di Federica Marengo martedì 23 marzo 2021

-Uno dei capitoli del Piano di ripresa e resilienza elaborato dal Governo italiano sulla base delle linee guida fornite dalla UE con il Next Generation EU, riguarda il Sud e la Coesione Territoriale, tema al quale la ministra competente, Carfagna, ha dedicato l’evento da remoto di ascolto e confronto, articolato in due giorni, “Sud,progetti per ripartire”, a cui hanno partecipato Presidenti di Regioni e sindaci del Sud e ed esperti.
Quindi, in apertura dei lavori, la Ministra Carfagna, ringraziando i partecipanti, ha dichiarato: “Grazie a chi offrirà il suo contributo, a chi darà il suo contributo con idee, proposte e grazie alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Draghi. Con questa iniziativa il Sud dovrà entrare nella sua azione operativa per il cambiamento perché siamo all’inizio di una stagione di rinnovamento e sarà una grande sfida collettiva che uniti dobbiamo cogliere, e anche la trasversalità di questo governo è un’occasione che dobbiamo cogliere. Il nostro obiettivo è mettere il Sud al centro di iniziative operative e concrete di questo Governo e questo sarà più chiaro quando saranno noti i numeri del Pnrr”.
A seguire, l’intervento del Premier Draghi, che ha evidenziato: “Divenire capaci di spendere i fondi europei a partire da quelli di Next Generation EU e farlo bene è un obiettivo di questo Governo. Vogliamo fermare l’allargamento del divario e dirigere questi fondi in particolare su donne e giovani. Il nostro, il vostro successo in questo compito può essere anche un passo verso il recupero della fiducia nella legalità e nelle istituzioni, siano esse la scuola, la sanità o la giustizia. E’ necessario, far ripartire il progetto di convergenza tra Mezzogiorno e centro-nord che è fermo da decenni e anzi grandemente peggiorato da inizio anni Settanta. C’è stato un forte calo di investimenti pubblici che ha colpito il Sud e ora per la prima volta abbiamo l’occasione di aumentare la spesa per infrastrutture fisiche e digitali. Abbiamo imparato che tante risorse non portano necessariamente alla ripartenza del Mezzogiorno e due sono i “problemi”: l’uso dei fondi europei e il completamento delle opere pubbliche. Nel 2017 sono state 647 le opere pubbliche avviate ma non completate, in oltre due terzi dei casi nemmeno arrivate a metà, il 70% di queste collocate al Sud. Dunque, compito del Governo è divenire capaci di spendere i fondi e di farlo bene. In questa sfida, un ruolo cruciale è anche vostro, classi dirigenti. Ma un vero rilancio richiede partecipazione attiva tutti i cittadini”.
Poi, sempre in tema di Recovery Plan, che il Governo presenterà alla Commissione UE alla fine di aprile, il Commissario europeo agli Affari Economici Gentiloni, intervenendo al webinar, organizzato dalla Commissione UE e da Rai Radio Uno, sul Next Generation EU e le politiche per la Parità di genere, ha spiegato: “Il Recovery comprende temi come la parità di genere. I titoli e le priorità sono buone in molti Paesi, come nel caso della Spagna. Occorre ora lavorare rapidamente sui progetti che sostanziano questi fondi. Miracoli, non me ne aspetto, mi aspetto un’accelerazione. D’altra parte ne abbiamo avute diverse di accelerazioni sulla parità di genere nel corso di questi decenni. Penso che oltre ai Recovery forse anche quello che abbiamo vissuto in questa pandemia sarà un fattore per accelerare. Sono molto ottimista. Il problema della disparità salariale in Europa è ancora molto alto ed è più alto nelle pensioni. Per i salari è al 14, per le pensioni al 33%. La trasparenza credo sia una delle cose fondamentali da fare con i poteri che ha la commissione europea, l’obbligo di trasparenza per le aziende sarà un fortissimo stimolo a fare meglio. Nel regolamento a cui siamo legati nel Next Generation EU abbiamo chiarissimo il compito di verificare che ci siano investimenti rilevanti per affrontare il tema della parità di genere, e dove ci siano raccomandazioni Ue particolari verso i singoli Paesi, che si rispettino queste raccomandazioni. I servizi della Commissione faranno un attento lavoro di scrutinio dei piani per verificare che ci siano progetti sulla parità, che saranno un elemento vincolante per i Paesi. Noi questo lavoro lo faremo, posso assicurare che sarà fatto, ma è un’operazione che si fa in due, devono farlo i governi nelle loro proposte. Nel Recovery italiano inviato a Bruxelles dal precedente Governo c’è un elemento “incoraggiante”, ovvero nei titoli c’è la questione della parità di genere. Ora ,bisogna passare dai titoli, che sono molto buoni, ai progetti, che in Italia sono anche quelli per sostenere l’occupazione femminile e penso che il Mef, che ha avuto l’incarico da poco, senz’altro lavorerà per la qualità dei piani e mi auguro lo faccia in tempi piuttosto stretti”.
