di Federica Marengo venerdì 27 ottobre 2023
-Mentre l’esercito israeliano prosegue con i suoi blitz aerei su Gaza, in attesa dell’operazione di terra e accusa Hamas (che smentisce) di utilizzare militarmente l’ospedale della città e , mentre l’aviazione USA ha attaccato in Siria miliziani filo-iraniani, e Papa Francesco ha presieduto nella Basilica di San Pietro la preghiera per invocare la pace, a Bruxelles, si è svolta la seconda giornata del Consiglio UE, nella quale i 27 Capi di Stato e di Governo hanno parlato oltre che di crisi mediorientale e guerra in Ucraina, di quadro finanziario e migrazione, approvando poi all’unanimità, malgrado divisioni sul tema del sostegno all’Ucraina (contrari Ungheria e Slovacchia), le Conclusioni finali.
Ieri, dopo cinque ore di dibattito , i leader UE, hanno trovato l’accordo sul capitolo guerra in Medioriente, ribadendo ,come si legge nel testo integrale: “la condanna nei termini più forti possibili nei confronti di Hamas per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutto Israele. L’uso dei civili come scudi umani da parte di Hamas è un’atrocità particolarmente deplorevole.
Il Consiglio europeo sottolinea con forza il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Ribadisce l’appello ad Hamas affinché rilasci immediatamente tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione.
Il Consiglio europeo ribadisce l’importanza di garantire in ogni momento la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario. Deplora ogni perdita di vite umane tra i civili. Il Consiglio europeo ha esaminato la situazione e il seguito dato ai diversi filoni d’azione, compresi gli sforzi concertati per assistere i cittadini dell’Ue.
Il Consiglio europeo esprime la sua più profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere coloro che ne hanno bisogno attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi e le pause per le esigenze umanitarie. L’Unione europea lavorerà a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, fornire assistenza e facilitare l’accesso al cibo, all’acqua, alle cure mediche, al carburante e ai ripari, garantendo che tale assistenza non venga abusata da organizzazioni terroristiche.
Il Consiglio europeo ricorda la necessità di evitare un’escalation a livello regionale e di impegnarsi a tale riguardo con i partner, compresa l’Autorità palestinese. L’Unione europea è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione a due Stati, anche attraverso la Giornata d’impegno per la pace, e accoglie con favore le iniziative diplomatiche in materia di pace e sicurezza e sostiene l’imminente svolgimento di una conferenza internazionale di pace.
Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di combattere la diffusione della disinformazione e dei contenuti illegali e sottolinea la responsabilità giuridica delle piattaforme in questo contesto”.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel ha quindi evidenziato: “Dobbiamo essere estremamente attivi a livello politico e diplomatico nella crisi in Medio Oriente. Fin dall’inizio di questa aggressione terroristica contro Israele e la sua popolazione da parte di Hamas, i leader dell’Ue immediatamente hanno deciso, a ogni livello, di impegnarsi in modo attivo con tutti i leader della regione, Israele e altri. Ieri abbiamo preso una decisione molto importante con il sostegno a una conferenza internazionale di pace che dovrebbe avvenire presto”, seguito dall’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Borrell, che, su X, ha scritto: “Conclusioni solide al vertice Ue: abbiamo ribadito la nostra condanna a Hamas per i suoi attacchi terroristici e abbiamo chiesto il rilascio immediato degli ostaggi. Abbiamo affrontato la situazione umanitaria a Gaza e chiesto corridoi e pause umanitari. Proteggere tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario è un must. Dobbiamo evitare l’escalation a livello regionale e dialogare con i partner. Ripristinare un orizzonte politico sulla base della soluzione a due Stati, anche attraverso la Giornata dell’impegno per la pace, rimane il nostro obiettivo comune”.
Il Premier spagnolo Sanchez, Presidente di turno dell’Unione europea, in conferenza stampa, ha dichiarato di essere “particolarmente soddisfatto” che “il Consiglio abbia adottato la sua proposta di una conferenza di pace sul conflitto israelopalestinese e ha assicurato che “la Spagna, in quanto Paese presidente di turno, ha svolto un ruolo importante, in un momento in cui era importante agire con coraggio, coerenza, equilibrio e unità”, in quanto “Per l’Ue era “imprescindibile accordarsi su un messaggio chiaro: far arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza per evitare una catastrofe umanitaria di proporzioni inedite, ma anche dare una prospettiva di uscita dal conflitto e adottare soluzioni politiche e diplomatiche che contribuiscano a porvi fine”.
