di Federica Marengo venerdì 21 maggio 2021

-Si è svolto oggi a Roma, a Villa Pamphilj, il Global Health Summit, il vertice Globale sulla Salute organizzato dall’Italia per via della Presidenza del G20, e presieduto dal Premier Draghi e dalla Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, alla quale hanno partecipato in modalità virtuale 20 capi di Stato e di Governo, gli esperti, gli scienziati e 12 organizzazioni internazionali, per discutere della gestione della pandemia in corso, delle politiche da attuare per evitare che in caso di future pandemie possa verificarsi la medesima crisi sanitaria e socio-economica e di vaccini, in particolare della sospensione dei brevetti, sostenuta dal Presidente USA, Biden, per consentire ai Paesi a reddito basso l’accesso alla produzione.
Nel corso dei suoi interventi, che hanno anticipato e chiuso i lavori, il Presidente del Consiglio ha dichiarato: “La pandemia ha sottolineato la straordinaria importanza della cooperazione internazionale per il presente e il futuro. Con i partecipanti capiremo cosa è andato male nella lotta al Covid 19. Dobbiamo vaccinare il mondo e farlo rapidamente. Questo pre-vertice ospiterà contributi di scienziati, medici, filantropi ed economisti. Dobbiamo guardare attraverso paesi e discipline diverse se vogliamo capire cosa e’ andato storto durante questa pandemia e cosa possiamo fare meglio in futuro. Vorrei ringraziare il gruppo di esperti scientifici, e in particolare i co-presidenti organizzatori, il professor Silvio Brusaferro e il professor Peter Piot. La vostra relazione ha fornito una guida essenziale per le nostre deliberazioni e, in particolare, per la Dichiarazione di Roma che presenteremo oggi. Vorrei inoltre ringraziare le oltre 100 organizzazioni non governative e della società civile che hanno preso parte alla consultazione tenutasi ad aprile in collaborazione con Civil 20. E’ essenziale consentire il libero flusso delle materie prime dei vaccini tra i vari confini. L’UE ha esportato circa 200 milioni di dosi, tutti gli stati devono fare altrettanto, ci deve essere un equilibrio nelle esportazioni verso quei paesi più poveri. Dobbiamo revocare i divieti generalizzati di esportazione, soprattutto nei paesi più poveri. Purtroppo, molti paesi non possono permettersi di pagare questi vaccini. Dobbiamo anche aiutare i paesi a basso reddito, compresa l’Africa, a produrre i propri vaccini. Probabilmente avremo bisogno di più cicli di vaccinazione in futuro, e aumentare la produzione è essenziale. Una proposta è quella di introdurre una sospensione dei brevetti sui vaccini Covid-19. L’Italia è aperta a questa idea, in modo mirato, limitato nel tempo e che non metta a repentaglio l’incentivo ad innovare per le aziende farmaceutiche. Ma questa proposta non garantisce che i paesi a basso reddito siano effettivamente in grado di produrre i propri vaccini. Dobbiamo sostenerli finanziariamente e con competenze specializzate” .
Poi, su Dichiarazione di Roma , distribuzione dei vaccini, Big Pharma e l’impegno di queste ultime a mettere a disposizione 1,3 miliardi di dosi entro il 2021 senza scopo di lucro, Green Pass e sospensione dei brevetti, ha spiegato: “La Dichiarazione di Roma difende giustamente il ruolo del sistema di scambi multilaterali e in particolare il ruolo centrale dell’Organizzazione mondiale del commercio. Dobbiamo preservare il commercio transfrontaliero ed eliminare barriere commerciali ingiustificate e divieti generali di esportazione. Questo è essenziale se vogliamo reagire efficacemente agli shock. In futuro potremmo avere bisogno di un trattato, di una forma più vincolante rispetto a questa Dichiarazione di Roma. Gli impegni delle aziende farmaceutiche al Global Health Summit di Roma sono molto significativi, queste società hanno impegnato anche la loro reputazione, è un passo che cambierà