Infine, su situazione economica, erogazione dei finanziamenti del Recovery Fund e sulla campagna vaccinale UE, ha spiegato: “Non è il momento di stringere la cinghia, ma di sostenere l’economia. Sul debito bisogna fare qualsiasi sforzo, ma non qualsiasi cosa. “Si tratta del 13% dell’ammontare totale di quello che i paesi chiedono (la prima tranche di 20 miliardi) e può arrivare prima della pausa estiva. Naturalmente tutti dobbiamo un po’ correre: noi nel dialogo con i diversi paesi, e diversi Paesi del formulare i propri piani o nel ratificare, servono ancora molte ratifiche, siamo più o meno a metà. Se questi passi vengono fatti nell’ordine giusto, io credo che poi la Commissione molto facilmente andrà ad emettere questo debito comune sui mercati finanziari e su questa base, per i piani che saranno approvati, potrebbe dare il 13% prima della pausa estiva. L’Europa può recuperare il ritardo nelle vaccinazioni. Un ritardo rispetto a Usa e Gran Bretagna causato anche dal fatto che un’azienda, AstraZeneca, ha preso un impegno e non riesce a rispettarlo. Il ritardo non può valere solo in UE, ci vuole reciprocità. Le dosi prodotte in Gran Bretagna non arrivano nell’Unione, ma ci vuole reciprocità. Va considerata la questione dei brevetti , ma questo non risolve la questione della capacità produttiva. Per il futuro, ci aspettiamo 360 milioni di dosi nel secondo trimestre e il 70% di vaccinati entro l’estate. Il lavoro che stiamo facendo a livello della Commissione Europea è ottimizzare la capacità produttiva. Se ci riusciamo, e penso che ci possiamo riuscire, avremo all’incirca 360/370 milioni di dosi nel secondo trimestre di quest’anno, nonostante il calo di AstraZeneca, e potremmo arrivare a quell’obiettivo del 70% degli adulti vaccinati entro la fine dell’estate: è ancora possibile. La produzione italiana ci può aiutare nel lungo termine. certamente sarebbe un fattore di grandissimo orgoglio, il problema di oggi è che produrre questo genere vaccini non è una cosa che si fa in poche settimane. Purtroppo non è neanche un problema limitato alla questione dei brevetti, intendiamoci, va considerata la questa dei brevetti anche per i super profitti ma togliere i brevetti non risolve oggi il problema della capacità produttiva, bisogna collaborare mettere tutte le aziende fabbriche che sono in grado di dare una mano in linea evitare che queste catene di produzione dei vaccini si interrompano”.
Ripresa e rilancio del Paese, al centro anche dell’intervento del ministro dell’Economia Franco, al dibattito, in vista della Presidenza italiana del G20, organizzato da Bloomberg, nel quale ha annunciato: “Ci attendiamo un lieve calo del Pil nel primo trimestre, un recupero nel secondo con una accelerazione nel terzo e nel quarto trimestre. Nelle prossime settimane, il Governo potrebbe decidere altre misure anticrisi, ma poi la questione cruciale è quella della loro rimozione, che inizierà più avanti nell’anno. In Italia, stiamo ancora adottando misure, nelle scorse settimane ne sono state introdotte per un ammontare pari all’1,5% del Pil e forse altre misure saranno prese nelle prossime settimane. Ma più avanti nell’anno inizieremo il phasing out, per tornare verso la normalità”.
In merito, un timido segnale di ripresa è arrivato dall’Istituto Nazionale di Statistica che ha rilevato nel mese di gennaio, rispetto a dicembre, un aumento del fatturato industriale del 2,5%, sebbene su base annua ,rispetto allo stesso mese del 2020, il calo sia pari all’1,6%.
Intanto, Governo a lavoro sulla gestione della pandemia. Nel pomeriggio infatti, riunione del Premier Draghi a Palazzo Chigi con il ministro della Salute Speranza, la ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie Gelmini e i membri del Comitato Tecnico Scientifico, Brusaferro e Locatelli, per discutere delle nuove misure anti Covid19, in vista della scadenza del Dpcm il 6 aprile, ma anche per fare il punto sulla Tasck force, guidata dal ministero della Difesa e dalla Protezione Civile, con l’obiettivo di aiutare le Regioni rimaste indietro con le somministrazioni dei vaccini ad over 80 e “fragili”, in modo da accelerare la campagna e tener fede al piano della struttura emergenziale, che prevede, con l’arrivo del siero monodose Jhonson&Jhonson, 500 mila vaccinazioni al giorno a partire da metà aprile e il raggiungimento dell’immunità di gregge, con l’80% della popolazione vaccinata entro la fine dell’estate. A tal proposito, il Commissario all’Emergenza Figliuolo ha reso noto che nella giornata di oggi sono state un milione le dosi di vaccino Pfizer consegnate in tutta Italia.
Un obiettivo, quest’ultimo, che potrà essere raggiunto solo se le aziende farmaceutiche rispetteranno i tempi di consegna e il numero di dosi stabilite. Così , per assicurare che ciò avvenga, il Presidente Draghi è a lavoro per la costituzione di un’asse con Francia, Germania e Spagna, per sollecitare la Commissione UE ad andare in pressing sulle case produttrici ,affinché rispettino gli impegni contrattuali, tema , tra gli altri, al centro del Consiglio Europeo da remoto del 25 e del 26 marzo, al quale parteciperà anche il Premier e in merito al quale riferirà domani alle Camere.
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