di Federica Marengo sabato 15 giugno 2024
-Si è chiuso, stamane, con l’ultima giornata dei lavori, il G7 a presidenza italiana in Puglia. La Presidente del Consiglio Meloni ha tenuto gli ultimi colloqui con capi di Stato e di Governo e con rappresentanti di Organizzazioni internazionali, dopo i quali ha fatto il punto sul summit e sugli obiettivi raggiunti dall’Italia con i cronisti e le croniste nel corso di una conferenza stampa.
La Premier, già nel corso di un video pubblicato sui suoi profili social, si è detta soddisfatta dell’esito del vertice e orgogliosa per il fatto che un Pontefice abbia partecipato per la prima volta nella storia a un G7 e proprio sotto la presidenza italiana, sottolineando: “Era una grande responsabilità. Io sono orgogliosa di come la nostra Nazione sia riuscita , ancora una volta , a tracciare la rotta”.
Altro motivo di soddisfazione per la Presidente Meloni, poi, l’accordo politico sui proventi degli asset russi per aiutare e sostenere l’Ucraina sia economicamente che militarmente, così come l’aver portato l’attenzione dei 7 Grandi sul Continente africano, con l’introduzione nella Dichiarazione finale della linea del Governo italiano sul contrasto al traffico di migranti e sul Piano Mattei e per iniziative parallele come il patto con l’Albania sui centri d’accoglienza.
Proprio alla luce di ciò, la Premier, a conclusione del G7, ha tenuto dei bilaterali con il Presidente della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, Abdelmadjid Tebboune, in merito ai quali Palazzo Chigi ha reso noto: “Nel corso del colloquio è stata espressa profonda soddisfazione per l’eccellente stato delle relazioni bilaterali, in particolare in ambito economico dove continuano a svilupparsi i rapporti nei settori energetico, agricolo e industriale. Al centro della conversazione, lo stato di avanzamento dei progetti nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa nel settore agricolo e della formazione professionale, nonché l’impegno congiunto nel quadro del Processo di Roma su migrazioni e sviluppo. In tale ambito, è in via di adozione il progetto di agricoltura sostenibile che coinvolgerà il Gruppo agroindustriale italiano controllato da Bonifiche Ferraresi SpA per la concessione strategica di circa 36.000 ettari da sviluppare con attività agro-industriali in collaborazione con i partner algerini. Il più grande investimento in agricoltura sostenibile fatto sinora dall’Italia nella sponda sud del Mediterraneo. Il Presidente Meloni e il Presidente Tebboune hanno quindi discusso le principali questioni internazionali, anche alla luce del ruolo dell’Algeria come membro del Consiglio di Sicurezza per il biennio 2024-25”.
Sempre in tale ambito, la Presidente del Consiglio Meloni ha tenuto un bilaterale con il Presidente del Gruppo della Banca africana di sviluppo (AfDB), Akinwumi A. Adesina, con il quale, come ha riferito Palazzo Chigi: “Il colloquio è stato incentrato sull’imminente lancio di una serie di iniziative congiunte volte a sostenere l’attuazione del Piano Mattei per l’Africa e del Processo di Roma su migrazione e sviluppo, come concordato in occasione del Vertice Italia-Africa tenuto a Roma nel gennaio 2024. “Il Piano Mattei promuoverà partenariati economici e strategici con le Nazioni e le istituzioni africane, e il Gruppo della Banca africana di sviluppo è il nostro principale partner finanziario strategico per l’attuazione del Piano. La nostra collaborazione assicurerà il sostegno allo sviluppo di iniziative che coinvolgeranno il settore pubblico e privato africano, stimolando ulteriori opportunità per le imprese italiane”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Meloni. Il Presidente Adesina ha dichiarato: “Plaudo al Presidente del Consiglio Meloni per aver lanciato il Piano Mattei e per aver scelto il Gruppo della Banca africana di sviluppo come partner strategico per realizzarlo in Africa. Il nostro partenariato genererà impatti significativi in termini di sviluppo in tutti i Paesi africani, amplierà l’accesso all’energia, affronterà il cambiamento climatico, sosterrà la sicurezza alimentare, potenzierà i servizi sanitari, e migliorerà le competenze e i posti di lavoro per i giovani. Tutto ciò contribuirà a creare maggiori opportunità economiche in Africa e ad arginare le spinte migratorie”. Istituzione di un Fondo speciale multidonatori al servizio del Piano Mattei per l’Africa e Processo di Roma su migrazione e sviluppo. Il Fondo mira a investimenti ad alto impatto allineati alle problematiche climatiche in settori strategici chiave a sostegno di entità sovrane in Africa. Grazie alla sua natura “multidonatori”, il Fondo sarà in grado di attrarre altri partner internazionali così da unire le forze e fare leva sui finanziamenti. L’Italia ha annunciato un impegno iniziale di circa 130 milioni di dollari in sovvenzioni e prestiti altamente agevolati, unitamente a un ulteriore impegno da parte degli