di Federica Marengo martedì 23 aprile 2024
-L’ufficialità della rielezione per il Presidente uscente della Regione Basilicata Bardi , sancita dal suo discorso al comitato elettorale , tenuto nello stesso hotel del 2019 , è arrivata solo nella tarda serata di ieri. Bardi, candidato sostenuto dal centrodestra e dai partiti dell’Opposizione, Azione e Italia Viva, ha ottenuto il 56,6% dei voti, superando di 14 punti il competitor ,Marrese, sostenuto dal Pd e dal M5S, fermatosi al 42,2%. A seguire, poi, il terzo candidato , l’indipendente di Volt, Follia, che ha ottenuto l’1,2% di voti.
Il rieletto Presidente Bardi, quindi, ha ringraziato i lucani che hanno voluto proseguisse il percorso iniziato nel 2019 ,ribadendo le priorità del suo programma: sanità , infrastrutture ed energia, condivise anche dai partiti di centrosinistra guidati da Calenda e da Renzi.
Un allargamento della coalizione, verso cui si è mostrato concorde lo stesso neo-riconfermato Presidente di Regione, definendolo “utile” per realizzare gli obiettivi prefissati e che dovrà essere tradotto in termini numerici in Giunta. FdI, infatti, ha ottenuto il 17,4% , affermandosi come primo partito, seguito da FI, attestatosi al 13% e da Lega e Azione, rispettivamente al 7,8% e al 7, 5%. La lista Orgoglio lucano, vicina a Italia Viva di Matteo Renzi, invece, si è attestata al 7%.
Nel campo del centrosinistra, il Pd si è attestato al 14%, primo partito dell’Opposizione , seguito dal M5S, al 7,7% e da Verdi e Sinistra italiana al 5,5%. In calo, rispetto alla tornata elettorale del 2019, l’affluenza, attestatasi sotto il 50%.
Se Marrese, il candidato di dem e pentastellati, ovvero del “campo largo”, attribuisce la sconfitta “a quel pezzo di centrosinistra andato nel centrodestra” , proprio dal centrodestra si commenta con soddisfazione la vittoria. La prima a farlo è la Premier e presidente di FdI, Meloni, che , in un post social , ha ringraziato gli elettori per la fiducia ,sottolineando come il partito sia stato premiato per le sue politiche, seguita dal Vicepremier e ministro degli Esteri , nonché segretario di FI, Tajani, che ha evidenziato la riconferma del candidato forzista.
La Lega, invece, in una nota, ha ringraziato gli elettori per aver superato il M5S, mentre il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché segretario del Carroccio, Salvini ha evidenziato che si è trattato di “Una vittoria schiacciante del centrodestra”.
Per l’UDC , il senatore e Presidente dell’Unione di Centro, De Poli, ha sottolineato: “Si conferma il gradimento per il Governo. I cittadini non si fidano dei campi minati e incerti , ma , al contrario, danno fiducia al Governo di centrodestra ; premiano le forze più responsabili e moderate”.
Sul versante delle Opposizioni unitesi al centrodestra, il leader di Azione , Calenda, ha evidenziato come sia stato decisivo per la vittoria il suo partito, inviando un messaggio alla segretaria del Pd, Schlein: “Se segue Conte (M5S), porterà la sinistra allo schianto definitivo”, per poi aggiungere: “C’è voglia di politica seria, che parla di Sanità, di salari, di Scuola, la stessa cosa che faremo alle elezioni Europee, per chiudere questa stagione infruttuosa di bipolarismo”.
Per il leader di Italia Viva, Renzi: “Si vince al centro; il Pd ha scelto il M5S e ha perso”.
Archiviate le elezioni Regionali in Basilicata, ora, i partiti si concentrano sulle liste e le candidature per le Europee dell’8 e del 9 giugno: se per il centrodestra il Vicepremier e ministro degli Esteri, nonché segretario di FI, Tajani ha confermato la sua candidatura come capolista in tutte le circoscrizioni, tranne nelle Isole (dove sarà candidata, Caterina Chinnici), il Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché segretario della Lega, Salvini, ha fatto sapere che non si candiderà, ma papabile candidato potrebbe essere il Generale Vannacci, mentre la Premier e Presidente di FdI, Meloni dovrebbe sciogliere la riserva sabato 28 aprile, nell’ambito dell’Assemblea programmatica del partito organizzata a Pescara.
Sul fronte del centrosinistra, per il Pd, è capolista, ma solo per il centro e le isole, la segretaria Schlein, che , a fronte di pareri divergenti nel partito sull’opportunità di inserire il suo cognome nel simbolo, come annunciato al termine della Direzione del partito tenutasi domenica scorsa, ha comunicato , in una diretta social ,che il suo cognome non verrà inserito. Sempre per i dem , capilista anche Stefano Bonaccini nel Nord Est , Cecilia Strada nel Nord Ovest e Lucia Annunziata nel Sud.
