di Federica Marengo giovedì 10 ottobre 2024
-All’indomani delle polemiche scaturite dalla relazione sul Piano Strutturale di Bilancio del ministro dell’Economia Giorgetti presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, durante la quale il ministro ha parlato di un aggiornamento degli archivi catastali per chi ha usufruito del Superbonus 110 e di fondi pubblici e dell’intenzione di verificare che tale norma, già presente nella scorsa legge di Bilancio, sia stata applicata, nonché quella di andare a cercare le case fantasma, ovvero non censite, cui le Opposizioni hanno reagito paventando un aumento della tassa sulla casa, la Presidente del Consiglio Meloni , anche alla luce delle accuse dei giorni scorsi mosse dai partiti di centro-sinistra di nuove tasse sui carburanti, ha replicato, chiarendo in un video pubblicato sui suoi canali social: “E’ tutto falso, la sinistra vorrebbe patrimoniali o altre imposte; noi, invece, non intendiamo imporre sacrifici ai cittadini. Noi, le tasse, le abbassiamo, come sanno bene i lavoratori dipendenti, le mamme lavoratrici, le Partite Iva. La cultura politica di questo Governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e sostenere le imprese, non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini”.
Nella giornata di oggi, invece, la Premier ha presieduto il Consiglio dei ministri nel quale è stato approvato un decreto legge, su proposta sua e del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, contenente disposizioni urgenti per la tutela dell’ambiente del Paese, la razionalizzazione dei procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, la promozione dell’economia circolare, l’attuazione di interventi in materia di bonifiche di siti contaminati e dissesto idrogeologico, con l’obiettivo di semplificare i procedimenti relativi alle valutazioni ambientali, dare impulso alle bonifiche e al contrasto al dissesto idrogeologico, rafforzare la tutela delle acque e promuovere l’economia circolare.
Come si legge nel comunicato stampa di Palazzo Chigi (sul sito governo.it), il provvedimento prevede norme volte ad: “assicurare il rispetto delle scadenze per la realizzazione degli obiettivi di decarbonizzazione, diffusione delle energie rinnovabili e sicurezza energetica previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e dal Piano energia e clima (PNIEC); garantire certezza del quadro normativo per il settore della ricerca e della produzione di idrocarburi, coniugando la sicurezza degli approvvigionamenti con la tutela ambientale; rendere più effettive la tutela del suolo e la lotta al dissesto idrogeologico, con il rafforzamento dei poteri dei Presidenti di Regione in qualità di Commissari, l’introduzione di un meccanismo di revoca delle risorse per gli interventi finanziati col fondo progettazione che non abbiano conseguito un determinato livello di progettualità, la programmazione e il monitoraggio degli interventi, che garantiscano l’interoperabilità tra le banche dati esistenti; prevenire fenomeni siccitosi, attraverso il rafforzamento delle buone pratiche del riuso, con l’introduzione della definizione di “acque affinate”, che possono contribuire al ravvenamento o accrescimento dei corpi idrici sotterranei; assicurare l’adempimento degli obblighi relativi alla responsabilità estesa del produttore per il commercio elettronico mediante piattaforme di e-commerce; promuovere l’economia circolare, attraverso la previsione di una maggiore cura e manutenzione del paesaggio e verde pubblico, la semplificazione nell’individuazione del Responsabile Tecnico Gestione Rifiuti delle piccole imprese, che consenta di trovare la figura professionale senza aggravi economici per le aziende, e il rafforzamento dell’Albo dei Gestori ambientali, che avrà più ampia rappresentanza delle categorie interessate; incentivare e operazioni di recupero dei rifiuti e di riutilizzo dei materiali di prossimità provenienti dalla realizzazione degli interventi relativi al tunnel sub-portuale e alla diga foranea di Genova, anche prevedendo che il Sindaco, quale Commissario straordinario, adotti tempestivamente un piano di gestione che riduca il conferimento in discarica e promuova politiche di sostenibilità; consentire il raggiungimento, entro le scadenze previste, degli obiettivi PNRR di bonifica e riqualificazione dei siti orfani; istituire la struttura di supporto al Commissario straordinario per l’attuazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito di bonifica di interesse nazionale (SIN) di Crotone – Cassano e Cerchiara; assicurare a completezza del quadro tecnico conoscitivo degli interventi in materia di difesa del suolo e di mitigazione del dissesto idrogeologico, mediante il relativo censimento e monitoraggio; introdurre disposizioni per le amministrazioni operanti nei settori dell’ambiente e della sicurezza energetica (SNPA, ISPRA, ISIN) e garantire le funzionalità del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica”.
