di Federica Marengo martedì 21 gennaio 2025
-Nella giornata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni, unica leader europea, ha partecipato a Washington, presso la Rotonda del Campidoglio a Capital Hill, alla cerimonia di insediamento alla Casa Bianca del 47° Presidente degli USA, Donald Trump, svoltasi al chiuso per via dell’ondata di gelo che colpito la città.
La Premier, poco prima della cerimonia, in merito alla sua presenza, ha dichiarato: “Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli USA dare una testimonianza della volontà di continuare e, se mai rafforzare, quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse”.
Successivamente, la Presidente del Consiglio Meloni, in un post social, si è congratulata con il Presidente Trump, scrivendo: “Auguri di buon lavoro al Presidente Donald Trump per l’inizio del suo nuovo mandato alla guida degli Stati Uniti d’America. Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e USA, affrontando insieme le sfide globali e costruendo un futuro di prosperità e sicurezza per i nostri popoli. L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità”.
Nella giornata di oggi, invece, la Premier ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente del Consiglio Ue, Costa, in previsione del Vertice informale del 3 febbraio sulla difesa europea.
Come riportato da Palazzo Chigi in una nota: “Nel corso del colloquio, il Presidente Meloni ha sottolineato l’esigenza di rafforzare concretamente il pilastro europeo della NATO, anche sul fronte della competitività dell’industria europea del settore, attraverso una piena complementarietà delle iniziative e dei programmi UE in ambito difesa. I due Leader hanno inoltre condiviso l’importanza e l’urgenza di lavorare su nuovi e più efficaci strumenti comuni per sostenere gli ingenti investimenti necessari”.
Intanto, mentre si è tenuto a Palazzo Chigi un vertice di Maggioranza per discutere sulle modifiche al Ddl Sicurezza, a cui hanno preso parte il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il ministro dell’Interno Piantedosi e il ministro della Giustizia Nordio, il dibattito politico tra le forze di governo e le opposizioni si è concentrato sulla legge riguardante l’Autonomia differenziata delle Regioni, all’indomani della decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il referendum abrogativo al riguardo, in quanto, come si legge nella nota dell’ufficio stampa della Consulta, la Corte ha rilevato che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari”: ciò “pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.
Pertanto, per la Corte Costituzionale: “Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’articolo 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”. Il deposito della sentenza è atteso nei prossimi giorni.
Già nel dicembre scorso, la Corte Costituzionale si era espressa sulla necessità che il Parlamento apporti delle correzioni alla legge sull’Autonomia differenziata in merito a sette profili ,affinché il provvedimento sia costituzionale.
Tuttavia, la Consulta ha dichiarato ammissibili 5 referendum abrogativi, in quanto “le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario”, sui quali si voterà in un periodo compreso fra il 15 aprile e il 15 giugno, quali: il referendum abrogativo sulla “Cittadinanza italiana”, che prevede il dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana; il referendum abrogativo sul “Contratto di lavoro a tutele crescenti e disciplina dei licenziamenti illegittimi”; il referendum abrogativo sulle Piccole imprese e Licenziamenti e relativa indennità”; il referendum abrogativo sull’ “Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi” e il referendum abrogativo sull’ “Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera della Camera con 163 voti favorevoli, nessun contrario e 103 astenuti al Ddl recante misure urgenti in materia di Giustizia, già approvato dal Senato.
Sempre alla Camera ,il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini ha tenuto un’informativa urgente sulla situazione della rete ferroviaria nazionale e sui preoccupanti episodi avvenuti sulle linee in queste settimane.
In Senato, invece, dopo le comunicazioni del ministro della Difesa Crosetto, via libera con 97 voti a favore , 26 contrari e 40 astenuti alla risoluzione di maggioranza per la proroga fino al 31 dicembre 2025 dell’invio dei mezzi e armi all’Ucraina, che comprende aiuti materiali a Kiev e attività di mediazione diplomatica per un cessate il fuoco in vista di una trattativa di pace.
Le opposizioni hanno presentato quattro risoluzioni distinte, con M5S e AVS espressisi per il no all’invio di armi all’Ucraina.
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