-Il Premier Draghi ha partecipato oggi al Consiglio Europeo conclusosi in anticipo rispetto alla due giorni fissata, per aver trattato tutti i temi previsti dal calendario dei lavori. Sul tavolo, le questioni: vaccini, export e ridistribuzione equilibrata delle dosi e passaporto verde. Il Presidente del Parlamento UE, Sassoli: “Non sprecare una sola dose”, quindi, l’appello alla solidarietà tra gli Stati. In serata, l’intervento in collegamento del Presidente degli USA, Biden, in vista di una possibile cooperazione sulla fornitura di vaccini.
-Governo, in mattinata, Consiglio dei Ministri sulla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, e, in giornata il confronto con le Regioni sulle linee guida per le vaccinazioni e sulle riaperture dopo le festività pasquali. Fissata per domani alle 9:00, a Palazzo Chigi, la cabina di regia per il monitoraggio settimanale dei dati sulla situazione epidemiologica. Sul fronte interno ai partiti, eletta all’unanimità come Presidente del Gruppo dei senatori dem, Simona Malpezzi. Rinviate alla prossima settimana, dopo l’Assemblea alla Camera ,svoltasi nel pomeriggio di oggi, la elezione della Capogruppo alla Camera.
-Il bollettino mensile della BCE: “Con Draghi, spread a livelli minimi da record. Ripresa, nel 2021”. Istat, a febbraio, export in calo.
di Federica Marengo giovedì 25 marzo 2021
La fitta giornata di impegni del Presidente del Consiglio Draghi a Palazzo Chigi è cominciata questa mattina, alle 10:15, con il Consiglio dei Ministri nel quale il ministro dell’Innovazione e della Transizione Digitale, Colao, ha illustrato le linee programmatiche relative alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.
A seguire, poi, la partecipazione del Premier al Consiglio Europeo da remoto (conclusosi in anticipo rispetto alla due giorni fissata, per aver trattato tutti i temi previsti dal calendario dei lavori), nel quale si è discusso di vaccini, export delle dosi e ridistribuzione equilibrata tra gli Stati membri e l’introduzione, a ridosso dell’estate, del passaporto vaccinale, cartaceo e digitale per tornare a viaggiare all’interno dell’Unione, previa vaccinazione, test con tampone o test con anticorpi che attesti la guarigione dal Covid19.
Le posizioni dell’Italia sono state anticipate ieri dal Premier alle Camere, e constano nel sostegno a un coordinamento unico tra gli Stati membri per l’approvvigionamento dei vaccini, ma anche nello sviluppo di una produzione autonoma sia in Italia (è di queste ore, la notizia che il vaccino Pfizer verrà prodotto presso un’azienda farmaceutica di Monza) che all’interno dell’Unione, per non dipendere dalle forniture di paesi extra UE, nella linea dura nei confronti delle aziende farmaceutiche non rispettose dei contratti siglati con Bruxelles e nell’investimento dei finanziamenti del Recovery Fund sul sistema sanitario.
Ad aprire il vertice tra i Capi e i leader di Stato e di Governo dei 27 Paesi membri, il Presidente del Parlamento UE, Sassoli, che , fatto appello all’unità e alla solidarietà tra i 27 Stati membri, ha sottolineato: “Ci sono in Europa focolai con varianti molto pericolose. Dobbiamo potenziare la produzione dei vaccini e accelerarne la distribuzione e la somministrazione sia all’interno che all’esterno dell’Unione Europea. Non possiamo più essere ingenui. è il momento di applicare i principi di reciprocità e proporzionalità prima di dare il via libera europeo alle esportazioni. I nostri cittadini hanno fame di vaccini. non una sola dose deve essere sprecata o spedita dove non c’è bisogno. I nostri cittadini hanno fame di vaccini. non una sola dose deve essere sprecata o spedita dove non c’è bisogno”.
Quindi, l’intervento del Presidente di turno dell’Unione , il portoghese Costa, e l’inizio dei lavori, con sul tavolo: la situazione della campagna vaccinale, gli sforzi per accelerare la produzione, la consegna e la distribuzione delle dosi negli Stati membri e la revisione del meccanismo di controllo sulle esportazioni delle dosi nel segno della reciprocità e della proporzionalità (questione, sostenuta dall’asse tra Francia-Germania e Italia), approvata dalla Commissione UE.
