-Il Premier Conte , ricevuto questa mattina da Papa Francesco in udienza privata nella Biblioteca del Palazzo Apostolico, in un’intervista rilasciata al quotidiano El Pais ha ribadito la necessità che la UE affronti compatta l’emergenza sanitario-economica scaturita dalla pandemia, ricorrendo ad un unico strumento di debito comune, ipotizzando,poi un allentamento delle misure restrittive e un’apertura graduali, quando la curva dei contagi sarà scesa.
-Il Commissario agli Affari Economici Gentiloni: “Il progetto europeo rischia di tramontare sui CoronaBond;una condivisione generica del debito non passerà mai in UE, ma un’intesa è possibile finalizzandola a una missione precisa”. Allarme dal Fondo Monetario Internazionale: Europa in recessione profonda.
-Firmata dal capo Dipartimento della Protezione Civile, Borrelli ,l’ordinanza che stanzia 400 milioni di euro per i Comuni, destinati a bonus e spese alimentari per le famiglie, ma per i sindaci si tratta di una cifra insufficiente.
-Mentre l’Inps annuncia che è possibile accedere alle misure per le famiglie e le imprese (Cassa Integrazione, congedo, bonus baby sitter) introdotte dal Dl Cura Italia, il Governo studia il “reddito di emergenza”, da introdurre con il Decreto di aprile, destinato a una platea di 600 milioni di persone e il garante fondatore del M5S Grillo rilancia la proposta del “reddito di cittadinanza universale”, seguito dal capo reggente Crimi ,che propone il taglio dello stipendio dei parlamentari fino a fine legislatura.
di Federica Marengo lunedì 30 marzo 2020
“In questo momento in Europa si gioca una partita storica. Non è una crisi economica che ha toccato alcuni Paesi meno virtuosi di altri. Qui non c’è una distinzione che ha a che fare con i sistemi finanziari. Questa è una crisi sanitaria che ha finito per esplodere in campo economico e sociale. E’ una sfida storica per l’intera Europa. E spero davvero, con un forte spirito europeo, che sappia affrontare questa situazione”. Così, il Premier Conte, in un’intervista rilasciata al quotidiano spagnolo El Pais, è tornato sul difficile accordo tra gli Stati membri dell’Unione Europea in merito all’emissione di obbligazioni comuni che consentano di fronteggiare a livello comunitario l’emergenza economica derivata da quella sanitaria , innescata dalla pandemia del Covid19.
“Stiamo limitando i diritti costituzionali dei nostri cittadini e l’Europa deve reagire evitando tragici errori; alcuni Paesi non comprendono le forti restrizioni che questa emergenza produrrà nella sfera economica. L’Italia e la Spagna sono le più esposte al momento, ma lo saranno tutti. I numeri, purtroppo, stanno aumentando in tutti i Paesi ed è un’emergenza sanitaria ed economica che colpisce l’intera Ue. Ma anche quei Paesi ragionano con uno sguardo vecchio, superato. Un’ottica inadeguata per questa crisi. Questo è uno shock simmetrico che colpisce tutti ed è eccezionale, come ha giustamente sottolineato il presidente Pedro Sanchez. Ecco perché è necessario rispondere con una reazione forte e unitaria, che utilizza strumenti straordinari”,ha poi sottolineato il Presidente Conte, ribadendo come per uscire dalla crisi economica serva uno strumento di debito europeo comune, come gli European Recovry Bond, invisi ai Paesi del Nord quali : Germania, Olanda , Austria e Finlandia.
