di Federica Marengo 22 dicembre 2023
-Proseguono gli scontri tra Israele e Hamas nella Striscia. Nelle ultime ore, l’esercito israeliano ha annunciato che “la Brigata 401 ha ormai il controllo operativo del quartiere Rimal di Gaza City”, mentre dopo 17 ore di silenzio le sirene di allarme anti razzi sono tornate a risuonare nella aree israeliane al confine con il Libano.
A Rafah, invece, nel sud della striscia di Gaza, l’esplosione di una jeep ha causato la morte di 3 persone (fra cui due minorenni) e il ferimento di altre 6. Secondo il ministero della Salute palestinese, dal 7 ottobre a oggi, i morti hanno superato i 20.057 e i feriti il numero di 53.320.
Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato con 13 voti a favore, 0 voti contrari e 2 astensioni, quelle di Stati Uniti e Russia, la risoluzione degli Emirati Arabi Uniti che prevede maggiori aiuti a Gaza. Nel testo, si chiedono “misure urgenti per consentire immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e per creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità”. Sparito, dunque, il passaggio sulla “fine immediata dei combattimenti”.
L’ambasciatrice degli Stati Uniti all’Onu ,Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato che, dopo aver “lavorato duro e diligentemente nel corso della scorsa settimana” con l’Egitto e gli Emirati Arabi Uniti sulla risoluzione per Gaza, Washington era pronta “a sostenere la bozza come era scritto”, aggiungendo: “Sappiamo che molto altro deve essere fatto per affrontare questa crisi umanitaria. Ma siamo chiari: Hamas non è interessata a una pace durata. Dobbiamo lavorare a un futuro in cui israeliani e palestinesi vivono fianco a fianco. Siamo sorpresi e delusi dal fatto che il Consiglio di sicurezza non sia stato in grado di condannare l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Questa risoluzione parla della gravità della crisi; non c’è più tempo da perdere. Dobbiamo lavorare insieme per alleviare questa immensa sofferenza”.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha detto: “L’offensiva di Israele è il vero problema nella consegna di aiuti alla Striscia di Gaza”.
Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, invece, ha evidenziato: “Israele continuerà la guerra fino al rilascio di tutti i rapiti e all’eliminazione di Hamas nella Striscia di Gaza. E’ giusta la decisione del Consiglio di sicurezza che l’Onu garantisca una razionalizzazione nel trasferimento degli aiuti umanitari e assicurarsi che arrivino a destinazione e non ad Hamas. Israele continuerà ad agire secondo il diritto internazionale, ma rivedrà tutti gli aiuti umanitari a Gaza per ragioni di sicurezza”.
A tal proposito, il Premier israeliano Netanyahu ha proposto ad Hamasdue settimane di tregua per far liberare altri ostaggi.
Per l’Italia, il ministro della Difesa, Crosetto, stamane, a margine della sua visita a Caivano, ha dichiarato: “C’è bisogno di portare umanità a Gaza, c’è bisogno di portare diritto internazionale. C’è bisogno di portare rispetto per quei cittadini che non ne possono nulla, perché non fanno parte dell’organizzazione terroristica di Hamas. L’Italia sta chiedendo una tregua ed è il momento in cui lasciare spazio alla politica e non solo alle armi. E noi che abbiamo avuto sempre questa posizione di rispetto dei cittadini palestinesi lo ribadiamo oggi con più forza”.
Infine, secondo quanto reso noto dalla Santa Sede in un comunicato del Dicastero per il Servizio della Carità – Elemosineria Apostolica, Papa Francesco ha inviato il suo elemosiniere, il cardinale Konrad Krajewski, in Terra Santa, in quanto “addolorato per la terza guerra mondiale a pezzi che affligge il mondo, prega ogni giorno per la pace chiedendo a gran voce la fine dei conflitti che insanguinano la terra: nella martoriata Ucraina, in Siria, in molti Paesi africani e ora in Israele e in Palestina”.
Sul versante della politica interna, invece, quest’oggi, il Senato ha dapprima approvato la fiducia sul maxiemendamento alla Legge di Bilancio, con 112 sì, 76 no e 3 astenuti e poi il via libera a quest’ultima con 109 sì, 72 no e 2 astenuti. Il testo , quindi, è passato alla Camera per essere incardinato. La votazione finale dovrebbe tenersi il 29 dicembre, senza la fiducia per un accordo tra i gruppi.
