di Federica Marengo lunedì 23 novembre 2020

-“E’ comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zone rosse, ma serve prudenza. L’Rt deve scendere sotto l’1.”. Così, il ministro della Salute Speranza, nel corso della trasmissione di Rai Tre “Che tempo che fa?”, a proposito del prossimo monitoraggio dei dati inerente ai contagi e alla pressione sulle strutture sanitarie (la congestione delle terapie intensive)delle Regioni ,previsto per il 27 novembre, a fronte del quale Lombardia e Piemonte, se confermati i dati in calo finora registrati, potrebbero passare alla fascia Gialla, e in base al quale l’Esecutivo lavorerà al prossimo Dpcm in vigore dal 4 dicembre e volto ad mitigare le misure anti Covd19 in vista dello shopping natalizio.
“La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata”, ha sottolineato poi Speranza, “sono ancora numeri imponenti, sarebbe un errore grave abbassare la guardia. In attesa del vaccino, per il quale partirà una campagna di persuasione, non sarà prevista l’obbligatorietà, che arriverà a fine gennaio, non c’è alternativa ai sacrifici legati alle misure restrittive. Sulle terapie intensive c’e’ una pressione molto forte, guai a sottovalutarla. Ci aspetta un Natale diverso, molto più sobrio, dovremo ridurre i contatti, evitare gli spostamenti non essenziali. Ci si potrà muovere solo tra Regioni in fascia Gialla. Dovremo valutare i dati dei prossimi giorni e prendere decisioni ponderate”.
“Prudenza e sobrietà”, dunque caratterizzeranno le festività di fine anno da trascorrere con il nucleo familiare più stretto (i familiari conviventi), senza feste e cenoni, anche alla luce dell’allarme su una possibile terza ondata di contagi lanciata dall’OMS, e ripreso dai membri del Comitato Tecnico Scientifico, che ha sollecitato, a fronte di un allentamento delle misure restrittive per ridare respiro alle attività economiche e al settore della ristorazione, un inasprimento dei controlli e delle sanzioni al fine di evitare assembramenti e occasioni di diffusione del virus. A tal fine, quindi, al vaglio del Governo vi sarebbero una serie di misure, quali: il prolungamento dell’orario di apertura dei negozi fino alle 22:00, l’apertura dei centri commerciali nel fine settimana e nei giorni festivi, l’apertura serale , oltre le 18:00, di bar e ristoranti e lo spostamento del coprifuoco dalle 22:00 alle 23:00 o a alle 24:00 (tale deroga consentirebbe così ai credenti di partecipare alla Messa della notte di Natale), la mobilità tra le Regioni, ma solo se collocate nell’area Gialla. No, invece, a feste di piazza e ad eventi di massa.
Dal 19 o dal 23 dicembre poi, potrebbe entrare in vigore , mediante un ulteriore provvedimento della Presidenza del Consiglio, una stretta per le settimane di festa vere e proprie, con il divieto di spostamento tra Regioni , indipendentemente dalla fascia di rischio di appartenenza, se non anche tra i Comuni di una stessa Regione.
A creare però una nuova tensione tra Stato centrale e Regioni, la questione della chiusura degli impianti sciistici, prevista dal nuovo Dpcm, con il conseguente stop alle vacanze sulla neve, accompagnato dai ristori per gli imprenditori della montagna, che ha mobilitato i Presidenti di Piemonte, Cirio, e Veneto, Zaia , per elaborare, in linea con il Vicepresidente della Conferenza Stato-Regioni e Presidente della Liguria, Toti e agli altri Presidenti di Regione, linee guida di sicurezza per le piste da scii , all’insegna dell’equilibrio tra economia e salute pubblica. Sul tavolo delle Regioni, la proposta del Presidente del Piemonte Cirio di tenere aperti gli impianti sciistici, chiudendo invece, bar e ristoranti annessi.
Il tema è stato poi affrontato nel corso della Conferenza Stato-Regioni, svoltasi in giornata presso la sede della Regione Calabria, dove stamane si sono recati il ministro per gli Affari Regionali Boccia e il capo della Protezione Civile Borrelli, non solo per discutere dell’emergenza sanitaria, dei 21 parametri per collocare le Regioni nelle fasce di rischio e delle risorse approntate dai Dl Ristori , ma anche per fronteggiare i danni causati dall’alluvione verificatasi nel fine settimana scorso.