Il Consiglio dei ministri, poi, su proposta del Ministro della Giustizia , Nordio, ha dato il via libera, in esame definitivo e, tenendo conto del parere espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, al regolamento per la disciplina delle modalità di accesso alla qualifica iniziale, del percorso di formazione iniziale, della progressione in carriera, dell’aggiornamento professionale, della formazione specialistica e della regolazione dell’attività libero professionale dei funzionari della carriera dei medici del Corpo di polizia.
In ultimo, via libera del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare , Musumeci, “alla proroga, di ulteriori sei mesi, dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti in ingresso sul territorio nazionale attraverso le rotte migratorie del Mediterraneo”.
Come si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, infatti, “anche se nell’anno in corso si è registrata una notevole flessione degli arrivi di migranti, tuttavia permane la necessità di reperire nuovi posti sul territorio per alimentare il sistema nazionale di accoglienza, a causa della elevata percentuale di richiedenti la protezione internazionale ai quali deve essere assicurata l’accoglienza, della frequente proposizione di ricorsi giurisdizionali avverso i dinieghi disposti dalle Commissioni territoriali (con dilatazione del tempo medio di permanenza dei richiedenti nei relativi centri), dell’arretrato pendente e dei tempi non brevi di definizione dei giudizi. Inoltre, i nuovi flussi migratori vanno a sommarsi a quelli degli anni precedenti, già accolti nei centri, e l’emergenza Ucraina continua a impattare in misura rilevante sul sistema nazionale di accoglienza, con un saldo tra ingressi e uscite che non consente, allo stato, di garantire l’accoglienza attraverso il ricorso ai soli strumenti ordinari. Infine, l’implementazione del Nuovo Patto Europeo Migrazione e Asilo, unitamente alla necessità di un tempestivo adeguamento della normativa nazionale di settore, pone l’esigenza di disporre di una rete di accoglienza strutturata e di accresciute risorse umane e strumentali connesse ai nuovi interventi, anche correlati all’implementazione delle procedure di asilo alla frontiera”.
Nel pomeriggio, la Presidente Meloni ha tenuto un incontro, sempre a Palazzo Chigi, con la Segretaria al Commercio degli Stati Uniti ,Gina Raimondo, mentre in serata è previsto l’incontro a Villa Doria Pamphilj con il Presidente ucraino Zelensky.
Quanto alla politica estera, la Premier ha poi avuto un colloquio telefonico con il Comandante del Settore Ovest della missione UNIFIL, Generale Messina, dopo l’attacco dell’esercito israeliano di questa mattina al quartier generale dell’Unifil e a due basi italiane, nel quale sono rimasti feriti in maniera non grave due soldati Onu indonesiani, ma nessun militare italiano.
