di Federica Marengo sabato 17 aprile 2021

-“Rischio calcolato”: è questo, il principio che ha guidato il Governo nella decisione di anticipare la riaperture delle attività al 26 aprile, ovvero ripresa graduale e sulla base del costante monitoraggio dei dati relativi sia alla curva epidemiologica e ,quindi ai contagi, sia all’andamento della campagna vaccinale.
Tale decisione, presa ieri, dall’Esecutivo, dopo il monitoraggio dei dati settimanali di contagio e incidenza dei casi e , a fronte delle linee guida presentate dalle Regioni, si tradurrà in un Decreto in arrivo fra martedì e mercoledì prossimo e che dal 26 aprile reintrodurrà la zona gialla, sospesa da oltre un mese per effetto del vigente Dl Covid, e darà il via alle riaperture graduali delle attività, a cominciare da bar e ristoranti che saranno aperti a pranzo e a cena, ma solo in zona gialla e solo all’aperto, mentre per le riaperture al chiuso bisognerà aspettare il 1° giugno.
In zona gialla, riaperti anche cinema, teatri all’aperto e al chiuso, secondo le norme del protocollo elaborate dal Comitato Tecnico Scientifico e musei (questi ultimi, anche nei giorni feriali e con ingressi limitati), mentre le attività fieristiche, le strutture termali e i parchi acquatici riprenderanno dal 1° luglio.
Dal 26 aprile, via libera, anche allo sport all’aperto e allo sport di contatto; le palestre al chiuso, invece, riapriranno a giugno, con l’accesso regolamentato agli attrezzi e delimitazioni per garantire almeno un metro di distanza tra le persone che svolgono attività fisica e almeno due metri durante l’attività fisica. Le piscine all’aperto, come gli stabilimenti balneari, riapriranno da metà maggio, con regole per il distanziamento (7 metri quadrati di distanza in vasca e 2 da fermi).
Ripristinati poi, anche gli spostamenti liberi tra le Regioni gialle, mentre tra le Regioni di colore diverso occorrerà un pass, su modello di quello sanitario che , introdotto da giugno e in vigore da luglio, consentirà di viaggiare negli Stati dell’Unione, e che accerti l’avvenuta vaccinazione (con doppia dose per i vaccini che lo prevedano), un test dall’esito negativo fatto quarantotto ore prima dello spostamento o un certificato che attesti la guarigione dalla malattia, previa test sierologico e tampone negativo di conferma. Non è ancora chiaro, però, se si tratterà di un certificato rilasciato da Asl, Regione o un altro ente sanitario, visto che i territori al momento non sembrano tutti organizzati allo stesso modo sul rilascio del patentino vaccinale. Tale pass potrebbe poi essere utilizzato anche per partecipare ad eventi con molto pubblico.
Infine, dal 26 aprile, gli studenti di ogni ordine e grado potranno tornare in aula, in presenza, in zona gialla e arancione, mentre in zona rossa tra il 50% e il 75% degli studenti delle Superiori proseguirà con la Didattica a Distanza. Dal 3 maggio, ritorno in aula anche per gli studenti universitari.
Confermato, poi, il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00.
Soddisfatta, la Maggioranza, con Pd, LeU, M5S e Italia Viva che plaudono alla ripresa, sottolineando la necessità di accelerare sulla campagna vaccinale e sull’erogazione dei ristori, mentre gli alleati di centrodestra, Lega e Forza Italia chiedono: l’eliminazione del coprifuoco, l’anticipazione dell’apertura delle attività in spazi chiusi e delle palestre, trovando una sponda nell’Opposizione di Fratelli d’Italia, che non ravvisa un vero e proprio cambio di passo da parte del Governo Draghi e ha presentato in Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Salute Speranza per la “cattiva e inadeguata gestione dell’emergenza pandemica”.
Intanto, però, mentre, come reso noto da una comunicazione della struttura commissariale guida dal Generale Figliuolo, nella giornata di ieri sono state effettuate 347.279 vaccinazioni, realizzando un record per un solo giorno, e oltre 10 milioni di persone hanno ricevuto almeno una dose di un vaccino, di cui più di 4,2 milioni con il richiamo, nella serata di oggi sono arrivate all’hub della Difesa presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare 400 mila dosi di vaccino Moderna che verranno distribuite domani alle Regioni.
Non solo gestione sanitaria della pandemia e riaperture, ma Governo a lavoro anche sul Dl Imprese, finanziato con lo scostamento di bilancio da 40 miliardi che il Premier si appresta a chiedere alle Camere, in occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza, la cornice macroeconomica da inviare a Bruxelles con i parametri di Pil (4,1%nel 2021, 2,6% nel 2023 e dell’1,8% nel 2024 ), Deficit/Pil (11,8%) e Debito/Pil (159,8% nel 2021, per poi diminuire al 156,3% nel 2022, al 155% nel 2023 e al 152,7% nel 2024), dato, quest’ultimo esponenziale visto l’ultimo record del debito registrato a febbraio da Banca d’Italia.
L’extra deficit, da cui il Presidente Draghi ritiene si possa rientrare entro il 2025, portando il deficit sotto il 3% grazie alla crescita e al “Debito buono”, servirà ad erogare ulteriori aiuti alle attività più colpite dalla crisi, seguendo due criteri: sia la perdita di fatturato che l’imponibile fiscale in modo da rilevare la perdita effettiva subita dalle aziende, rilanciare gli investimenti e stanziare un fondo aggiuntivo al Recovery per le opere escluse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Recovery Plan, anch’esso al centro dei lavori del Governo, con le consultazioni con i partiti avviate dal Presidente del Consiglio e che si concluderanno lunedì con Italia Viva e Fratelli d’Italia, mentre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giovannini, ha firmato un decreto per sbloccare 57 opere pubbliche, (cantieri bloccati a causa di ritardi legati alle fasi progettuali ed esecutive e alla complessità delle procedure amministrative) ,nominando 29 commissari.
Si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per pubblica sicurezza, 11 opere idriche, 3 infrastrutture portuali e una metropolitana, per 82,7 miliardi di euro (21,6 al Nord, 24,8 al Centro e 36,3 al Sud) finanziate, a legislazione vigente, per una cifra vicina ai 33 miliardi.
Il finanziamento sarà completato con risorse nazionali ed europee e completa l’iter avviato con dal Governo Conte bis con il Dl Semplificazione, varato l’estate scorsa, e quindi con risorse già stanziate.
Tutto ciò, mentre l’Eurostat, l’omologo europeo dell’Istituto Nazionale di Statistica, ha aggiornato le principali componenti del Pil, rilevando la perdita da parte dell’Italia nel 2020 di oltre 39,2 miliardi di salari e stipendi con un calo del 7,47% sul 2019, passando da 525,732 miliardi nel 2019 a 486,459. Un calo legato alle restrizioni sulle attività per contenere il contagio da Covid19 con il crollo dei contratti a termine e il largo uso degli ammortizzatori sociali. I contributi sociali dei datori di lavoro infatti sono diminuiti dai 194,2 miliardi del 2019 a 184 nel 2020 con una riduzione del 5,24.
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