Da Cosenza, dove il Ministro Boccia ha visitato gli ospedali da campo aperti per alleggerire la pressione sui nosocomi calabresi, il titolare degli Affari Regionali e delle Autonomie, ha dichiarato: “Lo Stato ha inviato dall’inizio della pandemia in Calabria 46 milioni di materiali consumabili, quasi 43 milioni di mascherine, e tanti altri materiali distribuiti o in distribuzione. Ci sono mezzi militari che continuano a distribuire i materiali di cui gli operatori sanitari e i cittadini hanno bisogno. Sono stati distribuiti 193 ventilatori polmonari, e devono diventare tutti posti letto. Molte cose sono state fatte. La condizione della sanità calabrese è figlia di una storia che non devo ricordare io qui a nessuno. E’ responsabilità dell’Italia intera mettere in sicurezza la sanità calabrese, non solo per l’emergenza ma anche per il futuro. Per quanto riguarda gli ospedali chiusi in questa Regione, per alcuni ci sarà una valutazione oggettiva, e tutti quelli che potranno essere utilizzati lo saranno. Perché se c’è una cosa che la pandemia ha insegnato a tutti è che il diritto alla salute, così come quello all’istruzione, non dovrà mai più essere compresso da vincoli di bilancio. Nello stesso tempo, il rispetto per i contribuenti e il bilancio dello Stato lo si attua non sperperando denaro pubblico. Quindi lo Stato ci sarà per garantire il diritto alla salute, ma sarà anche vicino alla magistratura che fa pulizia di coloro che si impossessano di risorse pubbliche”.
Infine, sulle festività natalizie e sulla possibile apertura degli impianti sciistici, intervenendo alla trasmissione Rai “La Vita in Diretta”, ha affermato: “Con 600-700 morti al giorno parlare di cenone è fuori luogo, lo dico con grande chiarezza. o agli spostamenti a Natale come è avvenuto durante l’estate. E sull’apertura delle piste da sci: per ora non ci sono le condizioni, più in là si faranno le dovute valutazioni. Molti italiani non ci saranno più il prossimo Natale, ma non dobbiamo perdere il senso di comunità, quello che è venuto fuori nella prima ondata e che ci ha consentito anche di dimostrare che il Paese ha una capacità di reazione molto forte. So che è dura, per le famiglie, per i ragazzi che vanno a scuola, per i lavoratori sanitari, e per tutti quanti noi però dobbiamo reggere ancora questo mese, dobbiamo tenerci per mano e sono sicuro che vinceremo e ne usciremo più forti di prima. Ma non dobbiamo farci abbattere e perdere il senso di comunità che fa dell’Italia il Paese eccezionale che è. Di certo, io sono fermamente contrario a spostamenti come quelli che ci sono stati nell’estate. Le Regioni oggi hanno consegnato delle linee guida sulle quali ci confronteremo quando ci saranno le condizioni per riaprire, oggi non ci sono. Valuteremo nel prossimo Dpcm se ci saranno le condizioni e per fare cosa. Siamo ora di fatto in una sorta di seconda fase della seconda ondata e il sistema delle zonizzazioni territoriali ci ha consentito di mettere in sicurezza le reti, ma il contagio è diffuso, è un contagio diverso e c’è una pressione molto alta sui pronti soccorso. Nella prima ondata il 45% dei contagiati si curava in ospedale ora solo il 5%, ma il numero dei positivi è dieci volte superiore, facevamo 25 – 30.000 tamponi al giorno oggi ne facciamo 250.000, nella prima ondata il 13 – 14% finiva in terapia intensiva, ora siamo sotto l’1%, ma i numeri sono diversi e i medici hanno preso le misure anche in questa seconda ondata, ma noi abbiamo bisogno di aiutarli. In questo momento ,non basta più tenere sotto controllo l’Rt – cosa che siamo riusciti a fare in maniera eccezionale in questi 15-20 giorni, ma bisogna tenere sotto controllo i posti di area medica, non devono aumentare le richieste, quindi bisogna continuare a rispettare le regole”.
