-Dl Semplificazione, presentato stamane in conferenza stampa dal Premier Conte e dalle Ministre, Dadone (Pubblica Amministrazione), Pisano (Digitalizzazione) e De Micheli (Infrastrtture e Trasporti), il Decreto, approvato “salvo-intese”, nella notte, dal Consiglio dei Ministri, che consentirà di velocizzare e sburocratizzare il settore della cantieristica e delle opere e la Pubblica Amministrazione. Soddisfazione nella Maggioranza. “L’ennesima farsa” per le Opposizioni di Centrodestra.
-Commissione UE, rese note le Previsioni economiche estive 2020: “Grave la recessione nell’Eurozona, l’economia si contrarrà dell’8,7%, calo record per l’Italia. Il Commissario per gli Affari Economici Gentiloni: “Stime mostrano gli effetti devastanti sull’economia prodotti dal Covid19”. Il Vicepresidente Dombrovkis: “L’impatto del lockdown sull’economia più grave del previsto. Necessario concludere al più presto l’accordo su Recovery Found”. OCSE, Outlook su lavoro e sanità: Italia,tra i Paesi più colpiti dalla crisi innescata dal Covid19. Disoccupazione, entro il 2020 al 12,4%”. Bankitalia, Report su famiglie: Covid19 ha colpito il reddito di metà della popolazione, più di un terzo dispone di liquidità sufficiente per meno di 3 mesi. Impatto più severo sugli autonomi. Il 40% delle famiglie in difficoltà con il mutuo. Istat: “Oltre sei alberghi e ristoranti su dieci a rischio chiusura”.
di Federica Marengo martedì 7 luglio 2020
“Oggi è una giornata importante. Nella settimana di confronto agli Stati generali con le parti sociali è stato corale l’appello a ridurre la burocrazia e far correre il Paese. Questa riforma è un trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno per il rilancio del Paese. Noi siamo sempre convinti di questa priorità e l’abbiamo realizzata con un Decreto che semplifica, velocizza, digitalizza, sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti” . Così, il Premier Conte, ha principiato la conferenza stampa svoltasi a Palazzo Chigi per presentare, il Dl Semplificazioni, approvato “salvo intese” dal Consiglio dei Ministri (ovvero con possibilità di apportare modifiche tecniche prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale), la notte scorsa.
Il provvedimento, che consta di una cinquantina di articoli distribuiti in più di 100 pagine, prevede norme per l’edilizia , gli investimenti nel settore della cantieristica e delle opere e nel green, e misure che interessano la Pubblica Amministrazione, tutte all’insegna della sburocratizzazione e della velocizzazione, volte a favorire il rilancio del Paese dopo la grave crisi scaturita dalla pandemia.
Tra le novità principali per ciò che concerne la cantieristica e le opere : gli appalti più semplici e veloci, grazie alla sospensione del Codice degli Appalti fino al 31 luglio 2021. Non vi sarà infatti la gara d’appalto sotto i 150 mila euro e i lavori saranno affidati direttamente alle ditte.
Procedure senza bando di gara, poi, per lavori fino a 5 milioni di euro, così come in caso di urgenze derivanti dall’emergenza Covid19.
Quanto ai funzionari pubblici, vi saranno più rischi per coloro che terranno fermi i procedimenti e le opere che per coloro che le sbloccheranno, (vedasi il reato di danno erariale, contestato solo in caso di dolo). Stop, anche alla “paura della firma”, cosicché i funzionari pubblici possano sboccare lavori e opere( il reato di abuso di ufficio sarà contestato solo in caso di violazioni di specifiche regole di condotta e non di norme o principi generali).
Altra novità: le opere non si bloccano. Le opere urgenti infatti verranno completate anche in caso di contenzioni e ricorsi in Tribunale. Una squadra di tecnici poi, provvederà a risolvere subito i contrattempi che bloccano i cantieri. Istituito anche un fondo statale per finire i lavori.
Stop, anche alle attese infinite per richieste e autorizzazioni: la Pubblica Amministrazione dovrà in una sola volta esporre tutte le ragioni che giustificano il non accoglimento delle richieste dei cittadini. Tempi compressi poi per le autorizzazioni lasciate dalle Conferenze dei servizi : le amministrazioni avranno 60 giorni di tempo per le risposte. La burocrazia, infine, non sarà a carico dei cittadini, in quanto nuovi costi e pratiche burocratiche andranno bilanciate anche con detrazioni fiscali.
