di Federica Marengo martedì 14 novembre 2023
-Mentre sul campo l’esercito israeliano ,con la Brigata Golani ,è penetrato nel Parlamento di Gaza City, prendendone il controllo, la polizia israeliana ha aperto un’inchiesta sugli stupri di Hamas del 7 ottobre.
L’esercito israeliano poi, ha confermato l’uccisione di una soldatessa di diciannove anni, ,tenuta in ostaggio a Gaza. Secondo Israele, che ha espresso dubbi sulla sopravvivenza dei 239 ostaggi, Hamas avrebbe perso il controllo di Gaza e non avrebbe il potere di fermare l’esercito, per cui le sue istituzioni governative sarebbero sotto il suo controllo”. I miliziani , però, hanno smentito, sostenendo di avere il controllo della situazione nella Striscia” e ,rilanciando la battaglia.
Infine, Israele , tramite il ministro degli Esteri israeliano ,Eli Cohen ,ha attaccato il segretario generale dell’Onu, Guterres, affermando che non meriti di guidare l’Onu. Critiche, quelle di Gerusalemme ,a cui ha replicato il portavoce del Palazzo di Vetro , commentando: “Il segretario generale continua il suo lavoro rimanendo calmo e concentrato in circostanze difficili, basandosi sui principi della Carta Onu e sulle leggi umanitarie internazionali”.
Intanto, stamane, il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, a margine della conferenza “Italia – Usa: cooperazione internazionale sulle biotecnologie” , ha annunciato che : “Gli aiuti umanitari inviati dall’Italia per sostenere la popolazione a Gaza stanno entrando in queste ore nella striscia. I materiali che abbiamo inviato credo stiano entrando in queste ore a Gaza dopo tanti giorni di attesa. Abbiamo inviato una nave ospedale per curare feriti e siamo pronti a costruire un ospedale da campo ma per fare questo servono le autorizzazioni”.
La Presidente del Consiglio Meloni, invece, ha incontrato a Palazzo Chigi il Primo ministro della Repubblica di Slovenia, Robert Golob, con cui, al termine della visita ufficiale, ha tenuto una conferenza stampa congiunta, nella quale ha dichiarato: “Abbiamo avuto un approfondito, proficuo, scambio di vedute sui principali temi dell’agenda bilaterale, dell’agenda europea e dell’agenda internazionale.
Abbiamo parlato di come rafforzare una cooperazione bilaterale che sta andando molto bene, che storicamente va molto bene, particolarmente negli ultimi tempi.
Noi, Italia e Slovenia, condividiamo lo spazio geografico dell’Alto Adriatico, al quale insieme vogliamo lavorare per conferire rinnovata centralità a livello anche internazionale. Abbiamo condiviso la reciproca soddisfazione per l’ottimo livello raggiunto dal nostro interscambio commerciale che nel 2022 ha raggiunto la cifra record di 14 miliardi di euro, una crescente interconnessione tra i nostri sistemi economici, ma abbiamo anche parlato di quali sono gli ambiti nei quali possiamo rafforzare questa cooperazione, continuare a crescere insieme, sicuramente la materia dell’energia, sicuramente la materia della difesa, sicuramente la materia delle infrastrutture, settori strategici che possono servire anche nella cooperazione, a rafforzare complessivamente la nostra presenza nella nostra comune area e i nostri rapporti bilaterali.
Voglio ringraziare anche il Primo ministro Golob per aver confermato la decisione della della Slovenia di sostenere la candidatura di Roma per Expo 2030 che è una grande occasione per l’Italia ma può essere sicuramente anche una ottima occasione in termini di ricadute importanti per la Slovenia e per tutta la regione adriatico-ionica. L’intensa crescita della nostra cooperazione bilaterale chiaramente trova nella dimensione trasfrontaliera un suo elemento qualificante. Abbiamo parlato a lungo col Primo Ministro della designazione di Gorizia e di Nova Gorica quali Capitali europee della Cultura del 2025 e siamo pronti a lavorare insieme perché questa candidatura comune abbia un grande successo, siamo pronti a fare diverse iniziative insieme, testimonia la vitalità, la ricchezza di questo territorio ma anche testimonia come questi destini siano spesso interconnessi ed è un progetto che dal nostro punto di vista può offrire importanti occasioni di sviluppo economico e sociale per entrambe.
La presenza di minoranze, quella autoctona italiana in Slovenia e quella slovena in Italia, è un tema che sta ovviamente a cuore a entrambi, sul quale abbiamo convenuto di mantenere aperto un costante canale di dialogo, un costante confronto costruttivo.
