-Istat, nella nota mensile: Coronavirus shock senza precedenti per l’economia ,che coinvolge sia domanda che offerta. Per famiglie e imprese italiane, già da marzo crisi più profonda di quella del 2008. In aumento, rispetto a febbraio , la vendita dei beni alimentari e non , specie di casalinghi nella grande distribuzione, bene anche l’online. In caso di lockdown fino a giugno consumi in calo del 9,9% .Censis : due anni per ritornare la Pil pre-Covid19. Unioncamere, -422mila posti di lavoro, la metà nel Turismo.
-Previsto per oggi, in videoconferenza, l’Eurogruppo, la riunione dei Ministri delle Finanze UE per decidere gli strumenti comuni per fronteggiare la crisi scaturita dalla pandemia e sostenere l’economia degli Stati membri più colpiti. La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen: “La risposta è un nuovo bilancio europeo”. Gentiloni (Commissario agli Affari economici): “La UE faccia un altro passo in avanti”. Sempre più fondata l’ipotesi di un ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilita o Fondo Salva-Stati senza condizionalità.
-Oggi, riunione del Premier Conte e dei Ministri, in videoconferenza a Palazzo Chigi, con il Comitato tecnico-scientifico per fare il punto sull’emergenza sanitaria.
di Federica Marengo martedì 7 aprile 2020
“Lo scenario internazionale è dominato dall’emergenza sanitaria. Le necessarie misure di contenimento del Covid-19 stanno causando uno shock generalizzato, senza precedenti storici, che coinvolge sia l’offerta sia la domanda” , si legge nella nota mensile dell’Istituto Nazionale di Statistica , che conferma così i dati già resi noti nel commento al Decreto Cura Italia, varato dal Governo.
Dallo studio sull’andamento economico del Paese in relazione all’emergenza sanitaria del Covid19 è emerso infatti che , per famiglie e imprese, già a partite dal mese di marzo, la crisi economica causata dalla pandemia è più profonda di quella del 2008.
Da qui, la delineazione da parte dell’Istituto di due scenari: 1) qualora le misure restrittive fossero estese dal Governo anche ai mesi di maggio e giugno, la riduzione dei consumi sarebbe del 9,9%, con una contrazione complessiva del valore aggiunto pari al 4,5%, 2) se invece la limitazione delle attività produttive fosse fino alla fine di aprile , ciò determinerebbe su base annua, una riduzione dei consumi finali pari al 4,1%.
“Le misure volte a limitare il contagio da Covid-19 hanno portato, nelle ultime settimane, alla progressiva chiusura, parziale o totale, di un elevato numero di attività produttive, che coinvolgerebbe il 34,0% della produzione,, quindi oltre un terzo, e il 27,1% del valore aggiunto”, si legge nella nota dell’Istat, “Seppure limitate nel tempo e ristrette a un sottoinsieme di settori di attività economica, le misure prese per il contenimento del Coronavirus sono in grado di generare uno shock rilevante e diffuso sull’intero sistema produttivo Infatti, oltre agli effetti diretti connessi alla sospensione dell’attività nei settori coinvolti nei provvedimenti, il sistema produttivo subirebbe anche gli effetti indiretti legati alle relazioni intersettoriali”.
Poi,in merito agli acquisti e alle vendite, l’Istituto ha rilevato un forte incremento delle vendite al dettaglio ( dello 0,6% in valore e dello 0,7% in volume, rispetto al trimestre precedente ), specialmente di generi alimentari, nella grande distribuzione e nell’online. A febbraio, infatti, la grande distribuzione è cresciuta dell’8,4%, in particolare nel settore alimentare, salito a +9,9% rispetto al febbraio del 2019. Per le imprese operanti su piccole dimensioni, il valore delle vendite è aumentato del 3,3%. In particolare, si sono registrati aumenti tendenziali per i supermercati (+9,9%), per i discount alimentari (+9,6%) e per gli ipermercati. (+8,7%).
In calo dello 0,1%, invece, rispetto a febbraio 2019, le vendite al di fuori dei negozi ,mentre è in crescita sostenuta il commercio elettronico (+15,3%).
Per quanto riguarda i beni non alimentari, si sono registrate variazioni tendenziali positive per tutti i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori hanno riguardato generi casalinghi durevoli e non durevoli (+7,6%) e utensileria per la casa e la ferramenta (+6,3%) ,mentre l’aumento minore si è registrato per Cartoleria, libri, giornali e riviste (+1%).
