di Federica Marengo martedì 3 settembre 2024
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Palazzo Chigi
-La bontà dei dati economici e macroeconomici italiani , riguardanti il Pil, l’occupazione e l’export , pubblicati di recente dall’Istat, è stata così commentata ieri dalla Presidente del Consiglio Meloni, in un post social, nel quale, confermando l’intenzione di varare una legge di Bilancio “seria e ispirata al buon senso”, volta a rafforzare ulteriormente la crescita e ad aiutare famiglie e imprese, ha evidenziato: “L’Italia sta crescendo più di altre Nazioni europee, nonostante il rallentamento dell’economia mondiale e la delicata situazione internazionale. I dati macroeconomici, dal Pil all’occupazione, dall’export agli investimenti , sono positivi e rappresentano un segnale di grande fiducia. Proprio in questi giorni arriva il dato Istat del tasso di disoccupazione più basso dal 2008: 6,5%. Le scelte serie che abbiamo fatto, insieme alla centralità e all’autorevolezza dimostrata a livello internazionale, stanno contribuendo al buon andamento della nostra economia. Adesso è fondamentale rafforzare e consolidare il quadro economico con le scelte che faremo nella prossima manovra economica, ispirata al buon senso e alla serietà. La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo. Tutte le risorse disponibili devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie e dei lavoratori”.
Concetti , questi ultimi, ribaditi in serata, nel corso dell’intervista al programma di Rete 4, “4 di sera”, condotto dal giornalista Paolo Del Debbio, nella quale la Premier ha toccato vari temi, a cominciare proprio dalla situazione economica italiana: “Per molti anni l’Italia è stata fanalino di coda, ora non c’è più questa situazione: oggi, l’Italia cresce di più dell’eurozona, cresce più di Francia e Germania. Sono molto importanti i dati sull’occupazione: c’è il tasso più basso di disoccupazione dal 2008 e il più alto tasso di occupazione da quando Garibaldi ha unificato l’Italia. Crescono i contratti a tempo indeterminato e diminuisce la precarietà. Sull’esportazione, quest’anno, siamo la quarta nazione al mondo, non era mai successo”.
Quindi, in replica alle critiche mosse dalle Opposizioni di centrosinistra, guidate dalla segretaria del Pd, Schlein sulle politiche per il lavoro attuate dal governo, che non avrebbero risolto il problema dei bassi salari e della precarietà, la Presidente del Consiglio Meloni ha affermato: “Mi dispiace che la sinistra non riesca a gioire del fatto che il salario dei lavoratori aumenta grazie alle nostre iniziative sul cuneo, che il salario delle mamme lavoratrici aumenta grazie alle nostre iniziative sulla decontribuzione, che il numero dei disoccupati diminuisce, e che i contratti sono molto meno precari di quanto non lo fossero quando al governo c’erano loro. Capisco la difficoltà, non lo vogliono accettare”.
Parlando , poi, della prossima legge di Bilancio, che ,secondo le Opposizioni si prospetta “austera”, la Premier ha ribadito lo stop ai “bonus a pioggia” e la fine della stagione dei “soldi buttati dalla finestra”, confermando di non voler abolire l’assegno unico per le famiglie, ma, anzi, di volerlo difendere dai rilievi di Bruxelles, sottolineando: “Noi l’abbiamo aumentato, 3 miliardi in più sull’assegno unico in questi anni, riguarda 6 milioni di famiglie. La Commissione europea ci apre una procedura di infrazione perché dice che noi dobbiamo dare l’assegno unico anche a tutti gli immigrati che ci stanno in Italia, anche quando hanno figli che sono residenti all’estero. Questa previsione, insieme a una serie di altre cose che chiede la Commissione europea, rischia di rendere l’assegno unico insostenibile. Perché il Pd, che con Zingaretti ha detto di essere d’accordo con la Commissione europea, non ci dà invece una mano a batterci per difendere questa misura, che è fondamentale per le famiglie italiane e che il governo italiano continuerà a confermare e a difendere , invece di fare la propaganda sulle notizie inventate da certa stampa?”.
Altro capitolo, poi, quello delle Pensioni, in merito a cui la Presidente Meloni ha dichiarato: “Le pensioni minime sono una delle nostre priorità. In questi due anni, noi abbiamo lavorato per una rivalutazione piena di tutte le pensioni che arrivavano fino a 2.270 euro, garantendo che fossero adeguate pienamente al costo della vita, ma abbiamo fatto una rivalutazione al 120% per le pensioni minime, che sono cresciute in modo significativo. L’abbiamo fatto facendo crescere di meno le pensioni che erano molto alte, un’opera secondo me equa, che continueremo a fare perché sicuramente queste persone sono quelle che hanno maggiore bisogno di aiuto da parte dello Stato”.
