di Federica Marengo martedì 5 novembre 2024
-Nella solenne ricorrenza della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate rendiamo omaggio a tutti coloro che, con coraggio e amor di Patria, sacrificarono la vita per un’Italia libera e unita. La nostra libertà la dobbiamo anche a loro e nella loro memoria, spingendo lo sguardo della mente agli anni dolorosi che vissero, custodiamo e tuteliamo quei sacri valori in cui credevano e che rappresentano la nostra Nazione. Oggi, come ieri, ringraziamo gli uomini e le donne di tutte le Forze Armate che ogni giorno si muovono con disciplina, fedeltà alle Istituzioni, sacrificio e passione, nell’assolvimento dei compiti assegnati, sempre al fianco dei cittadini, in Patria come all’estero. Il 4 novembre è la vostra Festa. Riuniti attorno al Tricolore, giungano a tutti voi i nostri auguri. Viva le forze armate!. Viva l’Italia!”. Così, la Presidente del Consiglio Meloni, nel suo messaggio pubblicato ieri sui suoi profili social in occasione del 4 novembre, Giornata di celebrazioni per l’Unità Nazionale e le Forze Armate, istituita per ricordare la fine della Prima Guerra Mondiale e i suoi Caduti.
La Premier, sempre nella mattinata di ieri, ha partecipato a Roma , alla Cerimonia di deposizione di una corona sulla Tomba del Milite Ignoto da parte del Presidente della Repubblica, Mattarella, insieme con il Ministro della Difesa Crosetto, il Presidente del Senato, La Russa, il Presidente della Camera, Fontana, il Presidente della Corte Costituzionale Barbera, i vertici delle Forze armate e di Polizia.
Il Capo dello Stato, che nel suo messaggio inviato al ministro della Difesa Crosetto ha ricordato “le Forze Armate, le cui imprese hanno contribuito a fare dell’Italia una Nazione indipendente, libera, ispirata a valori democratici e di pace” e ha rivolto un pensiero “ai militari schierati in Medio Oriente, dove continuano ad assicurare il proprio contributo per il mantenimento della pace, alleviando le sofferenze della popolazione inerme in una situazione umanitaria drammatica, promuovendo il rispetto del diritto internazionale umanitario”, dopo l’omaggio al Milite Ignoto, si è recato a Venezia per partecipare alle celebrazioni in Piazza San Marco.
Tornando all’agenda di Palazzo Chigi, stamane, invece, la Presidente Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi il Segretario generale della Nato, Rutte, nell’ambito delle sue visite nelle capitali alleate . Come riportato da una nota della Presidenza del Consiglio, tra i temi “Al centro dell’incontro”, vi è stato, “ il ruolo dell’Alleanza atlantica quale pilastro imprescindibile per la sicurezza comune a fronte delle molteplici aree di instabilità, nonché il contributo di primo piano dell’Italia alla difesa euroatlantica a 360 gradi”, ma anche “ il sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina, il rafforzamento del pilastro europeo dell’Alleanza anche a favore di un’industria della difesa sempre più innovativa e competitiva, nonché il necessario adattamento della NATO alle nuove sfide di sicurezza”.
Infine, sottolinea Palazzo Chigi, “Condivisa, la necessità strategica della piena attuazione del nuovo approccio verso il fianco sud deciso al Vertice di Washington”.
Al termine dell’incontro, il Segretario generale della Nato Rutte e la Premier Meloni hanno rilasciato delle dichiarazioni nel corso di una conferenza stampa congiunta.
La Presidente del Consiglio, nelle sue dichiarazioni, dopo aver rivolto all’ex Premier Rutte le congratulazioni sue e del Governo per il nuovo incarico alla guida dell’Alleanza Atlantica, e dopo averlo ringraziato per la sua visita a Roma e per la sua partecipazione alla riunione ministeriale del G7 difesa, ha sottolineato: “L’incontro di oggi chiaramente è stata l’occasione per ribadire da parte nostra il ruolo fondamentale che l’Italia riveste all’interno dell’Alleanza Atlantica. Noi siamo leader nella Nato per la qualità, la quantità della nostra azione, particolarmente siamo il primo contributore in termini assoluti alle operazioni e alle missioni dell’Alleanza Atlantica e i quinti anche al bilancio della Nato. Il ruolo della nostra azione si articola anche attraverso la nostra presenza lungo il fianco orientale dell’Alleanza, Lettonia, Lituania, Bulgaria, Ungheria, ma anche con i dispositivi navali nel Mediterraneo, con le missioni in Iraq e in Kosovo, dove abbiamo nuovamente assunto il comando della Missione KFOR da pochi giorni, a testimonianza dello storico impegno in una regione come i Balcani, che per l’Italia è, e rimane cruciale. Voglio cogliere questa occasione per ringraziare ancora una volta i nostri uomini, le nostre donne, le nostre Forze armate che sono impegnate in queste missioni e operazioni, per la credibilità che conferiscono alla nostra Nazione e per la credibilità dell’Alleanza che contribuiscono a creare.
