di Federica Marengo giovedì 19 settembre 2024
-Nella giornata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato a Roma, all’Assemblea annuale di Confindustria, iniziata con l’illustrazione da parte del Presidente degli industriali Orsini della sua Relazione, nella quale è stato evidenziato il dato positivo del Pil italiano, (migliore della media europea), e dell’export ,(record nel 2023 con 626 miliardi e nel 2024), dopo il Covid, la fiammata inflazionistica e i conflitti bellici in Ucraina e in Medio Oriente, ma anche la preoccupazione per il segno negativo (da diciotto mesi) della produzione industriale, a causa della frenata europea e , in particolare tedesca, e per gli effetti della transizione green , ritenuta dal mondo delle imprese “ideologica e troppo autoreferenziale”, come testimoniato dalla crisi del settore dell’automotive.
Per il Presidente di Confindustria Orsini, infatti, “Il Green Deal è impregnato di troppi errori che hanno messo e mettono a rischio l’industria ” e “la decarbonizzazione, inseguita al prezzo della deindustrializzazione, è una debacle”, poiché si rendono alla concorrenza intere filiere come: l’acciaio, il cemento , la metallurgia, la ceramica e la carta.
Pertanto, “è necessario che l’industria italiana ed europea difenda con determinazione la neutralità tecnologica, chiedendo un’applicazione più realistica e graduale del Green Deal”.
Poi, riferendosi al rapporto sulla Competitività presentato al Parlamento Ue dall’ex Presidente della BCE ed ex Premier, Mario Draghi , il Presidente Orsini ha sottolineato come in Europa non si possa privilegiare solo la stabilità e servano , invece, investimenti. Troppo elevato, poi, per le aziende il costo del denaro e troppo prudente la Bce.
Poi, il Presidente di Confindustria ha indicato tre direttrici da seguire per affrontare la quinta rivoluzione industriale, ovvero la transizione energetica, ecologica e digitale, che sono: la competitività, la produttività e la comunità e posto l’accento sulla responsabilità sociale di impresa e sul valore sociale della produttività , lanciando il piano straordinario di edilizia per i neoassunti e indicando come priorità l’ingresso nel lavoro di giovani e donne e la sicurezza sul lavoro, con “l’istituzione di un tavolo permanente di monitoraggio e di verifica delle normative di sicurezza e l’introduzione di un patto di sicurezza nei cantieri che fissi nuove regole per l’ammissione alle gare pubbliche di opere e costruzioni ed elevi l’asticella dei requisiti minimi di sicurezza, per impedire a troppe microimprese occasionali di essere ammesse nella sequela dei subappalti a catena”.
Affrontati anche i temi : incremento della produttività del lavoro e retribuzioni, rilanciando un’azione comune con i sindacati per “contrastare i troppi contratti siglati da soggetti di inadeguata rappresentanza” e per “indicare una via diversa ai troppi settori in cui convivono salari incongrui e irregolarità fiscali e contributive”.
Quindi, in vista della legge di Bilancio, dopo aver promosso la politica oculata del Governo sui conti pubblici e misure come il taglio del cuneo fiscale da rendere permanente , il Presidente Orsini ha esortato l’Esecutivo ad approvare le riforme e ad attuare gli investimenti, soprattutto nelle infrastrutture e nella logistica, e soprattutto nel Mezzogiorno, grazie a Industria 5.0, e ha auspicato la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e il ritorno al nucleare, sottolineando al riguardo: “Siamo convinti che il ritorno al nucleare sia strategico; tutti noi abbiamo imparato che l’indipendenza energetica è questione di sicurezza nazionale”.
A seguire, la Presidente del Consiglio Meloni , ringraziando il Presidente Orsini e i presenti, ha tenuto il suo discorso nel quale si è detta fiduciosa su un orizzonte di crescita per l’Italia, sottolineando come il Governo guardi al quadro economico con ottimismo e come “l’obiettivo dell’1% del Pil sia a portata di mano”, ribadendo, in vista della legge di Bilancio, la fine della stagione dei bonus.
Da qui, l’appello agli imprenditori e alle imprenditrici al confronto , per l’elaborazione di una Manovra ispirata al buon senso che concentri le, non molte risorse a disposizione, nel sostegno delle imprese che assumono e creano posti di lavoro.
Quanto al tema della “transizione ecologica”, la Premier ha ribadito il no all’approccio ideologico, rinnovando l’appello all’Europa, affinché porti avanti gli investimenti per sostenere le sue strategie a partire dal Green Deal: “Accompagnare il nostro tessuto produttivo nella sfida della transizione ecologica ,non può voler dire distruggere migliaia di posti di lavoro”.
Poi, in tema di riforme: Premierato , Autonomia differenziata e Giustizia ha garantito che l’Esecutivo andrà avanti , sottolineando: “Non sarei in pace con la mia coscienza se , per quieto vivere, non andassi a fondo dei problemi strutturali che questa Nazione si trascina da decenni. Faremo quello che va fatto”.
Poi, la stoccata alle Opposizioni: “C’è chi sperava nel fallimento del Governo”, ma anche l’appello sulla nomina del ministro Fitto a Vicepresidente esecutivo della Commissione Ue, con deleghe alle Riforme, alla Coesione e al Pnrr: “Il suo ruolo in Ue inorgoglisce l’Italia. Raffaele Fitto, non è il commissario di governo; Raffaele Fitto è il commissario italiano e l’Italia deve fare quel che può per aiutarlo”.
Nel pomeriggio di ieri, poi, la Presidente Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi, l’ex Premier Mario Draghi. Dell’incontro, la Presidenza del Consiglio ha dato conto in una nota, in cui si legge: “Al centro del lungo colloquio, un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il Governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie – dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni – senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee. I due Presidenti sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie”.
Nel pomeriggio di oggi, invece, la Premier Meloni, in qualità di Presidente di Fratelli d’Italia, ha ricevuto a Palazzo Chigi Alberto Nunez Feijoo, Presidente del Partido Popular spagnolo, alleato di Vox , il partito conservatore spagnolo, per discutere, secondo quanto riportato dai media, di immigrazione, Piano Mattei e dei risultati raggiunti dal governo italiano nel contenimento dei flussi irregolari, ma anche della situazione in Venezuela.
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