Dl GreenPass,ok della Camera con 259 sì, a favore, anche la Lega. CdM, Via libera al Certificato Verde per scuola ed RSA. Covid, Gimbe: “In calo contagi e ricoveri,ma immunità di gregge è chimera”.Afghanistan, ok dei Talebani all’espatrio di stranieri in Qatar
-Approvato nel pomeriggio dalla Camera, con 259 sì, 34 no e 2 astenuti, il decreto Green Pass che estende l’obbligo del Certificato verde a bar e ristoranti al chiuso, alle attività e agli eventi, proroga li stato di emergenza fino al 31 dicembre e modifica i parametri per l’assegnazione alle Regioni delle zone di rischio. Il provvedimento, dopo le tensioni dei giorni scorsi, è stato votato anche dalla Lega, che ha ottenuto l’ok ad alcune modifiche al testo proposte, tuttavia continuano le frizioni con gli altri partiti della Maggioranza. In mattinata, ok del Consiglio dei Ministri all’estensione dell’obbligo del Green Pass ai lavoratori esterni a scuola, università e ad RSA. Nella prossima settimana, poi, la cabina di regia politica per discutere dell’estensione dell’obbligo a tutti i dipendenti pubblici e privati. Intanto, sul tavolo del Premier Draghi, è arrivato il dossier Ita, con la spaccatura tra sindacati e azienda su assunzioni, contratto di lavoro e Cig, mentre si attende la decisione della Commissione UE sugli aiuti di Stato forniti all’azienda nel 2017. Premier , che, stamane, ha incontrato a Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio UE, Michel, con cui ha parlato della crisi afghana, in vista del G20 Straordinario.
-Covid19, Aifa autorizza la somministrazione della terza dose per gli immunodepressi, anticipando l’EMA. Report settimanale della Fondazione Gimbe sull’andamento della pandemia: “Per la prima volta da giugno calano i casi settimanali, ma immunità di gregge è una chimera”.
-BCE, il Consiglio Direttivo lascia i tassi invariati, ma rallenterà il ritmo degli acquisti.
di Federica Marengo giovedì 9 settembre 2021
Il Decreto Green Pass, che estende l’obbligo del Certificato Verde Digitale a bar e ristoranti al chiuso, alle attività e agli eventi, proroga lo stato di emergenza fino al 31 dicembre e introduce nuovi parametri per l’assegnazione alle Regioni delle zone di rischio (il tasso di occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche), varato il 23 luglio scorso dal Consiglio dei Ministri, è stato approvato dalla Camera con 259 sì, 34 no e 2 astenuti.
A sostenere il provvedimento, anche la Lega, dopo le tensioni delle ultime ore con gli altri partiti della Maggioranza, scaturite dalla votazione da parte di quest’ultima degli emendamenti presentati dall’Opposizione di Fratelli d’Italia e di Alternativa c’è (ex M5S) per chiedere l’abolizione del decreto e l’abolizione del Certificato per gli under 18, venendo meno così alla mediazione trovata con il Governo ,che non ha posto la questione di fiducia sul testo, in cambio del ritiro degli emendamenti da parte di tutti i partiti ,per dare luogo alla discussione parlamentare sul decreto.
Intesa, quindi, venuta meno con il Carroccio ,che stamane ha trasformato gli emendamenti in Ordini del Giorno,e ottenuto il voto favorevole alle richieste di calmierare i prezzi dei tamponi per i non vaccinati e la proroga del Green Pass da 9 a 12 mesi, così come di estendere la validità del tampone da 48 a 72 ore e di introdurre tamponi salivari rapidi, ha deciso di sostenere il provvedimento. Inoltre, la Lega, ha votato l’Ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia per rinviare le cartelle esattoriali, proposta che ha trovato il parere favorevole del Governo e degli altri partiti, con l’ eccezione dei deputati di LeU, astenutisi. A seguire, quindi, le dichiarazioni di voto e il voto finale dell’Aula.
Il testo,ora, passerà al Senato per la conversione definitiva in legge, che dovrà avvenire entro il 21 settembre.
Soddisfatti ,i partiti di centrosinistra e il M5S, che però chiedono al segretario della Lega Salvini di chiarire la posizione del suo partito riguardo al Green Pass e riguardo alla permanenza nella Maggioranza.
In disaccordo con l’alleato di coalizione e di Governo,e con il suo voto contrario all’estensione del Certificato, Forza Italia, che ha sottolineato come tale voto disgiunto non comprometta l’unità del centrodestra.
Critico e nettamente contrario al Green Pass, l’Opposizione di Fratelli d’Italia, che ritiene il provvedimento un “obbligo vaccinale mascherato, volto a celare la mancata organizzazione da parte del Governo per risolvere il nodo del rischio contagi a scuola e sui mezzi di trasporto”.