Poi, la discussione è stata sintetizzata nella bozza di un documento conclusivo nella quale si legge: “L’accelerazione della produzione, consegna e diffusione dei vaccini resta essenziale per superare la crisi. Gli sforzi a tal fine devono essere ulteriormente intensificati. Sottolineiamo l’importanza della trasparenza e dell’estensione del regime di autorizzazione all’esportazione. Riaffermiamo che le aziende devono garantire la prevedibilità della loro produzione di vaccini e rispettare le scadenze contrattuali di consegna. La situazione epidemiologica del Covid resta grave, anche alla luce delle sfide poste dalle varianti. Le restrizioni, anche per quanto riguarda i viaggi non essenziali, devono quindi essere mantenute per il momento, mentre deve continuare a essere garantito il flusso senza ostacoli di merci e servizi all’interno del mercato unico, anche utilizzando i corridoi verdi. Il lavoro legislativo e tecnico sui certificati digitali interoperabili Covid sulla base della proposta della commissione UE, per tornare a viaggiare, in futuro, quando le condizioni epidemiologiche del Covid lo permetteranno, dovrebbe essere portato avanti con urgenza. L’Unione Europea continuerà a rafforzare la sua risposta globale alla pandemia. Il lavoro sulla creazione di un meccanismo di condivisione dei vaccini deve essere portato avanti rapidamente in modo da integrare e supportare il ruolo guida di COVAX nel garantire l’accesso universale e la diffusione dei vaccini”.
Un dibattito nel quale, la Presidente della Commissione Von der Leyen, ha fornito alcuni dati sui vaccini, spiegando: “Nel secondo trimestre del 2021, l’Unione Europea attende la consegna di 360 mln di dosi di vaccini anti-Covid. Nel secondo trimestre, le case farmaceutiche che hanno vaccini approvati dall’Ema si sono “impegnate” a consegnare le quantità seguenti: Pfizer/BioNTech 200 mln di dosi,Moderna 35 mln, AstraZeneca 70 mln (rispetto ad un impegno da contratto più che doppio, 180 mln) e Johnson & Johnson 55 mln, per un totale di 360 mln. Finora la Commissione si era mantenuta conservativa, limitandosi ad una previsione di 300 mln di dosi, in media 100 mln al mese. Nel primo trimestre, ora al termine, Pfizer/BioNTech dovrebbe consegnare in tutto 65-66 mln di dosi, Moderna 10 mln e AstraZeneca 30 mln, ma il totale è tenuto prudenzialmente a 100 mln, dato che la multinazionale anglo-svedese è tuttora in forte ritardo sulle consegne. Alla fine di questa settimana saranno in totale 88 milioni le dosi anti-Covid distribuite nell’UE grazie alla strategia guidata da Bruxelles. Di queste, 62 milioni sono state inoculate, con 18,2 milioni di europei che hanno ricevuto le due iniezioni, pari al 4,1% del totale dell’UE. La UE ha esportato dal primo dicembre 2020 ad oggi circa 77 mln di dosi di vaccini anti-Covid verso 33 Paesi, riportano i lucidi diffusi via social ,mentre COVAX, programma che vede l’Ue tra i principali donatori, ha consegnato 31 mln di dosi di vaccini a 54 Paesi”.
Tutto ciò, mentre la Germania ha reso noto che sosterrà la possibilità che la Commissione avvii una discussione con l’azienda produttrice del vaccino russo Sputnik, in attesa del giudizio dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, sulla sicurezza del siero.
Quanto ai ritardi e ai tagli nella distribuzione da parte dell’azienda anglo-svedese Astrazeneca, una fonte UE ha fatto sapere che la Commissione UE, qualora l’azienda non rispettasse il contratto stipulato, nonostante la lettera di messa in mora ricevuta, è pronta a intentare un’azione legale, sebbene il ministro della Sanità britannico Hancock abbia affermato che il contratto siglato da Londra con AstraZeneca ha “un peso legale maggiore di quello siglato, mesi dopo, da Bruxelles”.
Parole, che hanno irritato non poco la Commissione UE, che ieri aveva annunciato il raggiungimento di un possibile accordo con la Gran Bretagna sulla distribuzione delle dosi.
Le stesse fonti, che hanno rivelato come le posizioni tra gli Stati membri sulla redistribuzione equilibrata delle dosi siano ancora lontane, rispetto al criterio indicato dalla Commissione UE di una ripartizione sulla base della popolazione.