Emirati Arabi Uniti. Il Gruppo della Banca africana di sviluppo si è impegnato a corrispondere risorse proprie pari almeno ai contributi erogati dal Fondo per ciascun progetto. Un accordo bilaterale tra l’Italia e il Gruppo della Banca africana di sviluppo prevede un accordo di cofinanziamento e un fondo fiduciario per finanziare progetti comuni. L’Italia ha impegnato circa 150 milioni di dollari in sovvenzioni e prestiti altamente agevolati, e il Gruppo della Banca africana di sviluppo si impegna a corrispondere almeno tale importo. L’obiettivo è quello di perseguire le priorità italiane e del Gruppo della Banca africana di sviluppo, come previsto dal Piano Mattei per l’Africa e dalla strategia della cooperazione allo sviluppo italiana, al fine di promuovere partenariati economici strategici con le Nazioni e le istituzioni africane, costruendo opportunità imprenditoriali comuni e incrementando i flussi di investimento. I settori prioritari sono: l’energia, l’acqua, l’agricoltura, la sanità, l’istruzione e la formazione, e le infrastrutture fisiche e digitali. Una piattaforma comune per promuovere gli investimenti del settore privato – Piattaforma di crescita e resilienza per l’Africa (Growth and Resilience platform for Africa – GRAf). La piattaforma è volta a mobilitare capitale netto destinato ai fondi regionali che finanzieranno attività imprenditoriali a sostegno della creazione di posti di lavoro in Africa. Cassa Depositi e Prestiti (CDP), l’istituzione finanziaria italiana per lo sviluppo, ha manifestato l’intenzione di catalizzare fino a circa 820 milioni di dollari distribuiti su un orizzonte quinquennale insieme ai principali partner africani e internazionali, mentre CDP e il Gruppo della Banca africana di sviluppo stanno valutando di stanziare fino a 200 milioni di dollari ciascuno nel medesimo periodo. L’Italia, inoltre, si è già impegnata a erogare fino a 45 milioni di dollari all’Alleanza per le infrastrutture verdi in Africa (AGIA), un’iniziativa trasformativa promossa dal Gruppo della Banca africana di sviluppo, dall’Unione africana e da Africa-50 e volta a mobilitare 10 miliardi di dollari per sostenere gli investimenti nel settore delle infrastrutture verdi nell’intero Continente africano.
I vertici della Banca veicoleranno scrupolosamente tali iniziative congiunte attraverso i processi decisionali del Gruppo bancario”.
Con il Presidente della Banca Mondiale Ajay Banga, invece, come riferito dalla Presidenza del Consiglio, la Premier ha parlato di “collaborazione e sinergie con il Piano Mattei per l’Africa”, tema già emerso emerso “nel corso dell’evento collaterale sulla Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII) al quale il Presidente Banga ha preso parte”.
Inoltre, “Al termine del colloquio, il Presidente Meloni e il Presidente Banga hanno adottato una dichiarazione d’intenti che fornisce un quadro per iniziative di co-progettazione e co-finanziamento nei settori prioritari di intervento del Piano Mattei e dell’attività della Banca Mondiale”.
La Presidente del Consiglio, poi, ha avuto un incontro bilaterale con il Presidente della Repubblica Federale del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, nel quale, come evidenziato da Palazzo Chigi, è emersa “ la comune volontà di dare continuità ai risultati del Vertice G7 in vista del Summit G20 di Rio de Janeiro, in una prospettiva di sinergia tra le due Presidenze, a partire dai temi dello sviluppo dell’Africa, dell’intelligenza artificiale, della transizione energetica e della sicurezza alimentare”.
Infine, “nel ricordare la storica presenza della Comunità italiana in Brasile, i due Presidenti hanno ribadito l’importanza di approfondire i rapporti economici tra le due Nazioni in settori strategici quale quello infrastrutturale ed energetico dandosi appuntamento al G20 di Rio”.
Poi, in vista del prossimo G7, che si terrà in Canada nel 2025, la Presidente del Consiglio, Meloni, ha avuto un incontro con il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, nel quale, come reso noto da Palazzo Chigi, “I due Leader si sono soffermati sulle prospettive di rafforzamento delle relazioni bilaterali. A tale proposito hanno adottato, come concordato in occasione del loro precedente incontro di marzo a Toronto, un Piano d’Azione per la cooperazione rafforzata tra Italia e Canada. Tale intesa riflette l’impegno a collaborare nell’affrontare insieme le sfide globali promuovendo la prosperità sostenibile, la stabilità internazionale e un ordine internazionale basato sulle regole. Tra i settori di cooperazione bilaterale privilegiata si annoverano la sicurezza e la transizione energetica; il cambiamento climatico; il commercio e gli investimenti; la promozione della crescita economica inclusiva e sostenibile; le migrazioni; la sicurezza e la difesa; la ricerca e l’innovazione, con particolare riguardo all’intelligenza artificiale e alla tecnologia quantistica”.
