di Federica Marengo sabato 19 luglio 2025

-“La strage di via D’Amelio ha impresso un segno indelebile nella storia italiana. La morte di Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta – Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina – voluta dalla mafia per piegare le istituzioni democratiche, a meno di due mesi dall’attentato di Capaci, intendeva proseguire, in modo eversivo, il disegno della intimidazione e della paura. La democrazia è stata più forte. Gli assassini e i loro mandanti sono stati sconfitti e condannati”. Così, il Presidente della Repubblica Mattarella, nelle sue dichiarazioni in occasione del del 33° anniversario della strage di Via D’Amelio.
Il Capo dello Stato, esprimendo commozione e riconoscenza imperitura verso quei servitori dello Stato, “che, con dedizione e sacrificio hanno combattuto il cancro mafioso, difendendo libertà e legalità, consentendo alla società di reagire”, e verso i loro familiari, ha poi sottolineato: “Le vite di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone sono testimonianza e simbolo della dedizione dei magistrati alla causa della giustizia.
Borsellino non si tirò indietro dal proprio lavoro dopo la strage di Capaci. Continuò ad andare avanti. Onorare la sua memoria vuol dire seguire la sua lezione di dignità e legalità e far sì che il suo messaggio raggiunga le generazioni più giovani”.
Il Presidente del Senato La Russa, nel suo messaggio, ha sottolineato: “Via D’Amelio resta ancora oggi una ferita aperta nella memoria collettiva ma rimane anche il luogo simbolico in cui si rinnova la volontà di non arrendersi mai di fronte al crimine e all’indifferenza. Il sacrificio di Paolo Borsellino e dei suoi agenti continua a interrogarci chiedendo coerenza, coraggio e responsabilità perché la memoria non può essere un gesto rituale ma deve tradursi ogni giorno in impegno concreto, per una Nazione più giusta, libera e fedele alla legalità”.
Il Presidente della Camera, Fontana, in un post social, ha scritto: “Il mio pensiero commosso va a Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta. Alla Camera abbiamo esposto la borsa che il giudice portava anche il giorno della strage mafiosa di via D’Amelio. Mi stringo nel dolore ai familiari delle vittime.
La Presidente del Consiglio Meloni, in un messaggio social, ha evidenziato: “Oggi, a 33 anni dalla strage di via D’Amelio, ricordiamo Paolo Borsellino, un uomo che ha sacrificato la sua vita per la verità, per la giustizia, per l’Italia. Il suo esempio continua a vivere in chi ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, combatte per un’Italia più giusta, libera dalle mafie, dal malaffare, dalla paura. Non c’è libertà senza giustizia, non c’è Stato senza legalità. Ai tanti magistrati, Forze dell’Ordine e servitori dello Stato che hanno scelto il coraggio, anche a costo della vita, dobbiamo gratitudine e rispetto. Hanno tracciato una strada che non può essere dimenticata. Quel testimone è ancora saldo. E lo porteremo avanti ogni giorno, con rispetto, con determinazione, con amore per la nostra Nazione. In ricordo di Paolo Borsellino e di chi non ha mai chinato la testa”.
A Palermo, poi, si sono svolte in giornata le commemorazioni ufficiali.
Quanto ai lavori del Governo, la Premier Meloni, nella giornata di giovedì 17 luglio ha tenuto un intervento al XX° Congresso del sindacato Cisl dal titolo: “Il coraggio della partecipazione”, che oggi, a conclusione dell’evento, ha visto la rielezione della segretaria generale, Daniela Fumarola.
Nel suo discorso, la Presidente del Consiglio ha parlato della sicurezza sul lavoro e del patto di collaborazione tra Governo e parti sociali, sottolineando che la tutela dei lavoratori non è un costo, ma un diritto e che il dialogo è centrale per l’ Esecutivo, che ha riaperto per questo la Sala Verde di Palazzo Chigi, destinata proprio agli incontri con i sindacati.
La Premier ha poi ricordato i 1000 giorni di governo, esprimendo soddisfazione, tra gli altri risultati raggiunti, per quelli relativi ai dati sull’occupazione , riguardo cui ha evidenziato: “In ognuno di questi 1000 giorni sono stati creati più di 1000 posti di lavoro nuovi e , a tempo indeterminato, per un totale di più di 1 milione di nuovi posti di lavoro. Credo che ci sia ancora molto da fare”.
Sempre nel corso del suo intervento al XX° Congresso della Cisl, la Presidente del Consiglio Meloni, si è soffermata sul dossier dazi, spiegando: “In questi giorni, il Governo è al lavoro per scongiurare una guerra commerciale con gli USA, che dal mio punto di vista non avrebbe alcun senso e che impatterebbe soprattutto sui lavoratori”.
