-Governo, tensione nella Maggioranza sulla gestione dei fondi UE. Il Premier Conte punta a una cabina di regia a Palazzo Chigi con Ministri e tecnici, ma dal Pd arriva la proposta del segretario Zingaretti di istituire una Commissione Bicamerale, che trova la sponda di una parte dell’Esecutivo e dell’Opposizione di Centrodestra,mentre dalla UE giunge il monito della Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, e del Commissario agli Affari Economici Gentiloni, a spendere “bene” i fondi , non solo per favorire la ripresa,ma anche per modernizzare il Paese e la notizia della Costituzione di una Task force che affiancherà i Paesi nell’elaborazione del Piano nazionale di riforme. Frizioni nel Governo, anche sul ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità per le spese sanitarie e sulla riforma della legge elettorale. Sul tavolo, lo scostamento di bilancio da 25 miliardi e la “manovrina estiva”, per finanziare rimodulazione, rinvio delle tasse di settembre, proroga con paletti della Cig, sostegno ai settori più colpiti dalla crisi, alla scuola e agli enti locali, ma il Centrodestra non assicura il sostegno in Parlamento: vuole chiarimenti su come e verranno spese le risorse e i numeri della Maggioranza al Senato sono risicati.
-Istat, a luglio, lieve calo della fiducia dei consumatori, mentre risale quella delle imprese. In risalita su base mensile anche import ed export, ancora in calo su base annua. Confindustria avverte: “Pil in risalita, ma restano i rischi. Bassa, la domanda, ancora frenata dal Covid19.
di Federica Marengo venerdì 24 luglio 2020
I primi fondi del Recovery Fund arriveranno alla metà del 2021, ma per accedervi il Governo è chiamato a elaborare un piano nazionale di riforme in linea con le direttive UE, da presentare entro la metà di ottobre alla Commissione Europea, che valuterà i piani di tutti e 27 i Paesi dell’Unione ad aprile 2021. A tal fine, dunque, la proposta del Premier Conte di istituire una task force, a Palazzo Chigi , presso il Comitato interministeriale per gli Affari Europei, con Ministri e tecnici per elaborare un cronoprogramma negli ambiti indicati dalla UE: dalla sostenibilità alla digitalizzazione, passando per riforma fiscale e della pubblica amministrazione, per la semplificazione , l’occupazione e l’abolizione del meccanismo pensionistico di Quota100
Tuttavia, tale proposta sembra non aver entusiasmato parte della Maggioranza, Pd in testa, e neppure l’Opposizione di Centrodestra, che chiedono pertanto l’istituzione di una Commissione bicamerale e dunque un coinvolgimento del Parlamento.
A cercare una mediazione tra le posizioni, il ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, che , in un’intervista a Il Corriere della Sera, ha ipotizzato la costituzione di un tavolo permanente di confronto politico di tutti i Ministri con il supporto di tecnici che permettano il rispetto di un crono- programma.
A tal proposito, dalla UE, al termine del collegio dei Commissari, tramite la Vicepresidente Margaritis Schinas, hanno fatto sapere che dal 16 agosto si insedierà una Task Force , creata in seno al segretariato generale e guidata dalla Vice-segretaria generale Celine Gauer, sotto l’autorità della Presidente della Commissione UE, Von der Leyen , che assisterà i Paesi nella preparazione dei loro piani nazionali di riforma.
Un annuncio, quest’ultimo, giunto dopo il monito a “spendere bene” i fondi del Recovry Fund, lanciato all’Italia dalla Presidente della Commissione UE Von der Leyen, dalle colonne de La Stampa. Un’intervista, nella quale la numero uno dell’Esecutivo europeo ha precisato che obiettivo dei fondi non è solo quello di favorire la ripresa economica dei Paesi UE più colpiti dalla crisi scaturita dal Covid19, ma anche e soprattutto modernizzare le economie in linea con le indicazioni europee relative ad ambiti come la digitalizzazione e i cambiamenti climatici, anche alla luce dei dolorosi tagli apportati nel bilancio settennale dell’Unione in settori come la salute, la ricerca e l’istruzione e che saranno oggetto di negoziati con l’Europarlamento.
