di Federica Marengo sabato 22 aprile 2023
-Un Consiglio dei Ministri convocato per il 1° maggio per approvare un ulteriore taglio del cuneo fiscale entro l’anno per i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi , dopo quello di 3 punti percentuali realizzato con la Legge di Bilancio: a confermare la notizia, circolata nella serata di ieri, è la stessa Presidente del Consiglio Meloni, in un’intervista rilasciata al giornale Milano Finanza, al quale, proprio in merito, ha spiegato: “L’Italia è più forte di come viene raccontata e sono ottimista e determinata perché siamo già protagonisti e possiamo crescere in tutti i settori strategici. Gli obiettivi del governo sono chiari: crescita del Pil, calo del debito, stimolo alla creazione di nuovi posti di lavoro e benessere degli italiani. Il nostro compito è quello di liberare le energie di questa Nazione mettendo lo Stato al servizio del cittadino e delle imprese. I primi a dover dare l’esempio devono essere quelli che come noi che, in fondo, sono dei privilegiati. Quindi nella giornata in cui tanti italiani saranno sul posto di lavoro, tra le forze dell’ordine, tra chi si prende cura dei malati negli ospedali, nei trasporti, nei ristoranti, negli alberghi, nei luoghi della cultura, il governo dedicherà una seduta del consiglio dei ministri al lavoro, prendendo decisioni sul lavoro. Tra queste c’è un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi di euroche va ad aggiungersi al taglio di 3 punti percentuali già realizzato con la legge di bilancio. Una riforma che darà un forte impulso alla crescita”.
Poi, su altre questioni economiche come l’istituzione di un fondo sovrano per sostenere le imprese e la riduzione del debito pubblico, ha detto: “Abbiamo il dovere di difendere la competitività delle nostre aziende. Un fondo sovrano nazionale, aperto al contributo di privati, può essere lo strumento adatto a rilanciare gli investimenti. Convogliando l’enorme risparmio italiano verso fini produttivi. Per lo sviluppo industriale e tecnologico della nazione. L’unica via per rendere sostenibile un debito elevato come il nostro è la crescita economica. Per questa ragione il nuovo Patto di Stabilità dovrà essere orientato alla crescita. Abbiamo presentato un Documento di Economia e Finanza serio ; le previsioni della crescita del Pil sono riviste al rialzo con responsabilità, l’economia va meglio grazie agli interventi messi in campo sin dal suo insediamento dal governo, in primis la legge di bilancio, al calo del prezzo delle materie prime, al rallentamento dell’inflazione e alla ripresa dei consumi, dovuta anche al clima di fiducia che si registra in Italia da quando è in carica l’attuale esecutivo. Vorremmo ritrovarci a fine anno nella condizione di annunciare risultati migliori rispetto a quanto attualmente previsto e non, come avvenuto molto spesso in passato, a dover rivedere al ribasso, anche in maniera marcata, le previsioni contenute nel Def”.
Quindi , sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Presidente del Consiglio, sottolineando la correttezza e la stima reciproca nei confronti dell’ex Premier Draghi, ha affermato: “Le critiche al piano sono la presa d’atto delle criticità sulle quali ci stiamo confrontando con l’Europa. Il problema sta nella capacità di progettazione e spesa degli enti locali e della pubblica amministrazione. Problemi che lo stesso governo Draghi aveva sottolineato nella Nadef che presentò lo scorso anno. Ed è proprio su questo che dobbiamo intervenire. Sento e leggo cose che non esistono. Come il ministro Fitto ha già spiegato in diverse sedi istituzionali, governo e maggioranza stanno lavorando con la Commissione europea per risolvere alcuni problemi strutturali del Piano. Ma il Pnrr, sia chiaro, non è un problema, ma una grande opportunità che il governo non si lascerà sfuggire, nonostante errori e ritardi che ha ereditato. Per questo siamo al lavoro per rimodulare il piano e risolvere le criticità, puntando su quei progetti per i quali i finanziamenti possono essere spesi entro la scadenza del Piano”.
