questo modello, in molti hanno lavorato per frenarlo o per bloccarlo, ma noi siamo determinati ad andare avanti, perché questo meccanismo, dal nostro punto di vista, ha il potenziale di modificare l’intero paradigma nella gestione dei flussi migratori. Ma è uno dei tanti esempi che potremmo fare su quanto sia maturo il nostro dialogo e su quanto Italia e Albania, anche nei consessi multilaterali, anche nei consessi internazionali, continuino ad avere una visione comune e continuino a lavorare insieme”.
Tra le questioni al centro del confronto e della cooperazione tra Roma e Tirana, anche l’adesione da parte dell’Albania alla Ue, riguardo cui la Presidente del Consiglio ha evidenziato: “Tra pochi giorni si aprirà l’ultimo capitolo negoziale per l’adesione all’Ue da parte dell’Albania – capitolo tecnico. È chiaramente un segnale importante. Voglio dire che sarebbe per noi motivo di grande soddisfazione poter avviare i negoziati politici proprio in occasione della Presidenza di turno italiana del Consiglio dell’Unione europea che, come sapete, avrà luogo nei primi sei mesi del 2028. Sarebbe uno sbocco naturale per tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi anni. Voi sapete che l’Italia ha lanciato varie iniziative da questo punto di vista: l’iniziativa del Ministero degli Esteri – ringrazio il Ministro Tajani – “Amici dei Balcani occidentali”; siamo stati tra le Nazioni capofila per l’adesione dei Balcani all’Unione europea, in quella che noi continuiamo a non considerare un allargamento dell’Unione europea, ma una riunificazione dell’Europa. Non siamo noi a decidere chi sia europeo e chi non lo sia, e l’Albania è certamente una Nazione europea. Sta a noi, chiaramente, favorire questo percorso di riunificazione nel modo più serio, chiaramente, ma anche più veloce possibile, perché è anche e soprattutto nel nostro interesse”.
Non sono mancati poi approfondimenti sulla politica estera e sui principali dossier internazionali, come la guerra in Ucraina e la situazione a Gaza.
Tuttavia, nella conferenza stampa, seguita alle rispettive dichiarazioni, rispondendo a una domanda riguardo i Cpr in Albania, la Presidente del Consiglio Meloni ha dichiarato: “Quando entrerà in vigore il Patto immigrazione-asilo, i centri funzioneranno esattamente come avrebbero potuto funzionare dall’inizio. La responsabilità non è la mia, sono passati due anni e noi arriveremo due anni dopo a fare esattamente quello che avremmo potuto fare due anni prima. Penso che ciascuno si assumerà le proprie responsabilità”, sottolineando, quindi, come il protocollo con l’Albania possa cambiare la gestione dei flussi e come la responsabilità del rallentamento nell’attuazione del piano sia dovuto ai tanti che hanno lavorato per fermare o bocciare l’accordo, (riferendosi alle sentenze sui Paesi sicuri e i rimpatri).
Inoltre, la Presidente Meloni ha rimarcato come in molti in Europa vogliano adottare proprio questo modello.
Sulla stessa linea, il Premier albanese Rama, il quale ha affermato: “Siglerei di nuovo quel protocollo”, precisando, però, l’esclusività dell’intesa con l’Italia.
Critiche , invece, le opposizioni, Pd, M5S, Avs, Italia Viva e Azione , per cui i Cpr e il Protocollo con l’Albania sono stati “un fallimento”.
Restando in tema di politica estera, la Premier, nei giorni scorsi, è tornata a parlare del Piano Mattei per l’Africa, nel videomessaggio inviato per l’evento promosso dal gruppo dei conservatori (ECR) al Parlamento Ue, riguardante proprio il Piano Mattei, nel quale ha evidenziato: “Oggi, il Piano Mattei, non è più un’idea , ma una realtà operativa che sta producendo risultati concreti”.
Il piano, annunciato per la prima volta nel 2022, vede l’attuazione di progetti in quattro Paesi dell’Africa per un miliardo di euro di investimenti, tra cui: la realizzazione del corridoio per collegare l’Africa orientale e occidentale e progetti di Intelligenza Artificiale con start up africane.
In materia di politica interna, invece, la Presidente del Consiglio Meloni, ha inviato un messaggio alla 42° Assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, in corso a Bologna , apertasi con l’intervento del Presidente della Repubblica Mattarella, nel quale la Premier ha sottolineato il riconoscimento all’Anci del ruolo di cerniera istituzionale e di “cinghia di trasmissione delle istanze dei Comuni e dei Sindaci” e l’impegno del Governo a favore dei Comuni.