Sulla stessa linea, anche il Commissario agli Affari Economici Gentiloni, che , prima in un’intervista a La Repubblica ,e poi in un intervento al Festival della Soft Economy organizzato dalla fondazione Symbola, ha sottolineato: “I fondi arriveranno nella seconda metà del 2021, l’Italia prenda il Mes, conviene. C’è grande soddisfazione per un risultato arrivato dopo mesi straordinari iniziati con le prime modifiche delle regole europee e sfociati nella decisione del Consiglio Europeo sul Recovery. Io non dimentico gli anni ’10 dell’Unione, con una crisi finanziaria affrontata in ordine sparso, con la Brexit e con l’incapacità di gestire i flussi migratori. Ora di fronte alla peggiore delle crisi, di fronte alle vittime e alle ferite sociali devastanti, siamo passati dal rifiuto della condivisione dei rischi alla solidarietà. Le erogazioni del Recovery inizieranno nella seconda parte del 2021 ad eccezione di un 10% che verrà anticipato con l’approvazione del Piano. Prima dobbiamo aspettare il percorso di ratifica dei Parlamenti, quindi dovremo riuscire a rispettare il calendario con l’approvazione dei Piani di riforme dei singoli Paesi entro aprile e andare sui mercati con titoli europei comuni. C’è una terza sfida decisiva, anche se successiva: dovremo essere in grado di approvare nuove risorse proprie dell’Unione, come la digital tax e la tassa sulle emissioni di CO2, per rimborsare il debito comune tra il 2026 e il 2056. In caso contrario, i singoli Paesi si ritroveranno a dover restituire i soldi perché l’Europa non è stata capace di rimborsare il debito comune. Il pacchetto è composto da 390 miliardi del Recovery di aiuti a fondo perso, 360 miliardi di prestiti sempre del Recovery e poi dai crediti agevolati del Mes e di Sure, rispettivamente fino a 240 e 100 miliardi. In tutto 700 miliardi di prestiti. Se c’è un Paese in Europa che può trarre vantaggio da questi prestiti è l’Italia e all’interno di questo pacchetto uno strumento è già disponibile, ovvero il Mes. Abbiamo eliminato dalle sue linee di credito le vecchie condizionalità macroeconomiche e ora è chiaramente vantaggioso per un Paese con i tassi di interesse come quelli italiani. Ma la decisione ovviamente non si prende a Bruxelles. Nonostante molti indicatori mostrano una ripresa resta nell’UE una situazione caratterizzata da una incertezza enorme: non abbiamo una chiara prospettiva per l’autunno. Se da una parte potremmo rallegrarci delle decisioni prese in questi mesi dalle istituzioni europee, approvate in gran parte nel Consiglio europeo, dall’altra dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà in cui ci troviamo. Quella per utilizzare i fondi per la ripresa, definiti dall’Europa che richiede di impegnare le spese per il 70% già entro il 2022 e il restante 30% entro il 2023, è anche una sfida tecnica notevole: non si tratta solo di individuare genericamente gli argomenti, ma di dare una cronologia agli interventi. Invito a essere un po’ prudenti negli obiettivi e nei tempi, visto che scelte non congrue potrebbero costringere la Commissione a decisioni non positive. L’UE ha già indicato le priorità, anche se le scelte devono farle i Governi .Con gli interventi legati al Recovery Fund, la Commissione per qualche anno sarà il principale emettitore di titoli debito in euro titoli che saranno carta pregiata dal punto di vista finanziario e che daranno sicuramente impulso a ruolo dell’euro livello globale. Avremo la necessità, come Commissione, di andare sui mercati a raccogliere le risorse necessarie. Le prime emissioni per 50 miliardi si avranno probabilmente già a fine settembre o a inizio ottobre per il programma Shure”.
