di Federica Marengo mercoledì 21 febbraio 2024
-Si è svolto nella mattinata di oggi, a Palazzo Chigi, il Consiglio dei Ministri ,nel quale la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Calderone ha tenuto un’Informativa sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, alla quale, come si legge nel comunicato diffuso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, “ha fatto seguito un ampio e proficuo confronto”.
La ministra Calderone ha poi aggiornato il Consiglio sugli ultimi sviluppi del grave incidente accaduto in un cantiere di un supermercato a Firenze venerdì scorso, nel quale sono morti 5 operai, evidenziando che “per l’accertamento dei fatti è ancora al lavoro la polizia giudiziaria” e ha illustrato i dati risultati dall’attività ispettiva realizzata nel 2023, sottolineando le criticità emerse in particolare nel settore delle aziende edili.
Dall’attività ispettiva, per il 2023, dunque, è emerso che: 1) su un totale di 92.658 accessi, 20.755 sono inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, con un incremento di 3.720 ispezioni rispetto all’anno precedente; 2) per quanto riguarda gli accessi ispettivi in edilizia, il livello di irregolarità registrato è stato pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media che supera l’85,2% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al superbonus 110%; 3) Secondo l’ultimo rapporto Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%).
Rilevato anche “il recente incremento della consistenza delle forze ispettive: il personale a disposizione dell’Ispettorato nazionale del lavoro è oggi pari a 3.198 ispettori civili, dei quali 846 tecnici, a cui si aggiunge il personale ispettivo del Nucleo carabinieri, dell’Inps e dell’Inail. Con l’attuale organico, nel 2024 sarà possibile sviluppare un’attività investigativa specifica maggiore del 40% rispetto al 2023. Inoltre, viste le risultanze in ordine all’altissima incidenza di irregolarità nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro, saranno sbloccate le assunzioni per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail”.
A fronte di tale approfondimento del dossier Sicurezza sul lavoro, la ministra Calderone ha confermato che, “All’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri, sarà inserito un provvedimento organico per il potenziamento della tutela in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, il coordinamento e il rafforzamento delle attività ispettive e del sistema sanzionatorio, anche in relazione al subappalto e alla somministrazione illecita e fraudolenta, oltre alla qualificazione delle imprese, alla formazione del datore di lavoro e dei lavoratori e alla salvaguardia delle imprese regolari”.
Inoltre, per lunedì 26 febbraio, giorno in cui dovrebbe tenersi il Consiglio dei Ministri, è stato fissato un incontro a Palazzo Chigi con i sindacati e le imprese.
A seguire, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, Giorgetti, ha approvato in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega per la riforma fiscale, dà attuazione a una revisione complessiva del sistema sanzionatorio tributario in alcuni ambiti di intervento, quali: 1)“le disposizioni comuni alle sanzioni amministrative e penali, con l’integrazione fra le diverse fattispecie sanzionatorie, la revisione dei rapporti tra processo penale e processo tributario, l’introduzione di meccanismi di compensazione tra le sanzioni da irrogare e quelle già irrogate (divieto del “bis in idem”) e la riduzione delle sanzioni; 2) le sanzioni penali, con particolare riferimento alla revisione dei profili sanzionatori per gli omessi versamenti non reiterati; 3) le sanzioni amministrative, prevedendo una maggiore proporzionalità tra le sanzioni rispetto alle condotte contestate, ferma restando la maggiore rilevanza di comportamenti fraudolenti, e realizzando una revisione della disciplina della recidiva dei cumuli e delle continuazioni”.
Sempre su proposta del ministro dell’Economia Giorgetti, il Consiglio dei Ministri, ha dato il via libera “ in esame definitivo, alla Nota metodologica relativa all’aggiornamento e alla revisione della metodologia per i fabbisogni standard dei comuni per l’anno 2023 ed il fabbisogno standard per ciascun comune delle regioni a statuto ordinario”, negli ambiti della gestione del territorio e dell’ambiente , nel servizio smaltimento rifiuti; nel settore sociale , nel servizio di asili nido; nei servizi generali di amministrazione, gestione e controllo; nella polizia locale; nella viabilità e territorio; nei trasporti (trasporto pubblico locale); nel settore sociale al netto del servizio di asili nido.
Sulla suddetta nota, da adottarsi con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi ha fatto sapere che sono state sentite la Conferenza Stato-Città e le autonomie locali e hanno espresso parere favorevole le Commissioni parlamentari competenti, compresa la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
Nel corso del Consiglio dei Ministri , poi, il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Urso, ha tenuto un’Informativa in merito alla situazione di Acciaierie d’Italia (ex Ilva di Taranto), nella quale ha fatto sapere che, con decreto del Ministro, “la società è stata ammessa, con decorrenza immediata, alla procedura di amministrazione straordinaria” e che, quindi, è stato nominato un commissario straordinario: il dott. Giancarlo Quaranta. Il decreto ministeriale segue l’istanza di ammissione all’amministrazione straordinaria presentata il 18 febbraio scorso da Invitalia S.p.a., socio pubblico di AdI S.p.a con il 38% del capitale”.