Il Premier Sanchez ha anche sottolineato che “Madrid avrebbe preferito un cessate il fuoco immediato, ma per volontà di consenso ha accettato la formula delle pause umanitarie e dei corridoi umanitari inclusa nella dichiarazione finale dei Ventisette”.
Concorde sugli aiuti umanitari a Gaza, anche il Presidente francese Macron.
In merito ai temi economici, quali l’unione bancaria e il bilancio pluriennale, si legge in un passaggio del paragrafo appositamente dedicato delle Conclusioni: “Prendiamo atto dei lavori in corso dell’Eurogruppo in formato inclusivo sul futuro dell’Europa dei capitali e dei mercati finanziari, per rinnovare e potenziare gli investimenti del settore privato e sbloccare i finanziamenti per le sfide comuni e consentire all’Unione europea di dimostrare la propria leadership nel campo delle transizioni verde e digitale. Esamineremo i progressi nella nostra riunione di marzo 2024. Prendendo atto della lettera del presidente dell’Eurogruppo del 20 ottobre 2023 ribadiamo il nostro invito all’Eurogruppo a monitorare da vicino gli sviluppi economici. Rimane essenziale il continuo stretto coordinamento delle nostre politiche economiche, con l’obiettivo di una decisione ferma per realizzare una crescita sostenibile e più inclusiva. Le regole per il coordinamento delle politiche fiscali nazionali sono essenziali per un’efficace politica di coordinamento nella nostra Unione economica e monetaria e per sostenere la resilienza e stabilità dell’economia dell’area dell’euro e dell’Unione europea nel suo complesso. L’inflazione resta una delle principali preoccupazioni ed è essenziale che il processo di disinflazione continui. Le nostre economie hanno mostrato una notevole resilienza di fronte a numerosi shock economici e continuano a crescere, anche se con uno slancio ridotto. Vogliamo dunque restare “uniti” nella ferma determinazione ad aumentare la resilienza e la competitività” economica. L’Unione bancaria ha rafforzato in modo significativo la resilienza del sistema bancario dell’Ue. Il settore bancario dell’Ue è resiliente, con solide posizioni di capitale e liquidità. Chiediamo di proseguire gli sforzi verso il completamento dell’Unione bancaria in linea con la dichiarazione dell’Eurogruppo del 16 giugno 2022″.
In merito, al termine del vertice UE, si è tenuta la riunione dell’Eurosummit, in cui la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde, che ieri ha annunciato una pausa nel rialzo dei tassi per contrastare l’inflazione, ha affermato: “I rischi geopolitici offuscano le prospettive economiche. La crescita nell’area euro resterà debole fino alla fine dell’anno, ma si rafforzerà l’anno prossimo. In un contesto internazionale difficile, l’Europa deve rafforzare gli investimenti principalmente per il futuro digitale e verde. Abbiamo bisogno di una spinta alla produttività. Il quadro fiscale dell’Ue deve promuovere sia la sostenibilità del debito che gli investimenti necessari per la competitività e la resilienza. Un accordo sulla futura attuazione del Patto di Stabilità e Crescita prima della fine dell’anno rappresenterebbe un importante segnale di unità”.
A margine dell’Eurosummit, secondo indiscrezioni di stampa, si sarebbe tenuto un bilaterale tra la stessa Presidente della BCE Lagarde e la Presidente del Consiglio Meloni.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel, in merito ai temi economici, ha dichiarato: “E’ fondamentale per tutti noi assicurare la competitività europea, avere una strategia in grado di proteggere i nostri posti di lavoro in tutta l’Ue, sviluppare le nostre economie, di utilizzare la lotta al cambiamento climatico e la trasformazione digitale come uno strumento, una strategia, per una maggiore crescita in tutta l’Ue. È un chiaro segnale della nostra volontà politica unanime, di essere uniti, di giocare un ruolo forte con altri partner. Ieri abbiamo adottato una decisione molto chiara e abbiamo chiesto corridoi umanitari e pause umanitarie, è una decisione molto chiara”.