La Premier, poi, ha rassicurato sui dossier Ita, la nuova compagnia aerea italiana nata dopo Alitalia, e sulla banca Monte dei Paschi di Siena: “Su Ita abbiamo risolto una situazione che sembrava impossibile, nessuno ci era riuscito. Ora Lufthansa dovrà assicurare che l’Italia è al centro dei suoi interessi. Presentare un piano industriale efficace, espansivo, che serva le rotte del commercio e del turismo. Su Monte dei Paschi di Siena, non dobbiamo ripetere gli errori del passato. Abbiamo confermato Lovaglio alla guida: l’amministratore delegato ha condotto in porto con successo l’ultimo aumento di capitale e adesso bisogna lavorare per riportare il Monte sul mercato. Vogliamo gestire in modo ordinato l’uscita dello Stato dal capitale di Mps per creare in Italia le condizioni perché ci siano più poli bancari”.
Niente tasse, poi, sulla prima casa, mentre si prepara una rivoluzione nella Pubblica Amministrazione: “Noi consideriamo la casa, in particolare la prima casa, un bene sacro e mai e poi mai questo governo potrà introdurre un aumento della tassazione. Sul fronte interno al primo posto l’obiettivo dichiarato è quello di una rivoluzione nella pubblica amministrazione. Per renderla efficiente introducendo una cultura di collaborazione con il privato. Abbiamo avviato il percorso delle riforma fiscale e ci prepariamo a quella costituzionale. L’Italia è già protagonista e possiamo crescere in tutti i settori strategici. Abbiamo la volontà, le competenze e il tempo per farlo, l’orizzonte di una legislatura”.
In merito alle recenti nomine dei vertici delle partecipate, la Presidente del Consiglio si è detta soddisfatta: “È stato un ottimo lavoro di squadra del governo che ne esce rafforzato. Abbiamo indicato i nuovi amministratori guardando alla competenza e non all’appartenenza. E per la prima volta nella storia delle grandi aziende quotate e partecipate dallo Stato abbiamo una donna amministratore delegato”.
Infine, sul tema dell’immigrazione, ha ribadito: “L’obiettivo del Governo è fare la lotta ai trafficanti di esseri umani, non ai migranti. Chi ha le carte in regola potrà costruire il proprio futuro in Italia, a chi non ha i requisiti non sarà consentito di arrivare illegalmente. Non è la nostra politica, è quella dell’intera Unione europea. L’immigrazione è certamente un punto chiave del nostro negoziato con la Commissione, nel Consiglio europeo abbiamo fatto valere le nostre ragioni e ottenuto per la prima volta un piano concreto per il Mediterraneo centrale che nel prossimo appuntamento di giugno sarà sottoposto a ulteriore verifica”.
Critiche sul Consiglio dei Ministri convocato per il 1° maggio, le Opposizioni, con il segretario di Sinistra italiana, Fratoianni , che ha dichiarato: “Un giorno i musicanti delle Ss, poi la Costituzione A-Fascista, e ancora l’invasione dei migranti, poi la caccia all’orso, poi il 25 Aprile per la seconda carica dello Stato a Praga. E così via con sparate più o meno grandi per la maggior parte dei ministri. Ed ora pure il Consiglio dei Ministri il 1 Maggio, immagino per comprimere o distruggere altri diritti del lavoro. Più che un governo ed una maggioranza parlamentare, la destra del nostro Paese sembra una casa di produzione Tv intenta ad organizzare una controprogrammazione rispetto alla realtà e a quello che vivono quotidianamente i cittadini italiani”.
In merito al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, invece, si è tenuta ieri una riunione convocata dal ministro per gli Affari Europei, il Sud e le Politiche di Coesione, con delega al Piano, Fitto, cui hanno preso parte i ministri Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Giorgetti (Economia), Valditara (Scuola e Merito) e Piantedosi (Interno), per fare il punto sugli obiettivi per la terza tranche e sugli obiettivi da raggiungere per accedere alla tranche del 30 giugno.