A proposito di opere, stilato anche un elenco di 130 grandi opere strategiche, come la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina, cui si aggiungeranno quelle per le Olimpiadi di Cortina e quelle di competenza di altri Ministeri (Sanità, Scuola, Carceri e Polizia), con poteri regolatori dati alle stazioni appaltanti , mentre si potranno nominare commissari solo in casi più complessi.
Nell’ambito dell’Edilizia poi sarà più semplice costruire e rigenerare. Demolire e ricostruire infatti sarà più facile , con procedure più veloci e senza maggior consumo di suolo. Verranno poi introdotti incentivi e riduzione del contributo da pagare al Comune per interventi di rigenerazione urbana, come interventi su aree degradate e strutture da riqualificare.
Velocizzazione e semplificazione, sì, ma con paletti più forti per garantire la legalità e la trasparenza mediante l’introduzione di protocolli di legalità, di procedure urgenti per il rilascio della certificazione antimafia attraverso la sola consultazione delle banche dati, e la trasparenza sia sui tempi della Pubblica Amministrazione sia per i cittadini che potranno consultare gli atti in digitale.
Favoriti poi gli investimenti green , grazie al dimezzamento dei tempi della Valutazione di impatto ambientale sulle opere pubbliche , lo sblocco degli interventi sulla rete idrica, le bonifiche ambientali più semplici e veloci , lo sblocco dei fondi per gli interventi sul dissesto idrogeologico e l’introduzione di procedure semplici e veloci per i progetti collegati alle fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda invece la Pubblica Amministrazione: stop file agli sportelli, basterà infatti un’App sul cellulare per ottenere dagli uffici pubblici autocertificazioni , istanze , richieste e dichiarazioni , banditi moduli e scartoffie, gli uffici lavoreranno in automatico, condividendo le banche dati con i cittadini.
Infine , interventi anche per le imprese con l’aumento dell’importo di erogazione dei contributi alle imprese in un’unica soluzione (Nuova Sabatini) e semplificazioni anche nell’erogazione dei contributi nel settore agricolo .
Presenti all’incontro con la stampa anche le Ministre Dadone (Pubblica Amministrazione) , Pisano(Digitalizzazione) e De Micheli (Infrastrutture e Trasporti).
“E’ stato fatto un lavoro sinergico tra tutti i Ministeri per arrivare a un pacchetto che riguardasse tutti i settori: dall’edilizia, alle procedure ambientali e tutto il pacchetto della pubblica amministrazione”, ha dichiarato al Ministra Dadone , spiegando: “L’ottica è quella di avere una Pubblica Amministrazione alleata, non vorrei che venisse solo percepita come semplice e amica, ma deve essere una vera e propria alleata. Sul fronte della digitalizzazione abbiamo fatto già un bel lavoro nel Decreto Rilancio. Questo è il momento per fare un lavoro importate per la interconnessione delle banche dati. Presenteremo l’agenda per le semplificazioni, si devono snellire sempre di più dei passaggi che rallentano i procedimenti. Ci confronteremo con le Regioni e con gli Enti locali sull’Agenda per le semplificazioni 20-23”.
“Continuiamo la strategia che riguarda le infrastrutture Cloud, cioé le infrastrutture che gestiscono i dati all’interno del nostro Paese. Abbiamo inserito una norma per razionalizzare le infrastrutture che gestiscono i Data Center all’interno del nostro Paese”, ha affermato invece la Ministra dell’Innovazione Tecnologica, Pisano, evidenziando: “Oggi ci sono 11.000 Data Center per 23.000 pubbliche amministrazioni, questo significa un aumento dei costi, ma significa soprattutto che la pubblica amministrazione si deve dedicare a gestire i Data Center e non si deve dedicare alla sua principale attività che è quella di dare un Servizio efficiente ai nostri cittadini. Avere un Cloud nazionale per gestire dei servizi strategici e dei dati strategici all’interno del nostro territorio significa preservare la sicurezza, preservare la privacy e aumentare le competenze del nostro Paese. Un Paese non è libero se non è un Paese che gestisce queste tre variabili. Dal 28 febbraio, tutti i cittadini potranno accedere a tutti i servizi digitali attraverso Spid, l’identità digitale, o la carta di identità elettronica, attraverso un’unica applicazione ‘IO”. Nessuno resterà indietro, tutti i servizi digitali devono essere resi accessibili per tutte le persone con disabilità”.