La Presidente del Consiglio Meloni, come riporta una nota di Palazzo Chigi, “ha ricevuto un aggiornamento sulla missione e sulla situazione del nostro contingente impegnato in Libano, dopo che il quartier generale e due basi italiane che si trovano negli avamposti sono state raggiunte da colpi di armi da fuoco da parte dell’esercito israeliano. Il Governo italiano ha formalmente protestato con le Autorità israeliane e ha ribadito con fermezza che quanto sta accadendo nei pressi della base del contingente UNIFIL non è ammissibile. Anche per questo, il Governo, attraverso il Ministro della Difesa, ha convocato l’Ambasciatore d’Israele in Italia. Il Presidente Meloni – che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto – ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del Governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell’ambito della missione ONU e di quella bilaterale MIBIL. Meloni ha ricordato che gli italiani continuano a prestare un’opera preziosa per la stabilizzazione dell’area, in aderenza al mandato delle Nazioni Unite. Il Governo, nel confermare il ruolo fondamentale di UNIFIL nel sud del Libano, continua a lavorare per la cessazione delle ostilità e alla de escalation della regione”.
Dopo quanto accaduto nel sud del Libano e, dopo aver convocato l’ambasciatore israeliano in Italia, il ministro della Difesa Crosetto ha dichiarato: “Questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati. Per tali motivi, ho protestato con il mio omologo israeliano e con l’ambasciatore di Israele in Italia. Stamane, ho trasmesso una comunicazione formale alle Nazioni Unite per ribadire l’inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell’Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale. La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta per me e per tutto il governo italiano, affinché i paecekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla pace e alla stabilità del Libano e dell’intera regione. Ho contattato il ministro della Difesa Israeliano, Yoav Gallant, per protestare con lui e ricordargli in modo fermo che quanto sta avvenendo nei pressi delle basi italiane di Unifil, nel Sud del Libano e – in generale – verso il contingente Unifil, a partire dagli spari contro il quartier generale di Unifil, è , per me e per il governo italiano , inaccettabile. Anche se ho ricevuto garanzie sulla massima attenzione alla sicurezza del personale militare ho ribadito che deve essere scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil. Nell’ambito delle mie prerogative, oggi pomeriggio, ho convocato anche l’ambasciatore di Israele in Italia, con cui ho fermamente protestato chiedendogli di rappresentare formalmente al ministro della Difesa e al capo delle Forze armate Israeliane che quanto sta accadendo nel Sud del Libano, verso il contingente, il quartier generale e, in particolare, verso le basi italiane di Unifil non è assolutamente ammissibile, oltre che in netto contrasto al Diritto Internazionale e in aperta violazione della Risoluzione 1701” .
A seguire, nel tardo pomeriggio, lo stesso ministro della Difesa Crosetto ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il comandante di vertice interforze, il Generale Francesco Figliuolo, per fare il punto sulla situazione in Libano, nella quale ha dichiarato: “Gli atti ostili compiuti e reiterati dalle forze israeliane potrebbero costituire crimini di guerra, si tratta di gravissime violazioni alle norme del diritto internazionale, non giustificate da alcuna ragione militare. Italia e Nazioni Unite non possono prendere ordini da Israele. Non si tratta di un errore o un incidente e non può essere una giustificazione il fatto che Israele avesse chiesto di evacuare le basi. Vogliamo capire perché è successo quello che è successo. Su un eventuale ritiro di Unifil dal sud del Libano ,la decisione spetterebbe alla comunità internazionale ma non siamo ancora a quel punto. Abbiamo preparato piani di contingenza per qualsiasi avvenimento, accelerando i tempi di intervento se necessario ma ritirare il contingente Unifil dal Libano non è una scelta nazionale, è una scelta dell’Onu e ci rifletteranno i 40 Paesi contributori. La mia idea è far prevalere spazi di pace, non far passare l’idea che possa esserci una continua guerra. La missione bilaterale Mibil, di formazione delle forze armate libanesi, è fondamentale e adesso è ridotta perché non ci sono condizioni di sicurezza, ma in futuro dovrà esser implementata. Parlo di tempi di pace, non sicuramente sotto i bombardamenti. La differenza tra le forze armate libanesi e l’esercito afghano è che in Libano esiste una cultura democratica non paragonabile a quella dell’Afghanistan. Il Libano ha una sensibilità democratica, il suo problema è che è una nazione che ha due milioni di profughi e una percentuale di profughi sulla popolazione che non ha nessun altro Paese al mondo. Abbiamo una condizione che in qualunque altro Paese al mondo avrebbe fatto scoppiare di tutto e nonostante tutto finora il Libano aveva tenuto un precario equilibrio che questo attacco israeliano sta mettendo in crisi. Da quel territorio arrivano attacchi a Israele, che vuole far tornare nei loro territori gli sfollati nel nord di Israele. Il dialogo tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sul Medio Oriente ,secondo me è fondamentale. Ci sono dei temi su cui la contrapposizione politica non ha alcun senso. Ci sono cose su cui non si fa polemica e le questioni internazionali sono una di quelle. Abbiamo bisogno del sostegno e di avere tutte le informazioni possibili e immaginabili. Io oggi ho deciso di venire qua perché era un momento fondamentale. Abbiamo bisogno dell’aiuto e dei consigli di tutti. Servono meno le critiche fatte in modo strumentale. Non stiamo parlando di cose che riguardano Fratelli d’Italia o il centrodestra ma stiamo parlando di cose che riguardano l’Italia e la pace nel mondo”.