Passando, al tema delle riforme, la Premier , in merito alla legge sull’Autonomia differenziata e alla contrarietà delle Opposizioni, ha chiarito: “La legge del governo sana le storture di quella scritta dalla sinistra con la riforma del Titolo V e ,con l’introduzione dei Lep ,stiamo riunificando l’Italia. Perché al Sud non possono esserci regioni virtuose?. Oggi, il Sud cresce più della media nazionale grazie a questo governo, perché la sinistra non l’abbiamo vista. Lo scontro, non è tra Nord e Sud, ma tra classi dirigenti capaci e classi dirigenti irresponsabili”.
Quanto al dossier migranti, la Presidente del Consiglio Meloni , rivendicando il “lavoro lunghissimo” che ha portato all’abbattimento del 64% degli sbarchi e al cambio di paradigma anche in Europa, con la priorità data alla difesa dei confini esterni, rispetto alla precedente redistribuzione, ha annunciato la presentazione, in uno dei prossimi Consigli dei ministri, di un provvedimento ad hoc, volto a introdurre delle norme per contrastare le infiltrazioni mafiose nelle pieghe dei decreti flussi, ricordando l’esposto da lei stessa presentato in Procura al riguardo.
A seguire, la Premier ha rassicurato sulla compattezza della maggioranza, affermando, in merito alle prossime elezioni Regionali in Liguria, per le quali le Opposizioni hanno già indicato l’ex ministro in quota dem, Andrea Orlando, che, “la coalizione troverà un candidato adeguato”.
Infine, in merito alle polemiche che hanno segnato le sue vacanze, ha sottolineato: “La cosa che mi ha dato più fastidio ,rispetto a quello che si è detto quest’estate, è che si sia messa in dubbio la mia responsabilità. Non si deve mai mettere in dubbio la mia responsabilità, io non faccio vacanze all’estero, non vado lontano proprio per questo: per essere sempre reperibile ed essere sempre a disposizione, e lo ho fatto anche quest’anno. Che poi io non voglia comunicare ad alcuni esponenti dell’opposizione i miei spostamenti orari mi sembra normale. Ognuno ha diritto alla sua privacy”.
Quest’oggi, invece, la Presidente del Consiglio Meloni ha ricordato l’assassinio, per mano della mafia, avvenuto quarantadue anni fa, il 3 settembre del 1982, in Via Carini a Palermo, del Generale dei Carabinieri e Prefetto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie, Emanuela Setti Carraro, e dell’agente di scorta, Domenico Russo.
In un post sui suoi profili social, quindi, la Premier ha scritto: “Nell’anniversario della strage di Via Carini, ricordiamo con commozione il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo. Il loro sacrificio ci ricorda l’importanza di non abbassare mai la guardia nella lotta contro la criminalità organizzata e di difendere con fermezza i valori di legalità e giustizia. Il coraggio e la dedizione del Generale dalla Chiesa, che ha combattuto senza sosta contro il terrorismo e la mafia, sono per noi un esempio e una guida. È nostro dovere onorare la sua memoria continuando con determinazione il suo impegno. L’Italia non dimentica”.
Il Generale e Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa è stato ricordato anche dal Presidente della Repubblica Mattarella, che, nella sua dichiarazione ha sottolineato: “Quarantadue anni fa l’aggressione mafiosa interrompeva tragicamente il percorso umano e professionale di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Con lui perdevano la vita la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, deceduto alcuni giorni dopo per le ferite mortali riportate.Quel barbaro agguato contro un esemplare servitore della Repubblica rappresentò una delle pagine più funeste dell’attacco della criminalità organizzata alla convivenza civile.
Il vile attentato non riuscì, tuttavia, ad attenuare l’impegno per quei valori di legalità e giustizia propri alla nostra democrazia, per la cui affermazione, nei diversi ruoli ricoperti nell’Arma dei Carabinieri e da ultimo come Prefetto di Palermo, il Generale Dalla Chiesa aveva combattuto.
A distanza di anni, la memoria di quanti, come lui, si sono opposti al terrorismo e alla prepotenza mafiosa, continua a interpellare coloro che rivestono pubbliche responsabilità, la società civile, le giovani generazioni, ciascun cittadino.
La sua figura, il suo lascito ideale vivono oggi nell’operato di chi si impegna in prima persona contro la mafia e il terrorismo e indica all’intera comunità nazionale la via del coraggio e della responsabilità.
Ogni giorno, nei diversi contesti, donne e uomini della Magistratura, delle Forze dell’ordine, della Pubblica amministrazione, del mondo dell’impresa e del lavoro, contribuiscono, con il loro apporto, a tenere alta la guardia, a contrastare e denunciare prevaricazione e violenza, a riconoscere e sventare modalità nuove e insidiose di infiltrazione criminale.
Il coinvolgimento della scuola, degli altri ambiti educativi, dei mezzi di comunicazione, è essenziale affinché sempre più si affermi una cultura diffusa della legalità, che rigetti ogni forma di compromesso con la mentalità mafiosa, rafforzando democrazia, sviluppo, coesione sociale.
Con questi sentimenti, rivolgo un commosso pensiero alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo, esprimendo i sentimenti di solidarietà e di vicinanza della Repubblica”.
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