-Governo e gestione della pandemia. Dopo una serie di riunioni con le Regioni, nel pomeriggio si è svolta la cabina di regia con i capidelegazione di Maggioranza per le ultime limature al Decreto Covid che conterrà delle norme sull’uso esteso del Green Pass per accedere ai luoghi pubblici, per la modifica dei parametri per l’assegnazione alle Regioni delle zone colorate di rischio e per la proroga dello stato di emergenza. A seguire, Consiglio dei Ministri per l’approvazione del provvedimento e conferenza stampa del Premier Draghi con il ministro della Salute Speranza e la ministra della Giustizia Cartabia. Intanto, la Maggioranza discute sull’obbligatorietà delle vaccinazioni per insegnanti, personale scolastico e minori dai 12 anni in su, per assicurare il ritorno in aula, a settembre, in sicurezza. Sul fronte dei lavori parlamentari, slittato al 30 luglio, l’esame in Aula alla Camera della riforma della Giustizia, per via della spaccatura sul testo dei partiti di Governo, con il M5S che chiede modifiche sulla prescrizione, presentando circa 960 emendamenti. Sì alla questione di fiducia e via libera definitivo, invece, del Senato al Decreto Sostegni bis. Fiducia chiesta dall’Esecutivo anche alla Camera sul Dl Semplifcazioni e sul Dl Recovery, suscitando le critiche dell’Opposizione di Fratelli d’Italia. Infine, primo giorno a Napoli , del G20 su Ambiente, Clima ed Energia. Il ministro Cingolani (Transizione ecologica): “Ambiente prioritario nella società post pandemia,ma transizione sia graduale per non lasciare nessuno indietro”. Organizzate manifestazioni di protesta da parte di attivisti.
-Eurostat, debito pubblico dell’area euro al 100,5% del Pil. Italia, tra i Paesi con debito più alto al 160% dietro la Grecia (209,3%). BCE, lascia i tassi di interesse invariati e proroga il programma di acquisto dei titoli pandemici fino al 2022. Sul fronte vertenze industriali: sciopero di otto ore e manifestazione Roma, con presidio al Ministero dello Sviluppo Economico, dei lavoratori della Whirlpool di Napoli, per i quali la multinazionale americana di elettrodomestici ha avviato la procedura di licenziamento senza prorogare neppure la Cig a 13 settimane come previsto dal Decreto Sostegni bis.
di Federica Marengo giovedì 22 luglio 2021
Dopo le riunioni degli scorsi giorni tra i Presidenti delle Regioni per elaborare le proposte da sottoporre al Governo, il Premier Draghi, questo pomeriggio, ha presieduto la cabina di regia con i capidelegazione di Maggioranza per fare il punto sul Decreto Covid con le norme per regolare l’uso del Green Pass, il Certificato Verde Digitale, che attesti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dalla malattia da non meno di sei mesi e la negatività al tampone effettuato 48 ore prima, da utilizzare, oltre che per partecipare a cerimonie e banchetti e ad accedere alle RSA, anche per accedere a luoghi pubblici al chiuso, al fine di incentivare le vaccinazioni ed evitare nuove serrate .
Al vertice, è seguito poi il Consiglio dei Ministri e la conferenza stampa del Presidente del Consiglio, cui hanno preso parte il ministro della Salute Speranza e la ministra della Giustizia, Cartabia, la quale ha annunciato la richiesta di autorizzazione alla fiducia sulla riforma della Giustizia penale (garantendo però ai partiti e agli organismi giudiziari la disponibilità a modifiche) e la costituzione della Commissione per far luce sulle violenze avvenute nelle carceri durante la fase acuta della pandemia e il lockdown della primavera 2020.
L’utilizzo del Certificato sarà graduale: dal 6 agosto, infatti, servirà a chi abbia effettuato almeno la prima dose di vaccino, risulti negativo al tampone o sia guarito dalla malattia negli ultimi 6 mesi, per accedere ai luoghi al chiuso, compreso ristoranti e bar ,ma non in caso di consumazioni al bancone o all’aperto, e per accedere a grandi eventi, fiere, convegni, concorsi, sagre, parchi tematici, congressi, teatri, cinema, musei , stadi, circoli culturali, ricreativi, sociali, sale bingo e scommesse, e palestre (strutture presso le quali verrà aumentata la capienza) .
Ancora chiuse, invece, le discoteche, cui però saranno destinati ulteriori risarcimenti. Stabilito anche un prezzo calmierato per i tamponi.