Proprio il ricorso dell’Italia al Mes, il meccanismo europeo di Stabilità o Fondo salva Stati con linee di credito (36-37 miliardi per l’Italia) vantaggiose e con condizioni limitate all’indirizzo di spesa in ambito sanitario,è l’altra questione che divide la Maggioranza, con Pd, Italia viva e una parte di LeU favorevoli all’ utilizzo e il M5S , caparbiamente contrario.
A creare una nuova frizione nel Governo, le indiscrezioni riportate dal Sole24 Ore e, subito smentite dalla Viceministra all’Economia Castelli, secondo cui il ministro dell’Economia Gualtieri nel corso della riunione dei capidelegazione tenutasi a Palazzo Chigi mercoledì 22 luglio, avrebbe affermato la necessità di accedere al Mes per evitare problemi alle casse dello Stato quest’anno. Per il quotidiano economico, al vaglio del Tesoro vi sarebbero infatti ipotesi tecniche per sostituire con le risorse del Mes una quota delle uscite, al momento coperte in deficit, per alleggerire il carico sui conti pubblici italiani che, con la nuova richiesta di scostamento, vedranno il deficit salire all’11,9% del Pil e il debito al 157,6%. Il Mes, a detta del Ministero dell’Economia, presenterebbe una serie di condizioni vantaggiose, quali: l’immediata disponibilità le condizionalità limitate a destinare le risorse alle spese sanitarie dirette e indirette (a differenza del Recovery fund , che prevede riforme che dovranno passare al vaglio della UE) e il fatto che l’utilizzo del Mes favorirebbe l’Omt, l’ombrello della Banca Centrale Europea sui titoli a breve.
Il No categorico all’utilizzo dello strumento messo a disposizione dalla UE, è stato quindi ribadito dai pentastellati, con il capo reggente Crimi, che, replicando all’invito del ministro della Salute Speranza a ricorrere al Mes per sostenere il sistema sanitario nazionale, bisognoso di 20 miliardi, ai microfoni di Radio Anchi’io ,su Rai Radio Uno, ha dichiarato: “Parlare ora del Mes è fuori tempo, i soldi per la sanità ci sono, abbiamo messo in campo 85 miliardi dopo lo scostamento, usiamo quelli. Sul Mes sarebbe un dibattito asincrono. La preoccupazione deve essere quella di come mettere a terra gli stanziamenti e gli investimenti già in campo. Prima ancora di cercare nuovi fondi dobbiamo lavorare per come investire le risorse già disponibili”.
Un tema, quello del Fondo Salva Stati,che divide anche l’Opposizione di Centrodestra , con Forza Italia, schierata per il sì e Lega e Fratelli d’Italia, a sfavore.
Infine, terza questione ad agitare la Maggioranza, la riforma della legge elettorale, con il Pd, che, insieme con M5S e LeU, accelera sulla calendarizzazione, presso l’Ufficio di Presidenza della Camera, della discussione sulla nuova legge a firma del deputato pentastellato Brescello, basata su sistema proporzionale puro con sbarramento al 5%, al centro dell’intesa che ha siglato la nascita del Governo giallo rosso e dell’accordo tra le forze dell’Esecutivo sul pacchetto che prevede il taglio del numero dei parlamentari e la modifica della Costituzione, e Italia Viva, ora a favore di un sistema maggioritario, che frena , votando con l’Opposizione (Forza Italia), il rinvio dell’esame del testo base in Commissione, previsto per il 27 luglio. Un braccio di ferro, con tanto di accuse di “tradimento” da parte del Pd nei confronti dei renziani e una nuova calendarizzazione fissata da Pd, M5S e LeU per il 28 luglio.
