di Federica Marengo mercoledì 22 marzo 2023
Nella 391° giornata di guerra in Ucraina, il Presidente ucraino Zelensky, si è recato insieme con la squadra presidenziale a Bakhmut per far visita ai soldati al fronte. Della visita ha reso conto su Twitter, il capo dello staff della presidenza ucraina Yermak, che ha allegato al post le fotografie dell’incontro.
Sempre Yermak ha fatto sapere che il Presidente Zelensky ha premiato i militari e fatto il punto sulla situazione , assicurando che la città è ancora in piedi grazie alla difesa delle forze ucraine.
Zelensky, inoltre, ha denunciato via Telegram gli attacchi delle forze russe su Zaporizhzhia,dove sono stati colpiti con sei missili due condomini di nove piani, causando la morte di almeno una persona e il ferimento di trentatré , di cui ventisette ricoverate in ospedale, tra cui tre bambini.
Colpita dalle forze armate russe anche la regione di Odessa, dove tre persone sono rimaste ferite.
L’Amministrazione militare regionale di Kiev, invece, ha fatto sapere che quattro persone sono morte e sette sono rimaste ferite questa notte, in conseguenza di un attacco con droni delle forze di Mosca sulla città, nella quale è risuonato l’allarme aereo anche in mattinata.
Secondo il rapporto quotidiano dello Stato Maggiore delle forze armate ucraine, sarebbero 114 gli attacchi russi respinti ieri nella regione orientale di Donetsk, in particolare su Lyman, Bakhmut, Avdiivka Mariinka e Shakhtarsk.
Sul fronte russo, sarebbero stati sei gli attacchi condotti dall’Areonautica militare ucraina contro alcune basi russe,mentre la flotta russa sul Mar Nero ha respinto un attacco con droni navali ucraini.
All’indomani della conclusione della tre giorni della visita del Presidente cinese Xi Jinping a Mosca , che ha segnato un ulteriore rafforzamento dei rapporti commerciali e militari tra Russia e Cina e, indicato, attraverso il piano di Pechino, la via di Cina e Russia verso la pace, il Viceministro degli Esteri russo Ryabkov, ha messo in guardia gli Stati Uniti dal mettere alla prova la pazienza della Russia continuando i sorvoli di droni sul Mar Nero,e ha sottolineato che: “Gli USA negano cinicamente il divieto imposto dalla Russia ai sorvoli su un’area del Mar Nero in seguito al conflitto in corso in Ucraina”.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, invece, rendendo noto che il Presidente Putin e il Presidente cinese Xi non hanno parlato nel loro incontro del piano di pace proposto dal Presidente ucraino Zelensky, ha criticato la reazione “ostile” dell’Occidente alla visita a Mosca del Presidente cinese Xi Jinping, sottolineando però che “quello che conta per la Russia è il suo risultato”.
Il ministro degli Esteri russo Lavrov, invece, nel corso della conferenza stampa con il suo omologo a Sochi, ha replicato alle dichiarazioni della ministra britannica della Difesa Annabel Goldie su un possibile invio a Kiev di proiettili all’uranio impoverito, affermando che tale invio “provocherà una ulteriore escalation delle tensioni”, in quanto “Mosca dovrà rispondere sulla base della sua dottrina militare” e, ha accusato la Corte Penale Internazionale di “servire gli interessi occidentali” e di “ignorare i crimini di guerra commessi da USA e Nato”, riecheggiato dal Presidente della Duma, la Camera bassa russa, Volodin, che ha evidenziato come “questa decisione porti a una tragedia su scala globale, che colpirà principalmente gli Stati europei” e che “una guerra all’ultimo ucraino può diventare una guerra all’ultimo europeo”.
Il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale USA, Kirby, spiegando che gli USA sono contrari a un cessate il fuoco ora, poiché “Putin ha problemi di scarsità di risorse per condurre la guerra in Ucraina e ciò gli darebbe la possibilità di riorganizzarsi e poi di lanciare nuovi attacchi”, ha evidenziato che dall’incontro con Xi, “Putin sperava in un sostegno aggiuntivo dalla Cina” e ha escluso , per mancanza di prove, che Pechino stia fornendo armi letali a Mosca, ma che “alcune aziende cinesi forniscono alla Russia materiali di uso duale, che possono essere eventualmente convertiti in sistemi offensivi”.
A proposito dell’invio di armi a Kiev, invece, il Pentagono ha annunciato che “l’Ucraina riceverà i carri armati Abrams entro il prossimo autunno, molto prima del previsto, così come i Patriot”.
Restando sempre in tema di armi da inviare in Ucraiana, il Presidente del Consiglio UE, Michel, ha fatto sapere che l’invio di un milione di munizioni all’Ucraina sarà nelle conclusioni del Consiglio Europeo di domani e di venerdì e che la presidenza del Consiglio europeo sta “lavorando sodo per evitare che qualcuno metta un veto” (al Consiglio Esteri tenutosi lunedì l’Ungheria ha detto che non invierà munizioni a Kiev ,ma non impedirà agli altri Paesi di farlo).
