di Federica Marengo martedì 16 aprile 2024
-Nella giornata di ieri, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato alla 56esima edizione del Salone internazionale dei vini a Verona dove ha tenuto un intervento.
Nel suo discorso, cui erano presenti anche il ministro dell’Agricoltura , delle Politiche Forestali e della Sovranità Alimentare, Lollobrigida e il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, la Premier, che ha tenuto a recarsi all’evento, nonostante gli impegni legati all’aggravarsi in questi ultimi giorni della già complessa situazione geopolitica in Medio Oriente, ha sottolineato: “Giornate un po’ complesse. Eppure io ci ho tenuto particolarmente a essere qui oggi, facendo uno sforzo significativo in queste curiose giornate per diverse ragioni. La prima di queste ragioni – riprendo quello che diceva il Ministro Lollobrigida – è ribadire ancora una volta il valore e la centralità che questo Governo attribuisce al mondo dell’agricoltura, che attribuisce alla capacità e alla possibilità per i nostri agricoltori di continuare a produrre eccellenze vedendo riconosciuto il giusto prezzo per il lavoro che fanno ogni giorno, perché quelle eccellenze fanno un pezzo estremamente significativo del nostro Made in Italy e noi siamo in un tempo nel quale a problemi strutturali, costi di produzione che aumentano, prezzi di vendita che diminuiscono, si sono aggiunte anche una serie di letture, il Ministro Lollobrigida faceva riferimento all’Europa, che noi abbiamo cercato di smontare, che stiamo lavorando per smontare. Banalmente, lo dirò con la franchezza che da sempre mi contraddistingue, chi ha pensato che si potesse difendere la natura non tenendo conto del lavoro degli agricoltori o addirittura pensando di farlo contro gli agricoltori, semplicemente non sapeva di cosa stava parlando, perché gli agricoltori sono i primi bioregolatori e noi dobbiamo ricordarci che per difendere l’ambiente è fondamentale l’opera dell’uomo. Chi pensa che per difendere l’ambiente bisogna cacciare l’uomo immagina un mondo che non esiste. Nel mondo reale noi abbiamo bisogno dell’opera dell’uomo per difendere la nostra natura e anche la nostra capacità di trasmetterla alle giovani generazioni. Questa è una delle prime questioni, ribadire quella centralità che ci ha fatto fare in questo anno e mezzo un grande lavoro sul tema dell’agricoltura a livello nazionale, cito solamente l’aumento delle risorse per il comparto agricolo da 5 a 8 miliardi con la revisione del PNRR che ci ha fatto portare avanti delle battaglie in Europa sulle quali l’Italia ha avuto il coraggio di porre delle questioni e piano piano tante altre Nazioni hanno cominciato a seguirci. Perché quando dici cose serie, quando dici cose di buonsenso, quando sei pragmatico, quando sei credibile, beh è possibile che tu possa anche fare da apripista. E’ quello che è accaduto su molti dossier sui quali abbiamo lavorato, è accaduto anche grazie al Sistema Italia, lo dico perché qui vedo tante associazioni, tante realtà che ci hanno aiutato a fare questo lavoro di moral suasion”.
Poi, la Presidente del Consiglio ha continuato, illustrando il secondo motivo della sua presenza: “La seconda questione è che oggi non è una giornata come le altre. La seconda ragione per la quale sono molto contenta di essere qui è che oggi è la Giornata Nazionale del Made in Italy, è la prima giornata istituita con un Disegno di legge sul Made in Italy che questo Governo ha voluto per sostenere il valore che il Made in Italy ha per la nostra economia, che ha anche per il nostro nome. La qualità dei nostri prodotti, la grandezza dei nostri prodotti, fanno un pezzo fondamentale di come l’Italia è vista all’estero. Fatevelo dire da qualcuno che gira il mondo diciamo in lungo e in largo, è costruito dall’innovazione, dal genio, dall’intelligenza, dalla ricerca dei nostri produttori del comparto del Made in Italy.