Ancora in forse la candidatura come capolista per il leader di Azione, Calenda , che, nel frattempo, ha annunciato la candidatura di Federico Pizzarotti, ex Presidente di +Europa uscito dal partito dopo l’accordo con Iv e per il leader di Italia Viva, Renzi, che ha siglato un accordo con +Europa per la lista Stati uniti d’Europa, dove capolista per il Nord-Ovest è Emma Bonino, e dunque, potrebbe optare per la sola campagna elettorale.
Gli altri capilista per Italia Viva e la lista Stati Uniti d’Europa sono: Graham Watson (Alde), nel Nord-Est, Giandomenico Caiazza al Centro, Enzo Maraio nel Sud e Rita Bernardini nelle Isole.
Non si candiderà come capolista, il Presidente del M5S, Conte, che ha annunciando però la candidatura di Carolina Morace, ex calciatrice e allenatrice di calcio.
Incerta, infine la candidatura come capolista dei leader di Alleanza Verdi/Sinistra Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che, dopo la candidatura dell’ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, hanno ufficializzato la candidatura di Ilaria Salis e del Professor Christian Raimo.
Quanto all’azione di Governo , la Presidente del Consiglio Meloni ha incontrato, stamane, a Palazzo Chigi la Segretaria al Commercio USA, Gina Raimondo . Come riportato in una nota della Presidenza del Consiglio, al centro del colloquio vi è stato: “Un confronto sulle rispettive strategie ed iniziative nei settori tecnologici ed industriali di prioritario interesse, a partire dai semiconduttori e dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale. Discusse anche le opportunità di rafforzamento degli investimenti reciproci. Il colloquio ha infine costituito l’occasione per un aggiornamento sui principali obiettivi della Presidenza italiana del G7”.
A seguire, la Premier ha presieduto , sempre a Palazzo Chigi, una riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), alla presenza del Segretario del CIPESS, Sottosegretario Alessandro Morelli, dei ministri componenti e di molteplici Presidenti di Regione, nel corso della quale sono state approvate una serie di proposte in materia di politiche di coesione e di infrastrutture.
La Presidente Meloni, durante la riunione ha sottolineato: “Finora abbiamo sottoscritto 17 Accordi, siamo in dirittura d’arrivo per chiudere gli ultimi 4 che mancano (Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) e coprire così tutto il territorio nazionale. È un lavoro estremamente prezioso che ci ha permesso di mettere finora a disposizione dei territori la somma complessivo di 9,8 miliardi di risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. È un pacchetto particolarmente importante, che oggi il Cipess è chiamato ad approvare e che ha movimentato circa 15 miliardi di euro attraverso risorse regionali, nazionali e private. L’Italia è una Nazione che nel tempo ha accumulato diversi divari: tra Nord e Sud, tra la costa tirrenica e quella adriatica, divari all’interno delle stesse Regioni, tra aree più interne e aree più urbanizzate e raggiunte di più da servizi e infrastrutture. Ridurre questi divari è una delle nostre priorità e la strada migliore per farlo è concentrare le risorse che abbiamo a disposizione, a partire da quelle europee legate alle politiche di coesione, su interventi strategici e di lungo periodo. Così come è fondamentale spendere quelle risorse bene, nel minor tempo possibile, evitando sprechi e inefficienze”.
Successivamente, la Premier ha ricevuto a Palazzo Chigi il Presidente della Repubblica del Tajikistan, Emomali Rahmon. Nella nota , seguita all’incontro, si legge che: “Sono state scambiate numerose intese bilaterali, che testimoniano la volontà di approfondire i canali di dialogo e collaborazione in ogni settore di comune interesse, a partire dalla sicurezza, e di continuare a rafforzare la cooperazione con l’Asia Centrale”.
Nel pomeriggio, poi, si è tenuto a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri, con all’ordine del giorno i seguenti provvedimenti: Disposizioni e delega al Governo in materia di intelligenza artificiale; Disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento ; Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale all’articolo 138 del regolamento (UE) 2018/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 luglio 2018 e alla direttiva (UE) 2022/2380 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 novembre 2022 che modificano la direttiva 2014/53/UE, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla messa a disposizione sul mercato di apparecchiature radio e Regolamento sul personale ispettivo del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA).
Slittato, invece, il via libera al Decreto legislativo attuativo della delega fiscale con la revisione delle imposte sui redditi Irpef e Ires.