Siamo consapevoli delle difficoltà che arrivano per le nostre comunità trasfrontaliere dalla reintroduzione dei controlli ai confini che Italia e Slovenia hanno dovuto adottare per far fronte alle sfide in termini di sicurezza che arrivano dall’attuale congiuntura internazionale, dalla crescente pressione migratoria sui nostri confini. Chiaramente entrambi siamo consapevoli di come Schengen sia stata una conquista straordinaria che bisogna preservare. L’impegno comune è quello di ripristinare il regime ordinario dei confini, appena le condizioni lo permetteranno ed entrambi sappiamo e abbiamo in questi mesi collaborato molto bene insieme con il Primo ministro Golob che, per difendere lo spazio della libera circolazione interna ai confini europei, è fondamentale continuare a lavorare sulla dimensione esterna.
Più noi siamo efficaci nella difesa ai confini esterni dell’Unione europea e più saremo efficaci nella difesa anche dei movimenti interni.
Abbiamo registrato come sempre la stessa condivisione di vedute in tema di prospettiva europea dei Balcani occidentali: è una materia sulla quale entrambe le Nazioni sono storicamente mobilitate. È fondamentale per noi accelerare questo processo. Voi sapete che io ho sempre parlato non di allargamento dell’Unione europea ma di riunificazione dell’Europa. Penso e ribadisco che l’Europa non sia un club, che non siamo noi a decidere chi si è europeo e chi no e che più riusciamo a dare segnali importanti, – penso al tema ad esempio della Bosnia Herzegovina, al prossimo Consiglio Europeo, alla possibilità anche qui di fare dei passi concreti in tema di procedure di adesione all’Unione europea – più riusciamo a fare chiaramente questo lavoro, più saremo efficaci e più riusciremo a fare del nostro continente quella grande dimensione di solidarietà che abbiamo sempre creduto e pensato dovesse essere. Abbiamo parlato di Ucraina, ribadendo il nostro sostegno alla sovranità, l’integrità territoriale dell’Ucraina, vittima di una aggressione ingiustificata da parte della Federazione Russa, l’impegno per arrivare a una pace giusta nel pieno rispetto del diritto internazionale. Abbiamo parlato di Medio Oriente, delle iniziative che anche comunemente possiamo portare avanti, particolarmente sul fronte umanitario. Ci sono da questo punto di vista delle idee interessanti che fanno seguito anche al lavoro che per esempio l’Italia sta facendo con un ospedale sulla nave a largo delle coste di Gaza. Infine, voglio augurare alla Slovenia ogni successo per l’incarico di Membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che assumerà dal 1 gennaio del 2024. Sono convinta che Lubiana darà ancora una volta prova delle sue capacità e sono contenta di avere un amico che sieda nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Voglio anche dire al Primo ministro Golob che spero quanto prima di poter ricambiare la cortesia di questa visita, ci sono diverse possibilità, sicuramente in preparazione delle candidature di Gorizia e Nova Gorica potrebbe essere un’occasione, oppure il 9 maggio quando, come sappiamo, ricorre il ventesimo anniversario dell’ingresso della Slovenia nell’Unione europea e quindi grande occasione di celebrazione e sarò contenta di partecipare se quella sarà la data in cui posso farlo, ma sicuramente sarò presto anche io in Slovenia.
Quindi grazie Primo ministro per essere stato qui, grazie per il nostro estremamente proficuo confronto che fa seguito a un lavoro che abbiamo già iniziato e che sicuramente può essere un altro trampolino di lancio per rafforzare ancora la nostra cooperazione”.
A seguire, il Premier sloveno, Golob, ha detto: “Anche sul fronte della difesa, tra Italia e Slovenia ci saranno in futuro legami più stretti, non solo da punto di vista militare, siamo stati già insieme in diverse missioni Nato, ma anche nell’industria militare. La Slovenia si trova di fronte all’acquisto di importanti attrezzature militari e l’Italia sarà una fornitrice benvenuta. Tra Italia e Slovenia , ci sono rapporti molto importanti come un’alleanza a livello europeo, ma anche un’alleanza che si mostra per iniziative future, come quelle umanitarie a Gaza. L’Italia ha inviato già la sua nave-ospedale e oggi la Slovenia è pronta a collaborare e collaborerà anche con le proprie capacità a questa iniziativa per aiutare la sfortunata popolazione di Gaza. Siamo grati all’Italia e ci assoceremo”.