Firmate, dunque, nel corso della riunione, dal ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Salvini, le linee guida per le concessioni portuali, pubblicate sul sito del ministero. Inoltre, entro giugno si procederà all’aggiudicazione degli appalti per il rinnovo dei treni destinati ai servizi di trasporto pubblico locale e dei treni intercity, per cui il Piano prevede 600 milioni di euro da destinare ai nuovi treni Tpl e 200 milioni di euro agli intercity ( mezzi elettrici o a idrogeno).
Riguardo alle stazioni di rifornimento a idrogeno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto che è stato raggiunto il target quantitativo sull’assegnazione delle risorse per 10 progetti sulla rete ferroviaria , mentre per la rete stradale si procederà all’assegnazione di risorse su 35 progetti, anziché su 40 previsti dal Piano, “anche in vista di una rimodulazione parziale del target“.
In dubbio, invece, la fattibilità del potenziamento della linea Roma-Pescara e della linea Orte-Falconara.
Ancora da sciogliere, il nodo sugli asili nido (tra gli obiettivi da raggiungere entro il 30 giugno), data entro la quale sarebbe fissata l’aggiudicazione di tutti gli appalti per un importo complessivo di 660 milioni di euro, obiettivo, però, difficilmente raggiungibile anche per via di ostacoli e ritardi che stanno avendo diversi Comuni, chiamati ad attuare i progetti. Tuttavia, sono in corso interlocuzioni con la Commissione Ue , che potrebbero portare a un accordo sulla possibilità di considerare come centrati gli obiettivi che vengono realizzati nel successivo periodo di assessment di circa due mesi, arrivando così a 264.480 nuovi posti negli asili per la fascia da zero a sei anni, fatto che consentirebbe di superare il target europeo che prevede l’erogazione di servizi per almeno il 33% dei bambini sotto i 3 anni.
Fuori dal PNRR, invece , i Piani urbani integrati con particolare riferimento alle opere relative agli stadi di Firenze e Venezia ,sulle quali i servizi della Commissione si sono espressi nel pomeriggio di oggi , dopo un ulteriore approfondimento istruttorio, confermando proprio la non eleggibilità di entrambe i progetti delle Città Metropolitane, che non potranno essere rendicontati a valore delle risorse del PNRR e che il Governo aveva già deciso nella riunione di ieri di realizzare con altre modalità di finanziamento europeo, come i fondi strutturali.
A dare l’annuncio è stato lo stesso ministro Fitto in una nota, nella quale ha spiegato: “I servizi della Commissione europea, pur apprezzando lo sforzo del governo, hanno confermato l’ineleggibilità degli interventi dello Stadio di Firenze e del Bosco dello Sport di Venezia, che pertanto non potranno essere rendicontati a valore delle risorse Pnrr. La Commissione ha richiesto poi al governo di adottare gli atti necessari alla formalizzazione di quanto comunicato, per finalizzare la positiva verifica di tutti gli obiettivi al 31 dicembre 2022, necessari allo sblocco della terza rata da 19 miliardi di euro. Il governo, nei prossimi giorni verificherà e attiverà ogni azione necessaria per assicurare il tempestivo sblocco della rata”.
Immediata, la reazione del sindaco di Firenze, in quota Pd, Nardella, che ha parlato di “danno grave e ingiusto per la città di Firenze”: “Firenze subisce un danno grave, ingiusto e ingiustificabile. Siamo profondamente delusi per questa decisione dell’Unione europea sulla quota di finanziamento di 55 milioni di euro del Pnrr sul progetto di restauro e riqualificazione dello Stadio Franchi di Firenze, che non è semplicemente uno stadio ma un monumento nazionale vincolato dallo Stato. Attendiamo di sapere le motivazioni reali , ma a noi è sempre stata chiara la correttezza del procedimento. Ringrazio il ministro Fitto e il governo per aver difeso il progetto, condividendo con il Comune di Firenze le motivazioni a difesa della correttezza del procedimento adottato”, così come il Comune e della Città Metropolitana di Venezia, che, in una nota ufficiale, ha evidenziato: “La notizia del mancato inserimento del progetto del ‘Bosco dello Sport’ all’interno delle risorse del Pnrr è stata accolta con stupore e contrarietà, in quanto nelle scorse settimane sono stati forniti tutti gli approfondimenti richiesti, con interlocuzioni a tutti i livelli. Sarà cura dell’Ente conoscere le motivazioni finali della scelta. Il Comune di Venezia, rispetto ad una decisione che sembra più ‘politica’ rispetto al nostro Paese, che ‘tecnica’, ribadisce la fiducia nel nostro Governo”.