Riguardo all’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato, invece, il segretario Stoltenberg, ha dichiarato che “l’adesione alla Nato di Finlandia e Norvegia, chiesta da Helsinki e Oslo nel giugno scorso in conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina, non deve necessariamente avvenire allo stesso tempo” e che “l’importante è che i due Paesi entrino il più presto possibile”.
Infine, l’ambascitore ucraino in Italia, Melnyk, audito stamane dalle Commissioni riunite Esteri di Camera e Senato, auspicando la partecipazione delle aziende italiane alla ricostruzione dell’Ucraina (per la quale, secondo la Banca mondiale sono necessari 411 miliardi di dollari), ha dichiarato che “La pace è possibile esclusivamente sulla base dei principi di diritto internazionale e della carta Onu. Tutte le altre mezze soluzioni non saranno in grado di garantire una pace vera. E per arrivare ai negoziati di pace servono le armi. Chiedere la pace in Ucraina e lo stop all’invio degli aiuti militari significa fare il gioco solo di una parte, la Russia”.
Quanto alla politica estera e interna italiana, stamane si è tenuto alla Camera il dibattito sulle Comunicazioni della Premier Meloni ,alla viglia del Consiglio UE del 23 e del 24 marzo, seguito: dalle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni, dalla replica della Presidente del Consiglio e dall’approvazione della risoluzione presentata dalle forze di governo e di parte di quella presentata dal Terzo Polo (Azione-Italia Viva), recepita e votata dalla Maggioranza, mentre sono state respinte le risoluzioni di Pd, M5S e AVSi.
Come ieri a Palazzo Madama,anche oggi a Montecitorio, la discussione in Aula è stata accesa e ha visto la Presidente del Consiglio replicare alle deputate Roggiani (Pd) e Baldino (M5S) sul tema dell’immigrazione e sul naufragio di Cutro,spiegando: “Risponderò prevalentemente alle cose che non condivido. Dico di più, ho sentito una grande quantità di cose false e la considero una buona notizia, perché quando c’è bisogno di dire cose che non sono vere evidentemente non si ha molto da dire su quello che vero è. In ben due interventi dell’Opposizione si dice che io ho detto che Cutro è una “disgrazia” e invece è una “tragedia”. Avviare una polemica su una cosa che ho ampiamente detto è francamente bizzarra. Raccontare al cospetto del mondo, di fronte a questo enorme sforzo, che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo, ma nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine, del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle forze dell’ordine che non vogliono salvare i bambini per indicazioni del governo?. L’unico modo per impedire che tragedie come quella di Cutro si ripetano è fermare le partenze illegali, che è quello che sta cercando di fare il governo. Noi siamo quelli che in rapporto agli sbarchi sono riusciti potenzialmente a salvare più persone. I dati (Unhcr) smontano una certa propaganda: dall’inizio di quel mandato l’Italia ha salvato 36.500 persone in mare. I nostri hotspot oggi sono pieni e diventa molto più difficile impedire che gli immigrati passino ad altre nazioni, perché non siamo disposti ad accettare che l’Italia sia il campo profughi d’Europa. Siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali. Sul regolamento di Dublino, che disciplina la protezione internazionale, non è una soluzione per l’Italia. Immagino che sappiate che si riferisce a chin ha ragionevolmente la possibilità di avere una protezione internazionale, ma la percentuale che arriva da noi è una minoranza”.
In merito all’intervento del deputato di AVSi, Bonelli sul tema della siccità, per parlare del quale quest’ultimo ha mostrato due pietre raccolte dal fiume Adige in secca, la Presidente Meloni, ha replicato: “Ho trovato interessanti i suoi sassi dell’Adige , ma credo che non intenda dire che in pochi mesi ho prosciugato io il fiume. Io non sono Mosè, la ringrazio per attribuirmi poteri che non ho”. Invece, sulla questione, sempre posta dal deputato Bonelli, dell’auto elettrica e del no del governo italiano alla direttiva sullo stop alle auto con motore termico, la Premier ha replicato: “Siamo d’accordo sul fatto che c’è un problema e va affrontato , siamo d’accordo con gli obiettivi che l’Europa si dà sulla transizione verde. Su cosa non siamo d’accordo? Che l’Europa debba dirci anche quali sono le tecnologie necessarie per raggiungere quegli obiettivi. Lei dice che l’elettrico è la panacea, io su questo non sono d’accordo, perché non mi sfugge come componenti fondamentali dell’elettrico vengano estratti con tecniche che distruggono l’ambiente”.
Il deputato di FdI, Donzelli, in merito alla produzione di sole macchine elettriche, nel suo intervento , ha evidenziato : “Non si raggiunge il bene dell’ambiente con la regressione produttiva,aiutando la Cina e l’India rispetto alle aziende italiane che inquinano di meno”.
Sul tema della ratifica del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), posto dal deputato di Italia Viva Rosato, la Presidente del Consiglio ha risposto: “Dobbiamo provare ad adeguare gli strumenti di cui disponiamo. Non sono mai dei totem, si valutano di fronte alla loro utilità. Registro che nel nostro dibattito quelli che sono strumenti diventano spesso dei totem indiscutibili. Se ci fosse una crisi bancaria in seno alla UE,anche la BCE farebbe la sua parte. Il Mes non è una banca centrale, ha una disponibilità importante ma limitata. Di fronte a una crisi, se gli interventi dovessero essere più importanti della sua dotazione il risultato sarebbe che il Mes si troverebbe a chiamare gli Stati a rifondere per queste crisi. Sarei prudente”.
