di Federica Marengo giovedì 11 gennaio 2024
-Giornata di riunioni sia interne ai partiti di Maggioranza che tra la stessa Maggioranza e il Governo. Al centro dei confronti : le elezioni Europee, ma anche importanti riforme come quella costituzionale del Premierato e questioni come l’immigrazione.
Stamane, il segretario della Lega, nonché Vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ,Salvini ha riunito i parlamentari del Carroccio alla Camera, per parlare delle elezioni Europee del prossimo giugno. In merito alla riunione ha detto: “Abbiamo un’idea chiara dell’Europa del futuro. Siamo determinati a sostenere il centrodestra unito anche in Europa, senza i socialisti. Significa che su alcuni temi come eliminazione totale dei motori tradizionali, immigrazione o cibo sintetico ci sarebbe una maggioranza compatta e alternativa. Abbiamo un’idea d’Europa molto chiara”.
Il segretario, Vicepremier e ministro, Salvini ha poi convocato un Consiglio federale della Lega per lunedì a Milano per discutere , tra le altre cose, anche delle prossime elezioni Regionali.
Alcune testate hanno poi riportato la notizia di un incontro a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Meloni e i Vicepremier e ministri Tajani e Salvini.
Oggetto dell’incontro, secondo tali testate, il chiarimento sulle candidature alla presidenza delle 4 Regioni al voto ,oggi governate dal centrodestra, a partire dalla Sardegna, che si recherà alle urne a fine febbraio, su cui non vi sarebbe un accordo tra FdI e Lega, con FdI deciso a candidare il sindaco di Cagliari Truzzu e il Carroccio, intenzionato a confermare il Presidente uscente Solinas. Per la stampa, tra i temi trattati , anche le candidature alle prossime elezioni Europee di giugno.
Tuttavia, Palazzo Chigi ha smentito tali indiscrezioni, chiarendo che la riunione, a cui hanno partecipato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Mantovano e il responsabile dell’Interno, Piantedosi, si è svolta per “fare il punto sul dossier migranti dopo la ripartenza”.
La presidenza del Consiglio, poi, ha anche smentito l’indiscrezione sul presunto pranzo della Premier Meloni con i Vicepremier e ministri Salvini e Tajani, trapelata successivamente, che non si è tenuto, nonostante la presenza nella sede del governo dei tre.
Quanto alle divergenze sulle candidature alle elezioni Regionali, specie in Sardegna, la Lega , che oggi ha depositato alla Camera una proposta di legge per il terzo mandato dei Presidenti, si è detta “ottimista e sicura che il centrodestra troverà un accordo, come sempre avvenuto e come già sottolineato da Salvini”.
Stessa linea sostenuta dal Vicepremier , ministro degli Affari Esteri e segretario di FI, Tajani, che ha detto: “Bisogna fare del tutto per evitare divisioni perché gli elettori vogliono la nostra unità. Dobbiamo far prevalere il buonsenso. Sono ottimista e guardo al raggiungimento di un accordo”, seguito dal capogruppo di FI al Senato, Gasparri, che ha sottolineato: “Noi ci parliamo, siamo tutti in contatto e ci saranno soluzioni di coesione. Stiamo governando il Paese, abbiamo tante cose da fare, si troveranno le soluzioni anche sui territori. Di fronte a situazioni più complesse saranno i leader a tirare le conclusioni”.
Certo di un accordo, anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, in quota FdI, Fazzolari, che già ieri, in un’intervista a Il Corriere della Sera, aveva dichiarato: “La grande forza del centrodestra è sempre stato il rispetto della volontà e del sentimento popolare, questo vuol dire anche cercare il più possibile di tenere conto dei rapporti di forza tra i partiti del centrodestra, anche nella scelta dei candidati alle elezioni amministrative e Regionali. Come abbiamo fatto in passato, riusciremo a trovare un punto di equilibrio”.
Ancora da individuare i candidati e le candidate alle elezioni Regionali (per cui non vi sarebbe l’accordo per un’alleanza con il M5S, il cosiddetto “campo largo”), ma anche alle Europee, per il centrosinistra e in particolare per il Pd, diviso anche sugli aiuti all’Ucraina e sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio, che nei prossimi giorni dovrebbe riunirsi a Gubbio con la segretaria Schlein per fare il punto della situazione.
Altro vertice tra maggioranza e governo, invece, si è tenuto al Senato, e ha visto la partecipazione dei capigruppo di FdI, Malan, Lega, Romeo, e FI, Gasparri, del Presidente della Commissione Affari costituzionali, Balboni, e della ministra delle Riforme, Casellati, e del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Ciriani, per discutere della riforma costituzionale del Premierato.