A seguire, la Premier Meloni ha tenuto una conferenza stampa, nella cui introduzione, esprimendo la sua soddisfazione per l’esito del summit e per l’anno di presidenza italiana e, ringraziando per l’organizzazione, ha evidenziato: “Il Vertice dei Leader si è concluso ieri, come sapete, con l’adozione formale di una Dichiarazione finale che era già stata definita il giorno prima. E mi piace sottolinearlo perché non accade spesso, e credo sia un elemento che dimostra l’unità di intenti del G7. La Dichiarazione finale è un documento estremamente ampio, estremamente significativo. Contiene molti impegni su altrettante sfide globali che siamo chiamati ad assumerci in questo tempo difficile. Si tratta di impegni concreti, che riguardano questioni dirimenti per il nostro presente, anche per il nostro futuro, e io credo fosse fondamentale ribadire ancora una volta la nostra compattezza di fronte a queste sfide. Quindi ,chiaramente, un ringraziamento va anche a tutti i miei colleghi – quindi Joe, Emmanuel, Rishi, Olaf, Justin, Fumio, Ursula e Charles -, alle loro squadre, ai loro sherpa, per il contributo positivo, fondamentale, che hanno dato alla riuscita di questo Vertice. E ringrazio anche i tanti Leader delle Nazioni e delle Organizzazioni internazionali che hanno partecipato ieri alla Sessione outreach, una delle più nutrite, delle più rappresentative di sempre, che credo abbiano reso questo Vertice ancora più significativo. Noi abbiamo ospitato i vertici di ONU, Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Banca Africana di Sviluppo, Ocse, oltre ovviamente il Presidente Zelensky, che come sapete ha preso parte durante la prima giornata alla Sessione speciale sull’Ucraina. Ma sono intervenuti anche il Leader del Brasile che è anche Presidente di turno del G20, dell’India, il Presidente di turno dell’Unione Africana, quindi la Mauritania, diverse Nazioni africane e del Mediterraneo – Algeria, Giordania, Kenya, Tunisia e Turchia -, il Golfo con gli Emirati Arabi Uniti. E credo che questo fosse un altro segnale molto importante da dare, cioè che il G7 non vuole essere – come abbiamo detto ieri durante la sessione Outreach – una fortezza chiusa, non è una realtà che deve difendersi da qualcosa o da qualcuno, è invece un’offerta di valori che vuole aprirsi al mondo per cercare soluzioni legate allo sviluppo insieme. Penso che fosse importante per cercare di smontare quella narrazione che vorrebbe l’Occidente contro il resto del mondo. Non è così e credo che questo approccio sia stato confermato durante la Presidenza italiana. Sono orgogliosa che un racconto completamente diverso sia stato fatto proprio sotto di essa. Abbiamo vissuto ieri una giornata straordinaria. Io non ho difficoltà a definirlo un momento storico con la presenza del Pontefice, che non smetterò mai di ringraziare abbastanza per il grande regalo che ci ha fatto ieri, non solo partecipando al Vertice: era la prima volta in quasi 50 anni di storia del G7 che un pontefice prendesse parte ai lavori. Lo voglio ringraziare per questo, lo voglio ringraziare chiaramente per averci regalato il suo preziosissimo punto di vista sul tema dell’intelligenza artificiale e anche per il rispetto che ha dimostrato rimanendo oltre tre ore ad ascoltare gli interventi di tutti i Leader in una sessione che era molto lunga. Io l’ho trovato un messaggio straordinario e davvero sarò eternamente grata al Santo Padre per questo regalo davvero importante che ci ha fatto, per questo messaggio straordinario che ha voluto mandare. Veniamo ai contenuti. Con la Dichiarazione finale il G7 ribadisce chiaramente il suo impegno compatto per difendere il sistema internazionale di regole che è basato sulla forza del diritto, sistema che è stato messo in discussione, che è stato messo a repentaglio con la guerra d’aggressione russa all’Ucraina, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti perché i focolai di crisi nel mondo continuano a moltiplicarsi. Differentemente da quanto qualcuno sperava o da quanto qualcuno preconizzava, intendiamo continuare a sostenere l’Ucraina e abbiamo anzi scelto di rafforzare il nostro impegno e le diverse linee di azione con un approccio che continua a essere a 360 gradi per aiutare la Nazione aggredita a guardare al futuro. Il G7 ha ribadito questo impegno, ha raggiunto l’accordo che era tutt’altro che scontato per un sostegno finanziario aggiuntivo di circa 50 miliardi di dollari collegato agli extraprofitti derivanti dall’immobilizzazione dei beni russi. Si tratta di un passaggio politico fondamentale, di un accordo