“L’Italia non chiede di condividere il debito pubblico accumulato. Tale debito rimarrà in capo a ciascun Paese. Finora, l’Italia si è comportata molto bene, anche in prima linea nel suo debito pubblico. Il deficit del 2019 doveva chiudersi al 2,2% e siamo riusciti a farlo all’1,6%. Siamo intervenuti in molti settori per rendere la macchina statale più efficiente e migliorare la nostra capacità di investimento. Nessuno chiede all’Europa di farsi carico dei debiti sovrani, solo per essere in grado di consegnare un colpo unitario per uscire da questo tsunami economico e sociale. E chiunque sente l’Europa nel cuore deve sostenere questa causa. Perché, se l’Ue non è all’altezza della sua vocazione e del suo ruolo in questa situazione storica, i cittadini avranno più fiducia in essa o la perderanno definitivamente?”, si è poi chiesto il Premier, evidenziando che : “Il rischio che l’emergenza Coronavirus dia linfa all’anti-europeismo in Paesi come in Italia è evidente. Gli istinti nazionalisti, in Italia ma anche in altri Paesi, saranno molto forti se l’Ue non sarà all’altezza. Quindi, il Governo italiano sta lavorando per un’Europa più sociale. Il numero di disoccupati che si avrà dopo questo tsunami sarà molto alto. Dobbiamo poter riavviare da capo una ricostruzione prima che ciò avvenga”.
Infine, riguardo la proroga delle misure restrittive oltre il 3 aprile, ha spiegato: “Il lockdown dell’Italia non può durare a lungo, è una misura molto dura economicamente. Per le scuole e le Università si può provare a introdurre modifiche. Anche per gli esami e le valutazioni di fine anno in modo da non far perdere agli studenti l’anno scolastico o l’esame universitario, ma è prematuro dire quando terminerà il blocco. Quando il comitato scientifico afferma che la curva inizia a scendere, possiamo studiare le misure di rallentamento. Ma dovrà essere molto graduale” .
Un’intervista , quella del Presidente del Consiglio Conte, cui hanno fatto eco le dichiarazioni del Commissario UE agli Affari economici, Gentiloni, che ,ai microfoni di Radio Capital, ha detto:
“Il progetto europeo rischia di tramontare, non solo quello della grande Europa federale. E’ chiaro che se la divergenza economica tra i Paesi europei, invece di ridursi di fronte a una crisi come questa, aumenta e la crisi diventa fattore di aumento delle differenze tra i vai Paesi europei, sarà molto difficile tenere insieme il progetto europeo. Ma io sono fiducioso che una via di condivisione alla fine si possa trovare e penso che bisogna farlo inevitabilmente in un dialogo con la Germania, senza il quale non riusciamo a trovare un compromesso. Credo che bisogna ancora scommettere sul fatto che, alla fine, da parte della Germania, si arrivi a una comprensione della situazione nuova. Mi aspettavo questa divisione, ed è una visione antica che conosciamo a memoria. La crisi precedente ha prodotto chiavi di lettura che hanno penalizzato la dinamica tra gli Stati europei,veniamo da anni di contrapposizioni. Il punto è che questa discussione, che è assolutamente legittima, non è adeguata alla situazione che stiamo vivendo. Bisogna fare tutti gli sforzi perché lo stallo sia superato. Quindi bisogna fare passi in avanti attraverso l’individuazione di obiettivi comuni nell’ integrazione europea o io trovo bizzarro che le stesse persone che hanno fatto le barricate in questi anni, ora lamentino l’assenza dell’Europa. Penso che questa divisione possa essere superata in un modo: partiamo dagli obiettivi comuni”.
Quindi, in merito all’adozione di “CoronaBond”, ha chiarito: “L’emissione di bond genericamente per mutualizzare il debito non verrà mai accettata, quindi bisogna finalizzarla ad una “missione”, che può essere quella di finanziare gli obiettivi comuni come affrontare l’emergenza sanitaria, creare un nuovo strumento di garanzia per la disoccupazione e un piano per il sostegno alle imprese . Se capovolgiamo la discussione da Mes e Coronabond sugli obiettivi e come finanziarli, sono positivo che la strada per trovare un’intesa si può trovare”.
E se il Presidente dell’Europarlamento, Sassoli, intervistato dal Corriere della Sera,ha chiesto chiarezza ai Governi UE sugli strumenti da impiegare per la ricostruzione post Covid19, e in particolare alla Germania, sostenendo la necessità di un Piano Marshall flessibile e di un MES privo di condizionalità, un appello a trovare una soluzione comune, è arrivato anche dall’ex Premier Enrico Letta, che , in un colloquio con la stampa olandese,ha rilevato la delusione dell’Italia e di altri Stati dinanzi al No dell’Olanda e degli altri Paesi del Nord a uno strumento comune per affrontare la crisi e come essa non chieda una donazione, ma una soluzione condivisa .
