di Federica Marengo sabato 18 dicembre 2021

-Trascorsi 150 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 73% a 35%. Rimane comunque elevata nel prevenire la malattia severa, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni è pari al 92,7%, mentre cala all′82,6% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni. Mentre l’efficacia nel prevenire la diagnosi e i casi di malattia severa sale, rispettivamente ,al 75,5% e al 93,4%, nei soggetti vaccinati con dose booster, per cui il rischio di morte è 45 volte meno nei non vaccinati. Così, l’Istituto Superiore di Sanità nel suo Report settimanale , che segue il bollettino dei dati elaborati con il Ministero della Salute per la cabina di regia.
Nello stesso Report, si legge: “Sono salite a 84, le sequenze della variante Omicron analizzate e depositate nella piattaforma ICoGen, che riceve le segnalazioni della rete di oltre 70 laboratori regionali coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Il dato, è in forte crescita rispetto alle 55 presenti ieri mattina. La maggior parte delle segnalazioni (aggiornate alle ore 9 del18/12) è arrivata da Lombardia (33) e Campania (20), mentre in generale la variante è segnalata in 13 regioni (Lazio 8, Puglia 7, Veneto 5, Piemonte e Emilia Romagna 2, Abruzzo, Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana 1) e 1 PA (Bolzano,1)”.
A tale proposito, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ,Brusaferro, ha dichiarato: “La presenza della variante Omicron era largamente attesa, in linea con quanto osservato anche negli altri paesi, ed è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni. La crescita del numero dei casi depositati testimonia l’efficienza della rete di monitoraggio e dei sistemi messi in campo per seguire l’evoluzione della variante. Restano fondamentali le raccomandazioni date finora, di iniziare o completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose, usare la mascherina e seguire le misure individuali e collettive per ridurre al minimo la diffusione del virus”.
In conclusione, il bollettino dell’ISS, spiega che: L’incidenza di casi Covid-19 è cresce nelle fasce di età 0-9 anni e 10-19 anni. Nell’ultima settimana, l’incidenza ha raggiunto i 317 casi per 100mila per la fascia 0-9 anni (contro i 275 casi della scorsa settimana). Nella fascia 10-19 anni l’incidenza è salita invece a 296 casi. Il dato è contenuto nel Report esteso dell’Istituto superiore di sanità, che integra il monitoraggio settimanale sul Covid. Nelle fasce di età 30-39 e 40-49 anni l’incidenza sale a valori compresi tra 200 e 250 casi per 100.000 abitanti e solo nelle fasce di età sopra 80 anni nell’ultima settimana l’incidenza rimane compresa tra i 50 e i 100 casi per 100.000. Nella popolazione in età scolare, spiega l’Iss nel report esteso, l’incidenza si mantiene elevata, specialmente nella fascia di età 6-11, dove si osserva all’incirca il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione 0-19. Proprio nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane”, e precisa che: “Il tasso di decesso nella fascia di età over 80 nel periodo 22/10/2021-21/11/2021, nei non vaccinati (153 per 100.000) è circa otto volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro i 150 giorni (18 per 100.000) e 45 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (3 per 100.000. Calcolando il tasso di ospedalizzazione (nella fascia 80+) nel periodo 29/10/2021 -28/11/2021, per i non vaccinati (381 ricoveri per 100.000), si evidenzia come questo sia circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni (52 ricoveri per 100.000) e circa 35 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (11 ricoveri per 100.000). Per i ricoveri in terapia intensiva (sempre nella fascia 80+), nello stesso periodo, il tasso di ricoveri in rianimazione dei non vaccinati (22 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) è circa sette volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro 150 giorni (3 ricoveri in terapia intensiva per 100.000) e circa 54 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (0,4 ricoveri in terapia intensiva per 100.000)”.