Inoltre, in queste ore di continue riunioni della Maggioranza proprio sul nuovo Dpcm. Dalla Ministra dell’Istruzione Azzolina, forte è giunto il pressing per una riapertura prima delle vacanze natalizie delle scuole, almeno per le classi Superiori, sostenuta dall’ex capo politico e Ministro degli Esteri pentastellato Di Maio e dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, mentre una maggiore resistenza sarebbe venuta dal Pd.
Al vaglio del Governo, anche l’introduzione dell’extra cashback, ovvero, un rimborso del 10%, fino a un massimo di 150 euro su una spesa di 1500 euro per chi spenda con carta di credito o carta digitale, che verrà erogato entro fine anno direttamente sul conto corrente, facendo richiesta tramite la app Io della Pubblica Amministrazione.
Ancora sul fronte economico dell’emergenza , in mattinata, si sono svolte presso la Camera, le Audizioni sulla Manovra, da convertire in legge entro il 31 dicembre . Sentiti, i rappresentanti delle imprese, Confindustria, i sindacati, Comuni e Regioni e il ministro dell’Economia Gualtieri.
A tal proposito, unanime il giudizio di Cigl, Cisl e Uil nell’esprimere soddisfazione per la proroga della Cig e del blocco dei licenziamenti al 31 marzo 2021, come per la conferma della riforma fiscale con la strutturalità delle detrazioni del lavoro dipendente, e per l’assegno unico universale, sebbene abbiano lamentato “la mancanza di un confronto con il Governo, un’assenza di strategia e di idea di Paese” e giudicato “insufficienti le risorse stanziate per le politiche attive e per la riforma degli ammortizzatori sociali”, esortando, infine a costituire piattaforme digitali per scuola e sanità di proprietà pubblica per sottrarre alle multinazionali il monopolio dei dati.
“Uno scenario incerto” ,invece, per il titolare del Tesoro attende l’Italia vista la seconda ondata di contagio e il rischio di altre, dato, che rende necessario procedere a un ulteriore scostamento di bilancio , oltre quello già annunciato , anche nel 2021.
Intanto, proprio la Manovra, insieme con la richiesta al Parlamento di uno scostamento di bilancio da 8 miliardi per finanziare il Dl Ristori Quater, è al centro dei tentativi di dialogo tra Governo e Opposizioni di Centrodestra, con l’apertura alla collaborazione (e non a un ingresso nell’Esecutivo) di Forza Italia, da parte del ministro Gualtieri , (concorde con la richiesta dei forzisti di introdurre misure strutturali come gli indennizzi e la sospensione delle tasse fino al 31 marzo per gli Autonomi che abbiano subito perdite o visto azzerare il proprio fatturato in base al reddito dichiarato nel 2019), del Vicesegretario del Pd Orlando e del fondatore e leader di Italia Viva Renzi, che ha anche invitato gli azzurri a costituire un fronte europeista , abbandonando l’alleanza con i sovranisti di Lega e Fratelli d’Italia.
Collaborazione, però, sulla quale restano cauti gli esponenti del M5S, i quali hanno parlato di “dialogo, ma restando ognuno nella propria posizione di Maggioranza e Opposizione”.
Scettici, invece, sulla cooperazione ,nell’ambito del Centrodestra, il leader della Lega, Salvini, che, rilanciando sulla proposta di una Federazione dei partiti di coalizione, ha vincolato il sì alla Manovra e allo scostamento di bilancio al taglio delle tasse (in particolare all’Irap e all’ Iva), e la Presidente di Fratelli d’Italia Meloni, che ha ribadito l’accusa al Centrosinistra di voler dividere il Centrodestra.
Tuttavia, mentre nelle ultime ore nuove frizioni hanno agitato la Maggioranza, a causa del mancato accordo tra M5S e Italia Viva sulla riforma della legge elettorale e i correttivi costituzionali ,in particolare riguardo al superamento del bicameralismo perfetto, sul quale il partito renziano terrà una riunione domani, a fronte dell’appello congiunto a “rispettare i patti” dei capigruppo Pd alla Camera e al Senato, Delrio e Marcucci ,dal Rapporto Censis Tender Capital è arrivato l’allarme: causa pandemia , peggiora il tenore di vita per 7,6 milioni di italiani, con l’acuirsi della disparità tra uomini e donne e tra giovani e adulti in materia di occupazione, con perdite di lavoro che hanno riguardato per lo più le donne e i giovani.
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