Ricordiamo, quindi, le principali misure aggiunte in Senato al Ddl presentato dal Governo alla fine dell’estate: introdotti investimenti pubblici per 50 milioni di euro, rifinanziato il fondo per le vittime dell’amianto con 20 milioni di euro, stanziati fondi da 32 milioni di euro per l’aumento degli stipendi del personale difesa e sicurezza e 38, 3 milioni di euro per le polizze assicurative, erogati 105, 6 milioni alle Regioni speciali per la riforma IRPEF e 10 milioni di euro alle Province, ridotte solo per il ritiro anticipato le pensioni di sanitari ed enti locali e introdotta la possibilità per chi lavori nel Servizio Sanitario Nazionale di restare fino a 70 anni di età.
Ancora, stanziato un fondo da 40 milioni di euro per il contrasto alla violenza di genere, che prevede l’istituzione di un reddito di libertà e risorse per i centri antiviolenza, inserite le famiglie numerose tra le categorie che abbiano accesso prioritario al fondo per la prima casa, introdotta per gli affitti brevi la cedolare secca al 21% sulla prima casa, al 26% sulle altre, incrementato di 5 milioni di euro il fondo per l’Alzheimer, prorogato lo stato di emergenza nazionale per la guerra in Ucraina e stanziati 40 milioni di euro per i Comuni ospitanti, esteso il fondo di solidarietà dalle aziende agricole ai settori pesca e acquacoltura , riprogrammate le spese, diviste tra Stato e Regione Sicilia e Calabria, per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina con l’erogazione di 9, 3 miliardi dal 2024 al 2032, stanziati fondi anche per altre infrastrutture come il porto di Civitavecchia (35 milioni di euro) e infrastrutture per Sport e Salute (18 milioni di euro), ridotte le sanzioni per le aziende che non stipulino polizze anti-catastrofi (da 200-1000 a 100-500 euro), stanziati 15 milioni di euro per una nuova area industriale a Caivano e previsto ogni anno da parte del Governo, nell’ambito delle iniziative del ministero della Cultura, il conferimento a una città del titolo di Capitale.
Tuttavia, all’indomani del no della Maggioranza alla proposta delle Opposizioni di ratifica del Trattato con le modifiche al Meccanismo europeo di stabilità, non si sono ancora placate le polemiche. A esprimersi, però, quest’oggi, sulla bocciatura da parte dell’Esecutivo , è stato il ministro dell’Economia, Giorgetti, che, a margine proprio del voto in Senato sulla Manovra, ha dichiarato: “Sul Mes che ci fossero problemi era noto a tutti. Abbiamo fatto un passo in avanti sul Patto di Stabilità, ma le sfide in Europa sono ben altre. Non è che l’Europa ha sempre ragione. Con l’Europa non c’è stato alcuno strappo. Tutto si può migliorare, anche il Mes. Questi trattati sono stati fatti in certi periodi storici, probabilmente anche la storia chiede altri tipi di risposte. Anche il Patto di stabilità, perché si è cambiato? Perché quando fu fatto col vecchio Patto c’era una situazione totalmente diversa e oggi ci sono altri tipi di necessità. Anche per le ambizioni che ha l’Europa. Il fattore rilevante dell’esclusione degli investimenti sulla difesa, una richiesta italiana che forse si sono dimenticati in tanti, solo due anni fa sembrava totalmente irrealistica da chiedere in Europa, adesso è diventata in realtà. Perché?. Evidentemente, perché in Europa si sono resi conto che dobbiamo anche pensare alla sicurezza. l ministro dell’economia e delle finanze aveva interesse che il Mes fosse approvato per motivazioni di tipo economico e finanziario ma per come si è sviluppato il dibattito negli ultimi giorni, giurì d’onore e cose di questo tipo, mi è sembrato evidente che non c’era aria per l’approvazione. Per motivazioni anche non solo economiche. Quanto alla richiesta di dimissioni da parte delle opposizioni, i consigli delle opposizioni sono sempre utili ,però, permettetemi che poi decido io”.
