di Federica Marengo venerdì 20 novembre 2020

-Le misure restrittive introdotte dall’ultimo Dpcm varato il 3 novembre e, in scadenza il 3 dicembre e delle ordinanze del Ministro della Salute Speranza, relative alla collocazione delle Regioni in fasce di rischio, stanno producendo i loro effetti. A dirlo,i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, raccolti per il monitoraggio settimanale della cabina di regia. L’indice di contagio (Rt), infatti, è sceso da 1,43 a 1,18 ed è a 1,25 nella maggioranza delle Regioni,mentre nel Lazio, in Liguria e in Sardegna si sono registrati valori inferiori all’1. Quanto ai ricoveri, poi, superata la soglia in 18 Regioni. Pertanto, l’epidemia si mantiene a livelli critici ed è necessario mantenere le attuali misure per non ripetere gli errori dell’estate.
Questo, dunque, il commento del Presidente Brusaferro, nel corso della conferenza stampa settimanale presso il Ministero della Salute: “Negli ultimi giorni il numero dei casi comincia ad appiattirsi e questo indica il rallentamento dell’incidenza. C’è un ‘Italia un po’ monocolore perché l’epidemia colpisce un po’ tutto il Paese: 732 casi per 100mila abitanti è l’incidenza a 14 giorni, ma una quota di Regioni si muove sotto tale incidenza. La probabilità di saturazione dei posti letto, anche quelli attivabili, a 30 giorni, si è un po’ allontanata ciò vale sia per area medica sia per terapia intensiva. L’epidemia si mantiene a livelli critici si riduce Rt rispetto a settimana precedente, però non dobbiamo cantar vittoria perché Rt è sopra 1 e questo significa che i casi continuano a crescere anche se più lentamente. Inoltre l’incidenza mette in crisi l’assistenza”.
Fiducioso nel guardare ai nuovi dati, il Viceministro alla Salute, Sileri, che ai microfoni di Rai News, ha dichiarato: “La salita dei contagi è rallentata, questo fa ben sperare che le misure attuate possano portare a un ulteriore rallentamento dell’avanzata del virus, e spero nelle prossime settimane a un ritorno a una normalità nell’ambito delle diverse colorazioni tra le Regioni. Ora però è ancora presto per retrocedere le Regioni in fasce meno a rischio”.
Poi, in merito alle affermazioni dell’immunologo Crisanti ,che ha espresso cautela sui vaccini anti Covid19, ha affermato: “Sul vaccino contro il Coronavirus, innanzitutto dovremo aspettare la certificazione dell’ente regolatorio. È vero che è andato tutto molto veloce, ma è anche la prima volta che sono stati messi così tanti finanziamenti, ed è la prima volta che vengono trovati dei volontari per la sperimentazione in un tempo così rapido. È la prima volta che il mondo si confronta con qualcosa di nuovo. Quindi credo che Crisanti su questo sbagli: il vaccino sarà sicuro. Quando arriverà il vaccino, e io rientrerò nelle categorie che possono farlo subito, lo farò”.
Stamane, quindi, alla luce della verifica settimanale, il ministro della Salute Speranza ha firmato l’ordinanza, valida fino al 3 dicembre, con cui si rinnovano le misure per le Regioni Lombardia, Piemonte, Vall d’Aosta, Calabria, che restano così in area rossa, (cui si aggiunge dal 22, l’Abruzzo) e per le Regioni Puglia e Sicilia, che restano in area arancione, ferma restando la possibilità di una nuova classificazione prevista dal Dpcm del 3 novembre scorso.
Allo studio del Governo, poi, un nuovo Dpcm in vista della scadenza il 3 dicembre del precedente provvedimento della Presidenza del Consiglio,che dovrebbe contenere allentamenti temporanei, da attuare per decina di giorni, in vista delle festività natalizie, per poi applicare nuove strette, onde evitare una terza ondata a gennaio. Tra le misure ipotizzate, a condizione che l’indice di contagio Rt sia al di sotto dell’1 in tutta la Penisola: la differenziazione a livello di Province e di Comuni relativa alle fasce di contagio,( ma niente riduzione dei parametri da 21 a 5 come chiesto dalle Regioni), l’apertura dei negozi con un orario prolungato dalle 9:00 alle 22:00 per consentire lo shopping, evitando gli assembramenti e ricorrendo agli ingressi contingentati, la riapertura di ristoranti e bar in orari anche serali, lo spostamento della fascia oraria del coprifuoco dalle 22:00 alle 23:00 o alle 24:00.