Immediata, la replica del Governo tedesco, che, tramite il portavoce del Ministro delle Finanze Dennis Kolberg, ha fatto sapere: “”Abbiamo già preso misure notevoli. Ora, la questione è come sostenere il credito e per questo c’è il Mes. Il meccanismo europeo di stabilità (Mes), il fondo di salvataggio della zona euro, dispone di “strumenti” adeguati per far fronte alle conseguenze economiche della pandemia del coronavirus. Ha gli strumenti con cui possiamo lavorare”, specificando come la solidarietà di Berlino si sia manifestata in altri modi, (ad esempio, attraverso il trasferimento di pazienti ammalati di Covid19 dall’Italia e dalla Francia in strutture sanitarie tedesche) e che saranno i ministri delle Finanze a decidere le modalità con cui attuare gli strumenti del MES.
Dunque, ancora un No da parte della Germania ad obbligazioni comuni e a un uso senza condizionalità del Meccanismo Europeo di Stabilità, mentre il Direttore del Dipartimento UE del Fondo Monetario Internazionale, Thomsen ,ha avvertito: “Covid-19 ha colpito l’Europa con incredibile ferocia. Sebbene non sappiamo per quanto tempo durerà la crisi, sappiamo che l’impatto economico sarà grave”. La conclusione scontata è una profonda recessione europea quest’anno. Tutti i Paesi Ue dovranno rispondere in modo aggressivo alla crisi,in modo coraggioso e commisurato alla propria portata. Se c’è un tempo giusto per usare risorse disponibili e spazi di policy,questo è il tempo”.
Intanto, in attesa della risposta dell’Eurogruppo, che arriverà non prima di quattordici giorni, il Governo ha messo a punto una serie di provvedimenti per sostenere Imprese, lavoratori e Famiglie.
Firmata oggi, dal Capo Dipartimento Borrelli, dopo l’annuncio di sabato scorso da parte del Premier Conte in conferenza stampa, l’ordinanza della Protezione Civile che stanzia 400 milioni per i Comuni destinati ad aiuti e bonus alimentari per le famiglie in difficoltà economiche, con un contributo minimo non inferiore ai 600 euro. All’ufficio dei Servizi Sociali di ciascun ente locale,spetterà il compito di individuare la platea dei beneficiari ,per poi provvedere ,anche tramite enti del terzo settore, alla distribuzione di buoni spesa, il cui importo non è indicato, o direttamente di generi alimentari e di prima necessità.
Le risorse saranno così ripartite: una quota pari all’80% del totale, 320 milioni, è ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune. Il restante 20%, 80 milioni, è ripartita in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione.
Alla Capitale, in quanto più popolosa, la quota maggiore pari a 15 milioni di euro, 7,6, a Napoli, 7,2 a Milano, 5,1 milioni a Palermo, 4,6 a Torino, 3 milioni a Genova. Su base regionale, è la Lombardia a ricevere la quota maggiore di risorse, 55 milioni; alla Campania vanno 50 milioni; alla Sicilia 43,4 mln; al Lazio 36 mln; alla Puglia, 33 mln; al Veneto 27,4 mln; all’Emilia Romagna 24,2 mln; al Piemonte 24 mln; alla Toscana 21 mln; alla Calabria 17 mln; alla Sardegna 12 mln; alle Marche 9,3 mln; alla Liguria 8,7 mln. Per il bilanciamento tra reddito pro capite e numero di abitanti, la Campania e la Sicilia ricevono risorse superiori al Lazio, pur avendo un numero inferiore di abitanti (5,9 milioni il Lazio, 5,8 milioni la Campania, 5 milioni la Sicilia). Tra i capoluoghi, Bari usufruirà di 1,9 milioni, Firenze di 2 milioni, Reggio Calabria di 1,3 milioni, Venezia i 1,3 mln, Catanzaro di 622 mila euro, Caserta di 445 mila, Foggia di 1,1 mln, Lecce di 566 mila euro, Piacenza di 548 mila, Nuoro di 230 mila, Cagliari di 814 mila, Pesaro di 503 mila, Potenza di 398 mila, Matera di 394 mila, Isernia di 148 mila, Campobasso di 303 mila.