Al centro del nostro colloquio anche il sostegno degli alleati alla legittima difesa dell’Ucraina, il ruolo di coordinamento che la Nato può esercitare e deve esercitare da questo punto di vista. Il nostro obiettivo comune rimane lo stesso, ovvero costruire le migliori condizioni possibili per una pace giusta, per aiutare l’Ucraina a guardare avanti. L’Italia da questo punto di vista ha sempre fatto la propria parte: siamo arrivati al nono pacchetto di aiuti militari, concentrandoci come sempre in particolare sui sistemi di difesa antiaerea, che significa soprattutto difendere la popolazione civile, questo al netto del sostegno che l’Italia continua a dare a 360 gradi, dal punto di vista umanitario fino alla ricostruzione. Ospiteremo nel 2025 la Ukraine Recovery Conference qui a Roma, un importante evento sul quale il Governo italiano è già al lavoro, sul quale tutto il sistema-Italia è già al lavoro. Ovviamente stiamo continuando a lavorare anche per garantire l’attuazione dell’accordo sull’utilizzo degli interessi generati dagli asset russi immobilizzati, che è stato uno dei grandi “achievements”, dei grandi obiettivi e risultati della Presidenza italiana del G7, del Vertice dei leader del G7”.
Poi, nell’incontro a Palazzo Chigi, si è parlato anche di come rafforzare l’Alleanza nel suo complesso, affiancando al pilastro nordamericano quello europeo e guardando al fianco sud dell’Alleanza. A tal proposito, la Premier Meloni ha spiegato: “Noi sosteniamo da sempre la necessità che, al pilastro nordamericano della Nato, si affianchi un solido pilastro europeo. È una visione che condividiamo con il nuovo Segretario Generale e condividiamo il fatto che è essenziale per tutti noi lavorare a un’industria europea della difesa che sia innovativa, che sia competitiva, che sfrutti la complementarietà tra la Nato e l’Unione europea. Con il Segretario Rutte siamo d’accordo che è fondamentale da questo punto di vista garantire la collaborazione internazionale, sia in Europa sia con i nostri alleati nordamericani. So che Mark avrà oggi stesso – stasera – un incontro con i rappresentanti dell’industria della difesa italiana. Quella italiana, voglio ricordare, rappresenta in questo campo un’eccellenza internazionale riconosciuta da tutti. Quindi siamo pronti a fare anche qui la nostra parte. Il Segretario generale ed io siamo d’accordo anche sul fatto che l’Alleanza debba sempre più rivolgere il suo sguardo sul fianco sud dell’Alleanza. Questo è un lavoro di attenzione alla dimensione del fianco sud dell’Alleanza, che l’Italia ha contribuito a fare in questi due anni, che ha portato all’ultimo Vertice della Nato anche a realizzare uno specifico capitolo delle Conclusioni che parlava proprio di un rinnovato impegno, con degli strumenti da mettere in campo per rafforzare la nostra attenzione verso il fianco sud. Chiaramente per noi è molto importante che questo pacchetto di iniziative venga portato avanti e, su questo, c’è piena disponibilità da parte di Mark, che è sempre stato molto sensibile anche a questa dinamica. Tutti sappiamo che è necessario che la Nato sia sempre più capace di evolvere per essere all’altezza di un tempo che intorno a noi sta cambiando. Ci sono nuove sfide che sono inevitabilmente legate al concetto di difesa, al concetto di sicurezza, dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale fino ai domini di guerre che diventano sempre più ibride. E quindi l’interconnessione necessaria nelle competenze dell’alleanza è una interconnessione fondamentale, una capacità di rimettersi continuamente in discussione”.
Infine, la Presidente del Consiglio ha concluso, assicurando il sostegno dell’Italia alla Nato: “L’Italia farà la propria parte come l’ha fatta finora, per continuare uniti a difendere quei valori che guidano l’Alleanza da 75 anni, che in questi 75 anni hanno garantito ai nostri popoli pace e sicurezza”.