Attesa, poi, per l’intervento in video-collegamento, che dovrebbe tenersi in serata, con il Presidente degli USA Biden, il quale potrebbe aprire a una cooperazione (sempre che l’interesse per il vaccino russo Sputnik manifestato da vari Paesi membri non costituisca un ostacolo) nella distribuzione di dosi di vaccini, finora interdetta a causa del divieto introdotto dall’Amministrazione Trump durante la fase di emergenza, prima dell’inizio dell’estate, quando lo stato d’emergenza negli Stati Uniti dovrebbe terminare e le dosi , non più necessarie, potrebbero essere disponibili.
Vaccini e accelerazione della campagna vaccinale, al centro anche del vertice a Palazzo Chigi di questa mattina, tra il Commissario all’Emergenza Figliuolo, il Capo della Protezione Civile Curcio e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli, della Conferenza delle Regioni, e delle successive Conferenza Unificata e Conferenza Stato-Regioni, svoltesi nel pomeriggio( quest’ultima poi verrà replicata nella giornata di lunedì, quando dovrebbe essere presentato un piano vaccinale uniforme, come richiesto dagli enti locali, alla luce dei disparità verificatesi nel I° trimestre ).
Un confronto, quello del Governo con gli enti locali, nel quale il Commissario all’Emergenza, Generale Figliuolo e il Capo della Protezione Civile Curcio, hanno illustrato ai rappresentanti delle Regioni le nuove linee guida del piano vaccinale che prevedono per le somministrazioni l’introduzione del criterio delle fasce d’età, l’apertura dei centri vaccinali medio-grandi , uno per ogni città, senza limiti di orario, e la costituzione di una Task Force per aiutare le Regioni rimaste indietro con le vaccinazioni ( a tal proposito, inviato un gruppo di medici e infermieri in Molise e in Basilicata) con l’obiettivo di giungere entro giugno alle 500 mila vaccinazioni al giorno e all’immunità di gregge (l’80% della popolazione vaccinata), entro la fine dell’estate.
Le Regioni, tuttavia, proprio ieri, nell’ambito delle Comunicazioni del Premier Draghi alle Camere, in vista del Consiglio Europeo erano state rimbrottate dal Presidente del Consiglio per aver trascurato gli anziani e i fragili per vaccinare alcune “categorie che vantano priorità”, rimbrotto a cui gli enti locali hanno replicato sostenendo che le mancate somministrazioni siano da attribuire piuttosto alla riduzione nella distribuzione delle dosi dei vaccini da parte delle aziende farmaceutiche e dunque alla mancanza delle stesse.
A esprimere le sue rimostranze, tra i Presidenti di Regione, il Presidente del Friuli Venezia Giulia, Fedriga, che , ai microfoni di Rai Radio Uno, ha dichiarato: “Abbiamo finito da poco la conferenza delle Regioni. Manderemo un documento molto chiaro e credo anche netto e forte al Governo, dove sottolineiamo le criticità che ci sono state. Non si può fare scaricabarile sulle Regioni che sono le uniche e le quali con le loro forze, e rimboccandosi le maniche, sono andate avanti”,mentre il Presidente della Conferenza delle Regioni e Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, ha chiesto all’Esecutivo e alla struttura emergenziale, di collaborare strettamente con gli enti locali e di fornire linee di indirizzo per le vaccinazioni sui luoghi di lavoro.
Sul tavolo, poi, alla luce della scadenza il 27 marzo del Decreto Covid e il 6 aprile del Dpcm, anche le riaperture post festività pasquali già allo studio del Governo e del Comitato Tecnico Scientifico, a cominciare da quella delle scuole, dall’asilo fino alle Medie anche in zona Rossa (al riguardo, il ministro dell’Istruzione Bianchi ha avanzato la proposta di effettuare agli studenti in maniera periodica dei tamponi rapidi per garantire la presenza in aula in sicurezza).
Al vaglio poi, anche l’ipotesi di conservare la suddivisione dell’Italia in zone rosse e arancioni sulla base dei dati epidemiologici, non reintroducendo quindi al momento la zona gialla e bianca, con la proroga del divieto di spostamento tra le Regioni almeno fino a maggio, se non a giugno, quando la campagna vaccinale dovrebbe aver subito una notevole accelerazione, mentre si attende la cabina di regia dell’ISS e del Ministero della Salute di domani mattina, a Palazzo Chigi per il monitoraggio dei dati settimanali, da cui dipenderà la nuova ordinanza del ministro Speranza, con il Lazio che dal 29 marzo potrebbe passare dalla rossa alla zona arancione, la Toscana e la Valle d’Aosta in zona rossa, dove dovrebbero restare Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Marche, Piemonte, Emilia Romagna, Trento, Puglia e Campania.