In mattinata, poi, varato dal Consiglio dei Ministri, all’unanimità, il Decreto che estende il Green Pass ai lavoratori esterni di scuola e università, in vista dell’imminente ripresa, e l’obbligo vaccinale, già previsto per i lavoratori interni, ai lavoratori esterni delle Residenze Sanitarie per Anziani.
Nella prossima settimana, poi, come sarebbe stato confermato, secondo fonti politiche, dallo stesso Draghi ,nel corso del vertice di Governo, previa cabina di regia politica della Maggioranza con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, dovrebbe arrivare sul tavolo del CdM il nuovo provvedimento per estendere l’obbligo del Certificato ai lavoratori di bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre e a tutti i dipendenti pubblici e privati, per raggiungere entro ottobre la soglia dell’85% di popolazione immunizzata ed evitare di ricorrere all’obbligo vaccinale, altra questione che spacca la Maggioranza, essendo la Lega l’unico partito contrario.
Restando in tema di scuola, il ministro dell’Istruzione Bianchi , intervenuto nella trasmissione di Rai Tre “Agorà”, riguardo ad obbligo vaccinale per i docenti e il personale Ata, tamponi, mascherine, classi sovraffollate e Dad,ha spiegato: “L’obbligo vaccinale nella scuola? È l’exstrema ratio, laddove dovessero esserci delle situazioni è uno strumento che il governo tiene a tutela di tutti. La scuola riparte comunque con lo strumento Green Pass. In Campania, Puglia, Friuli e altre regioni siamo già al 100% del personale vaccinato. Nel mondo della scuola c’è un milione di persone che è responsabile. La scuola risponde. I docenti che rifiutano di vaccinarsi , una fetta molto esigua dell’intero corpo impegnato nell’insegnamento , e non si adeguerà alle normative di sicurezza scatterà la sospensione dal servizio. Ad oggi, sono circa il 92% i professori già vaccinati ai quali va aggiunta una rimanente quota di esenti per motivi personali di salute e che saranno tutelati attraverso un certificato di esenzione. Quindi , chi non si vaccina sono veramente pochi. È da aprile che ci prepariamo al rientro a scuola in presenza, anche con una attività estiva molto intensa. Ci siamo preparati e siamo pronti in tutte le regioni. Una scuola che riparte, ha tenuto a sottolineare, anche con “e per la prima volta, tutti i professori di ruolo o con incarico annuale assegnato. Mancano solo le supplenze brevissime, quelle che dipendono dai presidi. Per quanto riguarda, invece, il controllo dei docenti dal punto di vista delle vaccinazioni il ministro ha detto che dal primo al 13 settembre “saranno tutti verificati anche attraverso la piattaforma predisposta e accessibile ai presidi ma che rispetterà i criteri di privacy per tutti. Ho avuto proprio oggi una conversazione con il ministro Giovannini che lo ha rassicurato su questo tema, spiegando che il servizio sarà garantito in sicurezza anche con l’aiuto dei prefetti. I tamponi gratuiti andranno a tutela dei più fragili come prevede il decreto di agosto e sul tema del sovraffollamento delle aule, una primo analisi realistica, la situazione delle aule con oltre 27 alunni riguarda il 2,9% dei plessi scolastici concentrati negli istituti tecnici delle grandi città. Tutte le risorse a disposizione le abbiamo mirate a quegli istituti con 350 milioni di euro per migliorare l’aerazione dei locali e 22 milioni e mezzo per quelle classi che presentano situazioni di sovraffollamento, sempre nella condizione di autonomia. Abbiamo già stanziato delle risorse e ricordiamoci che per la scuola ci sono 18 miliardi del Pnrr. L’indicazione del togliere la mascherina ,se tutti vaccinati in classe, risale al decreto del 6 agosto. La regola è chiara: tutti devono mettere la mascherina, ma ci potrà essere una deroga futura, nel momento in cui saremo tutti vaccinati o nella condizione di essere tutti vaccinati, con tutte le tutele che abbiamo già usato per i docenti sul tema della privacy. Sarà un forte incentivo per il ragazzo e per la comunità. Ci saranno poi delle linee guida che scriveremo quando saremo in questa condizione. La Dad sostitutiva delle lezioni apparterrà al passato, ma l’uso dei nuovi strumenti digitali farà parte della vita di tutti i noi. I ragazzi devono usare questi strumenti digitali” .
Strettamente collegato al tema della Scuola, quello dei Trasporti, con il ministro competente, Giovannini, che, in Audizione, presso la Commissione Trasporti della Camera, ha evidenziato: “Dal Governo e dalle Regioni c’è stato uno sforzo straordinario sul fronte del potenziamento del trasporto pubblico locale in vista della ripresa della scuola e chi pensa che tutto sia come lo scorso anno, sbaglia. Esecutivo e istituzioni locali si sono mossi secondo quattro linee guida: potenziamento dell’offerta, distribuzione della domanda, regole di funzionamento e riforma del trasporto pubblico locale, che è “ormai ineludibile. abbiamo bisogno di pensare una profonda riforma”.