il panorama. Molte delle controversie sulla produzione dei vaccini e sull’utilizzo delle licenze avranno meno importanza. Se c’è una parte del mondo che si è comportata meglio della media è l’Europa, anche se avevamo bisogno di vaccini abbiamo continuato ad esportare, anche a Paesi che invece stavano bloccando le loro esportazioni. Sono convinto che gli Usa troveranno una soluzione, toglieranno queste barriere alle esportazioni di vaccini. Tra le ipotesi in campo sulla proprietà intellettuale dei brevetti un’idea è fare una liberalizzazione temporanea, circoscritta, dei brevetti. Ha il vantaggio di essere un metodo diretto e semplice. Ma lo svantaggio è che non è sicuro che dia la produzione vaccinale, visto che è estremamente complessa. Poi ci sono altre come la sospensione volontaria dei brevetti. Per il Green pass ci stiamo coordinando con la Commissione europea, per avere lo stesso per tutti i Paesi membri. Nel frattempo, l’Italia avrà comunque il suo. Il punto importante è che la situazione pandemica sta migliorando e questo ci dà fiducia nel futuro ed è il modo migliore per accogliere i turisti perché l’Italia rivuole i turisti al suo interno. La pandemia ha mostrato che dobbiamo superare i confini se vogliamo affrontare le sfide dei nostri tempi. Fra queste non vi è solo la pandemia, ma anche le disuguaglianze globali e il cambiamento climatico. I contributi al dibattito odierno serviranno come solida base per rafforzare la nostra risposta all’attuale emergenza sanitaria e alle crisi future. Questo è lo spirito della Dichiarazione di Roma, una serie di principi che ci garantiranno una migliore preparazione per una possibile futura pandemia. È essenziale rafforzare il ruolo delle istituzioni multilaterali, nel campo della salute globale e oltre. L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata istituita nel 1948 per svolgere un ruolo di coordinamento nel controllo delle epidemie e nella standardizzazione dei farmaci. Il suo ruolo è altrettanto importante nel mondo di oggi. Dobbiamo fornire all’Oms finanziamenti sostenibili e prevedibili e consentire ad essa di diventare più efficace. Come abbiamo appreso durante questa crisi, una forte guida internazionale è fondamentale per garantire che sia in atto un efficace sistema di allerta precoce e che i governi possano condividere rapidamente le loro migliori pratiche per prevenire, contenere e gestire una pandemia. La collaborazione scientifica internazionale è stata uno dei fattori alla base del rapido sviluppo dei vaccini Covid-19. Abbiamo bisogno di una migliore condivisione dei dati e di un maggiore trasferimento di conoscenza per consentire una distribuzione capillare ed equa dei frutti dell’innovazione. La Dichiarazione sottolinea il ruolo della conoscenza per superare le crisi sanitarie attuali e future. L’ingegno scientifico ha aperto la strada per uscire da questa pandemia. L’approvazione del primo vaccino è stata richiesta nove mesi dopo la dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’Oms, un risultato davvero storico. Dobbiamo continuare a investire nei nostri scienziati e fornire incentivi alle società private affinché facciano lo stesso. Inoltre, dobbiamo garantire che le informazioni siano condivise rapidamente e apertamente, mantenendo al contempo un’adeguata protezione della proprietà intellettuale. La politica sanitaria è solo una delle sfide che i Paesi ricchi ed emergenti devono affrontare oggi. Dobbiamo anche affrontare significativi rischi economici. Le istituzioni finanziarie internazionali devono fornire ai Paesi a basso reddito il sostegno necessario affinché questa crisi sanitaria non si trasformi in un’ondata di crisi del debito sovrano. In particolare, ora dobbiamo mettere il Fondo monetario internazionale nella condizione di fornire una protezione efficace ai Paesi più poveri del mondo”.
