di Federica Marengo sabato 12 aprile 2024

-Da venerdì 28 marzo a domenica 30 marzo, si è svolto a Roma, il Giubileo dei Missionari della Misericordia. Nella prima giornata, si è tenuto l’incontro mondiale dei sacerdoti presso l’Aula Paolo VI°, mentre, nel pomeriggio, si è svolta, nella Basilica di Sant’Andrea della Valle, la celebrazione delle “24 ore per il Signore”.
Sabato 29 marzo, invece, si è tenuto il pellegrinaggio alla Porta Santa nella Basilica di San Pietro, cui è seguita la recita del Rosario presso la Grotta della Madonna di Lourdes, nei Giardini Vaticani.
Infine, nella mattinata di domenica 30 marzo, presso la Basilica di Sant’Andrea della Valle, si è svolta la Messa, presieduta da Monsignor Rino Fisichella, Pro Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, Sezione per le Questioni Fondamentali dell’Evangelizzazione nel Mondo e, nel pomeriggio, all’interno della Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo al Corso, il concerto sinfonico “Missa Papa Francisci”, in memoria del musicista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Ennio Morricone, nell’ambito della rassegna: “Giubileo è cultura”.
Durante la Messa, Monsignor Fisichella ha letto un messaggio per i sacerdoti Missionari, preparato dal Pontefice durante il ricovero al Policlinico Gemelli il 19 marzo , giorno della solennità di San Giuseppe, prima , quindi, delle dimissioni dal Policlinico Gemelli , avvenute il 24 marzo, e del ritorno a Casa Santa Marta.
Nel Suo messaggio, il Pontefice ha espresso rammarico per non aver potuto incontrare i sacerdoti Missionari e ha rivolto loro gratitudine e incoraggiamento, ringraziandoli perché, con il loro servizio, danno testimonianza “del volto paterno di Dio, infinitamente grande nell’amore, che chiama tutti alla conversione e ci rinnova sempre con il suo perdono”.
Il perdono e la conversione, ha sottolineato il Santo Padre, “sono le due carezze con le quali il Signore terge ogni lacrima dai nostri occhi; sono le mani con le quali la Chiesa abbraccia noi peccatori; sono i piedi sui quali camminare nel nostro pellegrinaggio terreno. Gesù, il Salvatore del mondo, apre per noi la strada che percorriamo insieme, seguendolo con la forza del suo Spirito di pace”.
Poi, Papa Francesco ha incoraggiato i sacerdoti missionari,” nel loro ministero di confessori, ad essere attenti nell’ascoltare, pronti nell’accogliere e costanti nell’accompagnare coloro che desiderano rinnovare la propria vita e ritornano al Signore”, in quanto “ Con la sua misericordia, Dio ci trasforma interiormente, cambia il nostro cuore” e “ il perdono del Signore è fonte di speranza, perché possiamo sempre contare su di Lui, in qualunque situazione”. Dio, infatti, “si è fatto uomo per rivelare al mondo che non ci abbandona mai!”.
In ultimo, il Pontefice ha augurato ai sacerdoti Missionari della Misericordia un pellegrinaggio “ricco di frutti” e , impartendo la Benedizione, ha chiesto a Maria Immacolata di vegliare su di loro come Madre di misericordia.
A seguire, la sala stampa e i media vaticani hanno diffuso l’Angelus preparato dal Santo Padre, iniziato con una riflessione sul Vangelo odierno, tratto dall’evangelista Luca, in cui si racconta del ritorno a casa del figliol prodigo, “guarito da Dio”.
Quindi, Papa Francesco, sottolineando come “Dio, sempre misericordioso verso tutti; guarisce le nostre ferite perché possiamo amarci come fratelli”, ha invitato i fedeli e le fedeli a vivere la Quaresima, “tanto più in tempo di Giubileo, come tempo di guarigione”, facendo riferimento alla propria condizione: “Anch’io la sto sperimentando così, nell’animo e nel corpo” e, ringraziando di cuore “tutti coloro che, a immagine del Salvatore, sono per il prossimo strumenti di guarigione con la loro parola e con la loro scienza, con l’affetto e con la preghiera”, in quanto “la fragilità e la malattia sono esperienze che ci accomunano tutti; a maggior ragione, però, siamo fratelli nella salvezza che Cristo ci ha donato”.
Il Pontefice, poi, ha esortato i fedeli e le fedeli a continuare a pregare per la pace “nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Repubblica Democratica del Congo e Myanmar, che soffre tanto anche per il terremoto”, confidando nella misericordia di Dio padre e ha espresso preoccupazione per la situazione in Sud Sudan.
Il Santo Padre ha quindi rinnovato il Suo “appello accorato a tutti i Leader, perché pongano il massimo impegno per abbassare la tensione nel Paese”, chiedendo loro di “mettere da parte le divergenze e, con coraggio e responsabilità, sedersi attorno a un tavolo e avviare un dialogo costruttivo”, perché “solo così sarà possibile alleviare le sofferenze dell’amata popolazione sud-sudanese e costruire un futuro di pace e stabilità”.
In Sudan, ha evidenziato Papa Francesco, “la guerra continua a mietere vittime innocenti”, per questo ha esortato “ le parti in conflitto a mettere al primo posto la salvaguardia della vita dei loro fratelli civili”, auspicando “ che “siano avviati al più presto nuovi negoziati, capaci di assicurare una soluzione duratura alla crisi”.
Il Pontefice, inoltre, ha invitato “la Comunità internazionale ad aumentare gli sforzi per far fronte alla spaventosa catastrofe umanitaria”, per poi rendere nota anche una notizia positiva: “ la ratifica dell’Accordo sulla delimitazione del confine tra il Tajikistan e il Kyrgyzstan”, considerata da Papa Francesco “un ottimo risultato diplomatico”, punto di partenza per la pace tra i due Paesi.
Infine, il Santo Padre ha affidato “la famiglia umana” a Maria, Madre di Misericordia, affinché aiuti quest’ultima a “riconciliarsi nella pace”.
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