Approvato in Consiglio dei Ministri, insieme al Dl Semplificazione, “Italia Veloce”, il documento strategico per le infrastrutture del Paese, illustrato dalla Ministra De Micheli.
“Il risultato del nostro lavoro servirà per rendere l’Italia meno diseguale nel breve e medio termine. Complessivamente abbiamo stanziato 200 miliardi, per i quali approfitteremo il più possibile dell’opportunità europea offerta dal Recovery Fund”, ha detto la De Micheli, chiarendo: “Tre gli aspetti fondamentali : rafforzamento del codice degli appalti; apertura della finestra deroghe per chi è pronto per davvero; nuovo modello di commissari che avranno nuovi poteri rispetto alle precedenti norme. Italia Veloce rappresenta una sintesi del dibattito portato avanti nel corso degli Stati generali: oltre 130 opere che hanno come obiettivo fondamentale quello di ridurre le disuguaglianze tra Nord e Sud, tra Est e Ovest, le quali passano dalle infrastrutture e arrivano alla vita delle persone, ma anche rendere più competitivo il sistema Paese e quindi le nostre imprese in Italia e nel mondo. Nella seduta notturna del Consiglio dei Ministri, abbiamo già predisposto un elenco condiviso di opere da commissariare, il quale fa riferimento alle competenze del Mit, ma sarà integrato da quelle di altri ministeri, penso al dissesto idrogeologico o all’edilizia carceraria. Sull’utilizzo dei Commissari, sono state individuate le ragioni per cui si rendono necessari per questioni legate a problemi progettuali e poi dove si sono stratificate nel tempo, le famose opere di cui si parla da 15 anni. Molto spesso hanno problemi di natura giuridica e quindi quella fattispecie rientra nella categoria dell’art.9 del Decreto. Per tali opere, è stato predisposto un elenco questa notte in CdM. E’ un elenco che fa riferimento soprattutto alle competenze del Mit, integrato da competenze di altri Ministri. Sono state approvate , infatti, 12 opere proposte dal ministero dell’Interno che riguardano la sicurezza delle caserme ,che, soprattutto nel Centro-Sud del Paese, rappresentano presidi di sicurezza”.
Poi, alla domanda di un cronista sul dossier Autostrade e sulla revoca delle concessioni, il Premier Conte, ha così risposto: “Abbiamo avviato il procedimento su Aspi. Il Governo ha definito le sue condizioni. Aspi faccia sapere se accettano, sennò procederemo con la procedura di revoca. Le proposte di Aspi non sono accettabili: a un certo punto la procedura di revoca si dovrà concludere”.
Soddisfatta, la Maggioranza, con Pd e M5S che plaudono al decreto come “passo avanti contro la burocrazia e verso la costruzione di un nuovo modello di sviluppo in cui si snelliscono le procedure e si velocizza l’amministrazione per dare risposte immediate a famiglie e imprese”, mentre il leader e fondatore di Italia Viva, Renzi, ha sottolineato: “Ciò che esce dal Consiglio dei Ministri non è interamente il Piano shock come noi l’avevamo designato, ma è un passo in avanti importante nella direzione indicata da Italia Viva. Ora apriamo i cantieri e chiudiamo le polemiche. L’Italia ha bisogno di lavoro non di assistenzialismo”, e il capogruppo alla Camera di LeU, Fornaro ha ammonito a che si rispettino la legalità e i diritti dei lavoratori nella realizzazione delle opere pubbliche.
Critica,invece, l’Opposizione di Centrodestra, con il segretario del Carroccio Salvini, che ha definito la conferenza stampa del Premier e l’illustrazione del Decreto “Solite chiacchiere”, riecheggiato dalla leader di Fratelli d’Italia Meloni, che ha definito l’approvazione del Decreto Semplificazioni “una farsa”. Sulla stessa linea, la capogruppo alla Camera di Forza Italia, Gelmini, che ha sottolineato: “Settimane di faticosa gestazione, un Consiglio dei ministri notturno durato oltre 6 ore al termine del quale il tanto sbandierato decreto Semplificazioni viene approvato con ridicola formula “salvo intese”. La maggioranza non esiste più, Conte abbia il coraggio di prenderne atto”.