dal significato estremamente importante che ora chiaramente dovrà essere definito dal punto di vista tecnico nelle prossime settimane tenendo presente il quadro di riferimento già adottato a livello di Unione europea. Confermare il nostro sostegno all’Ucraina per il tempo che sarà necessario rimane anche la condicio sine qua non per avviare qualsiasi iniziativa diplomatica per la soluzione della crisi, anche questo voglio ribadire, cioè la precondizione – lo è dall’inizio – per qualsiasi soluzione di pace. Se oggi si aprirà in Svizzera la Conferenza di pace promossa dal Presidente Zelensky, alla quale partecipa anche l’Italia – è già lì presente il nostro Vice Premier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani – è perché noi con il nostro sostegno deciso, compatto, in questi due anni abbiamo consentito che l’Ucraina non fosse invasa. Vale la pena di ricordarlo sempre. Nella Dichiarazione si ritrova anche la piena sintonia sul tema del conflitto in Medio Oriente. Abbiamo confermato il nostro sostegno alla preziosa proposta di mediazione, portata avanti in particolare dagli Stati Uniti, per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi e un significativo aumento dell’assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza. Sono temi dei quali chiaramente io ho parlato anche nell’incontro bilaterale che ho avuto ieri con il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e con diversi altri Leader anche nella mattinata di oggi. Voglio dire che sono particolarmente fiera – voglio dirlo a nome dell’Italia – dell’impegno che l’Italia ha saputo dimostrare in questi mesi rispetto alla crisi medio orientale, particolarmente sul fronte umanitario – voglio ribadirlo – perché è un impegno che ci viene riconosciuto da tutti i nostri interlocutori. Il G7 ha anche ribadito ogni sforzo per scongiurare ogni possibilità di escalation nella Regione, per una soluzione politica duratura della crisi. È stato oggetto delle nostre interlocuzioni con la prospettiva della soluzione a due Stati. È un impegno ribadito anche dalle Nazioni che sono state invitate alla Sessione outreach. Come sapete, un focus che ha caratterizzato la Presidenza italiana riguarda particolarmente il rapporto con il Continente africano. Io sono molto fiera del fatto che il G7 abbia condiviso un approccio italiano, un approccio su cui l’Italia ha cercato di essere un punto di riferimento dall’inizio del mandato di questo Governo. Il G7 decide di unire gli sforzi per costruire un nuovo modello di sviluppo e di cooperazione con le Nazioni africane, basato su un partenariato da pari a pari, affinché queste Nazioni possano crescere e prosperare con le risorse che possiedono. Noi abbiamo condiviso ad alto livello diverse iniziative su questo fronte, soprattutto lavorando per rafforzare la sinergia tra progetti diversi e perfettamente compatibili. Da una parte chiaramente il Piano Mattei per l’Africa, iniziativa tutta italiana, dall’altra il Global Gateway dell’Unione europea e, dall’altro ancora, la Partnership for Global Infrastructure and Investment del G7, iniziativa avviata due anni fa. Voi avete visto che sulla sinergia tra questi tre piani di investimenti in Africa noi abbiamo anche organizzato un Side event, con il coinvolgimento anche del settore privato, di aziende leader italiane e statunitensi, nonché delle Banche internazionali di sviluppo. Credo che questa iniziativa abbia rappresentato uno dei fiori all’occhiello di questo Summit dei Leader del G7, perché offre la dimensione della concretezza con la quale noi vogliamo lavorare su questi temi. Di Africa si è parlato molto, si è parlato in tantissime iniziative internazionali, si è scritto in moltissimi documenti, ma io credo che quello che fa la differenza in questo tempo sia dimostrare che i documenti non finiscono lì e che a quei documenti seguono fatti concreti. Quello che noi stiamo facendo è esattamente questo. Abbiamo rafforzato gli impegni pregressi per lo sviluppo sostenibile, ma soprattutto abbiamo lanciato una serie di nuove iniziative importanti, molto concrete nel campo della sicurezza alimentare, nel campo dell’energia, nel campo delle tecnologie digitali, delle infrastrutture. E credo che questo sia ciò che fa la differenza. E quindi cito, velocemente: la Puglia Food Security Initiative, che ha l’obiettivo di rafforzare la produzione agricola in Africa e rendere più sostenibili, più resistenti i sistemi alimentari di quelle Nazioni; la Energy for Growth in Africa, per favorire lo sviluppo di infrastrutture per la produzione e distribuzione