Sempre a Palazzo Chigi, si è tenuto poi l’incontro bilaterale tra il Governo italiano e la Santa Sede in vista del Giubileo della Chiesa Cattolica del 2025. Come si legge nella nota ,diramata dalla Presidenza del Consiglio, “Insieme al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la parte italiana erano presenti il Vice Presidente Tajani, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, i ministri dell’Interno Piantedosi, dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, della Cultura Sangiuliano, della Salute Schillaci, per gli Affari europei Fitto, del Turismo Santanchè, per le Disabilità Locatelli. Presenti anche il sindaco di Roma e commissario straordinario di Governo per il Giubileo Gualtieri, il presidente della Regione Lazio Rocca e il prefetto di Roma Giannini. Per la Santa Sede erano presenti il Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinale Parolin, il Pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, S.E. mons. Fisichella, il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, S.E. mons. Gallagher, il Sottosegretario del Dicastero per l’Evangelizzazione, S.E. mons. Bell, l’Assessore per gli Affari Generali, mons. Campisi, il Vice segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Puglisi Alibrandi, il Vicedirettore delle Infrastrutture e Servizi Screpanti e il Vicedirettore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile Giulietti. Nel corso dell’incontro, durato circa un’ora, entrambe le parti hanno espresso apprezzamento per la proficua e intensa collaborazione tra Italia e Santa Sede per l’organizzazione di un appuntamento storico e globale che porterà a Roma e in Italia milioni di pellegrini da ogni parte del mondo. La cabina di regia insediata a Palazzo Chigi e che in questi mesi si è riunita ogni 15 giorni continuerà a coordinare e monitorare l’andamento dei lavori. Si è ribadita l’importanza anche culturale, oltre che spirituale, dell’evento e si è fatto il punto sullo stato d’avanzamento del Piano delle opere e degli interventi connessi al Giubileo”.
Altro dossier al centro dei lavori del Governo, quello del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Fitto,che, alla presenza della Ministra dell’Università e della Ricerca, Bernini e della Sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Savino, ha presieduto la cabina di regia nella quale, come si legge da una nota della Presidenza del Consiglio, “Sono state confermate le proposte di revisione già inviate alla Commissione europea finalizzate a individuare soluzioni attuative necessarie ad assicurare il raggiungimento del target finale previsto per l’housing universitario (sulla cui importanza si è soffermato ieri , il Presidente della Repubblica, Mattarella, nel suo intervento in occasione degli ottocento anni dalla fondazione dell’Università Federico II° di Napoli, coincidenti con l’inaugurazione dell’anno accademico). La Cabina di regia segue ed aggiorna i lavori di quella del 20 settembre, ha definito le procedure per la realizzazione degli interventi programmati e per assicurare la corretta rendicontazione dell’obiettivo finale, come evidenziato nel corso delle riunioni del tavolo tecnico relativo alla misura M4C1-28, coordinato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. “Anche la riunione di oggi della Cabina di regia, strumento sempre più centrale e strategico per il monitoraggio e per l’attuazione del Piano – afferma il Ministro Raffaele Fitto – conferma la scrupolosa attenzione posta dal Governo per il raggiungimento degli obiettivi, tra cui anche quello di potenziare l’investimento per importanti servizi dedicati agli studenti, in costruttiva e sinergica collaborazione con i servizi della Commissione europea”.
Sul fronte dei dossier economici, invece, stamane si sono svolte le ultime Audizioni sulla Manovra, presso le Commissioni Bilancio riunite di Senato e Camera. Ad intervenire, la Presidente dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, che, su decontribuzione e sul finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale, ha spiegato: “La conferma della decontribuzione garantisce un importante supporto ai redditi da lavoro bassi e medi, ma la modalità per fasce fa cessare ogni beneficio oltre la soglia di retribuzione lorda di 35.000 euro, con una perdita di circa 1.100 euro con il superamento di tale soglia per un solo euro. Nell’eventualità di ulteriori proroghe vi sarebbe un forte disincentivo al lavoro e si renderebbe più complesso il raggiungimento degli accordi di rinnovo contrattuale. Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per il 2024 potrebbe non coprire integralmente le spese. Anche se le risorse aggiuntive stanziate dalla manovra sono sufficienti a mantenere l’incidenza della spesa sul PIL al livello pre-pandemico (6,4 per cento del Pil nel 2019) , va sottolineato che il Servizio sanitario nazionale, pur presentando una spesa contenuta in termini pro-capite e in rapporto al PIL e buoni indicatori di salute, appariva già allora sottoposto a tensioni. Il finanziamento del SSN per il 2024 potrebbe non coprire integralmente le spese, anche tenendo conto dei potenziali livelli di spesa farmaceutica, dell’applicazione dei nuovi LEA (con i connessi aumenti su tariffe di prestazioni specialistiche e assistenza protesica) e del contenzioso delle imprese sul pay-back. Ulteriori difficoltà, in tutto il periodo di programmazione, potrebbero sorgere in relazione alle carenze di personale e all’impatto di nuova pressione dei prezzi dei beni energetici sul settore sanitario”.