Di Mes è tornato a parlare anche il Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri Tajani, in missione in Albania, per gli auguri di Natale ai militari impegnati all’estero e per un incontro con il capo dell’esecutivo di Tirana, Edi Rama, nell’ambito degli accordi sull’immigrazione e del sostegno da parte dell’Italia all’ingresso dell’Albania in UE. Tajani, quindi, ha così risposto ai cronisti sulla bocciatura del Mes da parte del Governo e sull’astensione di FI rispetto al voto contrario di FdI e Lega: “Apportando delle correzioni, Forza Italia è favorevole alla sua approvazione. Le nostre critiche al Mes sono critiche europeiste e non sovraniste, che abbiamo sempre fatto. Non vedo un rischio di isolamento dell’Italia a Bruxelles né motivi di una possibile spaccatura all’interno dell’esecutivo. Il voto diverso in Parlamento ieri non ha niente a che vedere con la solidità del governo o la coesione della maggioranza. L’opposizione sta utilizzando il Mes, pur nelle sue divisioni e nelle sue contraddizioni, come una questione di interesse nazionale. Non ho sentito una parola sull’Unione bancaria e sull’armonizzazione fiscale. Se vogliamo una politica macroecomica europea dobbiamo avere un pacchetto complessivo. La sfida che lancio alla sinistra è questa”.
Nel frattempo, mentre la giornata è stata connotata dallo sciopero del Terziario, del Commercio e del Turismo, settori le cui lavoratrici e i cui lavoratori sono scesi in piazza in varie città italiane per chiedere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da tre anni e da un corteo non autorizzato di studenti dei collettivi della Capitale,non privo di tensioni con le Forze dell’Ordine, partito in serata da Montecitorio per giungere sotto la sede del Ministero dell’Istruzione e del Merito per chiedere una scuola transfemminista, l’ abolizione del voto e l’istituzione di uno sportello psicologico , Istat ha reso noti i dati sulla fiducia delle imprese, tornata a salire dopo 4 mesi di ribassi consecutivi in tutti i comparti, eccetto che nella manifattura , (da un indice di 103,5 a 107,2 ). In continua crescita, invece, la fiducia dei consumatori, passata da un indice di 103,6 a 106,7.
Restando in ambito economico, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso ha annunciato il nuovo piano incentivi per l’auto per cui è stato stanziato 1 miliardo di euro, con tre obiettivi : rottamare auto euro 0,1,2 e 3 (l’Italia ha il parco auto più vecchio e inquinante d’Europa) , realizzare la sostenibilità sociale (le risorse andranno ai ceti meno abbienti che spesso sono anche quelli che hanno le auto più inquinanti e incentivare i veicoli prodotti in Italia.
Infine, la Presidente del Consiglio, Meloni, che domani tornerà a lavoro dopo aver disdetto tutti gli impegni in agenda per uno stato influenzale, ha partecipato in videocollegamento con i dipendenti di Palazzo Chigi alla cerimonia per gli auguri di Natale.
Nel suo intervento, la Premier ha evidenziato: “Voglio ringraziare ogni dipendente, ogni funzionario, ogni ufficio. Davvero avete fatto, abbiamo fatto credo, nella difficoltà, un lavoro straordinario in questo anno e ce ne aspetta un altro forse ancora più difficile. Per cui quello che voglio augurarvi è un Santo Natale felice, sereno, nel quale siate orgogliosi del lavoro che avete fatto. Voglio augurarvi di poter riposare perché davvero ci aspetta un altro anno di grande lavoro. Vi ringrazio di cuore per ogni singola ora, per ogni singolo minuto che avete passato a lavorare, non per me ma per l’Italia, perché noi siamo tutti solo funzionari dell’Italia. Grazie davvero e buon santo Natale a tutti. Mi piacerebbe che voi pensaste anche a chi magari in questo anno ha deciso di mettere al mondo un bambino perché oggi vede istituzioni che sono più attente al tema della famiglia. Io potrei fare tanti altri esempi ma quello che voglio dire è che ogni singola storia, ognuna di queste storie, è il risultato del nostro lavoro, è il risultato del vostro lavoro perché quando si parla di governo, quando si parla di politica si parla sempre di numeri ma noi non ci occupiamo di numeri, noi ci occupiamo della vita delle persone, delle loro speranze, delle loro opportunità, delle loro possibilità. Noi possiamo cambiare la vita delle persone ed è la ragione per la quale il lavoro che facciamo merita alla fine tutti i sacrifici del mondo. Allora io voglio dire davvero grazie a tutti, voglio dirvi che sono fiera di voi, del lavoro fate e che farò sempre del mio meglio così che anche voi possiate essere fieri di me”.
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