E non è un caso che noi abbiamo voluto istituire questa Giornata nel giorno che ricorda la nascita di quello che forse è il più grande genio italiano, Leonardo da Vinci, per ricordare proprio questo, per ricordare che attraverso il Made in Italy passa un pezzo fondamentale della nostra identità, del nostro genio. In quel Disegno di legge sul Made in Italy, in quella Legge-quadro sul Made in Italy, noi abbiamo fatto tante cose, abbiamo messo risorse per sostenere le filiere strategiche, abbiamo lavorato sulla valorizzazione del Made in Italy al femminile, abbiamo immaginato una serie di misure di protezione: dalla concorrenza sleale, dall’Italian Sounding, dalla contraffazione che non sono solamente un problema economico. La contraffazione e l’Italian Sounding ogni anno drenano dal Sistema Italia decine di miliardi di euro e nel fare questo purtroppo compromettono anche la qualità della nostra eccellenza e del nostro nome, perché quando tu non distingui cosa sia italiano e cosa non lo sia è purtroppo quando il livello di produzioni che vengono vendute come italiane ma italiane non sono non è il livello delle produzioni che in Italia si portano avanti, purtroppo questo compromette anche il nostro nome. Noi dobbiamo essere implacabili contro chi pensa di poter usare il nome italiano per portare avanti e vendere prodotti che non hanno neanche lontanamente l’eccellenza che l’Italia può vantare, e intendiamo farlo a ogni livello”.
Infine, la Premier Meloni , ha evidenziato: “La terza questione è che nella Legge-quadro sul Made in Italy, c’è anche l’istituzione del Liceo del Made in Italy. Questa è la ragione per la quale io sono molto contenta anche quest’anno di incontrare soprattutto gli studenti, perché c’è un tema di competenze chiaramente in tutto quello che è il grande settore del nostro Made-in. C’è una difficoltà da parte delle aziende spesso di trovare lavoratori qualificati per questi settori e a monte di questo problema c’è soprattutto una questione culturale che è quella per la quale qualcuno ci ha venduto nel tempo che l’istruzione tecnica in buona sostanza quasi sembrava un’istruzione di serie B e che se tu volevi essere una persona di un certo livello nella vita dovevi fare il liceo e non dovevi fare l’istruzione tecnica allora l’abbiamo chiamato Liceo del Made in Italy. E sapete perché? Perché non c’è identità italiana senza il Made in Italy, non c’è cultura italiana senza il Made in Italy. Non è un caso che il Made in Italy sia il pezzo fondamentale della nostra identità. Pensate proprio al vino, il vino a ogni latitudine – e ringrazio anche qui il lavoro che è stato fatto anche all’interno del Vinitaly, nel quale ogni anno attraverso il lavoro del Masaf vengono allestite anche opere d’arte -, il vino è stato cantato nelle poesie, nella letteratura, è dipinto nei quadri, è scolpito nelle nostre sculture, è un pezzo fondamentale della nostra identità. Però se questo noi non riusciamo a trasmetterlo alle giovani generazioni, se non lo capiscono i nostri ragazzi, semplicemente tutte le norme che noi possiamo portare avanti non faranno la differenza. È importante che i giovani ci credano con noi, che senza quello che attraverso per esempio il vino, attraverso l’agricoltura, attraverso tutti gli altri settori del Made-in, viene raccontato di Italia: testa, cuore, mani, questo è quello che ha fatto il Made in Italy. Ma senza la testa, senza la cultura di base, senza l’attaccamento alla propria identità, senza la consapevolezza e la conoscenza del proprio trascorso, delle proprie radici, della propria storia, di quello che qualcuno è stato grande a costruire prima di noi e che noi dobbiamo essere grandi per trasferire a qualcun altro, tutto questo semplicemente scomparirà. E allora trasmetterlo alle giovani generazioni fa la differenza. Dal canto nostro chiaramente noi dobbiamo garantire un’istruzione sempre migliore, – e ringrazio il Ministro Valditara per il lavoro che abbiamo fatto sugli istituti tecnici, sulla formazione professionale, chiaramente anche sul liceo del Made in Italy perché questo è un pezzo fondamentale di quel lavoro – ma ricordatevi ragazzi, possono dire quello che vogliono, alla fine la cultura e l’identità italiana la tenete in piedi voi, la terrete in piedi voi con quello che avete scelto di studiare per mandare avanti la grandezza dell’Italia nel mondo. Quindi grazie soprattutto a voi per quello che di straordinario farete per raccontare l’Italia nel mondo. Grazie”.
A margine della sua visita al Verona la Presidente del Consiglio Meloni ha risposto ad alcune domande dei cronisti, relative alla guerra in Medio Oriente e alle tensioni tra Israele e Teheran, all’indomani dalla riunione del G7 in videoconferenza da lei presieduto, questioni in merito alle quali ha detto: “Siamo preoccupati, ma lucidi. Credo che sia molto importante lavorare per una de-escalation ,perché un’escalation in un conflitto all’interno di quella regione, tutti quanti ci rendiamo conto che potrebbe avere conseguenze molto significative. Sono soddisfatta per l’unità di intenti manifestata dai leader al G7, presieduto dall’Italia. Abbiamo ribadito la necessità di fare tutti la nostra parte per cercare di dialogare con tutti gli attori interessati. E passare messaggi di responsabilità. Come governo italiano e come presidenti del G7 la nostra ferma condanna all’attacco iraniano contro Israele”.
