di Federica Marengo venerdì 29 dicembre 2023
-Proseguono gli scontri tra Israele e Hamas nella Striscia. Trentacinque, i palestinesi rimasti uccisi in un attacco nel centro di Gaza, avvenuto la notte scorsa; venti , invece, sarebbero le vittime del raid notturno sul campo profughi di Nuseirat, mentre la radio pubblica Khan, ha fatto sapere che quattro israeliani sono rimasti feriti nei pressi di Hebron, in Cisgiordania, dopo che un’auto guidata da un palestinese li ha travolti.
Sempre nella Striscia, quest’oggi, un allarme aereo è scattato nel kibbutz di Zikim e il kibbutz è stato sgomberato insieme ad altre comunità.
Secondo Al Arabaiya, che cita sue fonti, undici ufficiali della Guardia rivoluzionaria iraniana sarebbero stati uccisi ieri nell’attacco sull’aeroporto di Damasco. Nel raid, avvenuto mentre i leader della Guardia rivoluzionaria iraniana nella Siria orientale stavano ricevendo una delegazione di alto livello, sarebbe rimasto ferito Nawzat Rashid, comandante dei pasdaran nella Siria orientale.
Proprio nelle ultime ore, i media di Stato siriani avevano riferito di un nuovo raid aereo israeliano a Damasco.
Continuano anche gli attacchi nel Mar Rosso dei ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran. L’Us Central Command, infatti, ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno abbattuto un drone e un missile sparati dal sud proprio dagli Houthi e che non vi sono stati feriti né danni a nessuna delle diciotto navi presenti nell’area.
Intanto, mentre il ministero della Sanità della Striscia ha aggiornato i dati sulle vittime, salite a 21.507, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha dichiarato che l’esercito israeliano ha sparato contro uno dei suoi convogli di aiuti nella Striscia di Gaza, senza provocare vittime, evidenziando, tramite il suo direttore, Thomas White, che “I soldati israeliani hanno sparato contro un convoglio di aiuti mentre stava tornando dal nord di Gaza, prendendo un percorso designato dall’esercito. Il nostro capo convoglio e la sua squadra non sono stati feriti, ma un veicolo è stato danneggiato. Gli operatori umanitari non dovrebbero mai essere un obiettivo”.
Anche l’Italia è stata minacciata dagli Hezbollah, in quanto parte della coalizione del male”, l’alleanza marittima occidentale guidata dagli Usa “, creata per proteggere gli interessi di Israele nel Mar Rosso” e i traffici commerciali internazionali tra Mediterraneo e Oceano Indiano. E’ stato infatti il numero due del partito armato filo-iraniano, lo shaykh Naim Qassem, a dichiarare: “E’ necessario fare fronte comune contro la coalizione del male rappresentata da America, Israele, Francia, Gran Bretagna, Italia e Germania con la coalizione del bene delle forze della resistenza anti-israeliana in Palestina, Libano, Iran, Yemen e Iraq”.
Infine, Hamas, nell’ambito della discussione con Israele su quale modello adottare nella Striscia dopo la fine del conflitto, citata dal Jerusalem Post, ha affermato che: “ La situazione post bellica della Striscia di Gaza è affare interno e viene deciso solo da una leadership palestinese che rappresenta tutto il nostro popolo palestinese”.
Israele, invece, affiancata dagli Stati Uniti, vorrebbe estromettere completamente Hamas da ruoli di governo nella Striscia di Gaza.
Nel frattempo, in Italia, a Roma, è proseguito stamane, in Aula alla Camera, l’esame della Manovra, che in serata, dopo le dichiarazioni di voto e la votazione finale, è stata approvata in via definitiva con 200 sì, 112 no e 3 astenuti e che ora sarà inviata al Quirinale per la firma del Presidente Mattarella.
Il testo della Legge di Bilancio non è stato ulteriormente modificato dalla Camera rispetto agli interventi già apportati dal Senato e il Governo non ha posto la questione di fiducia.
La Manovra, del valore di 24 miliardi, cui se ne aggiungono altri 4 con i decreti attuativi della delega fiscale (con la prima riduzione delle aliquote Irpef), è stata finanziata grazie all’ extra deficit da 15,7 miliardi (11 dei quali destinati al taglio del cuneo fiscale) , al rincaro delle accise sui tabacchi e una politica di tagli sui ministeri e sui trasferimenti agli enti locali. Prevista poi per i prossimi anni la possibilità di razionalizzare le partecipazioni statali per un totale di 20 miliardi.
Tra le misure principali della Legge di Bilancio: il rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale per circa 10 miliardi, con un aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti e autonomi per circa 200 euro a trimestre e il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego per 5 miliardi (si tratta di un aumento medio di circa 80 euro al mese ) e lo stanziamento di 3 miliardi per il fondo sanitario, utilizzati per potenziare il Servizio sanitario nazionale e per ridurre le liste d’attesa.