Dalle forze politiche di Opposizione , un plauso alla decisione di Bruxelles, è arrivato dal leader di Italia Viva, Renzi, che , sulle sue pagine social, ha scritto: “L’Unione europea conferma quello che tutte le persone di buon senso hanno sempre pensato. Non si possono usare i soldi del Pnrr per rifare lo stadio della Fiorentina. I soldi dell’Europa devono andare alle case popolari e alle scuole, non per gli stadi di Serie A. Adesso c’è solo una strada: autorizzare la Fiorentina a fare i lavori al Franchi a proprie spese seguendo il progetto che la società ha già presentato con l’abbattimento delle curve. I funzionari della sovrintendenza non possono bloccare la città I soldi dell’Europa vadano alle scuole e alle case popolari”.
Restando in ambito economico, notizie positive per l’Esecutivo sono giunte dall’agenzia di rating Standard&Poor’s ,che elogiando la politica fiscale del Governo, “che ha perseguito un approccio moderato e pragmatico nei confronti dell’Europa e della politica fiscale, esemplificato dall’approvazione della Finanziaria 2023, che ha mantenuto una certa prudenza fiscale in linea con il suo predecessore Mario Draghi”, ha confermato il rating dell’Italia BBB, mantenendo l’outlook stabile.
Secondo quanto si legge nel rapporto dell’agenzia, la crescita economica rallenterà nel 2023 per via dell‘inflazione elevata e dell’inasprimento delle condizioni del credito, per poi riprendersi nel 2024, sostenuta dagli investimenti UE. Tuttavia, ha avvertito l’agenzia: “Il rating potrebbe subire pressioni al ribasso, qualora il governo non riuscisse a mettere il debito rispetto al PIL su un percorso discendente a causa di deviazioni fiscali persistenti, uno shock prolungato dei tassi di interesse o come conseguenza di una crescita più debole del previsto. Un’attuazione solo parziale delle riforme, soprattutto quelle legate all’erogazione dei fondi comunitari, comporterebbe anche rischi per la crescita e per i conti pubblici, e di conseguenza pressioni al ribasso sul rating”.
Sul fronte interno ai partiti dell’Opposizione, non sono mancate poi le tensioni, con l’uscita dal Pd, annunciata dall’ex capogruppo dem al Senato Marcucci, che , in un post social, ha spiegato: “Non rinnoverò la tessera del Pd per il 2023, il partito di Elly Schlein è molto lontano da quello che penso io. Incontrerò la nuova segretaria nei prossimi giorni, per spiegarle i motivi della mia decisione. Il Pd ha comunque una funzione molto importante: competere con i 5 stelle, la possibilità di costruire un’alternativa alla destra passa comunque da un forte ridimensionamento del partito di Conte. Quanto al terzo polo, meglio concentrarsi sull’ipotesi concreta della federazione, non sul partito unico. Sento il dovere di lavorarci, sono un inguaribile ottimista, ce la faremo”.