Inoltre, modificati, su richiesta delle Regioni, i parametri per l’assegnazione alle Regioni delle zone di rischio: per passare dalla zona bianca a quella gialla, non si guarderà più all’incidenza dei casi per ogni 100 mila abitanti,ma al numero di ospedalizzazioni e ricoveri con la soglia del 10% per le terapie intensive e il 15% per le aree mediche, mentre per la zona arancione si dovranno raggiungere le soglie del 20% in terapia intensiva e del 30% in area medica e in zona rossa, la soglia del 30% in terapia intensiva e del 40% in area medica. Prorogato, lo stato di emergenza, in scadenza il 31 luglio, al 31 dicembre.
Rinviata dunque a settembre, l’estensione del Green Pass per accedere (con vaccinazione completata) ai mezzi pubblici di trasporto , così come la decisione sull’obbligatorietà della vaccinazione per recarsi a lavoro e per i docenti, il personale scolastico e gli studenti al di sopra dei 12 anni, la quale, insieme con l’uso obbligatorio del Green Pass, ha diviso e divide la Maggioranza.
Pd, LeU, Italia Viva e Forza Italia, infatti, si sono espressi in favore del provvedimento e dell’obbligatorietà dei vaccini per gli insegnati, il personale scolastico e gli studenti, mentre la Lega,con la sponda dell’Opposizione dell’alleato di coalizione, Fratelli d’Italia, si è detta contraria.
Proprio a proposito della scuola e del rientro in aula a settembre, in sicurezza, il Commissario Straordinario all’Emergenza, Generale Figliuolo, ha inviato una lettera alle Regioni e alle Province per chiedere sia recapitata entro il 20 agosto la lista dei docenti e del personale scolastico non ancora vaccinati, ricordando loro, in riferimento al verbale del Comitato Tecnico Scientifico del 12 luglio scorso, di dare priorità alle somministrazioni nei confronti degli studenti di età uguale o superiore ai 12 anni , senza però trascurare over 60 e soggetti fragili, cui è riservata la massima priorità. Una data , quella del 20 agosto, dopo la quale , secondo quanto dichiarato dal Sottosegretario alla Salute Costa, se non saranno stati immunizzati in larga parte, si procederà con l’obbligatorietà. Obiettivo, inoltre: vaccinare entro settembre il 60% degli studenti.
Intanto, pubblicato dalla Fondazione Gimbe il bollettino settimanale (14-20 luglio) sull’andamento della pandemia che vede un netto aumento dei casi (+115,7% per un totale di 49.310 rispetto ai 40.649 della scorsa settimana) , e un lieve incremento dei ricoveri con sintomi (1.194, rispetto ai 1.128 della scorsa settimana) e dei ricoveri in terapia intensiva (165 rispetto ai 157 ricoverati di una settimana fa). In ulteriore calo, invece, i decessi: 76 rispetto ai 104 della settimana scorsa.
Quindi, spiega il Presidente Cartabellotta: “Sul fronte dei nuovi casi , si registra un netto incremento settimanale, verosimilmente sottostimato da un’attività di testing insufficiente e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti, reso ora più difficile dall’aumento dei positivi. Nella settimana 14-20 luglio in tutte le Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla precedente, e sono ben 51 le Province in cui negli ultimi 14 giorni si rileva un incremento settimanale dei nuovi casi superiore al 20% e che negli ultimi 7 giorni registrano un valore assoluto di almeno 50 nuovi casi. Continuano a scendere i decessi, con una media di 11 al giorno rispetto ai 15 della settimana precedente”.