Questo, mentre il Governo prepara il Decreto agosto, la “manovrina estiva”, finanziata con il terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi (che verrà votato dal Parlamento il 29 luglio), dopo quello del Dl Cura Italia(25 milairdi) e del Dl Rilancio (55miliardo), che prevede nuove misure per sostenere imprese , lavoratori , scuola, enti locali e comparti più danneggiati dalla crisi, come: la rimodulazione e la rateizzazione pluriennale , fino al 2020 , delle tasse e delle ritenute fiscali e contributive rinviate al 16 settembre (norma del valore di 4 miliardi), la proroga della cassa integrazione fino alla fine del 2020 (18 settimane in più per le aziende che hanno già esaurito le 18 previste, per l’ammontare di 7-8 miliardi), ma con ogni probabilità limitata solo alle aziende che nei primi 6 mesi dell’anno abbiano subito un calo di fatturato del 20% (altra ipotesi, quella di far valere questo requisito per accedere alle seconde 9 settimane della nuova tranche), incentivi per le imprese che assumono entro l’anno a tempo determinato o che stabilizzano i contratti di lavoratori a termine (decontribuzione al 100% per un periodo dai 4 ai 6 mesi), una decontribuzione per le aziende che , nonostante il calo di fatturato richiamano i lavoratori in Cig, la proroga del blocco dei licenziamenti per motivi economici, il rifinanziamento, con una cifra compresa tra gli 800 milioni e 1 miliardo di euro, del Fondo centrale di garanzia, preposto a concedere i prestiti fino a 30mila euro con garanzia al 100% dello Stato alle pmi e l’estensione del superbonus al 100% per ristrutturare alberghi e altre strutture ricettive, e di sospendere per queste strutture il prossimo pagamento Imu, lo stanziamento di nuovi fondi per il comparto dell’auto e per la scuola e il rientro in aula a settembre in sicurezza.
Scostamento di bilancio e decreto estivo che però non sembrano convincere l’Opposizione di Centrodestra , i cui voti sono fondamentali , specie al Senato, dove la Maggioranza è risicata e può godere dell’apporto solo del gruppo misto e dei senatori a vita. Tanto Forza Italia, infatti, quanto Lega e Fratelli d’Italia chiedono una convocazione entro mercoledì e condizioni precise per sostenere alle Camere il nuovo deficit, quali la riduzione delle tasse per Partite Iva, lavoratori e imprese, minacciando di non votare il nuovo deficit “a scatola chiusa”.
Interventi, quelli del Decreto agosto, per sostenere i settori più colpiti dalla crisi che sembra ancora mordere il Paese nonostante i timidi segnali di ripresa, attestati stamane dall’Istituto Nazionale di Statistica, secondo cui nel mese di luglio si è registrato, rispetto al mese di giugno, un lieve calo della fiducia dei consumatori ( da 100,7 a 100,0)a fronte di un aumento di quella delle imprese (da 66,2 a 76,7), e , nel mese di giugno, una ripresa dell’import (+20%) e dell’export(+14,9%), dovuto soprattutto agli aumenti delle vendite di beni di consumo durevoli (+43,3%), beni strumentali (+24,9%) e beni intermedi (+11,1%) .
Tuttavia, il Centro Studi di Confindustria , pur ravvisando una risalita del Pil nei mesi di maggio e giugno, ha avvertito riguardo il perdurare dei rischi per l’economia italiana, ancora imbrigliata dall’emergenza Covid19 che frena la domanda. Quanto all’occupazione, hanno precisato gli studiosi di Viale dell’Astronomia: “Ci si attende per gli occupati ulteriore discesa ,ma l’ampio ricorso alla CIG continuerà a salvaguardare posti di lavoro, aggiustando le ore lavorate. Fino a maggio i dati Banca d’Italia non mostrano un impatto marcato delle misure varate sui prestiti alle imprese, che risultano in aumento moderato (+1,9% annuo). Le informazioni settimanali disponibili sui prestiti garantiti indicherebbero, però, che il flusso si sia ampliato a giugno-luglio, andando maggiormente incontro alla necessità di liquidità creatasi in molte imprese italiane. Il tasso sovrano in Italia prosegue il trend discendente (1,16% medio a luglio), restando lontano dal livello in Spagna (0,35%) e soprattutto nei paesi tripla A dell’Eurozona (-0,40%)”. Infine, un plauso da parte degli analisti di Confindustria all’operato della Banca Centrale Europea con il suo acquisto di titoli prolungato fino al giugno 2021 o fino a quando sussisteranno condizioni di crisi.
© Riproduzione riservata