di energia verde. È un’iniziativa adottata dal G7, alla quale hanno aderito anche sette Nazioni africane e alcune Nazioni che erano parte dell’outreach invitato ieri. Intendiamo chiaramente estenderla, estenderla in maniera trasparente, in maniera aperta. Aggiungo poi: il G7 Hub on Sustainable Use of Land, per promuovere l’uso sostenibile delle terre; l’African Virtual Investment Platform, la G7 Platform for Green Investments, per incoraggiare gli investimenti nel Continente con un’attenzione particolare rivolta al tema delle tecnologie pulite. In ultimo, cito anche la creazione di un Centro per sostenere l’avvio di ecosistemi digitali in Africa, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale. Sono progetti ad alto potenziale che intendiamo sviluppare in maniera sinergica, sempre agganciandoli al Global Gateway e al PGII, e sempre ovviamente anche al Piano Mattei. Molto importante è anche l’impegno del G7 per aumentare la partecipazione dell’economia africana e nelle catene globali del valore, nell’ottica di favorire lo sviluppo e la distribuzione della ricchezza di quelle Nazioni. Come vedete, dicevo, non si tratta semplicemente di documenti: ai nostri impegni abbiamo cercato sempre di far seguire anche delle iniziative concrete che da questo Vertice potessero partire. Lavorare a un approccio nuovo nella cooperazione con il Continente africano, come voi sapete, dal mio punto di vista è anche il modo migliore di affrontare un’altra grande emergenza globale, che è il governo dei flussi migratori, perché questo G7, sempre su impulso italiano, per la prima volta nella sua storia ha parlato anche di governo dei flussi migratori. Nella dichiarazione finale viene ribadito infatti l’impegno comune per affrontare le cause profonde della migrazione, per garantire quello che secondo noi è il primo dei diritti che va garantito, che è il diritto a non dover emigrare, a non dover essere costretti a lasciare la propria terra, la propria casa, potendo trovare in quella terra e in quella casa le condizioni per la propria realizzazione. Ma abbiamo preso impegni anche sull’altra faccia della medaglia di questo problema che è la lotta contro i trafficanti di esseri umani. Abbiamo convenuto che sia necessario costruire un coordinamento a livello internazionale, una coalizione globale contro i trafficanti di esseri umani mettendo a sistema gli sforzi per contrastare una piaga che alimenta i flussi dell’immigrazione illegale che di fatto per noi rappresentano una nuova forma di schiavitù. Io sono particolarmente fiera della discussione dei risultati su questo tema perché non era mai stato trattato in questo Vertice, non era mai stato trattato con tanta chiarezza. Abbiamo portato un modello che è tutto italiano, che nasce da due grandi italiani, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che nel combattere la mafia chiedevano di seguire i soldi, “follow the money”. Oggi le Nazioni Unite ci dicono che la tratta di esseri umani è diventata l’attività più redditizia al mondo per le reti criminali, ha superato il traffico di armi eguaglia il traffico di droga. Ecco, io credo che se noi colpiamo al cuore di queste organizzazioni criminali seguendo i proventi dei loro traffici, questo può fare la differenza della nostra capacità di combattere questi schiavisti del terzo millennio. Come sapete, una parte altrettanto significativa dei nostri lavori ha riguardato la questione dell’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale è stata voluta dalla Presidenza italiana come un’altra delle nostre priorità, come abbiamo detto nei documenti e durante i due giorni del Vertice, si tratta di una delle sfide più complesse e più impattanti che abbiamo di fronte. Il nostro obiettivo è garantire che questa nuova tecnologia, nel momento in cui la sviluppiamo, rimanga in ogni caso controllata dall’uomo, mantenga l’uomo come suo ultimo fine. Su questo chiaramente il Santo Padre ha dato un suo contributo straordinario, anche morale, dando però concretezza al concetto che era stato promosso proprio dalla Santa Sede di “algoretica”, cioè dare un’etica agli algoritmi. Siamo riusciti a far adottare l’iniziativa, nelle nostre conclusioni, di un marchio che consente alle imprese che adottano un codice di condotta di essere riconoscibili dai cittadini e dai consumatori. Abbiamo avviato, come avevamo annunciato, un focus sull’impatto che l’intelligenza artificiale può avere nel mercato del lavoro, consapevoli come siamo che questa rivoluzione tecnologica avrà delle conseguenze su tutti i settori e sulla