Inoltre, previsti anche aiuti per i mutui degli under 36, il rafforzamento del fondo per il bonus asili nido, la conferma della Carta “Dedicata a te” e del bonus sociale per l’elettricità, lo stanziamento per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e norme per l’accesso alle pensioni.
Soddisfatte le forze di Governo, con il capogruppo alla Camera Foti, che ha dichiarato, sottolineando: “E’ la prima legge di bilancio, da anni, che viene approvata senza voto di fiducia: è un riconoscimento dell’attività svolta, con l’opposizione che ha presentato un numero limitato di emendamenti. Ora, se la maggioranza li ha respinti è stato non per partito preso, ma a ragion veduta. È perché siamo qui per realizzare il programma del centrodestra votato dagli elettori, non per attuare quello di chi le elezioni le ha perse. Questo passaggio segna il ritorno della politica dopo anni di sospensione della politica. Della manovra ci assumiamo oneri e onori e ringraziamo il governo, i colleghi della maggioranza”.
La Premier Meloni ha poi commentato via social l’approvazione della Manovra: “Approvata dal Parlamento la Legge di Bilancio. Ringrazio a nome mio e del Governo i parlamentari di maggioranza di Senato e Camera per il sostegno e la compattezza dimostrati. Un segnale positivo per una Manovra importante, che mette al centro le famiglie, il lavoro e le imprese. In linea con i principi che guidano la nostra azione e con il programma che gli italiani hanno votato. Questa volta la Manovra viene approvata senza il voto di fiducia. Ringrazio per questo anche le opposizioni che, pur nel forte contrasto sui temi, hanno contribuito allo svolgimento del dibattito. E ora avanti con determinazione, coraggio e responsabilità”.
Critiche, le Opposizioni, che hanno contestato la Legge di Bilancio sia nel metodo, ovvero i tempi stretti di approvazione e l’impossibilità di apportare modifiche, che nel merito, ovvero , la scelta dell’Esecutivo di convogliare gran parte delle risorse su misure a loro detta, “per nulla efficaci nel sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e delle imprese” e che, come nel caso del taglio del cuneo fiscale, “beneficia soprattutto i redditi più elevati”.
Infine, anche il rinnovo dei contratti del pubblico impiego è stato valutato negativamente, in quanto “misura costosa ,che non porterà a un miglioramento della qualità dei servizi pubblici”.
In mattinata, invece, dopo il versamento della IV° rata avvenuto nei giorni scorsi, una nota di Palazzo Chigi ha annunciato l’invio alla Commissione europea della richiesta di pagamento della V° rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, corrispondente a 52 obiettivi per un valore di 10,6 miliardi di euro, che si aggiungono ai 101,9 miliardi di euro delle prime quattro rate già verste.
Si legge, quindi nella suddetta nota: “La richiesta di pagamento di oggi della quinta rata, che segue il versamento avvenuto ieri della quarta rata e l’entrata in vigore del nuovo Piano chiude un anno di grande impegno e di risultati straordinari del Governo nell’attuazione del PNRR. Siamo molto soddisfatti e determinati a proseguire il lavoro anche nei prossimi mesi”, seguita dalle dichiarazioni a mezzo social della Presidente del Consiglio Meloni: “La richiesta di pagamento di oggi della quinta rata, che segue il versamento avvenuto ieri della quarta rata e l’entrata in vigore del nuovo Piano, chiude un anno di grande impegno e di risultati straordinari del Governo nell’attuazione del PNRR. Siamo molto soddisfatti e determinati a proseguire il lavoro anche nei prossimi mesi”.
Nel pomeriggio, si è svolta presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio, il tavolo di confronto tra il Governo e le confederazioni sindacali sull’ex Ilva di Taranto. Presenti per il Governo, il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e , in videocollegamento , il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone. Per i sindacati , invece, erano presenti i rappresentanti di Fiom Cgil Michele De Palma, Fim-Cisl Roberto Benaglia, Uilm-Uil Rocco Palombella, Usb Francesco Rizzo e Ugl metalmeccanici Giovanni Antonio Spera.
Al riguardo, si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Il Governo ha assicurato ai rappresentanti dei lavoratori il massimo impegno per garantire la continuità produttiva, vagliando le ipotesi in campo atte a evitare il ricorso all’amministrazione straordinaria. A tal fine, il Governo ha già fissato un incontro il prossimo 8 gennaio con l’azionista di maggioranza, al quale saranno chieste precise garanzie su investimenti, livelli di produzione, sicurezza dei lavoratori, salvaguardia degli impianti e tutela ambientale. Il Governo continuerà a mantenere costantemente informati i sindacati, che saranno convocati nuovamente dopo l’incontro con l’azionista”.
Infine, il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso hanno salutato con soddisfazione l’introduzione del Liceo del Made in Italy come indirizzo di studi da poter scegliere dal prossimo anno, in quanto descritto nell’articolo 18 della legge n. 206, con le disposizioni per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy, pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Ci si potrà dunque iscrivere dal 23 gennaio sulla piattaforma Unica del Ministero dell’Istruzione e le prime classi saranno attivate dall’anno scolastico 2024-2025.
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