Intanto, un focus di Censis e di Confcooperative , pubblicato quest’oggi, ha reso noto che all’economia italiana occorreranno due anni per tornare ai livelli di Pil stimati nel gennaio scorso, ovvero in tempi di pre-Covid19 e che , ipotizzando un prolungamento della chiusura delle attività fino a maggio , con ritorno alla normalità entro due mesi, si registrerebbe un ammanco nella produzione da parte delle imprese pari a 270 miliardi.
Secondo l’elaborazione, i provvedimenti di sospensione hanno fermato 2,3 milioni di imprese nell’industria e nei servizi (il 48,2% del totale), il cui peso in termini di fatturato in un anno è pari a 1.321 miliardi di euro (il 42,4% del totale del fatturato dell’industria e dei servizi).
Le imprese “attive” risultano 2,47 milioni, con quasi 9,4 milioni di lavoratori. I lavoratori fermi 7,3 milioni, (su un totale di 16,7 milioni di addetti), dati, questi ultimi, che sono stati commentati così dal Presidente di Confcooperative , Maurizio Gardini: “Nonostante tutto va visto il bicchiere mezzo pieno, perché le giuste misure di contenimento del Coronarivus non hanno bloccato l’intera economia. Il contributo fondamentale è stato quello delle cooperative, che non delocalizzano, ma creano lavoro e ricchezza in Italia. In condizioni di urgenza straordinaria, il sistema necessita di misure straordinarie, coraggiose e soprattutto veloci che consentano di non spegnere i motori, altrimenti rischiamo, quando sarà passata l’emergenza, di lasciare sul tappeto un milione di imprese. Perciò è necessario mettere in campo meccanismi che garantiscano liquidità immediata a tutte le imprese. Vanno tenuti accesi i motori del sistema ,per consentire la ripartenza appena sarà possibile e cercare il rimbalzo necessario per il nostro Pil. In caso contrario, rischiamo di uscire da questo lockdown lasciando sul tappeto almeno il 20% delle imprese, poco meno di un milione di Pmi, con conseguenze indescrivibili in termini di fatturato, occupazione e tenuta sociale del Paese. Quanto alla liquidità, vanno saldati tutti i debiti della Pubblica Amministrazione”.
A questi dati, si è aggiunto poi l’aggiornamento mensile del modello di previsione dei fabbisogni occupazionali da parte di Unioncamere , secondo cui nel 2020 potrebbero essere 422 mila i posti di lavoro in meno rispetto al 2019, pari a -2,1% , la metà dei quali nel settore del Turismo, e, nello specifico di potrebbe esservi una riduzione di 190 mila unità (-3,4%) per gli indipendenti e di 232 mila unità per i dipendenti privati.
Ed è proprio alla luce di tali rilievi economici che appare ancor più determinate l’accordo che verrà trovato oggi, in sede UE, sugli strumenti per fronteggiare e contrastare la crisi generata dalla pandemia e sostenere i Paesi maggiormente colpiti.
Nel corso dell’Eurogruppo, ovvero la riunione dei Ministri delle Finanze dei Paesi dell’Unione, iniziato nel pomeriggio e che terminerà in serata, infatti, dovrebbe dunque essere deciso quale posizione tra quella dei Paesi del Sud (Italia, Spagna e Francia) e quella dei Paesi del Nord (Germania , Olanda e Finlandia),prevarrà, a meno di una mediazione, che dovrà comunque essere ratificata (con ogni probabilità dopo le festività pasquali) dal Consiglo dei Capi di Stato e di Governo.
I primi, si battono perché la UE, data la circostanza straordinaria e comune a tutti gli Stati membri, adotti uno strumento comune di debito , volto a realizzare una spesa legata solo all’emergenza , i cosiddetti Coronabond, o in alternativa, un fondo per emettere dei “bond” che dovrebbero finanziare la ripresa attraverso la mutualizzazione del debito, mentre i secondi sarebbero restii a sostenere tale soluzione , perché diffidenti rispetto a Paesi con alto debito e perciò sostenitori di soluzioni come il Meccanismo Europeo di Stabilità o Fondo salva-Stati, ma privo di condizionalità e di vincoli di particolare austerità come la ristrutturazione del debito e l’attuazione di riforme strutturali negoziati dalla Troika.
