di Federica Marengo mercoledì 21 giugno 2023
Palazzo Chigi
-Conclusa la missione in Francia per perorare la candidatura dell’Italia e della Capitale all’Expo 2030 e per incontrare il Presidente Macron e ricomporre i rapporti diplomatici, a fronte delle tensioni delle scorse settimane con l’Eliseo, specie sul tema delle politiche migratorie, stamane, la Presidente del Consiglio, Meloni, ha inviato via social un messaggio di auguri alle maturande e ai maturandi 2023, alle prese con la prima prova scritta dell’esame di Maturità (quest’anno giunto al centenario dalla sua istituzione e tornato nelle modalità pre-Covid19, con due prove scritte e un colloquio), in contemporanea con il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara.
Poi, la Premier Meloni, che in giornata ha anche ricevuto a Palazzo Chigi, il Presidente del Brasile, Lula da Silva, è intervenuta con un videomessaggio all’Assemblea dell’Ance, Associazione Nazionale Costruttori, nel quale ha detto: “Voi siete un interlocutore importante e autorevole del governo, rendete vitale la nostra società. Non siete solo costruttori di cose, ma di conoscenze e sapere, di innovazione, che è quello che fa chi fa impresa. Voi operate sul campo. Da voi è possibile conoscere le soluzioni migliori, con voi abbiamo sciolto nodi nevralgici, come quanto successo con il Codice degli appalti. Questo governo si fida di chi fa impresa. Il metodo è quello del dialogo senza pregiudizi. Solo dal confronto e dalla collaborazione con chi quotidianamente si trova ad affrontare i problemi, è possibile trovare le soluzioni migliori. È questo il governo lo sa bene. E lo dimostra il rapporto che fin dal suo insediamento ha instaurato con i corpi intermedi e con l’Ance. ll nuovo Codice degli appalti è frutto di un confronto costante e intenso tra il governo e le categorie che ha introdotto innovazioni importanti. La più importante è la fiducia. Avere un Codice degli appalti basato sulla fiducia tra lo Stato e le imprese vuol dire garantire alle aziende tempi e costi certi. E la possibilità di pianificare e programmare il lavoro. Poi è chiaro, se questa fiducia viene tradita, la risposta dello Stato deve essere dura. Perché i primi danneggiati da pratiche scorrette sono proprio quelle aziende che hanno rispettato le regole e i cittadini che si trovano opere e servizi scadenti. Si è “innocenti” fino a prova contraria. Non si può partire da un principio di colpevolezza verso tutti, come è stato per troppe volte. In cui grava sulle spalle delle imprese e delle persone per bene l’onere di dimostrare di essere tali. Noi abbiamo ribaltato questo paradigma nel Codice degli appalti. E intendiamo farlo anche in tante altre riforme strategiche che il governo sta portando avanti e che sta attuando”.
Poi, sulla delega fiscale e sui correttivi al Superbonus , ha sottolineato: “Con la delega fiscale vogliamo costruire un fisco alleato di chi fa impresa e produce ricchezza. Non un fisco nemico, quasi vessatore. Questa è la nostra visione. Penso alla legge sulla rigenerazione urbanistica, al nuovo testo unico sull’edilizia o al Piano Casa. Sul nodo del superbonus, stiamo lavorando, nei limiti che la normativa europea delinea, per risolvere un problema che abbiamo ereditato da una politica approssimativa. Una politica miope che ha portato migliaia di crediti incagliati a seguito dell’espansione del Superbonus, che ha drenato risorse superiori a quanto era stato previsto. E ha inevitabilmente richiesto da parta nostra dei correttivi”.
Il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, invece, è alle prese in queste ore con l’ultima limatura alle nuove norme del Codice stradale che verrà presentato domani in Consiglio dei Ministri, insieme con altri provvedimenti sull’emergenza post- alluvione in Emilia Romagna.
Tra le nuove misure: prevista la sospensione della patente per chi venisse fermato dopo aver assunto droghe ,per chi è sorpreso alla guida con il cellulare, contromano e per tutti i comportamenti che generano statisticamente altre incidentalità. Introdotto anche il divieto assoluto di bere alcol prima di mettersi alla guida e l’obbligo per le persone recidive di etilometro montato su auto.
Il Governo, intanto, continua a lavorare alla delega fiscale e ha presentato alcuni emendamenti al Ddl per la Riforma del Fisco in Commissione Finanze alla Camera, che prevedono: un’imposta sostitutiva agevolata, ovvero, l’applicazione di un’aliquota di tassazione inferiore a quella degli scaglioni di reddito attuali, su alcune voci della retribuzione dei lavoratori dipendenti: tredicesima, straordinari (oltre a una certa soglia, non ancora individuata), premi di produttività, mentre per il momento non vi è la flat tax incrementale anche per i dipendenti, misura che “resta in valutazione, anche a fini prospettici. Introdotta anche la rateizzazione delle tasse per gli autonomi e i professionisti e lo stop al Superbollo auto, introdotto dal governo Monti nel 2011.
Restando in ambito economico, sempre in mattinata, il capo di Gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha inviato alla Commissione Esteri di Montecitorio una lettera con la relazione tecnica sul Meccanismo europeo di stabilità creato per ammortizzare le crisi bancarie e del debito, la cui ratifica è in discussione in Parlamento nel mese prossimo.