Quindi, è stata la volta del ministro dell’Economia e delle Finanze , Giorgetti, che ha sottolineato: “La stima preliminare relativa al terzo trimestre dovesse essere confermata, l’obiettivo di crescita per l’anno in corso contenuto nel Documento programmatico di Bilancio (0,8%) potrebbe essere soggetto ad una – sia pure contenuta – correzione al ribasso. Allo stato, risulta trascurabile l’impatto sulla crescita del 2024. La strategia di politica di bilancio mira a garantire la sostenibilità del debito pubblico, attraverso miglioramenti significativi del saldo primario strutturale nei prossimi tre anni. Il rapporto debito/Pil si conferma su un profilo decrescente, fino a un livello del 139,6%nel 2026. Quanto agli andamenti di medio termine, siamo pienamente impegnati a realizzare l’aggiustamento di bilancio necessario per rendere la riduzione del debito sostenibile e resiliente agli shock negativi. Non abbiamo rinunciato ad introdurre alcune misure che guardano al medio-lungo periodo a partire da un pacchetto di misure per favorire la natalità e la genitorialità rivolta soprattutto ai nuclei più numerosi. La manovra è stata costruita all’interno di stringenti vincoli di bilancio. Il primo è rappresentato dall’onere dell’interesse sul debito pubblico. L’andamento del rapporto debito-Pil nei prossimi anni è fortemente influenzato dall’aumento di fabbisogno di cassa legato al superbonus. Il disavanzo pubblico è destinato a scendere sotto la soglia del 3% entro il 2026. La stretta sull’adeguamento delle aliquote di rendimento di alcune gestioni previdenziali, come quelle dei medici e sanitari, del personale degli enti locali, dei maestri di asili nido comunali e degli ufficiali giudiziari (CPDEL, CPS, CPI, CPUG) è stata necessaria per superare una “disomegenietà” di trattamento rispetto ad altre categorie di lavoratori dipendenti. Questa misura costituisce la manutenzione di una normativa alla quale non si è provveduto in sede di attuazione amministrativa e della quale, nel corso del tempo, era stata evidenziata da più parti la criticità, poiché accentuava un trattamento disomogeneo tra dipendenti solo sulla base della gestione previdenziale di riferimento. La riduzione delle liste d’attesa è una priorità del governo, che ritiene assolutamente necessario garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini. Si incrementa il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, di competenza dello Stato, per un importo di 3 miliardi per il 2024, 4 miliardi per il 2025 e 4,2miliardi annui a decorrere dal 2026″: quindi “le risorse adisposizione del servizio sanitario continueranno a crescere nel tempo, con un finanziamento di 134 miliardi nel 2024, 135,4miliardi nel 2025 e 135,7 miliardi nel 2026. Sulla vicenda dell’articolo 33, sulle pensioni dei medici, vedremo come dare una risposta, evidentemente è un problema che noi ci poniamo. La pensione anticipata rispetto a quella di vecchiaia dovrebbe ricondurci all’ammontare dei contributi versati specialmente nel momento in cui questo permette il cumulo del reddito quando si va in pensione di anzianità. Con questo rispondo implicitamente, ma non traggo conclusioni, sulla vicenda dell’art 33 dei medici”.
