-Covid19, Governo: vertice con il Comitato Tecnico Scientifico e cabina di regia. Su indicazione degli esperti, in queste ore, potrebbe arrivare una modifica al Dpcm attualmente in vigore, con ulteriori misure restrittive, tra cui: l’automatismo della zona rossa dove l’incidenza superi o sia pari a 250 casi ogni 100 mila abitanti per una settimana e chiusure nel fine settimana come nel Natale scorso. Intanto, l’Esecutivo accelera sulla campagna vaccinale, incrementando il numero di vaccini a disposizione e rimodulando le categorie cui somministrare le dosi, così da realizzare l’immunità di massa entro la fine dell’estate. A tal riguardo, via libera alla produzione in Italia del vaccino russo Sputnik, grazie all’accordo siglato tra fondo governativo russo e la società Adienne Pharma & Biotech, mentre da Jhonson & Jhonson, che dovrebbe ottenere il via libera dall’Ema l’11 marzo, fanno sapere che potrebbero non essere distribuite le 55 milioni di dosi pattuite con la UE entro l’inizio dell’estate , causa problemi di approvvigionamento, anche se l’obiettivo non è impossibile da raggiungere. Avviate a Bruxelles le trattative. Vaccinatosi nella mattinata, anche il Presidente della Repubblica, Mattarella. Sul fronte partiti, continuano le tensioni nel Pd e nel M5S, mentre Maggioranza e Opposizione chiedono un’accelerazione su vaccini e ristori.
-Analisi Asvis sul Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano: gli interventi dei Ministri Cingolani (Transizione Ecologica), Colao (Transizione digitale) e Bonetti (Pari Opportunità e Famiglia), mentre i Ministri Cartabia (Giustizia) e Brunetta(Pubblica Amministrazione) hanno illustrato le linee programmatiche alla luce delle raccomandazioni di Bruxelles che individuano tra le riforme necessarie all’Italia proprio quelle relative ai loro dicasteri.
-Istat, a gennaio produzione industriale in leggera crescita rispetto a dicembre (+1%) e in calo su base annua (-2,4%). OCSE, migliora la previsione sul Pil per il 2021 a +4%, con netta accelerazione nel 2022, ma non per l’Eurozona, indietro sulla campagna vaccinale.
di Federica Marengo martedì 9 marzo 2021
Dopo i vertici di ieri sull’accelerazione della campagna vaccinale, nella giornata di oggi si sono tenuti a Palazzo Chigi un vertice con i ministri competenti e il Comitato Tecnico Scientifico e nel pomeriggio una cabina di regia per discutere delle modifiche al Dpcm in vigore dal 6 marzo.
I dati del contagio e dei decessi e la pressione sulle terapie intensive sembrano peggiorare di giorno in giorno e così all’Esecutivo, su indicazione degli esperti, non resta che intervenire introducendo una ulteriore stretta per contrastare un nuovo picco della pandemia dovuto alla diffusione sul territorio nazionale delle varianti , come quella inglese, più contagiose. Tra le nuove misure figurerebbe infatti: l’automatismo della zona rossa dove si registri un’incidenza pari o superiore a 250 casi per ogni 100 mila abitanti in sette giorni e senza più che quest’ultima venga decisa dai Presidenti di Regione sulla base della discrezionalità, le chiusure nel fine settimana, come nel periodo delle festività natalizie, zone rosse più rigide sul modello di Codogno, e il rafforzamento delle misure per le zone gialle al fine di evitare contatti e assembramenti.
Inoltre, escluso un lockdown generale e confermato il sistema a fasce di gradualità, gli esperti hanno chiesto di ridurre l’incidenza per ristabilire il tracciamento, di estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibili e di potenziare il sequenziamento del virus per individuare celermente le varianti. Solo così, a detta del Direttore Generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, Rezza, vaccinando 240 mila persone al giorno, si potrà tornare alla normalità in 7-15 mesi.
Tuttavia, se da un lato l’Esecutivo lavora a un inasprimento delle misure in tutte le aree, dall’altro si adopera per un’accelerazione del piano vaccinale al fine di giungere entro la fine dell’estate all’immunità di massa, in linea con l’obiettivo UE di vaccinare entro lo stesso periodo il 70% della popolazione europea.
Quindi, per raggiungere tale scopo, due sono i fronti su cui il capo della Protezione Civile Curcio e il Commissario all’emergenza Figliuolo dovranno agire: da una parte, la logistica, ovvero l’organizzazione, con il reperimento di un numero maggiore di siti dove effettuare i vaccini, (non in ultimo siglata la collaborazione anche con Poste Italiane), dall’altra , la rimodulazione delle età (appena autorizzata la somministrazione del siero Astrazeneca anche agli over 65) e delle categorie da vaccinare, l’approvvigionamento, con l’acquisto di altri vaccini, muovendosi anche in maniera autonoma rispetto all’Unione Europea, e l’assunzione di più personale tra medici (reclutati anche da Paesi stranieri) e infermieri (previste 90 mila assunzioni, previa superamento della burocrazia che ha impedito l’adesione al bando dell’ex Commissario all’emergenza ,Arcuri) per effettuare le somministrazioni.
