di Federica Marengo sabato 6 gennaio 2024
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-Secondo le stime preliminari dell’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2023 i prezzi al consumo sono calati del 5,7% rispetto all’8,1% del 2022. Nel mese di dicembre, quindi, vi è stato un ulteriore calo dell’inflazione a +0,6% annuo , rispetto allo 0,7% di novembre. Nello specifico, a dicembre 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, è aumentato dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua.
Inoltre, secondo quanto riportato da Istat nel suo report sul Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, nel terzo trimestre del 2023 anche la pressione fiscale è risultata in calo rispetto al rispetto al terzo trimestre del 2022, in quanto pari al 41,2%, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2022.
Sempre nel terzo trimestre del 2023 è risultato in aumento dell’1,8%, rispetto al terzo trimestre del 2022, il reddito disponibile delle famiglie consumatrici, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,2%.
Istat spiega quindi, in una nota a commento del report, che: “La propensione al risparmio delle famiglie è stimata al 6,9%, in aumento di 0,6 punti sul trimestre precedente, mentre il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è cresciuto dell’1,3% a fronte di un aumento dei prezzi dello 0,5%. L’aumento della propensione al risparmio, in particolare, deriva da una crescita nominale della spesa per consumi finali meno sostenuta rispetto a quella registrata per il reddito lordo disponibile (+1,2% e +1,8%, rispettivamente, in termini nominali). Infine, il tasso di investimento delle famiglie consumatrici si è attestato all’8,0%, 0,1 punti percentuali più basso rispetto al trimestre precedente, a fronte di una crescita degli investimenti fissi lordi dell’1,0% e del già segnalato aumento del reddito lordo disponibile .Il potere d’acquisto delle famiglie, dopo la brusca caduta del quarto trimestre 2022, prosegue la ripresa. Tale ripresa, iniziata nel primo trimestre 2023, era stata interrotta dalla lieve flessione del trimestre successivo; la stessa dinamica si osserva per la propensione al risparmio, che tuttavia rimane molto al di sotto dei livelli pre-Covid”.
Buone notizie anche da Eurostat, istituto europeo di statistica analogo all’Istat, secondo cui nel mese di dicembre l’inflazione in Italia è scesa ancora allo 0,5%, mentre in UE è cresciuta al 2,9%, con Francia al 4,1%, Germania al 3,8% e Spagna al 3,3%.
Soddisfatto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Urso , che sui suoi profili social ha commentato: “Un’ottima notizia per le famiglie italiane : l’inflazione in Italia è al minimo in Europa, pieno successo del “carrello tricolore”. Smentiti i profeti di sventura!. Un anno fa l’inflazione in Italia era all’11.8, oggi è allo 0.6 secondo le stime Istat, ai minimi in Europa. Siamo sulla strada giusta”.
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