vita, potenzialmente di milioni e milioni di lavoratori. La dichiarazione si occupa di molti altri temi, Indo-Pacifico, sicurezza economica, catene di approvvigionamento, si occupa del nesso clima-energia. Siamo consapevoli chiaramente che le grandi sfide del mondo di oggi siano pienamente interconnesse, per questo abbiamo voluto mantenere, costruendo sui risultati della Presidenza giapponese dello scorso anno, abbiamo mantenuto alte le priorità dei temi legati all’Indo-Pacifico, alla sicurezza economica, con l’obiettivo di dare un messaggio chiaro, particolarmente alla Cina. Noi siamo aperti al dialogo, però le nostre imprese devono poter competere ad armi pari, perché il mercato può essere libero solamente se è anche equo. Quindi libero mercato ma in un quadro di concorrenza leale. Abbiamo riservato una particolare attenzione anche al Mediterraneo, che è il nostro mare, che ha ritrovato una sua centralità. Si tratta del mare di mezzo tra i due grandi spazi marittimi del globo, come abbiamo detto in questi giorni, l’Atlantico da una parte, l’Indo-Pacifico dall’altra, passando per il Golfo Persico. Una centralità che può dare l’occasione all’Italia, se sfruttata bene, anche di diventare uno snodo verso il resto d’Europa, non solo dal punto di vista energetico. Noi abbiamo parlato molto di energia in questi mesi, ma penso anche alla questione dei dati, che sono “l’energia” delle nostre società digitali, lo saranno progressivamente sempre di più. Credo che ci siano progetti, come ad esempio il progetto Blue-Raman, che collegherà l’India alle economie europee, passando per il Mediterraneo, sia uno di quei progetti strategici che possono fare scuola. Tra i temi che affronta la Dichiarazione finale c’è ovviamente la questione legata ai cambiamenti climatici, questione sulla quale è necessario mantenere alta l’ambizione in termini di risultati da raggiungere senza però adottare posizioni ideologiche o preconcetti. La sfida per l’Italia rimane sempre quella della neutralità tecnologica. Dobbiamo lavorare anche come G7 con un approccio pragmatico che ci consenta di mantenere gli impegni che abbiamo preso a livello internazionale, da ultimo alla COP28 di Dubai, tenendo sempre presenti quelle che sono le esigenze del nostro sistema produttivo e dei nostri cittadini. Non possiamo cioè cadere nel paradosso che per proteggere l’ambiente finiamo per avvantaggiare Nazioni che sono in competizione con noi e che non si fanno grandi problemi, ad adottare pratiche commerciali molto aggressive, spesso proprio a danno dell’ambiente. In ambito G7 abbiamo concordato anche un forte impegno politico in favore di un sistema di tassazione internazionale più giusto e stabile, la famosa Global Minimum Tax, è un tema al quale, come sapete, io tengo particolarmente, al quale ho lavorato come Presidente di turno del Forum. Ieri abbiamo ascoltato il Segretario Generale dell’Ocse spiegarci che la Convenzione multilaterale che è stata negoziata proprio in ambito Ocse, a Parigi, sulla tassa minima globale, è pronta per essere firmata sul piano tecnico. Il G7 e l’Ocse su questo tema hanno lavorato in parallelo anche con il G20. Tocca adesso agli Stati esprimere la volontà politica di aderire. Quella dell’Italia ovviamente c’è e mi auguro che sia fatto al più presto. Questi sono i contenuti principali di un Vertice, e di un documento che, come vedete, sono stati molto densi. Io sono molto molto soddisfatta di questo lavoro. Nel corso di questo Vertice ho avuto anche molti incontri bilaterali. A partire da quello con il Presidente Biden, con il quale ho discusso soprattutto dei principali scenari di crisi internazionale, del rafforzamento anche della nostra cooperazione bilaterale, con riferimento agli investimenti nel settore delle nuove tecnologie. Voglio ricordare che nell’ultimo anno o poco più, l’export italiano negli Stati Uniti è cresciuto di quasi 7 miliardi. Dimostra come stia crescendo una cooperazione che è per noi molto preziosa. Ho avuto colloqui con il Primo ministro Trudeau, con il Presidente Lula, chiaramente per assicurare continuità tra il lavoro della Presidenza italiana di quest’anno e il lavoro della Presidenza canadese del prossimo anno, tra il lavoro del G7 e il lavoro del G20 che, come sapete, quest’anno ha la Presidenza del Brasile. Con il Canada abbiamo anche adottato il Piano d’azione per rafforzare la cooperazione bilaterale, così come con il Giappone, con il Primo Ministro Kishida, con il quale pure ci siamo incontrati. Nelle mie discussioni invece con il Primo Ministro Modi ho esplorato, abbiamo esplorato