Poi, su servizi aggiuntivi e Green Pass, ha detto: “ I servizi aggiuntivi previsti per la seconda parte dell’anno in corso sono superiori del 9,3% a quelli rendicontati nel primo semestre e il numero di mezzi dedicati ai servizi aggiuntivi per il secondo semestre 2021 è pari a 5.70. Nel primo semestre 2021, sulla base della rendicontazione fornita dalle Regioni/Province Autonome, risultano effettuati al 30 giugno 2021 servizi aggiuntivi per complessive 40.631.790,36 vetture/km. In termini percentuali, i servizi aggiuntivi hanno determinato un aumento medio giornaliero del 4,2% dell’offerta di trasporto. Sulla base dei dati forniti dalle Regioni/Province Autonome e da Trenitalia, si stima un aumento dei servizi negli orari ‘di punta’ pari al 10% sui treni e al 15%-20% sui mezzi del Tpl. I rischi di assembramento sono considerati maggiori in uscita dalle scuole che in ingresso. A Bari, Cagliari, Genova, Milano, Napoli, Roma, Venezia, sono previste fasce diverse di entrata e uscita, in alcuni casi Bologna, Palermo, Reggio Calabria, Potenza e Torino, non sono previste differenze di orario. Questo quadro ci dice che non dobbiamo guardare solo al numero di mezzi o di servizi aggiuntivi messi in campo, in realtà gli strumenti sono due: la differenziazione di orario e la quantità di mezzi messi in campo. Giornalmente il 99,8% dei passeggeri dei treni a lunga percorrenza esibisce lo esibisce al momento del controllo a bordo. E sui treni a lunga percorrenza le violazioni sono nell’ordine di poche decine, meno di 100 al giorno su tutta la rete nazionale. Sul fronte del rafforzamento delle operazioni di controllo per il trasporto pubblico locale, solo sei regioni hanno previsto costi aggiuntivi. Alcune Regioni e province autonome hanno comunicato invece che l’analisi del potenziamento dei controlli è ancora in corso. Siamo in contatto con i Prefetti delle Città metropolitane non solo per monitorare ciò che succede, ma anche per capire se alcune delle criticità che ci stanno segnalando saranno superate. Per questo avremo un monitoraggio settimanale. Nessuno, né gli Enti locali e neppure il Governo, ha mai immaginato di poter avere dei controllori su tutti i mezzi pubblici nel Trasporto pubblico locale”.
Infine, annunciato un tavolo per il 15 settembre con i sindacati sulla sicurezza di autisti e controllori e il 20, per una prima valutazione sull’attuazione delle linee guida aggiornate, ha precisato: “In autunno è previsto un calo per spostamenti di studio e lavoro, è prevista una diminuzione dell’uso del mezzo pubblico, è previsto un aumento del ricorso all’auto privata, il Covid ha un ruolo importante nel determinare queste scelte. C’è un calo fortissimo nelle attese di spostamento tra le preferenze nell’uso di certi mezzi si attende una caduta di circa il 20% nell’utilizzo del mezzo pubblico, tra il prima e il dopo pandemia, con un parallelo incremento dell’uso dell’auto privata”.
Sul tavolo del Governo, poi, il dossier Alitalia-Ita , con i sindacati del comparto in rotta con i vertici della nuova compagnia sia sul nuovo contratto dei dipendenti assunti che sulla proroga della cassa integrazione a zero ore per i lavoratori della vecchia compagnia che non verranno assorbiti dall’azienda (circa 7.500, vista la possibilità di impiego per soli 2.800 persone annunciata dalla nuova società), questioni per le quali i sindacati hanno chiesto l’intervento del Governo e dei Ministeri competenti.
Altra questione, quella riportata dal Financial Times,secondo cui l’Antitrust UE potrebbe chiedere al Governo italiano di recuperare i 900 milioni di euro di prestito ponte erogati nel 2017per il salvataggio di Alitalia, in quanto considerati aiuti di Stato illegali. Il diritto dell’Unione, infatti, vieta a uno Stato membro di concedere a un’azienda un sostegno finanziario che le dia un vantaggio rispetto ai suoi rivali. Dunque, la decisione della Commissione UE in merito dovrebbe arrivare a ore.