Sulla questione guerra in Ucraina e invio di armi, la Premier ha poi replicato al monito lanciato sia dalla deputata del M5S Scutellà che dal Presidente pentastellato e deputato Conte a stoppare l’invio di armi per evitare un’escalation che potrebbe condurre a una guerra nucleare a ad avviare un percorso diplomatico, spiegando: “Il M5S dice “Fermatevi?”, lo deve dire a Putin. Se lo dice a noi tradisce una posizione: consentire l’invasione dell’Ucraina. Se noi ci fermiamo consentiamo l’invasione dell’Ucraina. Non sono così ipocrita da scambiare una invasione con la parola pace. Non consentire l’ivasione dell’Ucraina non vuole dire non lavorare per un piano di pace. Pensate davvero che a qualcuno piace la guerra? Ma la situazione è più complessa della propaganda. Quali sono le condizioni per aprire un tavolo di trattative? Voi pensate che si debba o no chiedere alla Russia di cessare le ostilità? Ritenete che debbano rivedere i confini dell’Ucraina o no?. Questo è quello che vorrei sentire se si parla di pace, sennò si fa propaganda sulla pelle di una popolazione sovrana e questo è irresponsabile”.
Tuttavia, nel corso delle dichiarazioni di voto il deputato di Azione Richetti ha accusato la Maggioranza di essere “divisa al suo interno” per via della posizione della Lega,preoccupata che l’ulteriore invio di armi possa portare a un’escalation.
A proposito di Lega, il deputato Candiani ha auspicato “un’Italia più autonoma e indipendente sia in Europa, sui temi centrali come l’energia, sia per quanto riguarda le altre questioni internazionali, sottolineando poi il no alla ratifica del Mes”.
Sempre sul tema della guerra in Ucraina ,le deputate di FI, Rossello e Bergamini hanno chiesto che “l’Italia abbia, rispetto all’Ucraina, il ruolo di un ponte per una pace giusta e duratura, basata sulla giustizia e la misericordia, definendo il piano di pace della Cina “un passo da valutare nelle sedi opportune”. La preoccpuapazione espressa dalle deputate azzurre e dal Presidente di FI Berlusconi è che “la Russia possa abbracciare la Cina”, influendo sul futuro assetto geopolitico.
Al termine delle Comunicazioni della Premier alla Camera, quest’ultima si è recata insieme con i Ministri al Quirinale per il consueto pranzo, in vista del Consiglio Europeo, seguito da confronto con il Presidente della Repubblica Mattarella sulle questioni che verranno affronate durante il vertice a Bruxelles. A tal proposito, la Premier, in serata, ha anche tenuto nuovi colloqui telefonici alla vigilia del vertice europeo del 23 e del 24 marzo , con il Primo ministro polacco Morawiecki.
Nel pomeriggio, poi, la Presidente del Consiglio ha preso parte alla cerimonia per i 206 anni dalla fondazione della Polizia Penitenziaria, svoltasi presso la Terrazza del Pincio a Roma.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera definitivo del Senato al Patto per la Terza età, commentato con soddisfazione dalla Presidente del Consiglio tramite una nota di Palazzo Chigi, in quanto “pone le basi per una riforma strutturale delle politiche in favore degli anziani e contro la loro marginalizzazione e solitudine” e, alla quale “dare concreta attuazione, lavorando sui decreti delegati e individuando le risorse necessarie”.
In Commissione Finanze della Camera, invece, si lavora sugli emendamenti al Dl Superbonus, il cui approdo in Aula , previsto per lunedì, potrebbe slittare a mercoledì 29. Al vaglio delle forze politiche di Maggioranza e Opposizioni, infatti, la proroga fino al 30 settembre del termine per le villette unifamiliari, che entro il 30 settembre 2022 abbiano effettuato almeno il 30% dei lavori, per concludere la spesa e portarla in detrazione, beneficiando del 110%, sebbene sia già contenuta in un emendamento la proroga al 30 giugno.
Allo studio anche una soluzione sullo sblocco delle cessioni dei crediti del Superbonus relativi alle spese del 2022: l’ipotesi sarebbe quella di una proroga fino al 30 novembre per la presentazione della relativa comunicazione all’Agenzia delle Entrate con un sanzione di 250 euro.
Nodo da sciogliore poi quello dei 19 miliardi di crediti incagliati , sul quale si dovrebbe votare lunedì 27.
Infine, mentre è in procinto di essere varato un Dl sull’emrergenza siccità, è stata annunciata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara l’istituzione di due nuove figure professionali del tutor e del docente orientatore, per la cui formazione verranno stanziati 150 milioni di euro nel 2023, con l’obiettivo di “porre il merito al centro delle politiche dell’istruzione” e “per far emergere i talenti degli studenti”.
©Riproduzione riservata