Quindi riguardo la telefonata della segretaria del Pd,Schlein, che si è detta pronta a collaborare con il Governo per evitare l’allargamento del conflitto e per la pace, ha sottolineato: “Mi ha fatto piacere la telefonata di Elly Schlein, la considero importante, è un contatto che considero doveroso, lo facevo a mia volta quando ero all’opposizione. Ci siamo parlate al telefono, ci siamo scambiate i punti di vista, e penso che questo possa portare anche in Parlamento a lavorare meglio. Ci sono su cui è inevitabile si tenti di parlare, si parli, si condividano le posizioni e il lavoro che si porta avanti. Indipendentemente dalle differenze abissali che abbiamo, siamo tutte persone che hanno sulle spalle la responsabilità dei propri cittadini”.
Infine, in merito ai dossier di politica interna, ovvero: il terzo mandato e la Riforma dell’Autonomia differenziata, ha spiegato: “Sul terzo mandato, non credo che se ne debba occupare il governo, sarebbe una forzatura, perché sono materie che si devono vedere a livello parlamentare. Per ora, non c’è una maggioranza, ma ancora è presto per vedere. Personalmente io sono laica, come ho già dichiarato. Sull’Autonomia differenziata , non ci sono pressioni del governo sui tempi di approvazione. So che i gruppi parlamentari della Maggioranza hanno fatto del loro meglio per arrivare a terminare i lavori della Commissione. E perché fosse mantenuta la data che dovrebbe portare in aula l’Autonomia, il 29 aprile. Io sono fiduciosa, non è questione di un giorno in più o in meno”.
Successivamente, la Premier Meloni è tornata a Roma a Palazzo Chigi dove ha tenuto dei colloqui telefonici con i principali attori regionali mediorientali sempre sulla guerra in Medio Oriente e lo scambio di attacchi tra Israele e Teheran.
A tal proposito, la Presidente del Consiglio ha avuto un colloquio telefonico con il Re di Giordania Abdallah II, nel quale, come riferito in una nota da Palazzo Chigi, “Ha richiamato le conclusioni della riunione dei Leader G7 ,che aveva presieduto nella giornata di domenica per poi concentrarsi sull’esigenza di evitare un’ulteriore escalation nella regione”.
Inoltre, in linea con la Dichiarazione G7, la Presidente Meloni “ Ha ricordato l’importanza di porre fine alla crisi a Gaza, continuando a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. I due Leader hanno quindi discusso della risposta alla crisi umanitaria a Gaza che vede la Giordania svolgere un ruolo di primo piano”. La Presidente Meloni ha quindi “ ribadito l’impegno italiano nel fornire assistenza umanitaria alla popolazione della Striscia” ed entrambi “ hanno concordato di mantenersi in stretto contatto nelle prossime settimane”.
A seguire, nel tardo pomeriggio, la Premier Meloni ha presieduto ,con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio , Mantovano, il Consiglio dei Ministri, nel quale sono stati approvati una serie di provvedimenti, quali: ratifiche di convenzioni e accordi internazionali, norme di attuazione dello Statuto Speciale del Trentino-Alto Adige, modifiche al regolamento recante disciplina per la definizione degli ordinamenti didattici delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, un progetto relativo alla realizzazione di un impianto eolico della potenza complessiva pari a 42 MW, nei comuni di Veglie (LE) e Salice Salentino (LE), con opere di connessione ricadenti nei comuni di Erchie (BR) e San Pancrazio Salentino (LE) e, su proposta del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Musumeci, la dichiarazione dello stato di emergenza in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni dal 20 ottobre al 10 novembre 2023, nel territorio della provincia di Brescia e lo stanziamento di 4.500.000 euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
In ultimo, su proposta della Ministra per le disabilità Locatelli, il Consiglio dei Ministri ha approvato in esame definitivo, un decreto legislativo che introduce norme per la Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato.