Poi, sottolineando come si sia registrato un ulteriore calo delle prime dosi di vaccino, rispetto ai richiami, Cartabellotta ha espresso il suo parere su Green Pass obbligatorio e sulla modifica dei parametri per l’attribuzione alle Regioni delle zone di rischio: “In questa fase della pandemia di Covid-19 il Green pass può giocare un ruolo cruciale: è efficace nel limitare la circolazione del virus e permette il rilancio in sicurezza di alcuni settori, prevenendo il rischio di un ritorno a eventuali restrizioni. Tuttavia, nel breve termine l’utilizzo del Green pass si scontra con alcuni ostacoli che devono essere rimossi. La Fondazione Gimbe ribadisce la propria posizione sul certificato, esortando le forze politiche a non polarizzare ulteriormente gli estremi sul suo impiego. L’attuale indisponibilità di vaccini discrimina chi è in attesa della vaccinazione, anche per la mancata gratuità dei tamponi in diverse regioni. Inoltre ,servono strumenti e risorse per verificare sistematicamente le certificazioni nei luoghi dove sono richieste e manca una legge sull’obbligo vaccinale per chi lavora in locali ed esercizi dove viene richiesto il Green Pass. Il certificato, dunque, può avere un’applicazione immediata per i grandi eventi (sportivi, musicali, fieristici, congressuali) e i mezzi di trasporto come aerei, navi e treni a lunga percorrenza, ed eventualmente anche per cinema e teatri. Ma a breve termine il suo utilizzo per ristoranti e soprattutto bar è più complesso. Risulta invece più ardua una sua implementazione per il trasporto locale e altri servizi essenziali (supermercati, farmacie, eccetera). Infine, la ventilata ipotesi di modulare il Green pass in relazione allo status vaccinale (prima dose o ciclo completo) e/o ai colori delle regioni introduce ulteriori elementi di complessità difficili da gestire nella pratica. Nell’infuocato dibattito sui possibili utilizzi del Green pass in Italia, annebbiato da posizioni politiche estreme si sono registrate inaccettabili e opportunistiche distorsioni di evidenze scientifiche e dati nazionali sull’efficacia dei vaccini pubblicati dell’Istituto superiore di sanità e di sicurezza pubblicati dell’Agenzia italiana del farmaco. Se da un lato è ragionevolmente certo che, rispetto alle ondate precedenti, l’aumentata circolazione del virus Sars-CoV-2 avrà un minore impatto sugli ospedali grazie alla copertura vaccinale di over 60 e fragili, dall’altro affidare un peso eccessivo, o addirittura esclusivo, agli indicatori ospedalieri per colorare le regioni concretizza un ‘rischio non calcolato, che mette in guardia su questo punto nel suo monitoraggio settimanale. Vi sono tre ragioni per cui fare attenzione al dato dei ricoveri come principale parametro guida del rischio: fa perdere di vista il monitoraggio della circolazione del virus, la cui entità ha comunque un impatto ospedaliero proporzionale alla sua diffusione; è un indicatore meno tempestivo, in quanto la curva delle ospedalizzazioni segue con un certo ritardo quella dei nuovi casi; l’introduzione di eventuali provvedimenti restrittivi sarebbe tardiva e produrrebbe un miglioramento solo dopo alcune settimane. Se Governo e Regioni intendono abbandonare il parametro dei contagi ,servono soglie molto basse per gli indicatori ospedalieri: non oltre il 5% di occupazione da parte di pazienti Covid-19 per le terapie intensive e il 10% per i ricoveri in area medica per rimanere in zona bianca. Se invece l’intenzione è quella di innalzare tali soglie, oltre ad accettare i rischi sopra descritti, bisogna mantenere tra i parametri di monitoraggio il numero dei casi per 100mila abitanti, aumentando l’incidenza settimanale sopra i 50 casi per conservare la zona bianca e definendo un numero standard di tamponi per 100mila abitanti per evitare comportamenti opportunistici”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, slittato al 30 luglio, l’esame della riforma della Giustizia penale, in seguito alla netta divergenza del M5S dalla norma sulla prescrizione ,che modifica la precedente a firma dell’ex Guardasigilli pentastellato Bonafede,( la quale sospendeva l’istituto giuridico dopo il primo grado di giudizio), confermando, sì, la prescrizione dopo la sentenza di primo grado,ma fissando tempi certi per il processo di Appello (2 anni) e di Cassazione (1 anno), prorogabili in caso di reati gravi (Mafia, Terrorismo, corruzione e concussione ai danni della Pubblica Amministrazione) dopo i quali scatta l’improcedibilità, ovvero lo stop al processo (ma non l’estinzione del reato, come accade con la prescrizione).
I pentastellati, infatti, guidati dal leader in pectore Conte, determinati nell’evitare vengano superate soglie di impunità , ma disponibili a collaborare per la ragionevole durata dei processi (obiettivo della riforma è ridurre i tempi del processo penale del 25% e la durata fra 1°grado e Appello) hanno presentato 960 subemendamenti al testo già emendato dalla ministra della Giustizia in Consiglio dei Ministri, con la mediazione del Premier Draghi.
Dal Pd, che ha espresso il suo sostegno alla riforma, la disponibilità a piccole modifiche (un ulteriore estensione dei tempi per l’Appello e la Cassazione), ma non allo stravolgimento dell’impianto, anche perché il Premier e la stessa Guardasigilli puntano ad accelerare per approvare il testo prima della pausa estiva, essendo legata la riforma al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e all’erogazione dei fondi UE del Recovery, chiedendo in Consiglio dei Ministri l’autorizzazione sul voto di fiducia sul testo.
A sostegno della riforma, anche Italia Viva, LeU, Forza Italia e Lega, che hanno già espresso la disponibilità a votare la fiducia , qualora non fosse trovata una quadra con i grillini.
