-Governo, approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto Covid con le nuove misure anti contagio in vigore dal 7 fino al 30 aprile. Prorogata la suddivisione dell’Italia in zone rosse e arancioni,senza zone gialle, con relative chiusure delle attività e lo stop a spostamenti tra Regioni e a visite a parenti e amici in zona rossa. Tensione nella Maggioranza con la Lega in pressing per introdurre senza decreto, dopo le festività pasquali, la zona Gialla, qualora i dati lo consentano,ma ha vinto la linea della prudenza: possibili deroghe in base a contagi e vaccini, tramite delibera del CdM. Via libera, invece, al rientro in aula, anche in zona rossa, per gli alunni dalle Materne alla Prima Media e per i liceali, con classi in Didattica a distanza al 50%, nelle zone arancioni, con il divieto da parte dei Presidenti di Regione di chiudere gli istituti indipendentemente dal colore della zona. Introdotta anche la norma per l’obbligatorietà del vaccino per i medici e tutto il personale sanitario, con la relativa sanzione della sospensione dello stipendio per chi non la osservi e lo scudo penale per i vaccinatori, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave. Ok, anche a concorsi pubblici in presenza dal 3 maggio. Intanto, visita del Commissario all’Emergenza Generale Figliuolo e del Capo della Protezione Civile Curcio presso gli hub della Lombardia: “Piano coerente con quello nazionale. Se è Ok la Lombardia, è ok buona parte del Paese”, mentre il ministro per lo Sviluppo Economico Giorgetti ha proseguito la serie di incontri per la creazione di un polo industriale per la produzione di vaccini in Italia. Scontro diplomatico tra Italia e Russia, a fronte del caso del militare della Marina fermato con l’ipotesi di reato di spionaggio politico-militare e rivelazione di segreto, per aver ceduto a ufficiali delle Forze Armate russe di stanza in Italia , dietro cessione di denaro, documenti di natura militare legati alla Nato. Espulsi i due funzionari russi coinvolti. Ambasciatore russo rammaricato, mentre Mosca fa sapere: “Risposta simmetrica”.
–Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: la proposta della Commissione Bilancio alle Camere. Il Ministro dell’Economia Franco: “Governo darà conto al Parlamento”. Bankitalia, Assemblea annuale, Visco: “Cauto ottimismo su ripresa”. BCE, Lagarde a Bloomberg: “Ci vorrà un bel po’ prima di ridurre lo stimolo monetario. Velocizzare l’utilizzo del Recovery Plan”. Istat, a marzo, inflazione in rialzo dello 0,8%, trainata dai prezzi dei beni energetici.
di Federica Marengo mercoledì 31 marzo 2021
La giornata politica di oggi è iniziata con il caso del militare italiano di Marina, fermato e arrestato in un parcheggio romano con l’ipotesi di reato di spionaggio politico-militare e rivelazione di segreto. , in quanto, secondo l’inchiesta condotta dai Ros, avrebbe ceduto, in cambio di denaro, documenti militari legati alla Nato a un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza in Italia e al diretto superiore di quest’ultimo, in cambio di denaro. Aperto, quindi, un fascicolo presso la Procura militare di Roma. Espulsi i due funzionari russi, mentre l’ambasciatore russo in Italia Razov, convocato dalla Farnesina, ha espresso rammarico per l’accaduto e il Vice Presidente della commissione della Duma per gli Affari Internazionali, Alexiei Cepa, ripreso, dall’agenzia Interfax, avrebbe fatto sapere che Mosca procederà con una “risposta simmetrica”.
In merito all’accaduto, il ministro degli Esteri Di Maio ha riferito nel corso dell’illustrazione al Senato delle linee programmatiche del suo dicastero, spiegando: “La cessione di documentazione classificata da parte di un ufficiale italiano a un ufficiale delle forze armate russe di stanza in Italia è un atto ostile di estrema gravità per il quale abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari. Su mie istruzioni ,il Segretario Generale Elisabetta Belloni ha convocato al Ministero questa mattina l’ambasciatore della federazione russa Sergey Razov per trasmettere con forza la nostra ferma protesta e notificare l’espulsione di due funzionari russi accreditati presso l’ambasciata a Roma. A quanto si apprende, il secondo cittadino russo espulso in relazione allo scandalo di spionaggio su territorio italiano è il diretto superiore dell’ufficiale accusato di aver acquisito informazioni riservate in cambio di denaro. Per le indagini che hanno portato a questo esito, esprimo la mia gratitudine alla Magistratura, ai Carabinieri del Ros, all’intelligence e agli altri organismi coinvolti. Russia e Cina sono attori che hanno sistemi politici e valori diversi dai nostri, da cui provengono anche sfide, e talvolta minacce. Lo dimostrano le accuse di spionaggio nei confronti degli ufficiali italiani e russi. Continueremo ad agire in linea con la nostra collocazione geopolitica e i nostri valori, ma anche a salvaguardare i nostri interessi fondamentali, che richiedono di mantenere un’interlocuzione critica ma costruttiva con la Russia e la Cina”.