A conclusione del suo intervento, invece, la Premier ha sottolineato: “Io penso che come sempre le crisi portino con sé anche delle grandi occasioni. Noi abbiamo un’occasione davanti a noi, abbiamo l’opportunità di ricostruire su basi nuove la dinamica tra lavoratori e datori di lavoro, che in un tessuto produttivo economico come il nostro, che è fatto in gran parte da piccole e medie imprese, non può essere fondata sulla contrapposizione, deve invece essere fondata sulla condivisione, sulla condivisione delle responsabilità ovviamente, ma anche sulla condivisione dei risultati, degli oneri, dei traguardi. Noi abbiamo la possibilità, l’opportunità di rimettere al centro la partecipazione, la sussidiarietà, la coesione sociale, dando forma e sostanza a un modello nuovo che sappia accompagnare l’Italia nel futuro, dare alla nostra Nazione una prospettiva di sviluppo di medio e lungo termine, capace di valorizzare i nostri punti di forza e tutto quello che ci rende considerati e apprezzati nel mondo. Perché noi siamo italiani e il popolo italiano ha un grande potenziale, un enorme potenziale, che è nostra responsabilità fare di tutto perché sia interamente espresso, aggiungendo un mattone in più alla grande storia da cui proveniamo”.
Più tardi, poi, tornando sui 1000 giorni di Governo, in un’intervista al Tg1, la Premier ha sottolineato come la stabilità dell’Esecutivo sia necessaria per attuare le riforme.
Riguardo al tema Lavoro, la Presidente Meloni ha ribadito la soddisfazione per i dati sull’occupazione , ma ha anche evidenziato la questione del ritardo dell’adeguamento dei salari rispetto al potere d’acquisto dei lavoratori, ridottosi , a suo dire , durante i governi di sinistra e difficile da recuperare , anche se la tendenza è cambiata e dal 2023 i salari sono tornati a crescere più dell’inflazione ed è quindi necessario proseguire in tale direzione.
In merito alle politiche migratorie dell’Esecutivo, la Premier ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di continuare a far scendere i numeri di migranti illegali che arrivano in Italia, di continuare a rivoluzionare l’approccio dell’Ue alla materia migratoria , in quanto ad oggi, grazie all’Italia, non si parla più di come redistribuire gli immigrati illegali, ma di come difendere i confini esterni, di continuare a ragionare di soluzioni innovative, “nonostante l’opposizione di una parte politicizzata della magistratura e della sinistra immigrazionista”.
Infine, riguardo ai dazi e ai negoziati tra Ue e USA, la Presidente Meloni ha detto: “Io penso che vada scongiurata in ogni modo possibile una guerra commerciale tra le due sponde dell’Atlantico, che non avrebbe alcun senso. Il dossier è nelle mani della Commissione Ue, non sono gli Stati che possono trattare , ma sicuramente stiamo facendo tutto quello che possiamo per favorire il dialogo e per favorire un accordo che sia vantaggioso per entrambi”.
La Premier ha poi salutato con “grande soddisfazione l’approvazione unanime in Parlamento della proposta di legge che istituisce la Giornata nazionale in memoria dei giornalisti e delle giornaliste uccisi a causa del loro lavoro.
In merito, la Presidente Meloni ha dichiarato: “Da oggi in poi, il 3 maggio sarà un momento solenne per onorare chi ha messo la propria passione, la propria professionalità e il proprio coraggio al servizio di tutti noi, garantendo ai cittadini il diritto ad essere informati. Uomini e donne che, con il loro prezioso lavoro, hanno fatto arrivare i nostri occhi dove altrimenti non sarebbero arrivati. In Italia come all’estero. Dai teatri di crisi ai conflitti dimenticati, dai territori oltraggiati dalla criminalità organizzata a tutti quei luoghi – fisici e non – invisibili all’opinione pubblica. Penso a figure come Cosimo Cristina, Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mario Francese, Giuseppe Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano, Giancarlo Siani, Walter Tobagi, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Marco Luchetta, Alessandro Saša Ota, Dario D’Angelo, Antonio Russo, Enzo Baldoni, Andrea Rocchelli, Maria Grazia Cutuli, Almerigo Grilz. Rendere omaggio a questi giornalisti è un dovere, che oggi viene sancito da una legge dello Stato e che ci impegniamo ad onorare”.
Ancora sul fronte dei lavori parlamentari, il Senato ha approvato in via definitiva, con 104 voti a favore, 67 contrari e 1 astenuto, il Decreto infrastrutture, su cui era stata posta dal Governo la questione di fiducia.
©Riproduzione riservata