di Federica Marengo martedì 3 dicembre 2024
-Nella mattinata di ieri, il Presidente della Repubblica Mattarella ha firmato, su proposta della Presidente del Consiglio Meloni, la nomina a ministro per gli Affari europei di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI. Subito dopo, quest’ultimo ha giurato al Quirinale nelle mani del Capo dello Stato, alla presenza del Segretario Generale della Presidenza della Repubblica e del Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, della stessa Premier Meloni e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.
Foti, quindi, è subentrato a Raffaele Fitto, che ha rassegnato le dimissioni per il nuovo incarico di Commissario e di Vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, con deleghe alla Coesione ,alle Riforme e al PNRR in condivisione con Dowbrovskis.
La Presidente del Consiglio Meloni si è dunque congratulata, tramite nota, a nome suo e del governo, con il neo ministro Foti: “Tommaso Foti ha giurato da Ministro nelle mani del Presidente Mattarella e a lui desidero rivolgere le più sentite congratulazioni, mie personali e di tutto il Governo. Tommaso è un politico di grande esperienza e capacità, tra le migliori risorse di cui Fratelli d’Italia dispone oggi. Ha una lunga carriera parlamentare alle spalle e, da capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, ha saputo dimostrare in questa legislatura il suo valore e la sua competenza, guidando il principale partito di maggioranza a Montecitorio. È un militante, appassionato e coerente, che ha dedicato fin da giovanissimo la sua vita al servizio della sua comunità e della Nazione. Il Ministro Foti raccoglie il testimone di Raffaele Fitto, neo Vicepresidente Esecutivo della Commissione europea, e io sono certa che saprà lavorare con la sua stessa determinazione e la sua stessa meticolosità. Per il bene dell’Italia e degli italiani”.
Stamane, invece, la Premier ha presieduto a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri, nel quale, sentiti i ministri e le ministre, ha affidato al Ministro Foti le deleghe relative agli Affari europei, all’attuazione del PNRR e alle politiche di coesione territoriale.
Tuttavia, come si legge nel comunicato stampa della Presidenza del Consiglio, la Presidente Meloni “ha mantenuto in capo a sé il coordinamento delle politiche per il Sud e ha avviato, da subito, una ricognizione all’interno del Governo in merito a quanto già realizzato per rafforzare lo sviluppo del Mezzogiorno, ai programmi in atto e alle proposte ancora da implementare, in particolare su incentivi, infrastrutture e investimenti”, in quanto, come la stessa Premier ha ricordato recentemente, “Nel 2023 il Sud è stato la locomotiva d’Italia, con PIL e occupazione in crescita sopra la media nazionale e un forte impulso alle esportazioni. È intenzione del Presidente del Consiglio procedere su questo percorso con ancora maggiore determinazione”.
Inoltre, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame definitivo, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale, introduce una complessiva revisione del regime impositivo dei redditi (IRPEF e IRES). Il suddetto provvedimento, ha ottenuto l’intesa in sede di Conferenza unificata e tiene conto dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari.
Via libera del governo, in esame preliminare e , sempre su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giorgetti, anche a un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che introduce modifiche al Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato.
Come spiega il comunicato stampa di Palazzo Chigi: “Il testo opera una revisione delle principali disposizioni regolamentari in materia di incassi e pagamenti pubblici, adeguandole alle modifiche introdotte in sede di normativa primaria che hanno, in particolare: aggiornato le disposizioni in materia di affidamento alla Banca d’Italia del servizio di tesoreria per conto dello Stato, alla luce dell’evoluzione del processo di informatizzazione e alle innovazioni nel sistema dei pagamenti e del superamento delle tesorerie provinciali; aggiornato la legge di contabilità generale dello Stato; innovato la disciplina dei controlli sui rendiconti amministrativi e sui conti giudiziali, allineando le norme di controllo alle nuove definizioni e modalità di dotazione dei fondi agli ordinatori secondari di spesa (cosiddetti funzionari delegati) e intervenendo sulle disposizioni in materia di resa e controllo dei conti giudiziali da parte degli agenti della riscossione; aggiornato le procedure di incasso e pagamento, prevedendo la standardizzazione informatica degli ordinativi”.