Dalla Nato, invece, hanno fatto sapere che, da una prima analisi, i documenti militari al centro dello scambio non rivestirebbero “un’importanza di particolare rilievo per la sicurezza italiana e della Nato, anche se confermano “l’attivismo” di Mosca nei confronti dell’Alleanza”.
La vicenda, che ha fatto eco sia tra i partiti di Maggioranza sia tra quelli dell’Opposizione ,che hanno chiesto in maniera unanime di fare chiarezza sull’accaduto, non ha però distolto il Governo dalla discussione sul nuovo Dl Covid, con le misure anti contagio, approvato poi dal Consiglio dei Ministri, svoltosi alle 17:30 a Palazzo Chigi ,e che sarà in vigore dal 7 al 30 aprile.
Al centro del dibattito, la richiesta da parte dei partiti di Centrodestra, Lega e Forza Italia, di reintrodurre dopo le festività pasquali la zona gialla, con meccanismo automatico, senza decreto , qualora i dati del contagio migliorassero, per poter procedere a riaperture mirate di attività. Tuttavia, a prevalere è stata la linea “rigorista”, del ministro della Salute Speranza e di LEU,Pd (il cui segretario Letta, nella giornata di oggi ha incontrato il Presidente della Repubblica Mattarellae il Presidente di Confindustria, Bonomi), M5S e Italia Viva, con la proroga dell’abolizione della zona gialla per tutto il mese di aprile ,che determinerà la suddivisione dell’Italia in zone rosse e arancioni con le relative chiusure di attività (bar, ristoranti, pasticcerie, piscine, palestre, cinema e teatri), il divieto di visite a parenti e amici in zona rossa e lo stop agli spostamenti tra Regioni. Sarà invece possibile per gli alunni dalle Materne alla Prima Media recarsi a scuola, anche in zona rossa e per quelli della Seconda e Terza Media e delle Superiori ritornare in aula in zona Arancione, (per questi ultimi, con una parte delle classi in Didattica a distanza al 50%),con i Presidenti di Regione che non potranno più disporre le chiusure degli istituti indipendentemente dal colore delle zone .
Dunque, nessuna zona gialla e meccanismo autonomo per determinarla, ma solo deroghe, legate ai dati del contagio e ai vaccini, attuate mediante delibera del Consiglio dei Ministri.
Introdotta poi una norma per rendere obbligatoria la vaccinazione per medici e personale sanitario tutto, farmacisti compresi, che entrino in contatto diretto con i pazienti, con la relativo spostamento a mansioni anche inferiori (con trattamento corrispondente alle mansioni esercitate), per chi rifiuti o se questo non fosse possibile, la sanzione della sospensione dello stipendio e lo scudo penale per i vaccinatori, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave.
Consentito poi lo svolgimento in presenza dei concorsi pubblici a partire dal 3 maggio nel rispetto delle linee guida elaborate dal Comitato Tecnico Scientifico.
Quanto ai viaggi all’estero, sì all’ordinanza emanata ieri dal ministero della Salute Speranza sull’obbligo di tampone e quarantena di 5 giorni per chi va all’estero e rientra in Italia o per chi entra dall’estero in Italia, in vigore da oggi e prorogato fino al 30 aprile.
Nominata poi la nuova sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, dopo la elezione a capogruppo dei dem al Senato di Simona Malpezzi, si tratta della senatrice dem Caterina Bini.
Insoddisfatto, per il mancato passaggio automatico in zona gialla e per le mancate riaperture, il segretario della Lega Salvini, che ha parlato di “scelta politica del Governo non basata sui dati scientifici”, riecheggiato dal Vicepresidente di Forza Italia Tajani.
Perplessità poi sull’obbligo vaccinale per medici e personale sanitario e sull’introduzione dello scudo penale sono state poi espresse sia dall’Ordine dei Medici (“Ok obbligo vaccinale, ma serviva norma non a tempo. Delusione sullo scudo penale: norma troppo limitata, il Governo la ripensi” ) che dall’Associazione Nazionale Magistrati (“Se c’è una misura che la Maggioranza intende varare per mettere in sicurezza il personale medico che sta procedendo a queste vaccinazioni di massa, io in linea generale non ho nulla in contrario. Gli scudi penali di per sé non sono sempre un’ottima idea, ma siamo in un momento eccezionale e di questa eccezionalità, al pari delle misure che sacrificano le libertà di circolazione e soggiorno dobbiamo farcene carico. Vedremo quali saranno le prossime misure, noi siamo collaborativi e convinti che con questi sacrifici e compressione dei diritti, se ne uscirà fuori quando questa pandemia sarà messa alle spalle”).