Per la prima volta dopo anni, infatti, ha evidenziato la Presidente del Consiglio nel suo messaggio, non sono previsti tagli ai Comuni nella Legge di Bilancio. Inoltre, è stato incrementato il fondo per i minori affidati da 100 a 250 milioni di euro, stabilizzato il contributo di 60 milioni per i centri estivi, ampliato il Fondo perequativo verticale e alleggerite le rigidità del Fondo crediti di dubbia esigibilità, venendo incontro alle richieste dei Comuni di maggiore flessibilità sulla spesa corrente, pur nel ristretto perimetro dei vincoli europei.
Il Governo ha anche definito la nuova Strategia nazionale per le aree interne, rafforzando la programmazione rispetto a quella precedente, e garantendo le risorse nazionali ed europee per oltre un miliardo e 300 milioni di euro al fine di raggiungere il doppio della popolazione rispetto alla programmazione 2014-2020 e di allargare lo spettro dei Comuni beneficiari.
Quanto alla ricostruzione dei Comuni del Centro Italia, distrutti dai terremoti, la Premier Meloni ha evidenziato: “Oggi , il cratere sismico è il cantiere più grande d’Europa, e in questo cantiere non si stanno ricostruendo solo le case, gli edifici pubblici, le chiese e le fabbriche. Si sta ricostruendo anche la vita di una comunità, travolta da un evento che ha cambiato per sempre il volto di borghi, città, territori. Noi stiamo facendo la nostra parte, e i risultati cominciano a vedersi. I contributi concessi per la ricostruzione privata hanno raggiunto gli 11,5 miliardi di euro, permettendo ad una famiglia su tre di rientrare nella propria abitazione. La ricostruzione pubblica è stata finalmente sbloccata, con oltre 500 cantieri dei 1200 stimati avviati nei primi 7 mesi del 2025”.
In ultimo, riguardo al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha detto: “I Comuni , insieme alle Regioni, alle Province, alla Città Metropolitane e alle Amministrazioni centrali, sono protagonisti di un’altra sfida decisiva, che è la messa a terra degli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Stiamo vivendo una fase cruciale dell’attuazione del Piano, e ogni sforzo deve essere finalizzato a completare gli interventi programmati. L’entità delle risorse, le rigide tempistiche di attuazione e il fitto calendario di scadenze concordate a livello europeo non consentono pause. Finora abbiamo fatto un buon lavoro, anche grazie all’enorme sforzo profuso da ciascuno di voi, che avete interpretato l’ambizione del PNRR come una grande occasione di crescita e di innovazione della capacità amministrativa. Ma non dobbiamo fermarci perché, come ci insegna lo sport, è l’ultimo miglio ciò che determina una vittoria o una sconfitta. E noi dobbiamo rimanere tutti estremamente concentrati sull’obiettivo, con quel gioco di squadra che ci ha consentito finora di essere al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del PNRR. Il Governo presterà la massima attenzione alle osservazioni, alle suggestioni, alle richieste, critiche comprese ovviamente, che emergeranno dai vostri lavori. E ne farà tesoro”.
All’Assemblea dell’Anci è poi intervenuto anche il ministro dell’Economia Giorgetti, che, parlando di PNRR, investimenti pubblici e Legge di Bilancio, ha detto: “Il piano nazionale per ripresa di resilienza ha rappresentato un passaggio cruciale per tutti ed è stato un banco di prova impegnativo ,ma anche un’occasione straordinaria per misurare le capacità progettuali e organizzative del territorio. Ciò che dobbiamo rilevare non è l’eccezionalità ma un metodo basato programmazione, responsabilità e risultati cioè un approccio fondato su tempi certi, regole chiare e strumenti semplici che permettono di lavorare con serenità. Con la conclusione del PNRR nel 2026 l’obiettivo è evitare il crollo improvviso della capacità degli investimenti degli enti locali , per questo il piano strutturale di bilancio rappresenta uno strumento fondamentale, consente di programmare in modo pluriennale la spesa pubblica, garantendo continuità agli investimenti. L’obiettivo è mantenere livelli di spesa ambiziosi in conto capitale. Serve concretezza, con particolare attenzione per gli investimenti dei piccoli comuni. Sulla legge di bilancio la discussione con i rappresentanti dell’Anci è avviata e speriamo di portare ulteriori miglioramenti durante l’esame”
A tal proposito , sul fronte dei lavori parlamentari, alla scadenza, fissata per oggi, del termine per depositare gli emendamenti alla Manovra sono stati presentati in Commissione Bilancio del Senato 5 mila e 742 proposte di modifica alla Legge di Bilancio.
Nel dettaglio, sono stati depositati circa 1.600 emendamenti dalla maggioranza (da FI 677; circa 500 da FdI; 399 dalla Lega e 62 Noi Moderati), mentre le opposizioni ne hanno presentati 3.800.
Le richieste andranno poi snellite entro il 18 novembre con la scadenza per i segnalati, in totale 414.
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