Via libera del Senato, invece, alla fiducia, con 213 sì, 28 no e 1 astenuto, al Decreto Sostegni bis, con misure per 40 miliardi,comprendenti: gli indennizzi per le imprese più colpite dalla crisi, le proroghe fiscali per Autonomi e professionisti, lo sblocco dei licenziamenti, con la possibilità di usare per tutto il 2021 la cig gratuita in cambio dell’impegno delle imprese a non licenziare), il prestito da 100 milioni per Alitalia, che si sommano agli altri 100 previsti dal Dl lavoro-fisco (successivamente entrato nel ‘sostegni bis’) per fare fronte a richieste di rimborsi, e la sospensione del cashback.
Fiducia, che il Governo ha posto anche sul Decreto Semplificazioni, alla Camera, e sul Dl Recovery, anch’esso in esame a Montecitorio, iter, contestato dall’Opposizione di Fratelli d’Italia, con il capogruppo Lollobrigida che ha dichiarato: “Il Governo pone la fiducia contro la sua maggioranza. I partiti infatti sono talmente litigiosi che fanno compromessi così vergognosi da non poterli portare davanti agli occhi dell’opinione pubblica. Ma sarà Fratelli d’Italia a denunciarli”.
In mattinata, invece, inaugurata a Napoli, la prima giornata del G20,su Ambiente, Clima ed Energia, presieduto dal ministro della Transizione ecologica, Cingolani, che, dopo il bilaterale con l’inviato per il clima americano Kerry, ha sottolineato la necessità di ricostruire le economie UE non come prima della crisi pandemica, ma seguendo il criterio della sostenibilità e del rispetto dell’Ambiente e della biodiversità (cui è stata dedicata questa prima giornata,scandita anche dalle manifestazioni di protesta degli antagonisti), attuando il cambiamento in maniera graduale senza che nessuno venga lasciato indietro.
Domani, invece,si discuterà di finanza e riduzione delle emissioni con l’obiettivo di convincere ad adoperarsi per raggiungere questo scopo e la decarbonizzazione anche la Cina e l’India.
Restando a Napoli, appaiono già evidenti gli effetti della crisi innescata dalla pandemia sull’occupazione , viste le numerose procedure di licenziamento avviate in queste ultime settimane, una delle quali ha riguardato proprio lo stabilimento partenopeo della Whirlpool, il cui dossier, a dire il vero, è aperto però già dal 2019, anno precedente al Covid19.
La multinazionale americana di elettrodomestici ha infatti annunciato il licenziamento di 304 lavoratori, scegliendo di non usufruire delle ulteriori 13 settimane di Cassa integrazione gratuita messa a disposizione dal Governo con il Decreto Sostegni bis e che stamane hanno scioperato, insieme con i lavoratori degli altri stabilimenti d’Italia, e manifestato a Roma dalla stazione Termini alla sede del Ministero dello Sviluppo Economico, dove una delegazione è stata ricevuta dalla Sottosegretaria Todde, per chiedere l’intervento del Premier Draghi e il blocco della procedura di licenziamento. Previsti nuovi incontri, anche con il coinvolgimento del Governo, entro il 6 agosto,ultima data utile prima della pausa estiva.
Nel frattempo, l’Eurostat, l’Istituto di Statistica europeo, ha reso noti i dati sul debito pubblico e il deficit in area euro: alla fine del primo trimestre 2021, periodo segnato dalle misure di contenimento del Covid-19, il debito pubblico dell’area euro è salito al 100,5% del Pil, superando ufficialmente per la prima volta la soglia del 100%, rispetto al 97,8% della fine del IV° trimestre 2020. I Paesi con il debito pubblico più elevato sono : Grecia (209,3%), Italia (160%), Portogallo (137,2%), Cipro (125,7%), Spagna 125,2%), Belgio (118,6%) e Francia (118%); i meno indebitati Estonia (18,5%), Bulgaria (25,1%) e Lussemburgo (28,1%).
Il deficit pubblico medio dei Paesi dell’area euro nel I° trimestre 2021 è calato al 7,4%, del Pil rispetto all’8,1% del IV° trimestre 2020. Nell’UE si è attestato al 6,8%, dal 7,5%.
La ripresa però è in atto e con i fondi UE in arrivo e gli investimenti, la crescita dovrebbe compensare il dato sul maxi-debito, ma a preoccupare è l’incertezza determinata dalla variante Delta e le conseguenze di una quarta ondata di contagi, tanto che la Banca Centrale Europea, al termine della riunione sulla politica monetaria ,ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse ( il tasso principale rimane a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25) e di prorogare il programma di acquisto dei titoli pandemici fino a marzo 2022, e di garantire una maggiore flessibilità sull’inflazione.
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