Intanto, mentre Pfizer-BioNTech ha reso nota l’efficacia la 100% del vaccino per gli adolescenti fra i 12 e i 15 anni e in Italia sono state raggiunte le 10 milioni di somministrazioni, il Commissario Straordinario all’Emergenza Figliuolo e il Capo della Protezione Civile Curcio si sono recati negli hub lombardi e dal presidio della Difesa aperto presso la Fiera di Milano hanno rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti.
“L’hub di Trenno (Milano), gestito dall’Esercito, rappresenta la bell’Italia, perché integra tutto ciò che è l’Italia: la difesa, la Protezione civile, la Croce rossa e la Regione Lombardia. E’ la dimostrazione, che le cose si possono fare insieme, spendendo anche poco, ma guardando all’obiettivo“, ha detto il Commissario all’Emergenza Generale Figliuolo, evidenziando: “Il piano vaccini della Lombardia è coerente con quello nazionale, e questo mi conforta. Va tutto bene? No. Come dalle altre parti bisogna migliorare. Ovviamente non viviamo nel Paese ideale, ci potrebbero essere problemi, li miglioriamo, i sistemi informativi da domani prenderanno una nuova luce con il sistema nazionale, quello della struttura commissariale di poste italiane quindi sono confidente che si farà ancora meglio” .
Restando in tema di vaccinazioni poi, nuovo vertice al Ministero dello Sviluppo Economico e intervento a un convegno web della Camera di Commercio americana, del titolare del dicastero Giorgetti con i rappresentanti di Federfarma per discutere della costituzione di un polo industriale per la produzione di vaccini sul territorio italiano, al fine di rendere l’Italia indipendente dalla UE e dai Paesi extra UE, anche in prospettiva di una futura pandemia. Quattro, le aziende individuate per la riconversione.
Non solo Dl Covid e gestione della pandemia, però. Le Camere, infatti, hanno discusso della Relazione della Commissione Bilancio sulla Proposta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che dovrà essere inviato a Bruxelles entro il 30 aprile per accedere alle risorse del Recovery Fund, approvata poi dall’Aula di Montecitorio con 412 voti a favore, 11 contrari e 44 astenuti.
A tal proposito, il ministro dell’Economia Franco, nel suo intervento in Aula ha detto: “Il piano è una sfida organizzativa complessa soprattutto nella fase di attuazione. Esige una visione strategica e una capacità progettuale: completeremo il lavoro nelle prossime settimane per renderlo uno strumento per lo sviluppo e il ridisegno del Paese. Ogni euro speso dovrà essere rendicontato sia esso a debito e sia non a debito. L’Italia contribuirà al finanziamento del bilancio comunitario, quindi nessun euro è veramente regalato ai nostri contribuenti. Come giustamente sottolineato nella Relazione (sul Recovery, ndr) la definizione di una governance snella e ben definita a livello centrale e nelle autonomia territoriali è un nodo cruciale. Nell’accogliere la sollecitazione del Parlamento su questo punto, vi anticipo che la proposta finale di Piano conterrà la descrizione di un modello organizzativo basato su una struttura di coordinamento centrale collegato a specifici presidi settoriali presso tutte le amministrazioni coinvolte, unitamente a strumenti e strutture di valutazione, sorveglianza e attuazione degli interventi. La questione della individuazione dei soggetti responsabili dell’attuazione è ovviamente cruciale. Questa cornice assicurerà una sana gestione finanziaria, rispetto delle regole europee e nazionali e il rispetto degli obiettivi quantitativi e dei traguardi intermedi. E’ inoltre prevista la definizione di un pacchetto di norme di semplificazione procedurale che agevoli la concreta messa in opera degli interventi. Il lavoro di sintesi del Parlamento che confluisce nelle relazioni e nelle risoluzioni contribuirà decisamente alla fase finale di definizione del piano di qui alla fine del mese. Si tratta di un lavoro ricognitivo approfondito che va assolutamente pienamente utilizzato, c’è l’impegno del Governo di avvalersi della relazione e di coinvolgere il Parlamento prima della trasmissione alla Commissione Europea. Un impegno che riguarda anche la successiva fase attuativa del piano. I progetti che non saranno inclusi nel piano non saranno necessariamente accantonati: non solo esistono gli altri strumenti nazionali ed europei ma stiamo anche valutando se istituire una linea di finanziamento ad hoc, complementare al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che includa i progetti che pur meritevoli per spirito e finalità ne siano esclusi perché non soddisfano alcuni criteri più stringenti”.