Al termine del vertice, in cui è stato fatto il punto sugli eventuali emendamenti, in vista della scadenza per la presentazione, fissata per il 29 gennaio, la Maggioranza si è detta compatta sul testo e sulla volontà di non modificare l’impianto del provvedimento e l’obiettivo dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio. Dunque, qualora dovessero esserci dei correttivi, saranno solo frutto di emendamenti condivisi.
In merito, la ministra per le Riforme Casellati, confermando l’unità della Maggioranza , ha dichiarato: “L’unico punto irrinunciabile, l’ho sempre detto, è l’elezione diretta del presidente del Consiglio, sul resto c’è stata un’ampia condivisione sul testo che è stato presentato. Se ci saranno dei correttivi, e sottolineo il se, saranno correttivi ed emendamenti di tutta la maggioranza, sottoscritti da tutta la maggioranza”, riecheggiata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani, che ha evidenziato: “La maggioranza è compatta nella volontà di andare avanti in questa riforma, che è centrale per il programma del governo e se ci saranno dei correttivi, lo valuteremo perché naturalmente coinvolgeremo la premier. Se ci saranno dei correttivi saranno correttivi che decideremo tutti quanti insieme, perché non ci saranno fughe in avanti o fughe indietro. I correttivi possono anche essere possibili perché parliamo di un testo costituzionale in cui anche una virgola, un punto e virgola, un aggettivo, un sostantivo, può essere determinante e provocare degli effetti. Sicuramente il principio cardine di questa riforma che è la stabilità, che è la coerenza tra il voto e il governo, non può essere messo in discussione. Non c’è nessuna possibilità che si possa tornare indietro rispetto a questi obiettivi”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, il ministro delle imprese e del Made in Italy, Urso, alla vigilia dell’incontro di questa sera con i sindacati, ha tenuto un’informativa in Senato sul caso ex Ilva di Taranto-Arcelor Mittal, nella quale ha evidenziato: “Bisogna invertire la rotta cambiando equipaggio. Siamo in un momento decisivo che richiama tutti al massimo senso di responsabilità. L’impianto è in una situazione di grave crisi: nel 2023 la produzione si attesterà a meno di 3 milioni di tonnellate, come nel 2022, ben sotto l’obiettivo minimo che avrebbe dovuto essere nel 2023 di 4 milioni, per poi quest’anno risalire a 5 milioni. Nulla di quello che era stato programmato è stato realizzato. Nessuno degli impegni presi è stato mantenuto in merito ai livelli occupazionali e al rilancio industriale. Sull’ex Ilva c’è l’urgenza di un intervento drastico che segni una svolta netta rispetto alle vicende per nulla esaltanti degli ultimi 10 anni. Ci impegniamo a ricostruire l’ex Ilva competitiva sulla tecnologia green. Arcelor Mittal si è dichiarata disponibile ad accettare di scendere in minoranza, ma non a contribuire finanziariamente in ragione della propria quota, scaricando l’intero onere finanziario sullo Stato ma, nel contempo, reclamando il privilegio concesso negli originali patti tra gli azionisti realizzati quando diedero vita alla società Acciaierie d’Italia di condividere in ogni caso la governance, così da condizionare ogni ulteriore decisione. Cosa che non è accettabile né percorribile sia nella sostanza che alla luce dei vincoli europei sugli aiuti di Stato. Abbiamo quindi dato mandato ad Invitalia e al suo team di legali di esplorare ogni possibile conseguente soluzione. Sono ore decisive per garantire, nell’immediato, in assenza di impegno del socio privato , la continuità della produzione, e la salvaguardia dell’occupazione, nel periodo necessario a trovare altri investitori di natura industriale. Questa è la situazione che abbiamo davanti a noi, pregiudicata dalle decisioni assunte dai governi precedenti, della scorsa legislatura, a cui tutti insieme dobbiamo ora rimediare con la massima assunzione di responsabilità. Negli ultimi anni sono stati firmati “patti parasociali sbilanciati”,il Governo intende prendere di nuovo in mano i maggiori impianti per rimodernizzarli e rilanciarli. In merito a Taranto, bisogna riaffermare il ruolo di “campione industriale, e del controllo della filiera per l’intero ciclo, dal minerale al prodotto finito. Per quanto riguarda Terni, bisogna rafforzare la produzione di acciaio speciale. Quindi procedere alla ripresa di Piombino con “le potenzialità sulle rotaie che fino qui ha sottoperformato, trovando potenziali nuovi investitori stranieri con cui sottoscrivere un memorandum di intesa. Necessario il supporto alle acciaierie nel Nord che stanno portando avanti una svolta green senza precedenti in Europa”.