Al termine della conferenza stampa, il Premier Conte ha incontrato Davide Casaleggio, figlio del fondatore del M5S, Gianroberto e proprietario della Casaleggio Associati che gestisce la piattaforma Rousseau, con il quale, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe discusso di vari argomenti tra cui le elezioni Regionali e la possibile alleanza, peraltro già esplicitamente caldeggiata da Conte, tra dem e pentastellati anche a livello locale.
A seguire , la partenza del Presidente del Consiglio per il mini tour europeo che nei prossimi giorni, forte dell’approvazione di un primo pacchetto di misure sulla semplificazione, sburocratizzazione e digitalizzazione, chieste da sempre all’Italia dall’Unione, e che per questo potrebbe rafforzane la credibilità, lo porterà dal Portogallo in Spagna e in Germania, per confrontarsi con i suoi omologhi in vista del Consiglio Europeo del 17 e 18 luglio a Bruxelles, nel quale si cercherà di chiudere l’accordo sul Recovery Fund da 750 miliardi (tra sussidi e prestiti ) per sostenere i Paesi in crisi a causa della pandemia, programma di aiuti legato al Bilancio della UE inviso ai Paesi “frugali o rigoristi” (Austria e Olanda in testa) che vorrebbero limitarli ai soli prestiti.
Intanto la Commissione UE, nelle sue Previsioni economiche d’estate per il 2020 ha rivisto al ribasso le stime del Pil per l’Eurozona e la UE , rilevando un impatto del Covid19 sull’economia più negativo del previsto e in particolare per l’Italia, risultato il Paese con i dati peggiori.
“L’economia dell’UE subirà una profonda recessione quest’anno a causa della pandemia di Coronavirus, nonostante la risposta politica rapida e completa a livello sia dell’UE che nazionale”, spigano i vertici UE in una nota, evidenziando: “ L’economia dell’Eurozona si contrarrà dell’8,7% nel 2020, per poi tornare a crescere del 6,1% nel 2021. L’economia dell’UE dovrebbe contrarsi dell’8,3% nel 2020 e crescere attorno al 5,8% nel 2021. La previsione della contrazione nel 2020 è significativamente maggiore rispetto al 7,7% previsto per l’Eurozona e il 7,4% per l’intera UE nelle previsioni di primavera. La crescita nel 2021 sarà anche leggermente meno robusta di quanto era stato previsto in primavera”.
Particolarmente grave, la situazione dell’Italia , dove le misure di contenimento del Covid19 hanno spinto il Paese in una contrazione economica profonda. Nel primo trimestre infatti, il Pil è calato del 5,3% e nel secondo “il danno all’attività economica è atteso essere più forte”, nonostante la lieve ripresa registrata a maggio, con la fine del lokdown.
Quindi, rilevano i Commissari UE: “In assenza di una seconda ondata di infezioni, l’attività economica inizierà a riprendersi nel terzo trimestre di quest’anno, aiutata da un sostanziale sostegno dell’azione politica. Mentre, poi, è probabile che la produzione industriale prenda il ritmo più rapidamente, il turismo e molti altri servizi relativi ai consumatori sono destinati a riprendersi più gradualmente, attenuando così il rimbalzo della domanda. Le perdite di produzione nei primi due trimestri saranno probabilmente maggiori di quanto ipotizzato in primavera, con una previsione del Pil reale in calo del 11,25% quest’anno. Nel 2021, l’espansione passerà da un rimbalzo tecnico a una ripresa più autentica. Inoltre, il profilo trimestrale rispetto al 2020 implica un sostanziale effetto di riporto, contribuendo in modo considerevole alla crescita della produzione media annua del 6% nel 2021. Tuttavia, non si prevede che il Pil reale tornerà al livello del 2019 entro la fine del 2021. In Italia,poi, con la revoca delle misure di contenimento la spesa dei consumatori è destinata a riprendersi nella seconda metà del 2020. I depositi delle famiglie sono aumentati considerevolmente e il sostegno al reddito attraverso trasferimenti sociali e programmi di lavoro a breve termine dovrebbe parzialmente compensare l’impatto negativo della pandemia su occupazione e redditi disponibili. Al contrario, è probabile che gli investimenti delle imprese restino depressi quest’anno, data l’elevata incertezza della domanda e la necessità delle imprese di sostenere la liquidità, anche se le garanzie sui prestiti, i differimenti di pagamento delle imposte e i crediti d’imposta forniscono un valido sostegno. La spesa in conto capitale dovrebbe guadagnare terreno nel 2021, sostenuta da investimenti pubblici. Le economie dei partner commerciali italiani dovrebbero contrarsi bruscamente nel 2020, il che implica un sostanziale calo delle esportazioni, con il turismo tra i settori più colpiti. Tuttavia, il settore delle esportazioni potrebbe guidare la ripresa una volta che l’economia globale prenderà piede. Nel 2021, si prevede che le esportazioni cresceranno in linea con il commercio globale. Le prospettive di crescita in Italia, pertanto, rimangono soggette a rischi al ribasso. Una prolungata crisi del mercato del lavoro, una volta scadute le misure di emergenza e la riduzione del ‘sentiment’ dei consumatori, potrebbe frenare la ripresa prevista”.
