di Federica Marengo domenica 2 luglio 2023
-Il 2 giugno del 1993 miliziani somali attaccarono una colonna del contingente italiano, uccidendo 3 soldati e ferendone una trentina. Stamane, a trent’anni da quell’attacco sia il Presidente della Repubblica Mattarella che la Presidente del Consiglio Meloni hanno ricordato l’avvenimento con un messaggio.
Il capo dello Stato , Mattarella, nel sui messaggio, ha scritto: “Nella ricorrenza del trentesimo anniversario della Battaglia del “Pastificio”, rivolgo un deferente pensiero alla memoria dei tre soldati italiani, parte di un contingente delle Nazioni Unite, che persero la vita in terra somala, per contribuire a ripristinare la pace in un Paese stremato da anni di guerra civile, di carestia e di pestilenze. In quel 2 luglio 1993, nel corso di una operazione di ricerca di armi nascoste da miliziani, soldati di leva operarono fianco a fianco con le forze speciali in un ambiente complesso e ostile, affrontando un soverchiante avversario con grande coraggio, meritando la concessione di quattro Medaglie d’Oro al Valor Militare per meriti individuali. Nelle ore dei combattimenti si susseguirono innumerevoli atti di eroismo frutto di un alto senso dell’onore militare e del dovere, segnando una pagina di grande significato per il nostro Paese e l’intera Comunità internazionale. Agli uomini impegnati nell’operazione la Repubblica guarda con ammirazione e rispetto e il loro atto eroico rimane esempio per tutti coloro che servono in armi l’Italia. Con questi sentimenti, il Paese si stringe oggi ai familiari dei caduti e dei feriti con riconoscenza”.
La Premier Meloni, invece, ha scritto: “Sono trascorsi trent’anni dalla tragica battaglia del ‘Checkpoint Pasta’ a Mogadiscio. Il 2 luglio 1993, miliziani somali attaccarono una colonna del contingente nazionale italiano impegnato nella missione condotta sotto egida ONU per garantire l’arrivo degli aiuti umanitari al popolo della Somalia, ridotto alla fame e alla sofferenza dalla lotta di potere tra fazioni tribali. Tre giovani e valorosi militari italiani – il Sottotenente Andrea Millevoi, il Sergente Maggiore Stefano Paolicchi e il Caporale Pasquale Baccaro , caddero vittime dell’attacco. Altri trentadue rimasero feriti, alcuni dei quali anche molto gravemente. Uno di loro, il Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, perse l’uso delle gambe ma in questi anni non ha mai fatto venire meno il suo impegno per mantenere vivo il ricordo di quello che è successo e dei suoi commilitoni. Nel trentennale di quel tragico evento il Governo onora la memoria dei caduti e si stringe con affetto ai loro famigliari e ai loro cari. Oggi ribadiamo il nostro ringraziamento per tutti i militari che servono la Patria e le Istituzioni e tengono alto il Tricolore nel mondo, mettendo anche a rischio la propria vita nell’assolvimento del dovere e per contribuire a portare pace, sicurezza e stabilità negli scenari più complessi”.
Poi, quest’ultima, volata dopo il Consiglio UE, in Puglia per una prima ricognizione dei luoghi del G7 sotto presidenza italiana, che si terrà nel 2024 , ha commentato via social i dati positivi sull’occupazione, pubblicati in settimana da Istat, sottolineando: “I dati Istat continuano a certificare la costante crescita dell’occupazione, con il tasso di disoccupazione ai minimi dal 2009. Incoraggianti notizie che ci spronano a fare sempre meglio, per un’Italia che torna a crescere, a lavorare, a creare ricchezza e a puntare in alto”.
Proprio restando in tema Lavoro, la ministra Calderone ha replicato alla proposta di legge dell’Opposizione (firmata da tutti i leader, eccetto che dal fondatore di Italia Viva, Renzi) depositata alla Camera (considerata dai dem il primo passo verso la “ricostruzione del campo progressista”) sull’introduzione del salario minimo (9 euro lordi l’ora), bocciandola, in quanto intenzionata a “investire sulla contrattazione collettiva di qualità” . Quest’ultima , infatti, dal palco del Festival del Lavoro, ha dichiarato al riguardo: “Non sono convinta che al salario minimo si possa arrivare per legge”.