La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, poi, ieri, in conferenza stampa, ha confermato che la clausola di salvaguardia verrà disattivata a fine anno e che, in ogni caso, ci sarà una “transizione” nella gestione delle procedure per deficit eccessivo.
Retando sui dossier economici, sebbene non fosse un tema in agenda, il ministro irlandese alla guida dell’Eurogruppo , Donohoe, è tornato a sollecitare l’Italia sulla ratifica del Trattato riguardante il Meccanismo Europeo di Stabilità, spiegando: “Ho una eccellente relazione con il ministro Giorgetti e continueremo a lavorare strettamente con lui: continuiamo a porre l’attenzione sulla necessità della ratifica perché si tratta di completare l’unione bancaria, in particolare è importante perché assicura un ruolo del Mes nella gestione delle crisi mettendo a disposizione ulteriori decine di miliardi (per la risoluzione bancaria) se ce ne sarà bisogno. So molto bene che si tratta di una questione molto sensibile per l’Italia, soggetta a molte discussioni in parlamento e io rispetto pienamente questo: ogni paese ha le proprie sensibilità ma il problema è che se il trattato non è ratificato da tutti nessun paese in futuro potrà averne accesso in una crisi futura”.
Una risposta a tale sollecitazione è arrivata direttamente dalla Presidente del Consiglio, Meloni, che, in punto stampa, ha chiarito: “Non si è parlato di Mes, non è stato oggetto di questo dibattito. In ogni caso, non si può affrontare il tema di questo strumento se non si conosce la cornice. Il Mes, richiama ai vecchi parametri del patto di stabilità. Non è utile da parte di nessuno porre questa questione adesso, non si può discutere finché non sappiamo qual è il quadro”.
Poi, riguardo alla crisi in Medio Oriente, la Premier si è detta soddisfatta, ribadendo: “Dobbiamo fare il nostro meglio per evitare un’escalation del conflitto e andare verso una soluzione strutturale sulla soluzione ‘Due popoli, due Stati'”.
A seguire, ha risposto alle domande dei cronisti sulla Legge di Bilancio, inviata in queste ore dal Ministero dell’Economia a Palazzo Chigi, chiarendo: “Non ci sono stati ostacoli particolari; approvarla in tempi rapidi darà segnale di compattezza del Governo. Non ci saranno prelievi forzati sui conti correnti di chi ha debiti col fisco. La manovra ,nelle prossime ore arriverà in Parlamento. Non ci sono allo stato attuale difficoltà particolari da superare. Nelle prossime ore, weekend permettendo, sarà inviata al Parlamento. Il nostro obiettivo è di dare un segnale di compattezza anche approvandola in tempi rapidi. E’ una buona idea quella di non presentare emendamenti , perché l’elemento che qualifica la capacità della maggioranza di fare il suo lavoro è la tempistica con cui decide. Se diamo un segnale che lavoriamo velocemente, rispettando i tempi di una Repubblica parlamentare, facciamo una cosa fatta bene”.
Sul tema immigrazione, invece, ha sottolineato: “Si è parlato molto di economia a partire dalla Revisione di medio termine del bilancio pluriennale, nelle conclusioni del Consiglio entrano due questioni molto care all’Italia: immaginare di trovare una soluzione entro la fine dell’anno e lavorare su una logica di pacchetto. In quel pacchetto per noi c’è una priorità che è quella della migrazione. Devo dire che è una priorità condivisa del Consiglio europeo, tutti sono d’accordo sul fatto che nuove risorse devono essere messe su questo capitolo. Per me , importante è stata tutta la parte che si è concentrata sulle migrazioni, dal tema dei rischi legati al terrorismo, ma entra nelle conclusioni la lettera che Von der Leyen ha inviato a tutti gli Stati sullo stato di attuazione , pratica di una strategia promossa dall’Italia”.