Dati, questi ultimi, così commentati dal Commissario agli Affari Economici, Gentiloni: “Finora il Coronavirus ha causato la morte di oltre mezzo milione di persone nel mondo, numero che aumenta ancora, giorno dopo giorno, in alcune parti del mondo ad un ritmo allarmante. Le previsioni odierne dimostrano gli effetti economici devastanti della pandemia. In tutta Europa la risposta politica ha permesso di ammortizzare i danni per i nostri cittadini, ma la situazione rimane caratterizzata da disparità, disuguaglianze e insicurezza crescenti. Ecco perché è così importante raggiungere rapidamente un accordo sul piano di ripresa proposto dalla Commissione , per infondere nelle nostre economie, in questo periodo critico, sia nuova fiducia che nuove risorse finanziarie. In relazione al Mes e agli altri strumenti per la ripresa economica dell’Eurozona post Coronavirus, la Commissione europea sta lavorando perché siano disponibili senza le condizionalità macro economiche. Penso che stiamo avendo successo in questi sforzi. Abbiamo gli strumenti, ma sta agli Stati membri decidere se e quando usarli. L’Italia è stato il Paese con il periodo di chiusura dell’attività più prolungato, l’ha introdotta per prima e ha rilasciato il confinamento più o meno in linea con gli altri Stati, per questo la situazione è quella che è che . Anche in Spagna e in Francia la situazione è molto grave ,anche se in forma leggermente inferiore rispetto all’Italia. Quindi non bisogna concentrarsi sulle differenze tra Paese e Paese, ma sulla sfida che dovrà essere fronteggiata dal Governo e dagli italiani”.
Dichiarazioni, seguite da quelle del Vicepresidente esecutivo della Commissione UE Dombrovskis, che ha detto: “L’impatto economico del confinamento è più grave di quanto avevamo inizialmente previsto. Continuiamo a navigare in acque agitate e siamo esposti a molti rischi, tra i quali un’altra massiccia ondata di contagi. Al di là di qualsiasi altra considerazione , le previsioni sono un esempio eloquente della necessità di concludere un accordo sul nostro ambizioso pacchetto per la ripresa, NextGenerationEu, per aiutare l’economia. Per quanto riguarda i prossimi mesi di quest’anno e il 2021 è lecito attendersi una ripresa, ma dovremo sorvegliare da vicino il rischio che avvenga a ritmi diversi. È nostro dovere continuare a proteggere i lavoratori e le imprese e a coordinare scrupolosamente le politiche a livello dell’UE, per poter uscire dalla crisi più forti e più uniti”.