Sul tavolo dell’Eurogruppo , anche una serie di proposte su cui si registra un consenso, come il piano da 200 miliardi della Banca Europea per gli Investimenti, per garantire liquidità alle imprese e lo strumento SURE da 100 miliardi per aiutare gli Stati membri a finanziare meccanismi come la cassa integrazione. Strumenti che si aggiungerebbero alla sospensione del Patto di Stabilità, al’accesso agli aiuti di Stato e ai fondi strutturali e all’acquisto da parte della Banca Centrale Europea di titoli di Stato per 750 miliardi per tutto il 2020.
“Bisogna mettere a disposizione grosse somme e mostrare solidarietà europea. La risposta al Coronavirus è nel mettere a disposizione grosse somme di denaro, e questo funziona al meglio attraverso l’uso pieno dello strumento che abbiamo: un nuovo forte bilancio europeo. Viene sostenuto da tutti, è trasparente, le regole sono chiare. E il suo mandato è far crescere tutti i Paesi dell’Ue insieme. Attraverso il bilancio di 7 anni possiamo fare leva per la somma di cui abbiamo bisogno per reagire al Coronavirus”, ha dichiarato la Presidente della Commissione UE Von der Leyen, intervistata alla vigilia del vertice, da Die Zeit, preceduta dal Presidente dell’Eurogruppo, Centeno ,che, ieri, aveva affermato: “I ministri dell’economia discuteranno il pacchetto più ampio e ambizioso che l’Eurogruppo abbia mai preparato, che comprende una rete di sicurezza per i lavoratori, per le imprese e per i Paesi. Ma questo piano, che farà da scudo all’economia europea, non può essere separato da quello per la ripresa, per questo chiederò ai Ministri di impegnarsi su un piano di ripresa ampio e coordinato”.
“Di fronte alla crisi più grave dopo la guerra, per i Paesi europei è il momento di fare un altro passo avanti nella risposta comune. responsabilità e ambizione”, ha scritto invece , stamane, su Twitter , il commissario Ue agli Affari Economci, Paolo Gentiloni prima dell’inizio della riunione dell’Eurogruppo, riecheggiato con toni più netti dal ministro degli Esteri Di Maio, che ha ammonito: “Accordo in termini rapidi o crolliamo tutti”.
Nella giornata di domani poi, la presidente della Commissione Ue, Von der Leyen, presenterà il suo piano per la ripresa economica dall’emergenza Covid19.
Nel frattempo, a Roma, nel pomeriggio, riunione in videoconferenza a Palazzo Chigi del Premier Conte e di quasi tutti i Ministri con il Comitato Tecnico-Scientifico ,per fare il punto sulla situazione epidemiologica e su quella sanitaria e iniziare ad approntare un piano per la fase 2 dell’emergenza Covid19 , nella quale sarà necessaria una convivenza con il virus. Tra gli argomenti trattati in merito, secondo indiscrezioni di stampa : l’individuazione di appositi ospedali Covid e l’adozione, anche quando saranno allentate le misure di contenimento e le chiusure, del distanziamento sociale e di presidi sanitari come le mascherine.
Tuttavia, mentre i partiti di Maggioranza , M5S , Pd e Leu hanno espresso soddisfazione per l’approvazione ieri in Consiglio dei Ministri del Decreto per assicurare liquidità alle imprese e alle partite Iva, e Italia Viva ha esortato ad avviare un processo di riapertura delle aziende, l’Opposizione di Centrodestra ha espresso perplessità e malcontento al riguardo, per via dell’incertezza delle misure, ribadendo poi la sua contrarietà alla sottoscrizione del MES.
In serata,ira della Lega in merito alla possibilità, emersa dalla Conferenza dei Capigruppo in Senato, che il Governo giovedì ponga la fiducia sul Decreto Cura Italia o Decreto marzo, in questi giorni in esame presso la Commissione Bilancio di Palazzo Madama.
“Avevamo detto che non avremmo fatto ostruzionismo sul provvedimento, ma la scelta di blindarlo con la fiducia fa comprendere che non ci sono i presupposti per una collaborazione”, ha commentato il capogruppo al Senato del Carroccio Massimiliano Romeo.
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