Dalle Opposizioni, che chiedono al governo di riferire in Aula, la segretaria del Pd, Schlein, ha dichiarato: “È inaccettabile l’attacco dell’esercito israeliano alla base italiane e al quartier generale della missione Unifil in Libano, Esprimiamo la più grande preoccupazione e vicinanza al nostro contingente italiano. L’Italia reagisca con fermezza. Netanyahu si deve fermare. L’allargamento della guerra in Medio Oriente può avere conseguenze incalcolabili. Il governo italiano riferisca con urgenza sull’accaduto e agisca in tutte le sedi europee e internazionali per il cessate il fuoco a Gaza e in Libano”.
Intanto, sul fronte dei lavori parlamentari, ieri, via libera della Camera, con 158 voti favorevoli, 121 contrari e 2 astenuti al Ddl Lavoro, che ora passa al Senato per l’ok definitivo. Il provvedimento, in 30 articoli, prevede tra le misure, meno oneri e vincoli per il ricorso al lavoro stagionale; la modalità telematica e collegamenti audiovisivi per le conciliazioni in sede sindacale delle controversie di lavoro; semplificazioni in materia di somministrazione e norme riguardanti le dimissioni, tra le più dibattute da parte delle Opposizioni e dei sindacati.
Via libera, sempre della Camera , con 183 sì, 118 no e 2 astenuti, alla risoluzione di maggioranza sul Piano Strutturale di Bilancio, il documento che delinea la strategia economica del governo, cornice della Manovra, e che sarà inviato a Bruxelles. Bocciate, le cinque risoluzioni presentate dalle Opposizioni, su cui l’esecutivo ha espresso parere contrario.
Il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine contiene misure strutturali come il taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote dell’Irpef, insieme con le misure a sostegno delle famiglie e il finanziamento della spesa sanitaria.
Presente in Aula, alla Camera, il ministro dell’Economia Giorgetti che, nel suo intervento ha evidenziato la correlazione tra demografia e crescita e come la diminuzione della popolazione rappresenti un ostacolo per lo sviluppo del Paese. Inoltre, Giorgetti ha ribadito la necessità ineludibile di ridurre il debito e di riporre prudenza e cautela nelle scelte economiche, in quanto la riduzione dello Spread sul debito pubblico di 100 punti base è stato un risultato significativo ottenuto dall’esecutivo grazie alla credibilità costruita a livello internazionale.
Critiche le Opposizioni, con il Pd che ha contestato le previsioni di crescita del governo, giudicate irrealistiche ,chiedendo chiarezza sui sacrifici futuri, mentre Azione ha sottolineato il cambio di atteggiamento della maggioranza rispetto al rapporto con la UE e Italia Viva ha parlato di promesse non realizzate e delle riforme necessarie al Paese per affrontare le sfide future.
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