Nel corso della riunione dei ministri del Governo, presieduta dalla Premier Meloni e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano , è stato dato il via libera, a fronte di una valutazione positiva di impatto ambientale , anche ai progetti relativi alla realizzazione dei seguenti impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, localizzati nel territorio della Regione Puglia, mentre, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Musumeci, è stato approvato: l’ulteriore stanziamento di 3.000.000 euro per la realizzazione degli interventi in conseguenza degli eventi sismici verificatisi il 9 novembre 2022 nel territorio dei comuni di Ancona, Fano e Pesaro e la proroga di 12 mesi dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 22 al 27 novembre 2022 e il giorno 3 dicembre 2022 nel territorio della città metropolitana di Messina.
In merito alla sicurezza sul lavoro e all’ipotesi di introdurre il reato di omicidio sul lavoro, il ministro della Giustizia Nordio, nel corso del Question Time tenuto alla Camera nel pomeriggio, ha sottolineato: “Non credo di rivelare dei segreti se dico che proprio stamattina nel Consiglio dei ministri questo argomento è stato trattato, anche con l’ipotesi di eventuali sanzioni penali. Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione di un omicidio sul lavoro, perché abbiamo l’esperienza dell’omicidio stradale: è stata aumentata a dismisura la pena gli incidenti stradali, ma non sono affatto diminuiti, anzi sono aumentati. In merito alla richiesta sull’istituzione di una procura nazionale specializzata per le morti sul lavoro, esiste una circolare del Csm che dice che è sufficiente la creazione di gruppi di lavoro specializzati presso le singole procure. Io non credo che la creazione di una procura nazionale con compiti nazionali possa essere più efficace. Ammetto però che la frammentazione nelle procure più piccole dove non esistono questo gruppi specializzati possa sembrare insufficiente. Il nostro orientamento è quello intermedio: è quello di devolvere alle procure distrettuali questa competenza in modo da dare un indirizzo omogeneo nell’ambito di un distretto. È tutto oggetto di discussione”.
Immediata, dalle Opposizioni, la reazione del M5S, che ha definito “inconcepibile” il no del Governo a tale proposta, mentre nel giorno dello sciopero nazionale di due ore , indetto da Cgil e Uil, con edili e metalmeccanici, in seguito alle tragiche morti sul lavoro dei 5 operai in un cantiere di Firenze, il segretario della Cgil Landini ha detto: “Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe; il governo è da luglio che non ci sta incontrando”.
Poi, riguardo la convocazione di sindacati e imprese lunedì 26 febbraio a Palazzo Chigi, ha affermato: “Bene, si apra una trattativa, non sia il solito film dove ci tengono mezz’ora a Palazzo Chigi per poi fare quello che vogliono”.
Il segretario della Uil, Bombardieri, invece, ha evidenziato: “Quello che è successo a Firenze dimostra che è necessario intervenire prima con la formazione e la prevenzione, durante con le ispezioni e dopo inasprendo le pene provando a inserire nel nostro ordinamento la previsione dell’omicidio per violazione delle norme sul lavoro. Bisogna accettare le proposte che il sindacato avanza da molto tempo, facendo saltare questa logica degli appalti al massimo ribasso, della mancanza dei controlli e dei subappalti a cascata”.
Da Cagliari, dove si è recata per la chiusura della campagna elettorale per le elezioni Regionali di domenica 25 febbraio, la Presidente del Consiglio Meloni, in merito alla sicurezza e alle morti sul lavoro, ha rivolto un appello per un lavoro unitario, dichiarando: “Conosco i numeri. Come sapete abbiamo già assunto lo scorso anno 800 nuovi ispettori del lavoro. Evidentemente non basta, ne abbiamo parlato stamattina in Consiglio dei ministri per preparare le norme che arriveranno lunedì. Quello della sicurezza sul lavoro non è un tema su cui dividersi, ma su cui provare a lavorare tutti insieme”.
Intanto, sul fronte dei lavori parlamentari, all’indomani del via libera della Camera alla fiducia e al decreto Milleproroghe con 140 voti a favore, 3 astenuti e 69 contrari, quest’ultimo è passato al Senato, dove, il governo, in Aula nel pomeriggio, ha posto nuovamente la fiducia, in quanto il dl , in scadenza il 28 febbraio, è arrivato senza mandato a riferire del relatore e, pertanto, è stato esaminato lo stesso testo approvato dalla Camera, senza passare per l’esame della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. In serata, è arrivato il via libera al provvedimento con 93 voti, 61 contrari e un astenuto.
Sempre al Senato, domani mattina si voteranno in Commissione Affari Costituzionali i 41 emendamenti presentati al Dl elettorale , tra i quali vi sono quelli della Lega sull’introduzione del terzo mandato per i sindaci e i governatori di Regione.