Infine, sulla Scuola, il titolare di Via XX settembre, ha precisato: “Scuola, università, capitale umano sono aspetti cruciali” del Recovery Plan: “dobbiamo anche nei prossimi anni affrontare le cicatrici che la pandemia ha determinato per i processi di apprendimento che sono stati danneggiati nell’arco di due anni scolastici”.
Critica, nei confronti del Piano, in quanto per nulla modificato rispetto alla versione del Governo Conte bis, la leader del partito di Opposizione , Fratelli d’Italia, Meloni, che ha annunciato la presentazione di una risoluzione con cui verrà chiesto che “qualunque sia l’ultima versione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, essa passi dal Parlamento”.
Proprio riguardo al Recovery Fund, un invito ad accelerare sulle ratifiche da parte dei Parlamenti nazionali del Recovery Plan, è arrivato dalla Presidente della BCE, Lagarde, che , intervistata da Bloomberg, ha detto: “I mercati possono metterci alla prova quanto vogliono: la Bce ha strumenti eccezionali da utilizzare, e ne ha un’intera batteria. Ci vorrà un bel po’ di tempo prima che la Bce riduca il suo stimolo monetario: il rialzo dei rendimenti visto in queste settimane non si accompagna a un rialzo dell’inflazione. Alla domanda se la Bce possa già a giugno tornare a ridurre il ritmo degli acquisti del programma pandemico PEPP, attualmente sopra i 20 miliardi di euro a settimana. La mia definizione di medio termine è un po’ diversa dalla sua. Per noi significa un paio di anni. E questo è in linea con le attese per la ripresa, per il ritorno alla situazione economica pre-Covid, che stimiamo. Ci aspettiamo un veloce utilizzo del Next Generation Eu e speriamo molto che parta nella seconda metà del 2021. Penso che ci siano davvero dei buoni progressi sui processi di ratifica e sulla messa a punto dei piani di ripresa e resilienza nazionali. Sappiamo che c’è un ricorso alla Corte suprema tedesca che speriamo venga affrontato velocemente, in modo da avere certezze. Non voglio anticipare le decisioni, ma spero che si trovi il modo di rispettare quello su cui ci si è accordati a luglio, e che è già stato votato da numerosi parlamenti. A volte sentiamo dire dalle banche che si sentono eccessivamente regolamentate e sovracapitalizzate”, ma in questa crisi è stato un bene per loro e per la sicurezza dei loro clienti. E questo è un cambiamento rilevante rispetto a quanto accaduto 10 anni fa. La lotta ai cambiamenti climatici è una grande componente della nostra revisione strategica e quando sarà finita potremo vedere come la Bce potrà diventare una Green Central Bank e muoversi verso un portafoglio più verde”.
Infine, mentre l’Istituto Nazionale di Statistica, ha rilevato per il mese di marzo un’accelerazione dell’inflazione attestatasi a +0,8% ,trainata dalla crescita su base annua dei Beni energetici non regolamentati, il Governatore di Bankitalia, Visco, nella sua Relazione in occasione dell’Assemblea annuale di Palazzo Koch, ha evidenziato: “La pressione sui sistemi sanitari è ancora forte. L’avvio delle campagne di vaccinazione in Italia e nel resto del mondo induce a un cauto ottimismo per il futuro. Resta comunque forte l’incertezza sull’evoluzione della crisi sanitaria e, di conseguenza, sulle prospettive dell’economia. Dall’inizio della crisi. L’Eurosistema ha approvato misure di politica monetaria di eccezionale portata per contrastarne gli effetti sull’economia e sull’inflazione, preservare condizioni di finanziamento favorevoli per famiglie e imprese, attenuare le tensioni sui mercati finanziari. Continueremo ad agire con decisione finché sarà necessario. Gli interventi di politica monetaria che abbiamo adottato nell’Eurosistema per contenere gli effetti economici della pandemia si sono riflessi sul bilancio 2020 della Banca d’Italia. La dimensione raggiunta dalle attività a fine 2020 è senza precedenti: il totale di bilancio ha sfiorato i 1.300 miliardi, 336 in più rispetto all’anno scorso. Questo incremento si aggiunge a quello di 429 miliardi rilevato nei cinque anni precedenti. Dalla fine del 2014, il totale di bilancio è quindi cresciuto di quasi il 150%, a causa dello straordinario incremento delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine delle banche e degli acquisti di titoli pubblici e obbligazioni private per finalità di politica monetaria. Alla fine del 2020 l’attivo di bilancio della Banca d’Italia era di 1.296 miliardi di euro. Il 70 per cento è riconducibile a operazioni di politica monetaria (contro il 40 per cento nel 2014): i titoli hanno raggiunto la consistenza di 539 miliardi, in aumento di 155 miliardi rispetto all’anno precedente; per 473 miliardi si tratta di titoli di Stato italiani. Le operazioni di rifinanziamento, pari a 374 miliardi, sono aumentate di 154 miliardi”.
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