Altri dati negativi sono giunti poi dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, che , nel suo Report-Outlook sul Lavoro e la Sanità , ha rilevato: “I Paesi Ocse, a partire dall’Italia, hanno adottato misure senza precedenti per far fronte all’impatto sull’occupazione dell’emergenza Coronavirus. Tuttavia ora, con la ripresa delle attività economiche, serve un cambio di rotta rispetto al pacchetto di misure preso al picco della crisi e basato sul congelamento dei licenziamenti e sulla cassa integrazione. Occorre dunque, trovare il giusto equilibrio tra un rinnovato sostegno a chi è in difficoltà, l’accompagnamento delle inevitabili ristrutturazioni dove necessario e la creazione di nuovi posti di lavoro,tenendo conto che questa crisi non sarà breve e che, difficilmente, tra due anni, nel 2021, saremo tornati al punto di partenza e cioè ai livelli pre-Covid del 2021. L’Italia è stato uno dei Paesi Ocse più colpiti dalle ricadute economiche del Covid-19, infatti ha registrato uno tra i maggiori cali di ore lavorate tra tutti i Paesi Ocse, pari a una contrazione del -28% nei primi tre mesi della crisi scrive l’Ocse. Secondo le stime, la disoccupazione che prima di Covid-19 era ancora ben al di sopra dei livelli pre 2008, dovrebbe raggiungere il 12,4% entro la fine del 2020, spazzando via quattro anni di lenti miglioramenti. Mentre l’economia italiana inizia a riaprirsi dopo il lockdown, si prevede che la disoccupazione scenderà gradualmente all’11% entro la fine del 2021, ma resterà ancora ben al di sopra del livello pre-crisi”.
Quindi l’Organizzazione con sede a Parigi ha indicato una serie di misure per far ripartire l’Italia: “Incentivi all’assunzione, concentrati sui gruppi più vulnerabili, per promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro; riadattamento della cassa integrazione per dare a imprese e lavoratori i giusti incentivi a riprendere l’attività o a cercare un altro posto di lavoro; riconsiderazione del funzionamento del Reddito di Cittadinanza e del Reddito di Emergenza per garantire che le famiglie più bisognose siano davvero sostenute, divieto di licenziamento e i limiti all’assunzione di lavoratori con contratto a tempo determinato, per evitare che l’aggiustamento si scarichi interamente sui lavoratori senza un contratto a tempo indeterminato ed il rinnovamento significativo del programma Garanzia Giovani per aiutare gli under 30 a mantenere un legame con il mercato del lavoro”, precisando che senza lockdown nel Belpaese vi sarebbero stati circa 500 mila morti in più e il collasso dei sistemi sanitari.
Da Bankitalia, poi, è arrivato un avvertimento, alla luce della sua indagine riguardo l’impatto del Covid19 sull’economia delle famiglie.
“Utilizzando come riferimento omogeneo una soglia di povertà relativa stimata sulla base dell’Indagine sui Bilanci delle Famiglie italiane (IBF) del 2016, la quota di popolazione che non ha sufficienti risorse finanziarie liquide per poter restare alla soglia di povertà per 3 mesi in assenza di altre entrate raggiunge il 55%”, ha scritto Palazzo Koch nella sua relazione, continuando: “Oltre a un diffuso calo nei redditi , più di un terzo degli individui dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate, un periodo compatibile con la durata del lockdown legato all’emergenza Covid-19. Questa quota supera il 50% per i disoccupati e per i lavoratori dipendenti con contratto a termine. Poco meno di un quinto dei lavoratori indipendenti e dei lavoratori dipendenti con contratto a termine si trova in questa condizione e contemporaneamente ha subito una riduzione di oltre il 50% del reddito familiare nei primi due mesi della emergenza sanitaria”.
Bankitalia ha poi precisato che l’impatto più negativo si è avuto sui lavoratori autonomi (quasi l’80% ha subito un calo nel reddito e per il 36% la caduta è di oltre la metà del reddito familiare),e che , quasi il 40% degli individui indebitati , per lo più abitanti nel Centro e nel Mezzogiorno, ha dichiarato di avere difficoltà nel pagare le rate del mutuo (“Solo un terzo di chi è in difficoltà con il pagamento delle rate del mutuo ha fatto ricorso o intende far ricorso alla moratoria mutui. Fra coloro che hanno un finanziamento per credito al consumo la percentuale di individui in difficoltà con il pagamento della rata è del 34 %”. )
Niente vacanze, in ultimo per il 30% degli italiani, mentre il 60% sostiene che anche quando l’emergenza sanitaria sarà terminata le spese per viaggi, ristoranti e intrattenimento saranno inferiori a quelle pre-crisi.
Infine, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica 6 alberghi e ristoranti su 10 sono a rischio chiusura, come pure le micro, piccole e medie imprese, specie nei settori del Turismo, della Cultura e dell’intrattenimento, i più colpiti dalla pandemia, seguiti da manifatturiero e commercio.
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