Sempre in ambito UE, il Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea, al termine della riunione svoltasi questa mattina, ha deciso di “ridurre gli acquisti di titoli di Stato dell’eurozona, ma rallenterà “moderatamente” solo il ritmo, confermando la ‘capienza’ da 1850 miliardi e la scadenza. Sulla base di una valutazione congiunta delle condizioni di finanziamento e delle prospettive di inflazione, il Consiglio direttivo ritiene che possano essere mantenute condizioni di finanziamento favorevoli con un ritmo degli acquisti netti di attività nel quadro del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) moderatamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti. .Il Pepp rimane a 1.850 miliardi e sarà portato avanti fino a marzo 2022 o fino alla fine della crisi pandemica. Il Consiglio direttivo continuerà a condurre gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP, con una dotazione finanziaria totale di 1.850 miliardi di euro, almeno sino alla fine di marzo 2022 e, in ogni caso, finché non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus. Inoltre, la flessibilità degli acquisti nel tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi continuerà a sostenere l’ordinata trasmissione della politica monetaria. La Bce continuerà poi a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2023. In ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l’adeguato orientamento di politica monetaria. Al tempo stesso, proseguirà gli acquisti netti nell’ambito dell’APP (Asset purchase programme), a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro. Restano poi invariati la forwarde guidance i tassi di interesse: quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%”.
Passando alla politica estera, invece, e in particolare alla crisi afghana, mentre proseguono le proteste in piazza della popolazione e delle donne, nonostante il divieto introdotto dal nuovo governo talebano ad interim, e gli stessi Talebani hanno dato il via libera al primo espatrio dopo l’abbandono americano del territorio di venti stranieri verso il Qatar, il Premier Draghi è al lavoro per il G20 straordinario che si terrà fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, non prima dell’assemblea dell’Onu, per il quale ha incontrato oggi il Presidente del Consiglio UE, Michel. Presso la Farnesina, invece, sempre questa mattina, si è tenuto il primo tavolo di coordinamento con le organizzazioni della società civile per organizzare corridoi umanitari per studentesse e studenti e per i fragili (donne e bambini).
Intanto, l’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, ha dato il via libera all’unanimità alla somministrazione della terza dose agli immunodepressi e la Fondazione indipendente Gimbe ha pubblicato il suo Report settimanale (settimana dal 1° al 7 settembre) rilevando un calo dei casi di positività e degli attualmente positivi; in lieve aumento, invece, i ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Tuttavia, malgrado, la Fondazione abbia registrato per la prima volta dal 1°giugno un calo dei casi settimanali, sono sette le Province che segnano 150 casi per 100 mila abitanti ( ben oltre la soglia fissata dei 50 casi), tra cui spicca la provincia siciliana.
A livello nazionale poi, Agenas, ha rilevato un tasso di occupazione delle aree mediche del 7% (rispetto alla soglia del 15%) e del terapie intensive del 6% (rispetto alla soglia del 10%), con forti differenze tra le Regioni.
Altro dato rilevante, evidenziato da Gimbe, quello relativo alle vaccinazioni: sono ancora 3,6milioni, infatti, gli over 50 a non aver ricevuto neppure una dose,e il Presidente della Fondazione , Cartabellotta, ha sottolineato come l’immunità sia una “chimera” da raggiungere: “Oggi, non esistono i presupposti epidemiologici per conquistare la cosiddetta immunità di gregge, in grado di proteggere i non vaccinati grazie a un’elevata percentuale di persone non più suscettibili al contagio, perché vaccinate o guarite. Al momento, in Italia, nessun vaccino è approvato per i soggetti sotto i 12 anni compiuti: oltre 5,8 milioni di persone (9,9% della popolazione) tra cui il virus continua a circolare liberamente. I vaccini anti-Covid-19 approvati non sono sterilizzanti , ovvero non conferiscono un’immunità totale contro il virus e anche chi è vaccinato ha una probabilità, seppure molto più bassa, di infettarsi e trasmettere il virus. Al momento in Italia l’efficacia del vaccino nei confronti dell’infezione si attesta intorno al 78%. L’efficacia dei vaccini nei confronti dell’infezione inizia a ridursi dopo circa 6 mesi dalla conclusione del ciclo vaccinale, in particolare nelle fasce anagrafiche più giovani. A fronte dell’elevato profilo di efficacia e sicurezza dimostrato dalla somministrazione di oltre 5 miliardi e mezzo di dosi di vaccino in tutto il mondo è inutile inseguire la chimera di una percentuale di popolazione vaccinata in grado di “spegnere” l’interruttore della circolazione virale. L’obiettivo di salute pubblica è quello di vaccinare tutti coloro che non presentano specifiche controindicazioni, al fine sia di una protezione individuale da malattia grave o decesso, in particolare per gli over 50, sia di ridurre al minimo la circolazione virale. Visto che quest’obiettivo è oggi basato su robuste evidenze, spetta alla politica scegliere la strategia con cui raggiungerlo: dal punto di vista scientifico tutte le carte sono in regola per istituire l’obbligo vaccinale”.
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