In merito, il segretario della Cisl Sbarra, ha dichiarato: “L’atteggiamento dei Mittal è inaccettabile:qui rischiamo di far pagare costi sociali a migliaia di lavoratori e soprattutto ai territori interessati. Pensiamo che la siderurgia oggi rappresenti un asset strategico dell’industria italiana, il governo deve adoperarsi per assicurare un futuro agli stabilimenti siderurgici italiani”, mentre il segretario generale della Fim, Federazione Italiana Metalmeccanici, Roberto Benaglia, ha chiesto “la certezza di un piano societario finanziario che rilanci l’azienda, preveda una diversa marcia degli impianti e garantisca l’occupazione di tutti i lavoratori del gruppo e dell’indotto”.
Per la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Calderone: “Le ricadute occupazionali e tutte le azioni che dovremo fare a salvaguardia del bacino occupazionale sono delle priorità. Questa sera incontriamo i sindacati è giusto fare anche una riflessione con chi porta le preoccupazioni e i pensieri dei lavoratori, sapete bene com’è andato il confronto con Mittal quindi in questo momento stiamo valutando tutte quelle che sono le azioni conseguenti. Vi posso assicurare che la nostra massima attenzione è proprio al non disperdere le competenze dei lavoratori e ovviamente anche a tutelare tutti i lavoratori di Ilva in senso più ampio, certamente partendo dallo stabilimento di Taranto ma guardando anche a tutte le altre unità produttive”.
Al termine dell’incontro tra Governo e sindacati, svoltosi in serata a Palazzo Chigi, è emerso che l’Esecutivo è al lavoro per un accordo su un divorzio consensuale con Arcelor-Mittal (che dovrebbe essere siglato mercoledì 17 gennaio) , al fine di evitare un lungo contenzioso legale. I sindacati , quindi, sono stati convocati giovedì 18 gennaio per un aggiornamento sull’esito delle trattive.
In ambito economico, il Commissario UE agli Affari economici Gentiloni, che ha escluso una sua candidatura alle elezioni Europee, in Audizione presso la Commissione Affari economici e monetari al Parlamento UE, riguardo alle nuove regole del Patto di Stabilità e Crescita , ha dichiarato: “Non vedo specifiche differenze dal lato italiano sulle nuove regole fiscali. Il governo italiano ha sostenuto l’approccio generale del Consiglio, ovviamente con diverse sfumature ma direi che sono sfumature unanimi. Non direi che il sostegno italiano sia inferiore rispetto ad altri Paesi. Dobbiamo lavorare duro per un accordo nei trilogo e parte della discussione potrebbe essere anche sul quando il processo delle nuove regole prenderà il via. I piani di medio-termine che sono previsti nelle nuove regole in principio dovrebbero partire nel 2025. Questo significa che dovrebbero essere discussi nella seconda metà di quest’anno che è possibile ma non è ovvio. Credo che sia qualcosa da discutere nel trilogo. Cosa ci sarà dopo il Next Generation Eu “penso che sarà uno degli argomenti principali da discutere nei prossimi mesi, probabilmente dopo le elezioni. Inizieremo una discussione anche domani con Mario Draghi al seminario della Commissione europea: la competitività sarà uno dei temi dei prossimi mesi e anni”.
Infine, sulla mancata ratifica da parte del Parlamento italiano del nuovo Trattato del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes), di cui si dovrebbe parlare nell’Eurogruppo di lunedì prossimo, ha evidenziato: “C’è una posizione italiana specifica sul Mes, perché il Parlamento ha votato di non sostenere la riforma del Mes permettendo il backstop per le crisi bancarie. Spero che la questione sia risolta nel futuro. Ma ovviamente siamo democrazie, prendiamo atto delle decisioni del Parlamento. Penso che questa sia una decisione da rispettare ma va anche considerato il fatto che il Governo italiano aveva sottoscritto la rifoma due-tre anni fa. Ovviamente era un governo diverso ma queste differenze è materia di discussione al Mes e se ne parlerà anche alla riunione dell’Eurogruppo di lunedì. Il Parlamento è re nelle nostre democrazie ma se ne può discutere”.
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