Nella suddetta relazione, si legge che: “Non si rinvengono nell’accordo modifiche tali da far presumere un peggioramento del rischio legato a suddetta istituzione. Inoltre, non si ha notizia che un peggioramento del rischio del Mes sia stato evidenziato da altri soggetti quali le agenzie di rating che hanno invero confermato la più alta valutazione attribuitagli anche dopo la firma degli accordi sulla riforma. Rispetto alle prospettive degli altri Stati membri azionisti del Mes l’attivazione del supporto (ad uno Stato che ne facesse richiesta ndr) rappresenterebbe, direttamente, una fonte di remunerazione del capitale versato e, indirettamente, un probabile miglioramento delle condizioni di finanziamento sui mercati. L’Italia gioverebbe del via libera al Mes in termini di reputazione internazionale e rispetto alla valutazione delle agenzie di rating. Relativamente agli effetti indiretti sulle grandezze di finanza pubblica derivanti dalla sola ratifica dell’Accordo, sulla base di riscontri avuti da analisti e operatori di mercato, è possibile che la riforma del Mes, nella misura in cui venga percepita come un segnale di rafforzamento della coesione europea, porti ad una migliore valutazione del merito di credito degli Stati membri aderenti, con un effetto più pronunciato per quelli a più elevato debito come l’Italia”.
La Commissione , pertanto, ha rinviato la discussione di 36 ore, in quanto sono in corso interlocuzioni tra Palazzo Chigi e la Maggioranza.
Tuttavia, sia la stessa Presidente del Consiglio che la Lega si sono detti sempre contrari alla ratifica ,sostenendo che il Mes sia uno strumento “inutile e dannoso” e che il Ministero dell’Economia e delle Finanze abbia espresso un parere “tecnico e non politico”.
Critiche nei confronti del Governo, le Opposizioni, in particolare il Pd, la cui segretaria Schlein (che nel pomeriggio ha incontrato il Presidente del Brasile Lula da Silva) ha contestato “l’atteggiamento ostruzionistico della Maggioranza” e ha chiesto di approvare al più presto la ratifica del Mes, ricordando che “l’Italia è l’unico Paese a non averlo ancora fatto, in quanto si tratta di un’opportunità per l’Italia e per l’Europa e il parere del Mef ne ha confermato i vantaggi, smentendo le tesi dei sovranisti”. Il Pd ha quindi esortato il Governo a “non usare la riforma del Mes come merce di scambio con l’Europa sul Patto di stabilità”.
Sulla stessa linea dei dem, anche Italia Viva e Azione.
Sul fronte dei lavori parlamentari , infine, mentre alla Camera l’Esecutivo ha posto la fiducia sul Dl Inps, in Commissione Bilancio del Senato le Forze di Maggioranza sono andate sotto in termini di voto sul parere riguardante un nuovo pacchetto di 12 emendamenti presentati da FdI al Dl Lavoro, in quanto la votazione è finita in pareggio: 10 senatori di Maggioranza e altrettanti dell’Opposizione, che per il regolamento di Palazzo Madama equivale a voto contrario.
Quindi, la Commissione è stata sospesa, mancando il parere necessario per esaminare in Aula le nuove proposte di modifica presentate ed è stata convocata una conferenza dei capigruppo per decidere come proseguire i lavori.
Poi, si è dunque deciso di rivotare , attendendo la riformulazione e il parere del Ministero dell’Economia e delle Finanze, e si è arrivati al libera dalla Commissione Bilancio al parere modificato sugli emendamenti, con le forze di Governo che hanno accettato di modificare alcune norme , votando a favore.
Pd e Az-Iv si sono astenuti, mentre M5S e AVS hanno espresso voto contrario. Il provvedimento, pertanto, è tornato in Aula ed è possibile che si proceda a una seduta notturna.
L’inconveniente, ha spiegato FI e l’intera coalizione di Governo, non è stato determinato da divergenze nella Maggioranza, ma è stato provocato da un ritardo di alcuni senatori di Forza Italia che non sono riusciti ad arrivare in tempo per il voto, poiché impegnati in una riunione del gruppo.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri, nonché coordinatore di FI, Tajani, ha chiarito: “Sul fatto che è stato un incidente che non doveva accadere, nessuno si è nascosto dietro a un dito, a partire dalla relatrice che comunque ha chiarito che rimediamo pure a questo. Un passaggio scontato, visto che non c’è alcun problema politico. I senatori di FI avevano chiesto un rinvio di 15 minuti e quando sono arrivati si era appena votato. Sono incidenti che capitano, non dovrebbero capitare, ma nulla di preoccupante, nessun messaggio, nessuna divisione. Lasciamo l’opposizione chiacchierare. Dovrebbe essere più preoccupata dei problemi che ha ,l ’incidente non ha alcun significato politico, è stato un incidente di percorso, si è già rimediato”, seguito dal capogruppo di FdI a Palazzo Madama, Malan, che ha confermato: “Meloni è informata. Si è trattato di un incidente di percorso ,che non nasconde nessuna divisione o significato politico”.
Critiche le Opposizioni, con la segretaria del Pd, Schlein ,che ha detto: “Oggi, le forze di maggioranza non riescono nemmeno a garantire che gli emendamenti della relatrice siano approvati. Il Dl lavoro è un provvedimento sbagliato, che va cambiato, e noi continueremo ad opporci a norme che aumentano precarietà e povertà”, riecheggiata dal Presidente Conte, che ha parlato di “Governo allo sbando” , come pure dalla capogruppo al Senato di Italia Viva Paita, secondo cui: “La Maggioranza è in tilt”.
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