A Bergamo, città tra le più colpite dall’epidemia, andranno 642 mila euro. Il comune di Vo’, primo focolaio, potrà aiutare chi è in difficoltà con 42 mila euro, a Codogno ,andranno 169 mila euro, Alzano Lombardo, città che aveva chiesto di essere inclusa nella zona rossa, avrà 72mila euro.
A Fondi e Nerola, cittadine più colpite nel Lazio, avranno 357 mila e 13 mila euro ciascuna.
Un’ordinanza che però non sembra aver soddisfatto la gran parte dei sindaci, che , tramite l’Associazione Nazionale dei Comuni, hanno lamentato l’esiguità della cifra,che basterà solo fino al 15 aprile.
Sempre riguardo all’attuazione di provvedimenti varati dall’Esecutivo, l’Istituto di Previdenza Sociale, ha pubblicato stamane sul suo sito le circolari operative per l’attuazione di alcune misure governative previste dal Decreto Cura Italia. Tali circolari, riguardano: la Cassa Integrazione Ordinaria, il congedo e il bonus baby sitting.
–Cassa Integrazione Ordinaria: la circolare 47/2020 prevede l’accesso semplificato per le aziende al trattamento ordinario di Cassa integrazione guadagni (CIGO), all’Assegno Ordinario e alla Cassa integrazione in deroga, con causale ‘COVID 19 nazionale’. Per la CIGO e l’assegno ordinario, non sarà necessario dimostrare la non imputabilità e la temporaneità dell’evento né comunicare la data di ripresa della normale attività.
Per la concessione della CIGO e l’ammissione all’assegno ordinario, non verrà richiesta alcuna relazione tecnica e, per l’assegno ordinario, non sarà necessario compilare la scheda causale.
La CIGO e l’Assegno ordinario potranno avere durata massima di 9 settimane per periodi che vanno dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. I lavoratori per i quali si chiede la prestazione devono essere già dipendenti dell’azienda alla data del 23 febbraio 2020. È possibile il pagamento secondo le consuete modalità: in caso di pagamento diretto della prestazione, non è richiesta alcuna motivazione specifica.
Con riferimento ai datori di lavoro del settore privato ,che non possono accedere agli strumenti ordinari di Cassa Integrazione, è previsto che le Regioni e le Province autonome possano riconoscere trattamenti di Cassa Integrazione salariale in deroga, per il periodo di sospensione del rapporto di lavoro e per la durata massima di nove settimane.
Per le aziende plurilocalizzate, che non possono accedere agli strumenti ordinari di Cassa Integrazione e che hanno unità produttive ubicate in cinque o più Regioni, la domanda di Cassa Integrazione in deroga deve essere autorizzata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
–Congedi: la circolare 45/2020 regola invece la richiesta di congedi Covid19, che saranno di 15 giorni e verranno riconosciuti ai genitori per il periodo di chiusura delle scuole, sia lavoratori dipendenti privati, sia iscritti alla Gestione separata che ai lavoratori autonomi.
I lavoratori dipendenti del settore pubblico, invece, potranno fruire del congedo presentando domanda direttamente alla propria Amministrazione di appartenenza .
Per coloro che assistono un familiare disabile e per i lavoratori affetti da disabilità, la circolare n. 45/2020 regolamenta anche le modalità di incremento delle giornate di permesso retribuito previste dalla legge 104/1992. Infatti, il Decreto aggiunge, alle 3 giornate già normalmente riconosciute dalla legge, ulteriori 12 giorni di permesso retribuito, usufruibili nei mesi di marzo e aprile 2020.
–Bonus baby sitting: la circolare 44/2020 regola l’erogazione del bonus baby sitting. Il bonus può essere richiesto dai lavoratori del settore privato, dagli iscritti alla Gestione Separata e dai lavoratori autonomi e può arrivare fino a 600 euro. Lo stesso beneficio è previsto anche per i lavoratori pubblici impegnati nel settore sanitario pubblico e privato accreditato (medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia medica, operatori sociosanitari) e per il personale addetto alla sicurezza, Difesa e soccorso pubblico impiegato per esigenze connesse all’emergenza epidemiologica, nella misura massima di 1000 euro.