Infine, “il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha deliberato l’assegnazione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale per l’anno 2023, riferita alle scelte non espresse dai contribuenti, ai fini del finanziamento di progetti/interventi volti alla prevenzione ed al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche”.
La suddetta quota, risulta pari a 63.673.631,43 euro e Palazzo Chigi spiega che, “all’esito dell’istruttoria, svolta dalla Commissione tecnica valutativa e di monitoraggio della relativa categoria, in merito alle domande di contributo per l’annualità 2023, risultano idonei al finanziamento 33 progetti, per un importo complessivo pari ad euro 10.396.662,14 e quindi, dalla suindicata ripartizione residua un importo di euro 53.276.969,29. In considerazione dell’urgente necessità di mettere a punto interventi di prevenzione strutturata e precoce, soprattutto verso le fasce giovanili, e di affrontare concretamente le difficoltà connesse all’inserimento dei soggetti fragili nelle comunità terapeutiche, come segnalato dal Dipartimento per le politiche antidroga, e dell’impatto sociale e sanitario delle dipendenze patologiche, che ha notevoli ripercussioni sul benessere individuale e delle famiglie, oltreché sull’ordine pubblico, sulla spesa sanitaria e sociale, il Consiglio dei ministri ritiene opportuno impiegare tutte le risorse disponibili per il finanziamento di progetti”.
Sempre questa mattina, la Presidente Meloni è intervenuta con un videomessaggio all’Assemblea generale di Alis (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile),nel quale, ringraziando per il loro contributo i lavoratori e le lavoratrici del comparto, ha sottolineato: “In questo scenario, il trasporto intermodale è una soluzione strategica per ridurre le emissioni di CO₂, migliorare l’efficienza della catena logistica e garantire uno sviluppo economico sostenibile. Ma questo obiettivo va perseguito anche con cambiando alcune scelte europee degli ultimi anni, che hanno pagato un prezzo troppo alto all’ideologia e hanno, di fatto, chiuso la porta alle ragioni di chi fa impresa. Dobbiamo garantire un quadro regolatorio certo, evitando però rigidità eccessive che danneggiano chi fa impresa e crea occupazione. Si è da poco aperta la nuova legislatura europea e il Governo italiano lavorerà per fare in modo che la transizione ecologica torni a camminare di pari passo con la sostenibilità economica e sociale, semplicemente perché non possiamo inseguire la decarbonizzazione al prezzo della desertificazione economica, banalmente in un deserto non c’è nulla di verde. Non a a caso, l’Italia è capofila in Europa di un “non paper” sull’automotive che chiede di rivedere quelle norme che rischiano di mettere in ginocchio l’industria europea dell’auto, e di riaffermare il principio della neutralità tecnologica. Noi siamo convinti, infatti, che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni, senza chiusure ideologiche e dannose per molte filiere. E non solo: occorre insistere per rimuovere tutti quei blocchi al mercato interno che, ormai da mesi, si stanno verificando su alcuni dei principali valichi alpini e che rischiano di isolarci dal resto d’Europa. Il Governo è impegnato anche su questo e questo impegno non verrà meno. La logistica ha un ruolo strategico per l’economia italiana, ed è particolarmente importante che il settore dei trasporti rientri tra quelle deleghe strategiche – insieme all’economia del mare, l’agricoltura, la pesca e il turismo – che Raffaele Fitto sarà chiamato a coordinare nel suo nuovo ruolo di Vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Incarico estremamente significativo, che conferma la ritrovata centralità dell’Italia nel contesto europeo, all’altezza del nostro ruolo come Stato fondatore, seconda manifattura e terza economica del Continente. Il Governo farà tesoro degli spunti e delle proposte che emergeranno dai vostri lavori. Siamo certi che non farete mai mancare il vostro contributo, per rendere l’Italia più forte, più solida e anche un po’ più orgogliosa di sé stessa”.
Infine, sul fronte dei lavori parlamentari, si è concluso in Commissione Affari Costituzionali alla Camera il disegno di legge costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati. Via libera, quindi, al testo e mandato al relatore a riferire in Aula, dove arriverà il 9 dicembre per la discussione generale, seguita dalla votazione, con ogni probabilità a gennaio.
Il provvedimento contiene anche le norme per l’istituzione della Corte disciplinare per i magistrati e le magistrate e per il doppio Consiglio Superiore della Magistratura.
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