Infine, la Premier , in merito alle relazioni tra Serbia e Kosovo ha tenuto due incontri con il Presidente francese Macron e con il Cancelliere tedesco Scholz, il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Borrell e il Rappresentante speciale dell’Ue per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali, Miroslav Lajcak, al termine del quale è stata diramata una nota congiunta nella quale si legge: “Noi , il Presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron, il cancelliere della Repubblica federale di Germania Olaf Scholz e il presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana Giorgia Meloni, uniti al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, all’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza/Vice Presidente della Commissione europea Josep Borrell e al rappresentante speciale dell’Ue per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali, Miroslav Lajcak, abbiamo incontrato il Presidente della Repubblica di Serbia, Aleksandar Vucic, e il Primo ministro della Repubblica del Kosovo, Albin Kurti, a margine del Consiglio europeo del 26 ottobre 2023. Accogliamo con favore l’impegno delle due Parti nelle discussioni svoltesi ieri a Bruxelles. Prendiamo atto delle osservazioni fatte dai due leader del Kosovo e della Serbia sullo Statuto europeo per l’istituzione dell’Associazione dei Comuni a maggioranza serba del Kosovo, e della loro espressa disponibilità ad attuarlo. La bozza di statuto che abbiamo presentato e che appoggiamo pienamente comprende un modo moderno ed europeo di affrontare la delicata questione della tutela delle minoranze in linea con le migliori pratiche e standard europei, all’interno dei parametri definiti dalle Parti”.
Intanto, in Italia, chiusa la Manovra, che è stata inviata nel pomeriggio dal Ministero dell’Economia a Palazzo Chigi e da lì verrà inviata in Parlamento, si è fatto chiarezza su alcune misure presenti nelle bozze: assente il prelievo diretto da parte dell’Agenzia delle Entrate dai conti correnti per recuperare le imposte non pagate.
Modificata, invece, su richiesta della Lega, nell’ambito del capitolo Pensioni: “Quota 104”, con la riduzione al minimo dei canali di pensionamento in anticipo rispetto all’età di vecchiaia (67 anni), con penalizzazioni per chi decida comunque di uscire dal lavoro e la possibilità a chi non raggiunga un importo pensionistico di almeno 1,5 volte l’assegno sociale di andare in pensione a 67 anni senza aspettare i 71 previsti oggi.
Raggiunta, infatti nella Maggioranza, l’intesa sulla formula per l’uscita anticipata a Quota 103, ma con una finestra che varia tra pubblico e privato. Non cambierebbero i requisiti di 62 anni di età e 41 di contributi, ma, una volta raggiunti, i dipendenti privati dovrebbero aspettare sei mesi per l’assegno e i pubblici nove mesi. Prevista inoltre una stretta sul trattamento economico, che sarà calcolato esclusivamente con il sistema contributivo fino a quando non si raggiungono i requisiti per la pensione di vecchiaia, e comunque non si potranno superare le 4 volte il trattamento minimo, ossia circa 2.240 euro lordi al mese.
Sul tema Casa: secondo quanto previsto dalla bozza della Legge di Bilancio, sulle seconde abitazioni ristrutturate con il Superbonus al 110%, non prime case ed eredità, ci sarebbe una nuova stretta , in base alla quale chi le mette in vendita potrebbe scalare non su cinque anni come inizialmente previsto , ma su dieci l’imponibile della tassa del 26% sulle plusvalenze. Sarebbe previsto ,poi, che sugli affitti brevi la cedolare secca aumenti dal 21 al 26%.
In ultimo, niente taglio del cuneo nel 2024 sulle tredicesime. L ‘esonero di 6 o 7 punti in base al reddito quindi verrebbe riconosciuto “senza effetti sul rateo di tredicesima”. Tuttavia, per quest’anno, la tredicesima di chi beneficia del taglio del cuneo godrebbe di una decontribuzione di due o tre punti (anziché 6 e 7), sempre in base al reddito, perché il rafforzamento della misura previsto con il decreto lavoro del 1° maggio non si applicava appunto alle tredicesime.
Restando in ambito economico, resi noti stamane dall’Istat i dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, in calo anche per il mese di ottobre: la fiducia dei consumatori dall’indice 105,4 è calata a 101, 6 e quella delle imprese da 104,9 a 103,9.
Si tratta del valore più basso registrato da gennaio 2023, con un deterioramento delle vendite. Positivo il clima di fiducia solo per le costruzioni.
In calo per Istat , anche il fatturato industriale, sceso ad agosto a -5% su anno e a -0,4% su mese.
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