Tuttavia, il Pd ha rilanciato la proposta, che ha spaccato anche i sindacati, con Cisl e Uil contrari e Cgil a favore, tramite il responsabile economico del partito, Misiani, che ha detto: “Il no del Governo è un errore, ci batteremo per superarlo”.
Pronto a dare battaglia per l’approvazione, anche il segretario di +Europa, Magi, che ha detto: “Non tollereremo in alcun modo che il salario minimo non venga calendarizzato e discusso nel più breve tempo possibile”.
Tuttavia, quanto alla ricomposizione del campo largo, il Presidente del M5S,Conte, è apparso cauto, dichiarando: “Parliamo piuttosto di convergenze sui temi. Il consolidamento di un’intesa politica è un processo che necessita di tempo”, così come il leader di Azione , Calenda, che, reso noto di aver chiesto alla Presidente Meloni un incontro per discutere della proposta sul salario minimo, ha detto: “Nessun prologo di campo largo, ma una norma di assoluto buonsenso”.
Non solo i temi del Lavoro e dei salari, però, sul tavolo dell’Esecutivo. Se domani, infatti, la Premier interverrà a Milano all’assemblea annuale di Assolombardia, mercoledì sarà a Varsavia, in Polonia, sia per partecipare a un seminario dei Conservatori e riformisti europei, dai quali è stata riconfermata Presidente, che per tentare un’ulteriore mediazione con il Premier Morawiecki sul via libera al nuovo Patto UE sull’immigrazione e l’Asilo, dopo il veto sulla ricollocazione obbligatoria dei migranti posto in Consiglio Europeo, insieme con il Premier ungherese Orban ,e per consolidare le alleanze in vista delle elezioni Europee del 2024.
In merito, il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e segretario della Lega, Salvini, in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha dichiarato: “La sfida è evitare a tutti i costi che la sinistra possa restare nel governo Ue dopo tutti i danni ; con tutto il centrodestra unito, compreso Marine Le Pen e senza socialisti. Sono pronto a proporre un patto scritto prima del voto: niente compromessi con la sinistra”.
Sull’immigrazione, invece, il ministro dell’Interno, Piantedosi, insieme con il ministro della Giustizia Nordio, presenterà un piano per accelerare i rimpatri, che prevede: nuove strutture di accoglienza, procedure di identificazione più rapide e semplificazione delle norme sui rimpatri.
Altro dossier al vaglio del Governo, l’attuazione del PNRR e l’erogazione della terza rata di fondi da parte di Bruxelles. In merito, il ministro per gli Affari UE, la Coesione, il Sud e il Pnrr , Fitto, sempre alla Festa del Lavoro, ha spiegato: “L’Italia oggi è centrale nell’Unione europea, e lo è per una scelta ben precisa perché non inseguiamo più le scelte della Commissione. L’Italia oggi sui temi fondamentali a partire dalla revisione del quadro finanziario pluriennale non ha aspettato di sentire la Commissione. Ha presentato un proprio documento di posizionamento che è stato già recepito in parte dalla Commissione, questo approccio è decisivo per un governo che abbia una postura di una serietà giusta a livello internazionale, in grado di rispettare le regole, ma al tempo stesso tenga conto di una fase così delicata” del sistema imprenditoriale, economico e sociale. Abbiamo bisogno di seguire le regole di carattere generale e altrettanto bisogno di tutelare gli interessi fondamentale di un grande paese come l’Italia”, continua il ministro che si dice “fiducioso. Abbiamo tutte le carte in regola – dichiara – per dare soluzioni ai problemi che il paese ha da molti anni. Nei prossimi giorni sulle proposte di modifica del Pnrr e sulla programmazione 21-27 della coesione, il governo porterà all’attenzione del sistema Paese obiettivi chiari e un percorso che punterà alla soluzione di problemi annosi su cui è necessario invertire la tendenza. Questa operazione che è realismo e responsabilità bisogna avere il coraggio dirla. Io penso che sarebbe irresponsabile dire che tutto va bene e non sottolineare invece le necessarie correzioni che vanno fatte. L’azione che stiamo facendo con tutti i dicasteri va esattamente in questa direzione. Siamo reduci da una due-giorni europea, quella del Consiglio europeo, con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, molto positiva anche su questi aspetti”. “Chiaramente i rapporti e il lavoro con la Commissione europea procedono positivamente. E’ un dossier molto complesso, ieri mattina, anche a scanso di equivoci, la Commissione ha comunicato che sulla terza rata si sta lavorando positivamente e costruttivamente”.
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