Quindi, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, che, in merito a Paesi a basso e medio reddito come l’Africa e ai vaccini, ha detto: “Obiettivo di questo vertice è mettere sotto controllo la pandemia ovunque, assicurare che i vaccini vengano dati a tutti, ovunque attraverso le esportazioni, ma anche condividendo la capacità di produzione; 100 milioni di dosi andranno ai Paesi a basso e medio reddito entro il 2021. Oggi, l’Africa importa il 99 per cento dei sieri , questo deve cambiare. Questo vertice è un nuovo capitolo nella storia della sanità pubblica. Nella Dichiarazione di Roma ,che concluderà il Global Health Summit , ci impegneremo tutti a investire nella salute e nei professionisti della sanità, come gli operatori sanitari ,che hanno lavorato senza sosta, salvato vite e che si sono impegnati anche quando non c’era più niente da fare. La Dichiarazione di Roma è un evento storico e speciale perché abbiamo tutti i Paesi del G20 impegnati con dei principi di base: il primo è il multilateralismo e un no molto chiaro al nazionalismo in tema sanitario. Le catene di fornitura devono essere aperte, un chiaro no ai divieti di esportazione” “Il nostro obiettivo è essere pronti per giugno con un certificato europeo, siamo nelle condizioni per andare avanti anche se bisognerà lavorare molto dal punto di vista tecnico. Gli Stati membri devono fare la loro parte ma gran parte sono pronti e l’Italia sta facendo un lavoro eccellente e quindi va benissimo. Per produrre i vaccini mRna servono 260 componenti e la nostra esperienza è che dove c’è un blocco riguarda tutta la catena, non solo il Paese che deve ricevere quei componenti. E’ nell’interesse di tutti tenere aperte le catene di approvvigionamento e in questo siamo in buoni colloqui con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, non ci sono più blocchi di componenti o materiali. L’Oms ha approvato il certificato, abbiamo dato dei criteri a tutti gli stati membri e questo consente una interoperatività con i paesi terzi. La prospettiva è applicare il green pass anche ai paesi terzi che aderiranno. Per combattere la pandemia di Covid-19 in modo efficace, non bastano le donazioni di vaccini, ma nel lungo periodo servono stabilimenti produttivi Per questo, verrà investito un miliardo di euro per realizzare hub regionali in diverse parti del continente africano, infrastrutture produttive, con la partecipazione delle compagnie farmaceutiche che condivideranno la conoscenza e i brevetti. Si tratta anche di portare la tecnologia dell’m-Rna in Africa: questo è il passaggio più importante. Come rimarcato nella dichiarazione di Roma, ha continuato, è fondamentale evitare le strozzature nella circolazione delle materie prime e dei semilavorati necessari a realizzare i vaccini e le “supply chain devono rimanere aperte”, dato che la produzione dei vaccini è assai complessa e richiede molti componenti e passaggi transfrontalieri.
Tra gli altri interventi , quello del Presidente del Consiglio Europeo , Michel, che ha sottolineato come accelerare sui vaccini non dipenda solo dalla sospensione temporanea dei brevetti, ma da un accesso equo e globale, seguito dal Presidente del Parlamento UE, Sassoli, secondo cui la condivisione dei brevetti è necessaria, riecheggiato dall’OMS, che ha evidenziato come la distribuzione non equa sia “un fallimento per l’intera umanità”, e dall’ONU, che ha rilevato come da Covax, il programma internazionale volto a garantire un accesso equo ai vaccini, siano state distribuite solo 65 milioni di dosi “per via dei nazionalismi”.
Pronti a collaborare perché i Paesi più poveri possano produrre i vaccini, gli Stati UE: Francia, Germania in testa, oltre l’Italia, così come i Paesi extra UE, quali: Regno Unito, USA e Cina, che ha garantito l’erogazione di altri 3 miliardi di dollari in aiuti per i prossimi tre anni per sostenere la risposta al Covid19 e la ripresa economica nei Paesi in via di sviluppo, mentre la direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Georgieva, ha proposto un piano da 50 miliardi per porre fine alla pandemia.
Intanto, mentre il Commissario all’Emergenza, Generale Figliuolo, ha inviato una lettera alle Regioni in cui ha chiesto di rispettare il piano, privilegiando le somministrazioni ad over 60 e ai fragili e ,chiedendo di porre fine a una serie di “annunci di azioni non coordinate preventivamente con la struttura commissariale e non inserite in un piano coerente a livello nazionale, che potrebbero avere effetto contrario e confondere l’opinione pubblica”, il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Brusaferro e il Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute, Rezza, hanno illustrato in conferenza stampa i dati settimanali, elaborati dalla cabina di regia, sull’andamento della pandemia in Italia.
Nella settimana dal 14 al 21 maggio risultano in discesa tutti gli indicatori, con l’Rt di contagio a 0,78, rispetto allo 0,86 della scorsa settimana e l’incidenza dei casi per ogni 100 mila abitanti a 66 rispetto ai 99 casi della scorsa settimana. Nessuna Regione , sopra la soglia critica per ricoveri in area medica (19%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate passato da 2.056 (11/05/2021) a 1.689 (18/05/2021)., e in terapia intensiva(19%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate passato da 2.056 (11/05/2021) a 1.689 (18/05/2021).