Nella mattinata, poi, tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico con il Ministro Giorgetti e il ministro del Lavoro Orlando e le Regioni sulle vertenze aziendali, per le quali sarà predisposta una struttura specializzata. Disposte poi, nuove misure di credito per le aziende colpite dalla crisi che saranno inserite nel decreto, finanziato dal nuovo scostamento di Bilancio proposto dal Governo in occasione della presentazione in Parlamento, ad aprile, del Documento di Economia e Finanza. Inoltre, il Ministro Giorgetti ha invitato i Presidenti di Regione a utilizzare al meglio le risorse e gli interventi per la crescita e lo sviluppo che non sono solo nel Recovery ma anche nei bilanci delle stesse Regioni, nel fondo di coesione europea e in capitoli di spesa dello Stato.
Intanto, pubblicato dalla Banca Centrale Europea, il bollettino mensile nel quale si legge: “I differenziali dei titoli di Stato italiani sono diminuiti notevolmente nel periodo precedente la formazione di un nuovo Governo da parte dell’ex Presidente della Bce Mario Draghi e hanno brevemente raggiunto un nuovo minimo pluriennale prima di tornare a crescere. In particolare, durante il periodo in esame, i differenziali di rendimento a dieci anni italiani e portoghesi si sono ridotti di 12 e 1 punti base, attestandosi allo 0,73 e allo 0,30 per cento, rispettivamente.
Nello stesso periodo, i differenziali a dieci anni tedeschi, francesi e spagnoli sono lievemente aumentati di 1, 1 e 6 punti base, rispettivamente, arrivando al -0,26 per cento, al -0,01 per cento e allo 0,41 per cento. Il Consiglio direttivo della Bce si attende che nel prossimo trimestre gli acquisti nell’ambito del programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) siano condotti a un ritmo significativamente più elevato rispetto ai primi mesi di quest’anno. I tassi di interesse di mercato hanno registrato un incremento a partire dall’inizio dell’anno, ponendo rischi per le condizioni di finanziamento nel loro complesso, se considerevole e persistente, l’aumento dei tassi di interesse di mercato, ove non contrastato, potrebbe tradursi in un inasprimento prematuro delle condizioni di finanziamento per tutti i settori dell’economia. Un tale sviluppo sarebbe indesiderato.
L’incertezza continua a caratterizzare le prospettive economiche a breve termine, tuttavia ,in prospettiva, le campagne di vaccinazione in atto e il graduale allentamento delle misure di contenimento, al netto di ulteriori sviluppi avversi associati alla pandemia, sostengono le aspettative di un solido recupero dell’attività economica nel corso del 2021. Nel medio periodo, la ripresa dell’economia dell’area dell’euro dovrebbe essere sorretta dalle favorevoli condizioni di finanziamento, dall’orientamento espansivo delle politiche di bilancio e da una ripresa della domanda al graduale venir meno delle misure di contenimento. L’efficacia del pacchetto per la ripresa dipenderà dal raggiungimento di un equilibrio adeguato tra investimenti e riforme, che si rafforzano reciprocamente. A tal fine, è fondamentale un esame attento dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza, volto a verificare che i criteri valutativi stabiliti nel relativo regolamento dell’UE siano pienamente rispettati. Al fine di garantire che i fondi siano impiegati in modo rapido ed efficiente per una spesa pubblica produttiva si dovrebbe prestare particolare attenzione a rafforzare le competenze amministrative e a ridurre le strozzature nelle fasi attuative”.
Negativi, invece, i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica riguardo l’export: rilevato infatti nel mese di febbraio un calo dello 0,7% su gennaio e del 7,3% su base annua, mentre l’import ha segnato +4,2% su mese e -3%su febbraio 2020.
Infine, sul fronte interno ai partiti, l’assemblea dei senatori dem, alla luce del passo indietro ufficializzato ieri dal capogruppo Marcucci, ha eletto all’unanimità la Sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Simona Malpezzi come Presidente del gruppo a Palazzo Madama.
Nel pomeriggio ,riunione con il segretario Letta a Montecitorio con il gruppo dei deputati dem per le votazioni della capogruppo donna, che dovrebbe svolgersi nella prossima settimana. Tra le candidate: Debora Serracchiani e Marianna Madia.
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