modalità per approfondire il nostro partenariato strategico che è stato avviato nel 2023. Con il Presidente Algerino Tebboune abbiamo fatto il punto sull’avanzamento particolarmente dei progetti pilota che sono legati al Piano Mattei per l’Africa. Il Piano Mattei per l’Africa è stato anche al centro del colloquio con il Presidente della Banca Mondiale e con il Presidente della Banca di Sviluppo Africana. Insieme alla Banca Mondiale abbiamo adottato una Dichiarazione di intenti che ci permetterà di realizzare iniziative congiunte di sviluppo nelle Nazioni africane; con il Presidente della Banca di Sviluppo Africana Adesina abbiamo lanciato nuovi strumenti finanziari per l’attuazione del Piano Mattei, soprattutto per incoraggiare gli investimenti privati nel continente. E questi sono alcuni degli incontri che ho avuto nel corso del Vertice, ma è evidente che ho avuto scambi con tutti i Leader presenti. Quindi cito anche il Re di Giordania, il presidente Milei, lo Sceicco Mohammed bin Zayed, il Presidente del Kenya Ruto, il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Insomma, abbiamo parlato in questi giorni con tutti i Leader. Ho avuto anche la possibilità di uno scambio con il Presidente di turno dell’Unione africana, che è il Presidente della Mauritania, che, come sapete, è stato il nostro keynote speaker nella sessione Outreach, proprio sul tema del continente africano. Si è chiuso il Vertice dei leader, però i lavori della Presidenza italiana proseguono. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, si svolgeranno altre riunioni ministeriali nelle quali chiaramente continueremo ad approfondire le nostre priorità. È un impegno iniziato il primo gennaio che da qui alla fine di quest’anno, vedrà l’Italia ospitare 21 riunioni ministeriali, più di 130 riunioni di gruppo di lavoro tecniche, oltre agli incontri dei Gruppi di impegno nella società civile, cito il Civil 7, Women 7, Youth 7, Labour 7, il Business 7, e per la prima volta voglio ricordare anche che la Presidenza italiana quest’anno ha voluto organizzare riunioni specifiche dedicate al tema della difesa, e al tema della disabilità. Lo considero un altro fiore all’occhiello della Presidenza italiana, non era mai accaduto che questo tema avesse una sua specifica riunione ministeriale nell’ambito del G7, così come il turismo. Sono molto molto fiera del lavoro che abbiamo fatto, sono molto fiera del successo di questo Vertice. L’Italia in questi giorni è chiaramente stata al centro del mondo, gli occhi del mondo sono stati puntati su di noi, era una grande responsabilità ma sono davvero orgogliosa di come la nostra Nazione sia riuscita ancora una volta a stupire e a tracciare la rotta. Quindi grazie ovviamente a tutti quelli che ci hanno lavorato perché è stato uno straordinario gioco di squadra”.
Quindi, al termine dell’introduzione alla conferenza stampa, la Presidente Meloni ha risposto alle domande dei cronisti e delle croniste.
In merito, all’accordo sull’uso dei proventi degli asset russi per sostenere l’Ucraina, rispondendo alla domanda se l’Italia contribuirà direttamente o meno al prestito , la Premier ha chiarito: “Il prestito da 50 miliardi di dollari stanziato dal G7 per l’Ucraina, verrà fornito dagli Usa, poi dal Canada e dal Regno Unito e probabilmente dal Giappone, compatibilmente con i suoi limiti costituzionali e attualmente le nazioni europee non intervengono su questo prestito perché gli asset sono tutti immobilizzati in Europa e quindi l’Europa contribuisce già, individuando un meccanismo di garanzia”.
Riguardo alla proposta di pace del Presidente russo Putin, resa nota nelle ultime ore, ovvero il ritiro delle truppe di Kiev dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia e il no all’adesione dell’Ucraina alla Nato come condizione per la ripresa di negoziati , la Presidente del Consiglio Meloni ha commentato: “Si tratta di una mossa più propagandistica che reale. Se la proposta è “siamo disposti a una trattativa di pace se l’Ucraina riconosce l’invasione dell’Ucraina e che cede le parti occupate”, non mi sembra particolarmente efficace come proposta. Si tratta di una narrativa che vuole fare controinformazione su dove siano le responsabilità del conflitto”.
Riguardo all’esortazione presente nelle Conclusioni finali del G7 a una tregua olimpica , la Premier ha spiegato: “La tregua olimpica è stata una richiesta francese, una buona richiesta, è stata inserita all’unanimità. Mi auguro che possa costituire un elemento di de-escalation, anche se la sua applicazione dipende da molti fattori”.