Classificate a rischio basso, dunque, tutte le Regioni e Province autonome, con la sola eccezione di Bolzano ,che riporta un’allerta di resilienza. Inoltre, la Sardegna , insieme con Friuli Venezia Giulia e Molise, per la seconda settimana consecutiva con indici bassi e incidenza di casi per ogni 100 mila abitanti sotto i 50 , il 31 maggio potrebbero entrare in zona bianca, come stabilito dal Dl Riaperture varato il 18 maggio.
I dati settimanali sono stati così commentati, in conferenza stampa, dal Prof. Rezza, Direttore del Dipartimento di Prevenzione del Ministero della Salute: “Il trend è in deciso miglioramento. La situazione in terapia intensiva e area medica mostra un decongestionamento. Tale miglioramento è dovuto alle vaccinazioni , alle misure prese ed al rispetto delle regole da parte della popolazione. Quindi ciò rende possibile la ripresa delle attività insicurezza, sono dati che dobbiamo leggere con un certo ottimismo. Andando in là con la buona stagione si dovrebbe avere un effetto positivo rispetto ad una ridotta trasmissione dell’infezione da Covid l’ aumento della popolazione vaccinata, le misure prese e l’elemento della stagionalità sono i tre elementi che possono avere un’influenza positiva, ma dal punto di vista epidemiologico la situazione è oggi soddisfacente”, seguito poi dal Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità , Brusaferro, che, interrogato dai cronisti sulle previsioni dell’OMS secondo cui il Covid19 diventerà un virus endemico, determinando la necessità di richiami di vaccino periodica, ha sottolineato: “La previsione è che si vada verso una situazione endemica del virus SarsCoV2. Il tema dei richiami è all’attenzione ed è un’ipotesi allo studio: si sta valutando la durata della copertura immunitaria e stiamo inoltre monitorando le varianti del virus. Dobbiamo dunque essere pronti ad utilizzare eventualmente dei richiami, o in maniera estesa o per determinate categorie di persone”.
Firmate, quindi, dal ministro della Salute, Speranza, le Ordinanze che stabiliscono l’ingresso da lunedì 24 maggio in zona gialla di tutte le Regioni italiane, compresa la Val d’Aosta, attualmente in zona arancione. Il titolare del dicastero della Salute, ha così commentato via social i dati positivi sulla pandemia: “Con il monitoraggio e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità”.
Proprio il tema dei vaccini e della Sanità sono stati al centro del dibattito politico di oggi all’interno della Maggioranza: il Pd, infatti, in occasione del Global Health Summit ha chiesto all’Esecutivo maggiori risorse da destinare agli investimenti nel comparto sanitario, mentre LeU e M5S hanno sollecitato la sospensione dei brevetti sui vaccini per garantire la produzione anche ai Paesi con reddito più basso e accelerare così sull’uscita dalla pandemia.
Sul Fisco, invece, è tensione tra le forze politiche che sostengono l’Esecutivo riguardo alla proposta del segretario del Pd, Letta, di istituire una tassa di successione sulle eredità superiori a 5 milioni di euro, pari al 1% della popolazione, per costituire un fondo da 10.000 euro da destinare ai diciottenni per finanziare studi e lavoro.
Se infatti, i partiti di centrosinistra, eccetto Italia Viva, si sono detti a favore, in quanto “ripristinerebbe equità e giustizia sociale”, il centrodestra, di Governo, Lega e Forza Italia, riecheggiato dal partito di coalizione all’Opposizione, Fratelli d’Italia, si è detto contrario, sottolineando come sia necessario in epoca di crisi ridurre le tasse e non introdurne di nuove.
Tuttavia, archiviato il Dl Sostegni bis, si attende per fine mese il varo da parte del Consiglio dei Ministri dei decreti attuativi legati al Recovery Plan: Dl Semplificazioni e decreto per la governance, cui seguiranno le riforme di Giustizia, Fisco e Pubblica Amministrazione, sempre legate all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Segnali positivi, infine, sono arrivati dall’Istituto Nazionale di Statica, riguardo ai dati sul fatturato industriale di marzo ,che ha registrato un aumento su base mensile dell’1,6% e su base annuale del 38’1%, ma Banca d’Italia, nel Rapporto dedicato agli effetti del Covid19 sull’economia delle famiglie, ha rilevato che il 60% dei nuclei familiari dichiara di avere difficoltà ad arrivare a fine mese, dato confermato da Coldiretti, secondo cui quattro italiani su dieci sono in difficoltà con le spese alimentari.
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