Rimanendo in ambito economico, ieri, l’Eurostat ha reso noti i dati sul debito dell’Italia, in calo al 137,3%, confermandosi al secondo posto tra i Paesi dell’area euro, dopo la Grecia e davanti alla Francia. Seguono Spagna e Belgio.
Secondo Istat, poi, l’Italia ha chiuso il 2023 con un Deficit in aumento per via dei bonus edilizi, pari al 7,4% del Pil, il più alto in Europa, evidenziando quindi un peggioramento rispetto ai conti presentati nella Nadef lo scorso 5 aprile, con un aumento dell’indebitamento netto in rapporto al Pil di 0,2 punti (dal 7,2% al 7,4%, partendo dal 5,3% dell’autunno 2023), mentre il 2022 si era chiuso con un Deficit all’8,6 %.
Inoltre, su tali dati potrebbero incidere nei prossimi mesi: ulteriori revisioni limitate , legate alla stabilizzazione del dato relativo alla cessione dei crediti del Superbonus , i dati sulle detrazioni che emergeranno dalle dichiarazioni fiscali , disponibili solo dopo la fine del 2024 e l’incertezza dello scenario geopolitico.
Tuttavia, il ministro dell’Economia Giorgetti, in Audizione alla Camera alle Commissioni riunite di Bilancio , in vista dell’approdo domani del Documento di Economia e Finanza in Aula, ha rassicurato riguardo l’ennesima revisione del Deficit 2023 determinata dagli incentivi edilizi, spiegando che si tratta di “Numeri già scontati nel quadro del debito” e che vi sarà quasi certamente l’apertura di una procedura da parte della UE, ma che “gli aggiustamenti sono alla nostra portata e il Deficit al 7,4% non incide sul Def”.
Anche per Bankitalia, le previsioni si discostano poco dal Def, ma “il costo del Superbonus, tra le deroghe concesse lo scorso anno (a partire dai condomini) a un meccanismo di incentivi da non ripetere in futuro, è lievitato a 77 miliardi solo nel 2023, ovvero cinque volte quanto stimato”.
L’Esecutivo, quindi, dovrà trovare una quadra tra lo scenario rappresentato dal Def e le misure economiche che ha intenzione di confermare o introdurre”.
A proposito di parametri economici, stamane , a Strasburgo, il Parlamento Europeo, nell’ultima seduta plenaria prima delle elezioni Europee di giugno, ha approvato con 359 sì, 166 no e 61 astenuti, il nuovo Patto di Stabilità e Crescita con regole concordate in via preliminare con il Consiglio, che entrano in vigore da quest’anno per la preparazione delle Finanziarie del 2025.
Al riguardo, il Commissario UE agli Affari Economici, Gentiloni, ha dichiarato: “Siamo usciti da quattro anni straordinari per l’economia dell’Ue. Durante tutto questo periodo è stata applicata la clausola di salvaguardia generale che ha sospeso il vecchio Patto dando agli Stati membri il margine di manovra di cui avevano bisogno per rispondere a questi shock. Ora abbiamo voltato pagina su quella fase e siamo pronti ad aprire un nuovo capitolo per la governance economica nell’Ue, un capitolo che, sono convinto, ci consentirà di affrontare le nostre sfide attuali e future con rinnovata fiducia. La nuova riforma del Patto di Stabilità non è perfetta ,ma è un buon compromesso”, spiegando che “le nuove regole forniscono agli Stati più margini per determinare la loro traiettoria fiscale e al tempo stesso rafforzano gli incentivi per la produttività, prevedendo anche la possibilità di aggiustamenti fiscali”.
Per l’Italia, le delegazioni di Lega, FI e FdI si sono astenute, convinte si tratti di “un’occasione mancata per l’Europa”, soprattutto alla luce del fatto che il nuovo Patto di Stabilità europeo, non tiene conto della necessità di Sicurezza e Difesa e del conseguente scorporo delle spese dai parametri.
Quanto alle delegazioni del centrosinistra, la delegazione del Pd si è astenuta, mentre la delegazione del M5S ha espresso voto contrario. Divisa la delegazione italiana di Renew Europe tra astensioni e voti contrari.
La riforma del Patto di stabilità approderà lunedì 29 aprile in Consiglio Agricoltura per l’ok definitivo.
Nel frattempo, a Roma, sul fronte dei lavori parlamentari, il Governo ha posto in Senato la questione di fiducia sul Dl sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, contenente disposizioni vigenti per l’attuazione del suddetto Piano, già approvato alla Camera.
Il Dl ha poi ottenuto il via libera dell’Aula con 95 sì, 68 no e un astenuto ed è , quindi, legge.
Sempre in Senato, il Pd ha disertato il voto in Commissione Affari Costituzionali sulla Riforma dell’Autonomia differenziata ,che arriverà in Aula il 29 aprile.
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