Intanto, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo aggiornamento tecnico, ha lanciato l’allarme sulla nuova variante Omicron: “Omicron, si sta diffondendo rapidamente nei Paesi con alti livelli di immunità della popolazione, ma non è chiaro se ciò sia dovuto alla capacità del virus di eludere l’immunità, alla sua intrinseca maggiore trasmissibilità o a una combinazione di entrambi. La variante è ormai presente in 89 Paesi e il numero di casi raddoppia in 1,5-3 giorni nelle aree a trasmissione comunitaria. Ci sono ancora dati limitati sulla gravità clinica di Omicron. Sono necessari più dati per comprenderne il profilo di gravità e in che modo la gravità sia influenzata dalla vaccinazione e dall’immunità preesistente. Ci sono ancora dati disponibili limitati e nessuna prova sottoposta a revisione sull’efficacia del vaccino per Omicron. Con i casi in aumento così rapidamente, gli ospedali potrebbero essere sovraccaricati in alcuni Paesi. “I ricoveri nel Regno Unito e in Sudafrica continuano ad aumentare e, dato il numero di casi in rapido aumento, è possibile che molti sistemi sanitari vengano rapidamente sopraffatti”, Palazzo Chigi, ha annunciato, con una nota, la convocazione per il 23 dicembre di una cabina di regia , presieduta da Draghi ,per fare il punto sulla situazione epidemiologica e , con ogni probabilità, imprimere una ulteriore stretta alle misure come : l’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto e il divieto di assembramenti (misure peraltro già introdotte con ordinanze dei sindaci e Presidenti di Regione in diverse città, specie nei centri storici, ultima ,in ordine di tempo, la Regione Lazio), ma anche un estensione dell’obbligo di Super Green Pass ad altre categorie di lavoratori a contatto con il pubblico e del Green Pass (di cui il Comitato Tecnico Scientifico ha chiesto di ridurre la validità da 9 a 6 mesi) anche agli studenti ,per accedere alle classi ed evitare il ricorso alla Didattica a Distanza, norma , quest’ultima richiesta al Premier, mediante lettera, dai sindaci.
Tuttavia, l’attuale situazione , è stata così commentata dal ministro della Salute Speranza, che, nel suo intervento alla presentazione dell’edizione 2021 de “Il Corriere della Salute migranti”, anticipando la notizia che lunedì il Ministero della Salute darà luogo a un’indagine sulla prevalenza delle varianti in Italia, ha evidenziato: “Oggi, noi supereremo i 105 milioni di dosi di vaccino somministrate e questo può avvenire perché nel nostro Paese c’è un grande Servizio sanitario nazionale, capillare, che spesso purtroppo manca in tante aree del mondo. Lunedì si farà una ‘flash survey’, una nuova verifica delle diverse varianti nel nostro paese per capire anche questa variante Omicron come si sta diffondendo. La variante Omicron è una nuova insidia. In Italia i numeri sono ancora limitati ma in queste ore il ministero della Salute ha deciso che nella giornata di lunedì si farà una nuova flash survey, ovvero una nuova verifica della prevalenza delle diverse varianti nel Paese perché è fondamentale capire quanto sta crescendo la Omicron e con che ritmo rispetto all’andamento epidemiologico. Le notizie sulla variante Omicron sono ancora parziali e non definitiva ma segnalano che è insidiosa, problematica e che con tutta probabilità ha una maggiore capacità di contagiare. I numeri in Italia sono ancora limitati e risulta ancora una presenza marginale ,ma vorremmo ancora verificare. Donare i vaccini ai Paesi in via di sviluppo è fondamentale: l’Italia ha 50 milioni di dosi donate e impegni di donazione e saliremo ancora nelle prossime settimane. Ma donare ma non basta: noi paesi più forti dobbiamo aiutare quelli più deboli anche a organizzare le campagne; dobbiamo trasferire l’organizzazione della campagna, la formazione delle risorse umane, la rete logistico-organizzativa. Questo è un grande tema e la vera sfida della comunità internazionale”.
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