Frizioni, anche in casa del M5S, dove l’ex viceministro ed ex leader siciliano dei pentastellati Giancarlo Cancelleri ha ufficializzato l’addio al Movimento per approdare a Forza Italia, come da lui stesso annunciato qualche giorno fa in un’intervista al Qds.it, nella quale ha spiegato: “Oggi ,il Movimento è distrutto e non ha più consensi. Quello in cui ero io era un gruppo capace di fare attivismo nel territorio, arrivavano i risultati, si eleggevano i sindaci, si valorizzavano le proprie risorse. Una prima delusione è arrivata quando ho incontrato l’ultima volta Giuseppe Conte. Fui io a dirgli che gli sconsigliavo altre deroghe alla regola del terzo mandato. Gli dissi anche, però, che per me era importante che lui potesse valutare un impegno da parte mia e di altri che volevano ancora spendersi per la causa. E allora gli proposi di fare una lista civica a Catania con me candidato a sindaco e che avesse l’appoggio del Movimento. Lui mi rispose che questo significava eludere una regola. Ricordo che quel giorno si chiuse la votazione online per il sostegno a Majorino a Milano. E io lo feci notare a Conte. Gli dissi: ‘avete appena dato l’appoggio a uno che fa politica da trent’anni e il problema sarei io che mi candido a sindaco?’”. Nessuno , si è degnato di fare neanche una telefonata. In compenso hanno fatto dei video contro di me in cui mi hanno riempito di insulti per avere avanzato una proposta (l’appoggio a Catania all’ex sindaco Enzo Bianco) tre mesi fa quando eravamo ancora in tempo per fare le cose per bene. Oggi sono arrivati alla mia conclusione fuori tempo massimo e con un candidato debole. Sono davvero degli improvvisati, quantomeno dovrebbero fare dei video adesso in cui fanno delle scuse pubbliche e dicessero: Giancarlo avevi ragione. Penso che le elezioni a Catania siano già finite, e che il centrodestra stravincerà ,come ha fatto l’anno scorso a Palermo. Ma le faccio un’altra previsione. Non è neanche così scontato che il Fronte Progressista arrivi secondo. Mi aspetto che la compagine di Cateno De Luca farà un buonissimo risultato, come alle regionali. Mi sono reso conto che probabilmente in passato ho fatto valutazioni errate e invece di continuare a fare errori ho cambiato idea. Chi non cambia mai idea non cambia mai nulla. Oggi, c’è una famiglia di valori che mi può accogliere, nonostante io abbia spesso espresso delle parole dure anche nei confronti di Schifani in campagna elettorale. Schifani ha voluto andare oltre e tributarmi un gesto di affetto e di stima che ho apprezzato. Non ho tradito nessuno. Non ho elettori in questo momento, perché non ho nessun incarico. Non sono candidato e non ho alcun ruolo istituzionale. In Forza Italia non porto nulla e il partito non mi sta dando nulla”.
Quindi, non si è fatta attendere la replica dei deputati pentastellati dell’Ars, che , in una nota, hanno sottolineato: “A Giancarlo Cancelleri, che finalmente ha trovato un approdo politico, auguriamo buona vita. Giancarlo ha dato molto al Movimento, ma dal M5S ha ricevuto tutto. Se ha ricoperto incarichi prestigiosi, di certo è solo grazie al Movimento 5 Stelle. Sarebbe pertanto corretto che non sputasse sul piatto dove ha mangiatoe sul Movimento che gli ha consentito di uscire dall’anonimato e di fare politica. Sulla sua collocazione finale evitiamo di fare commenti, se il partito che gli ha dato ospitalità, e in cui evidentemente si rispecchia, è il partito di Berlusconi, Dell’Utri e Schifani, la cosa si commenta da sola. E in maniera eloquente”.
Stamane, Cancelleri, presente alla convention di Forza Italia, presso il Teatro Politeama di Palermo, ha dichiarato di non voler rinnegare i suoi trascorsi nel M5S, evidenziando: “Credo di avere lavorato in questi 10 anni per la Sicilia e i siciliani anche quando ero a Roma. Perché dovrei rinnegare quel lavoro e quei sacrifici? Non rinnego neanche la mia militanza nel M5S e l’avere creato un Movimento che ha fatto parte della storia democratica di questo Paese ,ma che oggi non mi appartiene più”.
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