Contrari al terzo mandato sia FdI che FI. Tuttavia, il segretario della Lega, nonché vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,Salvini, in un intervento nella trasmissione Mattino 5, ha dichiarato in merito: “Il centrodestra non si dividerà sul terzo mandato. Deciderà liberamente il Parlamento. Il dibattito sul terzo mandato è molto politico e giornalistico. Decida il Parlamento, è una questione di democrazia. Se uno ha un buon sindaco o governatore e, dopo due mandati, non può più rivotarlo per legge secondo me perde qualcosa. C’è un limite di mandati per ministri, parlamentari italiani ed europei? No. Se uno si trova un sindaco o un governatore bravo sarebbe utile che possa rivotarselo due, tre, cinque volte”, mentre il capogruppo alla Camera di FI, Barelli ha sottolineato: “La posizione di FI è stata espressa dal segretario Tajani, nonon siamo contro nessuno, è una posizione che parte dal presupposto che le Regioni hanno poteri enormi e quindi non sembra opportuno insistere su questo tema. E poi perché il terzo mandato e non il quarto o il quinto? I leader della maggioranza ne terranno conto e troveranno una quadra. Ma la nostra chiara, onesta e semplice posizione è questa”.
Il capogruppo di FdI alla Camera, Foti, invece, ha dichiarato: “Riteniamo che non sia il momento di discutere del terzo mandato dei governatori. Il tema può essere esaminato più tranquillamente con i tempi dovuti in una riforma complessiva dei vertici delle Regioni. La Lega ha posto la questione in relazione ad alcuni governatori, principalmente quello del Veneto, in scadenza con il secondo mandato. Inutile nascondersi dietro un dito. Ed è equilibrata la posizione di Fedriga: parliamone in un quadro complessivo, dopo le Europee, ora non c’è urgenza”.
Nel frattempo, da Bruxelles, il Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni , nell’ambito della valutazione intermedia del dispositivo per la ripresa e la resilienza, ha dichiarato: “A oggi sono stati sborsati quasi 225 miliardi di euro a sostegno delle economie dell’Ue”. Al primo febbraio, la Commissione ha valutato come raggiunti in modo soddisfacente 1.153 traguardi e obiettivi su 6.266 (il 18%) e gli Stati membri hanno segnalato il completamento di altri 1.238 traguardi intermedi e finali (38%). Prevediamo che oltre la metà (54%) di tutti i traguardi e gli obiettivi saranno completati entro la fine del 2024. La valutazione intermedia del dispositivo per la ripresa e la resilienza mette in mostra i progressi compiuti finora con il Pnrr, e ce ne sono stati molti. Naturalmente c’è sempre spazio per miglioramenti. Le lezioni che abbiamo delineato dovrebbero essere recepite a partire da ora. Il Pnrr ha poco meno di tre anni di vita e per molti aspetti la seconda metà della sua vita sarà più impegnativa della prima, poiché gli investimenti raggiungono una fase critica nella loro attuazione. Sappiamo che alcune autorità e istituzioni nazionali, anche se non tutte, vorrebbero vedere una maggiore flessibilità sia nel processo di valutazione delle tappe intermedie e degli obiettivi, sia nella procedura di revisione dei piani. E siamo pronti a cercare modi per affrontare queste sfide, senza riaprire il quadro giuridico. Da qui al 2026 noi proiettiamo un impatto medio di un punto e mezzo di Pil nel 2026 aggiuntivo nell’Ue grazie all’apporto del Pnrr “e l’Italia ne avrà uno nella media. Io non credo troppo a questa modellistica. Dobbiamo essere consapevoli che queste riforme e investimenti servono per il futuro del nostro Paese come per il futuro dell’intera Europa”.
Secondo tale Rapporto della Commissione UE, l’Italia è lo Stato ad aver realizzato il maggior numero di milestone e target, ovvero risultati concreti nella realizzazione delle riforme e degli investimenti concordati nel Pnrr nazionale, con 178 obiettivi raggiunti su un totale di 527, seguito dalla Spagna con 121 su 416 e dalla Croazia con 104 su 372.
Soddisfatto, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr , Fitto, che ha dichiarato: “Esprimo grande soddisfazione per quanto emerso sull’Italia dalla valutazione di medio-termine sul Pnrr pubblicata oggi dalla Commissione europea. Il Rapporto di oggi conferma che l’attuazione del Pnrr italiano va avanti con grande efficacia e rapidità. E attesta che l’Italia è prima in Europa per obiettivi, riforme e investimenti realizzati. Un riconoscimento molto importante del lavoro di squadra fatto finora. Anche perché frutto di una valutazione affidata dalla Commissione ad un consorzio scientifico indipendente e di grande prestigio”.
Restando in tema PNRR, Palazzo Chigi ha reso nota la convocazione per domani mattina , presso la Sala Verde ,della Cabina di Regia per il PNRR , con all’ordine del giorno l’esame della Relazione sullo stato di attuazione, presieduta dal Ministro Fitto, con la partecipazione di tutti i ministri competenti, della Conferenza delle Regioni e Province autonome, dell’Anci e dell’Upi.
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