Poi, sempre il ministro dell’Economia Giorgetti, ha aggiunto: “Non accetto la critica che questa manovra non sia prudente. Trovo molto imprudente delle proposte che sono state portate nell’ambito dei media. Questo stravolgerebbe questo approccio di responsabilità. Che mi sembra abbia prodotto un apprezzamento da parte di coloro che sono chiamati a valutarla. La manovra è austera sì, ma espansiva quando serve. La spesa per interessi non è direttamente controllabile da governo, ma risente delle decisioni assunte dalle banche centrali, che, continuando a perseguire politiche restrittive , aumentano l’incertezza. E determinano un incremento degli oneri a carico delle casse pubbliche e dei cittadini. Il tentativo che facciamo di mettere nei bilanci familiari cifre significative dovrebbero in qualche modo contribuire a sostenere i consumi. Esattamente questo è il nostro obiettivo, due terzi dell’intera manovra è diretta a famiglie con redditi medio bassi. Unica parte espansiva della manovra che ha generato tagli di spesa significativi in altri comparti per finanziarla è questa. La manovra non è peggiorativa delle legge Fornero. Falso. Sulle pensione c’è un filo conduttore. Siamo andati a favore, ancora una volta, dei più bisognosi. ‘Non è vero che peggiora la legge Fornero, che non prevedeva forme di flessibilità in uscita. Noi , abbiamo ridotto da 1,5 a 1 l’ammontare dei contributi da versare per avere accesso alla pensione di vecchiaia. Perché altrimenti diventava un miraggio per i nuovi lavoratori. La legge Fornero, inoltre, prevede forme di pensione anticipate soltanto per i lavoratori ricchi, perché consente di andare in pensione per coloro che con 20 anni di contributi arrivano a tre volte il trattamento minimo. Forse abbiamo fatto meno per le imprese. Molto lì è rimesso a come funzionerà e se funzionerà il Pnrr e in particolare la varianze RepowerEu. Insomma, è un capitolo ancora in fieri. In questi giorni, in queste ore, stiamo negoziando la ricomposizione del Pnrr e nel RepowerEu. Ci sono misure molto significative per il sistema delle imprese, che devono in qualche modo sostituire altre misure.
Nessuna anomalia nella richiesta di non presentare emendamenti alla legge di bilancio. Io ho espresso un auspicio che è quello tipico del ministro dell’Economia che scrive una legge di bilanci. L’auspicio è che tutti dicono bene, bravo, va bene così. Poi degli errori li abbiamo fatti sicuramente anche noi, delle proposte migliorative sicuramente ci potranno essere. Quanto allo sciopero generale, è legittimo scioperare, ‘però che il governo non abbia a cura gli interessi dei lavoratori dipendenti , con minore reddito, questa critica no”.
A proposito dei sindacati, Cgil e Uil, e dello scontro con il Vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Salvini, sul primo degli scioperi generali proclamato per il 17 novembre, al termine dell’incontro al Ministero , cui non hanno partecipato i due segretari generali, Landini e Bombardieri, i sindacati hanno confermato lo sciopero generale.
Il Vicepremier e ministro Salvini , quindi , dopo aver inviato una lettera in cui si invitava i sindacati a rivedere la propria posizione, anche alla luce delle indicazioni del garante, che , nella sua pronuncia di ieri in Commissione, ha rilevato il mancato rispetto delle regole della “rarefazione oggettiva”, per la presenza in calendario di altre agitazioni già proclamate in date vicine e ha valutato che mancassero i requisiti di sciopero generale, che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici, auspicando “il rispetto delle regole e del buonsenso”, si è detto pronto a precettare lo sciopero dei trasporti.
Quindi, il ministero ha inviato la lettera formale per la riduzione dello sciopero del trasporto pubblico a 4 ore dalle 24 previste, in linea con la pronuncia del garante e, nella nota diramata dal Mit in serata, si legge che: “L’orientamento del vicepremier Salvini è quello di consentire lo sciopero dalle 9 alle 12 di venerdì 17 per tutto il settore dei Trasporti, ad eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento”.
Sul fronte delle Opposizioni , critiche nei confronti del Governo riguardo a tale vicenda, i/le componenti della Commissione Lavoro della Camera del Pd, con una lettera inviata al Presidente della stessa, Walter Rizzetto ,hanno chiesto l’immediata convocazione del Presidente della Commissione di garanzia.
Venerdì ,dunque, partirà la mobilitazione di Cgil e Uil con lo sciopero di 8 ore delle lavoratrici e dei lavoratori delle regioni del Centro e, su tutto il territorio nazionale, dei trasporti e del pubblico impiego (anche della scuola). Prevista , una manifestazione a Roma, in piazza del Popolo.
Lunedì 20 novembre, invece, sarà la volta della Sicilia; venerdì 24 , delle regioni del Nord; lunedì 27 della Sardegna e, a chiudere, venerdì 1° dicembre, delle regioni del Sud.
©Riproduzione riservata