Il bonus potrà essere erogato tramite il Libretto Famiglia; la domanda per ottenere il bonus potrà essere presentata: online, utilizzando l’apposito servizio telematico “Bonus servizi di baby-sitting”, disponibile nella sezione “Servizi online” > “Servizi per il cittadino” > “Domanda di prestazioni a sostegno del reddito”, tramite SPID, CIE, CNS; tramite il Contact center integrato, chiamando il numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o numero 06.164.164 (da rete mobile con tariffazione a carico dell’utenza chiamante); tramite i Patronati, utilizzando i servizi gratuiti offerti da questi ultimi.
Pubblicata poi in Rete, la modulistica aggiornata e semplificata rispetto alla precedente, per presentare la domanda di sospensione del mutuo tramite l’accesso al Fondo di solidarietà per i mutui riguardanti l’acquisto della prima casa. Il nuovo modello, ha reso noto il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è reperibile sui siti del Dipartimento del Tesoro, di Consap e dell’Abi e potrà essere compilato direttamente online e inviato secondo le modalità indicate da ciascuna banca.
L’accesso, grazie all’estensione del Fondo Gasparrini, sarà consentito ai lavoratori dipendenti con riduzione o sospensione dell’orario di lavoro (ad esempio per Cassa Integrazione) per un periodo di almeno 30 giorni e ai lavoratori autonomi e ai professionisti che abbiano subito un calo del proprio fatturato superiore al 33% rispetto al fatturato dell’ultimo trimestre 2019.
Inoltre, per tutte le ipotesi di accesso al Fondo: non e’ più richiesta la presentazione dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee); e’ possibile beneficiare anche per chi ha già fruito in passato della sospensione (purché’ l’ammortamento sia ripreso da 3 mesi).
Dal 1° aprile, invece, sarà possibile per i lavoratori autonomi, i professionisti (compresi gli iscritti alle casse private) e gli stagionali accedere all’erogazione dei 600 euro una tantum.
Tuttavia, il Governo è già al lavoro per preparare sia il Decreto con il prolungamento oltre il 3 aprile delle misure restrittive, che il “Decreto aprile” con le nuove misure economiche a sostegno di imprese , lavoratori e Famiglie.
Allo studio del Premier e dei Ministri, l’introduzione di un “reddito di emergenza”, da estendere a una più vasta platea di soggetti( si ipotizzano 600 milioni di persone, tra cui anche i lavoratori in nero), per un ammontare di 8-10 miliardi. Oppure, altra opzione in campo, l’estensione a tali soggetti del reddito di cittadinanza.
A tal proposito, il fondatore e garante del M5S, Beppe Grillo, in un post pubblicato sul suo Blog, ha espresso la necessità di erogare a tutti i cittadini il “reddito di cittadinanza universale”, riecheggiato da alcuni esponenti pentastellati ,che hanno sottolineato come il Movimento “non lasci indietro nessuno”, e dal capo reggente Crimi e dal ministro degli Esteri Di Maio, che hanno lanciato la proposta di un taglio degli stipendi dei parlamentari fin alla fine della legislatura.
Tra i partiti della Maggioranza, a favore di un reddito di emergenza, anche LeU, mentre dal Pd, il Vicesegretario, Orlando, ha lanciato un appello alle Opposizioni a collaborare anche sul tema emergenza Covid19 nelle carceri, definite “bomba epidemiologica”.
Critico, invece, nei confronti di Grillo, il leader di Italia Viva , Renzi, contrario all’estensione del reddito di cittadinanza, così come l’Opposizione di Centrodestra, con Salvini (Lega), Meloni (Fratelli d’Italia) e Tajani (Forza Italia), che chiedono di pagare subito, attraverso un accredito bancario sui conti correnti dei lavoratori, la Cassa integrazione per evitare il fallimento delle imprese e di garantire liquidità immediata ad aziende ,lavoratori e Famiglie.
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