Il suddetto Dl, che “tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata, dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari, nonché delle valutazioni espresse dal Garante per la protezione dei dati personali, entrerà in vigore il 30 giugno 2024 e prevede che alcune disposizioni, relative ad adempimenti successivi, divengano efficaci e si applichino dal 10 gennaio 2025. Inoltre, per tutto il 2025 sarà messa in atto una fase di sperimentazione, con l’applicazione a campione delle disposizioni in materia di valutazione di base e di valutazione multidimensionale”.
Dunque, con il via libera all’ultimo decreto attuativo della legge delega, è stato introdotto il “progetto di vita”, la cui sperimentazione partirà da gennaio 2025, anche se da quest’anno inizierà la formazione per l’adozione del nuovo modello.
Come spiegato dalla ministra per le Disabilità Locatelli ai microfoni di Radio Uno Rai, tale riforma consiste: “Nella revisione di tutto il percorso di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e introducendo il “progetto di vita”, che permetterà delle semplificazioni. Se, infatti, adesso le persone per poter attivare servizi che hanno a che fare con la scuola , con l’assistenza domiciliare , con i percorsi di fisioterapia devono rivolgersi ad enti e uffici diversi, con il “progetto di vita”, tutto si sviluppa con un unico documento e strumento che parte dalle scelte della persona con disabilità. Si tratta di una riforma rivoluzionaria dei sistemi di presa in carico. Sono stati introdotti anche dei cambiamenti nel linguaggio, vogliamo adottare uno sguardo nuovo; sostituiamo “handicappato” e “portatore di handicap” con le parole “persona con disabilità”, con un grande accento sulla persona che, con le sue capacità, può svolgere una vita piena in tutti i settori: civile, sociale , politico, nel nostro Paese”.
Domani mattina, invece, la Presidente del Consiglio Meloni, prima dell’inizio della due giorni (17 e 18 aprile) del Consiglio Europeo a Bruxelles, sarà in Tunisia per incontrare il Presidente Saied preso il Palazzo di Cartagine, sede della presidenza tunisina.
Al centro dell’incontro: il ruolo della Tunisia nell’ambito del Piano Mattei e l’impegno per arginare i flussi di migranti irregolari che partono dal Paese verso l’Italia e l’Europa, anche alla luce della recente ratifica da parte del Parlamento UE del nuovo regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione, che introduce norme più severe per i richiedenti asilo ed espulsioni più semplici verso i Paesi terzi di partenza, tra cui, appunto, la Tunisia.
A tali dossier, si aggiunge poi quello riguardante la formazione, con la firma di un Memorandum d’intesa per rafforzare la cooperazione accademica e scientifica tra Italia e Tunisia.
Intanto, stamane, il Presidente della Repubblica Mattarella ha tenuto un intervento in occasione della cerimonia di intitolazione del palazzo sede del Consiglio Superiore della Magistratura alla memoria di Vittorio Bachelet giurista assassinato dalle Brigate rosse nel 1980.
Nel suo intervento, il Capo dello Stato ha dichiarato: “Essere uomo del dialogo è stata, sin dall’inizio, la caratteristica della sua attività politica e sociale. Bachelet , già nel 1946, a vent’anni, da studente, dirigente della Fuci ricercava sempre il confronto dialettico con le altre componenti universitarie in vista della ricostruzione dell’Italia democratica: ‘Con nessuno dei nostri simili, scriveva, abbiamo il diritto di rifiutarci o di essere pigri nel gettare il ponte’. Il dialogo è stato sempre un tratto distintivo del suo impegno nella società profuso lungo l’intero arco della sua vita, nelle organizzazioni cattoliche, nell’insegnamento nelle aule dell’Università, nel Consiglio superiore della magistratura, in ogni altra attività pubblica. Il dialogo rappresentava per lui, più che un metodo, l’essenza della democrazia”.
Poi, in riferimento al Consiglio Superiore della Magistratura, il Presidente Mattarella ha affermato: “Il Csm è chiamato all’impegno di contribuire ad assicurare la massima credibilità alla magistratura, con decisioni sempre assunte con senso delle istituzioni. I nostri concittadini chiedono una giustizia trasparente ed efficiente. Al Csm la Costituzione affida il compito di dare concretezza all’indipendenza della giurisdizione, come valore irrinunciabile della nostra democrazia. Proprio per questo, il ruolo che si assume quali componenti del Consiglio rappresenta una funzione di garanzia e, in ogni momento, di grande responsabilità per l’equilibrio fra i poteri costituzionali”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, il Governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 185 voti a favore, 115 contrari e 4 astenuti, sul decreto Pnrr, approvato dalla Commissione, ovvero il disegno di legge di conversione del decreto recante ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
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