Il Segretario generale della Nato Rutte, che ieri ha incontrato a Berlino il cancelliere tedesco Scholz, nel suo intervento, ha sottolineato: “L’Italia è uno dei fondatori, alleato storico e forte, contribuisce fortemente all’alleanza e la ringrazio per essere una grande sostenitrice dell’Ucraina. Rafforzare la nostra difesa è la priorità dell’Alleanza. Per questo stiamo producendo più navi, mezzi e proietti anche per sostenere l’Ucraina. Ringrazio per gli 8,2 miliardi di spesa annunciati dal vostro Paese. Dobbiamo raggiungere il 2% del Pil. Tenere al sicuro il nostro miliardo di persone è dovere della Nato e per questo stiamo rafforzando le nostre capacità industriali producendo più navi, missili e proiettili, ma bisogna farlo in modo più veloce ai fini della deterrenza e per sostenere l’Ucraina. Incontrerò a Roma i rappresentanti dell’industria della difesa italiana e anche più tardi a Bruxelles ci sarà una cena a cui sarà rappresentata l’Italia”.
Nel pomeriggio di oggi, poi, la Premier Meloni avrebbe dovuto incontrare a Palazzo Chigi i sindacati per un confronto sulla legge di Bilancio, approdata ieri presso le Commissioni Bilancio riunite della Camera per le Audizioni, ma l’incontro, come reso noto da Palazzo Chigi, è stato rinviato all’11 novembre per via di un leggero stato influenzale della Presidente del Consiglio.
Tuttavia, i sindacati hanno già criticato l’impianto della legge di Bilancio, definendola una “Manovra di tagli” , per cui hanno proclamato lo sciopero generale per il 29 novembre. La Cgil , quindi, come la Uil, ha sottolineato: “Questa Manovra è completamente insufficiente a rispondere alle sfide del Paese e soprattutto non fa altro che richiamare un paradigma, che è quello dell’austerity”.
Diversa, invece, la posizione della Cisl, secondo cui: “Pur riscontrando aspetti migliorabili, il disegno di legge risponde a diverse urgenze dei lavoratori , delle famiglie, del sistema socio-economico nel suo complesso”.
Nel corso delle Audizioni alla Camera, iniziate ieri presso le Commissioni Bilancio riunite, anche gli imprenditori e le associazioni di categoria hanno chiesto al governo che la Manovra sia modificata e che siano stanziate maggiori risorse, a cominciare dalla sanità, comparto pronto alla mobilitazione il 20 novembre.
Inoltre, per Confindustria, la legge di Bilancio “non risponde ai problemi del Paese” , la cui “economia è in stallo”, dato confermato dal Pil che per il 2024 , quasi certamente, non riuscirà a raggiungere l’1%, mentre potrebbe essere difficile raggiungere anche lo 0,8% stimato.
Soddisfatta della legge di Bilancio, la maggioranza , con FdI che parla di “Manovra seria e responsabile”, rivendicando il taglio delle tasse sul lavoro, le misure per il sostegno delle famiglie e della natalità e l’aumento delle risorse per la sanità, mentre la Lega ha presentato un emendamento per la riduzione del Canone Rai da 90 a 70 euro, cui si dice contraria Forza Italia, che invece chiede la riapertura del Concordato Biennale per intervenire su Irpef e pensioni minime e che guarda al ceto medio, “colonna vertebrale del Paese”, che “deve essere tutelato con una forte riduzione della pressione fiscale”, in quanto, “soltanto riducendo le tasse , può crescere l’economia”.
Proprio a proposito del Concordato Biennale, sono stati anticipati da Il Sole 24Ore i risultati della misura, rivolta ad Autonomi, imprese e Partite Iva: sono 500 mila le adesioni , per un incasso di 1 miliardo e 300 milioni di euro. Un risultato soddisfacente per il governo , viste le difficoltà, i ritardi , la scadenza del 31 ottobre, sebbene il dato sia al di sotto delle stime che auspicavano entrate per 2 miliardi. Ad aderire, è stato il 15% degli interessati.
Soddisfatto anche il ministero dell’Economia , con il Viceministro Leo, secondo cui sono 160 mila le Partite Iva uscite dal perimetro dell’evasione ed è di 15 miliardi la base imponibile emersa ai fini Irpef, Ires e Irap. Sempre più probabile, dunque, visti i dati, la riapertura dei termini.
Le risorse del Concordato Biennale sottoscritto con il Fisco, saranno destinate alla legge di Bilancio, con priorità per il taglio della seconda aliquota Irpef , ma anche per le pensioni minime e per la Flat Tax.
Critici, invece, sulla legge di Bilancio, i partiti di opposizione, per cui il Concordato Biennale è “un condono”. Il Pd definisce la Manovra “recessiva e senza visione” e chiede all’esecutivo un “cambio di rotta sulla sanità”, aumentando i fondi, riecheggiato dal M5S, che parla di “Sanità al collasso” e che ritiene necessaria “una terapia d’urto”.
Infine, Italia Viva, accusa il governo di tagliare i fondi sulla sicurezza e sul contrasto al dissesto idrogeologico.
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