Intanto, il Premier Conte ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera Merkel su coordinamento nella lotta alla pandemia, prospettive delle relazioni transatlantiche e più recenti sviluppi nel Mediterraneo e con il Presidente egiziano Al Sisi su Libia, caso Regeni e rapporti bilaterali, mentre il Governo è al lavoro sull’altro aspetto dell’emergenza Covid19, quello economico, con l’approvazione, attesa per questa sera, in Consiglio dei Ministri, del Decreto Ristori Ter, provvedimento volto a erogare in maniera automatica risorse per le attività chiuse nelle aree rosse ed arancioni, per il quale è prevista una spesa di 1,3-1,4 miliardi di euro attinti da fondi stanziati e non spesi durante l’anno, e dello scostamento di bilancio da 6-8 miliardi, per il quale l’Esecutivo nella prossima settimana (il 26, alla Camera) chiederà l’autorizzazione al Parlamento, in modo da poter finanziare un Dl Ristori Quater, finalizzato al rinvio delle scadenze fiscali(saldo Irpef, Irap e Ires del 30 novembre, contributi previdenziali e ritenute fiscali del 16 dicembre e Iva il 27 dicembre) per le imprese che abbiano perso nel primo semestre almeno il 33% del fatturato e che fatturino fino a 50 milioni di euro. Previsto anche il rinvio della rottamazione Ter e il saldo e stralcio, misure caldeggiate sia dal M5S che da Italia Viva.
Intorno alla metà di gennaio, invece, si voterà uno scostamento sul 2021 da 3,8 miliardi, attinti da un fondo destinato ai ristori, presente in Manovra.
Così, dunque, al riguardo, il ministro dell’Economia Gualtieri, nella trasmissione di LA7 Omnibus: “Nel CdM di oggi metteremo altre risorse, circa 1,3-1,4 nel fondo che consente di finanziare i ristori in automatico alle regioni che peggiorano di fascia nelle misure di contenimento del virus. Poi , per poter usare un’altra parte di risorse dovuta ad un andamento economico un po’ migliore delle previsioni, chiederemo al Parlamento l’autorizzazione a uno scostamento che ci darà alcuni miliardi aggiuntivi per rafforzare le misure di sostegno economico e accompagnare l’economia nella fine d’anno. A inizio nuovo anno ,a seconda della situazione economica e sanitaria, faremo un ultimo scostamento per concludere questa fase di aiuti che saranno modulati proporzionalmente alla situazione dell’economia”.
Quindi, sul possibile slittamento dell’erogazione del Recovery fund, visto il veto confermato di Polonia e Ungheria, e il mancato invio del piano all’Europarlamento annunciato dalla cancelliera Merkel, cui, alla luce della Presidenza del Consiglio Europeo in corso dal 1 luglio, è affidata l’opera di mediazione, ha assicurato: “Dipende quando finirà formalmente la procedura legislativa, ma penso che dal punto di vista giuridico il piano del Recovery Fund formalmente partirà a febbraio, speriamo. Spero che i veti saranno superati in sede europea. Spero che al Consiglio Europeo di dicembre questa irragionevole posizione di Orban e di altri Paesi venga superata, perché non ha alcun senso”, mentre sul presunto ritardo nella stesura definitiva del Recovery Plan, rilevato da alcuni quotidiani, riecheggiato anche dal ministro per gli Affari Europei, Amendola, ha spiegato: “Il Recovery plan lo vedrete entro i tempi stabiliti per elaborarlo. E’ un piano ambizioso e ampio e vogliamo farlo bene. Siamo nella fase di interlocuzione con la Commissione e nessuno ha presentato il piano finale perché tutti i Paesi stanno lavorando con la commissione per affinare i progetti. Quanto alla governance, ci sarà una struttura che serve dal punto di vista operativo perché il piano funziona che l’Europa paga quando gli obiettivi vengono conseguiti. Quindi la capacità di realizzazione è altrettanto importante della progettazione”, ha concluso”.
In conclusione, in merito alla possibile collaborazione di Forza Italia sulla Manovra e lo scostamento e un cambio di Maggioranza, ha chiarito: “Con Forza Italia c’è stato un dialogo responsabile sullo scostamento di bilancio e fa piacere che da parte di Forza Italia ci sia stato un con atteggiamento di responsabilità, ma non è un allargamento della Maggioranza: non c’entra nulla”.
Precisazione, quest’ultima, ribadita anche dal segretario del Pd Zingaretti,che per primo ha aperto a un’intesa con i forzisti, mentre il M5S resta cauto dinanzi alla possibilità di un sostegno da parte degli azzurri, che, attraverso il portavoce dei deputati e senatori, Mulè, hanno chiarito di non voler entrare nell’Esecutivo.
Un sostegno, quello di FI ai provvedimenti economici del Governo, che ha diviso il Centrodestra, con il segretario della Lega, Salvini, che ha parlato di “ambiguità” e di “rimpasto”, seguito, però, dalla mediazione della Presidente di Fratelli d’Italia, Meloni, che ha invitato il Centrodestra “a restare compatto dinanzi al tentativo della sinistra di dividere la coalizione”.
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