Sulla guerra in Medio Oriente, invece, la Presidente Meloni, rispondendo alla domanda se l’Italia avesse intenzione di bloccare la vendita di armi a Israele, ha evidenziato: “Credo che dobbiamo ricordare chi ha iniziato tutto questo e non è stato Israele, ma qualcuno che ha ucciso civili, donne e bambini. Adesso dobbiamo lavorare per la pace, che vuol dire dialogare, riconoscere il diritto di Israele a essere sicuro, a vivere in pace, e il diritto dei palestinesi ad aver un proprio Stato in cui vivere in modo pacifico. È l’unico modo per affrontare questo problema, il nostro lavoro è dialogare con tutti” Sembra che Israele sia caduto in una trappola, in una trappola di Hamas che aveva l’obiettivo di isolarlo e sembra che stia funzionando. Noi lavoriamo alla sua sicurezza, è quello che sta facendo l’Italia”.
Riguardo agli assetti futuri della UE, la Premier ha risposto: “I primi due temi che interessano me, e sulla base dei quali farò le mie valutazioni come governo italiano e con gli alleati, è che all’Italia venga riconosciuto il ruolo che le spetta, in termini di competenze dei commissarie che l’Europa comprenda il messaggio arrivato dai cittadini europei, che chiedono pragmatismo, un approccio meno ideologico su diverse grandi questioni, che l’Europa si occupi più di alcune priorità di cui si è occupata poco. I cittadini votano per dare indicazioni a chi ha responsabilità della politica, su quale linea seguire. Mi pare che il messaggio sia arrivato chiaro. Le nostre valutazioni le facciamo a valle e non a monte. Questo lo fanno altri che pensano di riempire le caselle prima che i cittadini votino”.
Ancora sulla rissa in Aula alla Camera durante l’esame della riforma sull’Autonomia differenziata, la Presidente del Consiglio Meloni ha sottolineato: “Trovo grave che ci siano esponenti della maggioranza che cadano nelle provocazioni, prevedo che le provocazioni aumenteranno. Penso che i cittadini italiani si debbano interrogare su quale sia l’amore per la nazione di esponenti politici che cercano di provocare per ottenere un risultato come quello che hanno ottenuto, dileggiando i membri del governo, cercando di occupare i banchi del governo, proprio mentre gli occhi del mondo sono puntati su di noi. Per tutti quelli che sono bravi a darci lezioni sul rispetto delle istituzioni, forse, se si parte dal rispetto per la propria nazione si arriva anche al rispetto delle istituzioni, che non ho visto”.
Alla domanda sulla polemica scaturita dall’assenza della parola “aborto” nelle Dichiarazioni finali del G7, la Premier Meloni , ribadendo di non avere intenzione di modificare la legge 194, di cui ha detto: “è una legge fatta molto bene”, ha spiegato: “Solitamente accade che nei documenti ufficiali le cose acquisite non vengano ripetute pari pari. Nella dichiarazione di Hiroshima il riferimento all’aborto era chiaro. Credo che la polemica sia stata costruita in maniera totalmente artefatta, la polemica non è esistita nelle nostre discussioni ,perché su questo non c’era motivo di litigare” .
Poi, in merito alla parte delle Dichiarazioni finali in cui si parla dei diritti delle persone Lgbtq+, la Presidente del Consiglio ha chiarito: “Nel governo, in questi due anni ,non ci sono stati passi indietro rispetto a questioni come il diritto all’aborto o sui diritti Lgbtq+, la realtà è diversa da un racconto che vedo animato da diversi presunti osservatori, le cui aspettative sono state deluse. Allo stesso modo, non c’è stato nessun passo indietro sui diritti Lgbtq+ al G7”.
Riguardo alle elezioni in USA e a una eventuale vittoria di Trump che potrebbe modificare gli equilibri, specie per quel che riguarda la guerra in Ucraina, la Premier Meloni ha risposto: “Non sono preoccupata per le elezioni americane, fermo restando che preferisco non entrare a gamba tesa nelle elezioni dei Paesi alleati, esattamente come non mi è mai piaciuto che altri si occupino delle elezioni italiane”.
Infine, riguardo all’organizzazione della tre giorni del G7 in Puglia, in riferimento a un servizio pubblicato dalla CNN, la Presidente del Consiglio ha sottolineato: “Devo fare i complimenti a tutti i pugliesi, sono stati molto oltre l’altezza del compito e penso che questa fosse la risposta migliore ai soliti pregiudizi letti sulla stampa internazionale; qualcuno può essere arrivato con un’idea e tutti sono andati via con un’altra”.
In ultimo, l’annuncio di una missione in Cina nelle prossime settimane( la data è ancora da stabilire), in quanto, ha evidenziato la Premier Meloni, “Il G7 è aperto al dialogo con la Cina, ma in un libero mercato la concorrenza deve essere leale”.
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