A tal proposito, secondo quando annunciato dalla Camera di Commercio italo-russa, sarebbe stato siglato un accordo tra un fondo governativo russo e la società Adienne Pharma & Biotech, con sede in Lombardia per la produzione del siero Sputnik, a partire da luglio, qualora fosse autorizzato dall’agenzia dei medicinali, mentre secondo indiscrezioni di stampa, l’azienda americana Jhonson & Jhonson, produttrice di un siero che consente l’impiego di un’unica dose senza richiamo, che dovrebbe ottenere il via libera dall’EMA, l’11 marzo, avrebbe avvertito Bruxelles che potrebbero non essere distribuite entro l’inizio dell’estate le 55 milioni di dosi come pattuito ,causa problemi di approvvigionamento, sebbene abbia precisato come l’obiettivo non sia del “tutto impossibile da centrare”. All’indiscrezione di stampa ha così replicato un portavoce della Commissione Europea: “La Commissione europea è in contatto con tutti gli sviluppatori di vaccini anti-Covid, inclusa Johnson & Johnson, per assicurarsi di avere puntuali consegne di sufficienti quantità di vaccini, in linea con gli impegni delle società”.
In mattinata, poi, anche il Presidente della Repubblica Mattarella, prossimo agli ottant’anni e, quindi nel rispetto dei protocolli stabiliti dalla Regione Lazio per le categorie cui somministrare la prima dose, ha effettuato la vaccinazione presso l’Istituto Spallanzani di Roma, ringraziato poi, via Twitter, per l’esempio dato di “responsabilità” e “normalità”, dal ministro della Salute, Speranza.
Non solo vaccini, però. Governo alle prese anche con il Dl Sostegno da 30-40 miliardi, in parte frutto dello scostamento di bilancio, chiesto dal precedente Governo e autorizzato dal Parlamento per finanziare ristori per le famiglie, i lavoratori e le imprese colpite dalla crisi scaturita dalla pandemia e saldo e stralcio e rottamazione ter e il rinvio del pagamento delle cartelle esattoriali , e per stanziare ulteriori risorse per la Sanità, che, alla luce dello slittamento, dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri nella prossima settimana.
Altro fronte poi, quello della riscrittura del Recovery Plan, il Piano nazionale di ripresa e resilienza da inviare a Bruxelles entro aprile, per accedere ai finanziamenti del Recovery Fund, pilastro del Next Generation EU. Proprio in merito al Piano di ripresa e resilienza italiano, l’Asvis, l’Associazione italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ha presentato stamane ,da remoto, un’analisi, cui ha affiancato un report sulla legge di Bilancio 2021, valutandone la coerenza rispetto ai 169 Target e ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030 e l’aggiornamento degli indicatori compositi europei che descrivono il percorso dei Paesi dell’UE rispetto al raggiungimento degli Obiettivi.
Presenti, in video collegamento, oltre il Presidente della Camera, Fico e la Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, Irene Tinagli, alcuni dei Ministri titolari dei dicasteri chiave per attuare il piano di ricostruzione dell’Unione Europea post pandemia, quali: la Transizione ecologica, la Transizione digitale e le Pari opportunità.
Quanto alla Transizione Ecologica, il Ministro Cingolani ha dichiarato: “Il Recovery Fund è un’occasione unica e va sfruttata al meglio con giusto equilibrio tra istanze diverse, un‘opportunità unica verso un punto di arrivo dal quale non possiamo esimerci. Le scelte di oggi devono permettere all’Italia di essere leader nel mondo tra 10 anni. Non basta la transizione ecologica, ma serve anche una transizione burocratica, perché, possiamo avere idee fantastiche ma dobbiamo avere regole che ci permettano di realizzarle”,mentre nell’ambito della Transizione Digitale, il Ministro Colao, ha affermato: “Il nostro è un Paese di grandi eccellenze di ricerca e sviluppo e innovazione e vedo grandi capacità di fare rete e collegarsi, dove non siamo forti è la capacità di mettere a frutto velocemente l’innovazione, abbiamo un insieme di norme, regole che non sono ostacolo alle idee, ma alla sperimentazione delle idee. Dobbiamo dare a innovatori e ricercatori la possibilità di sperimentare in modo sicuro ma potendo andare anche oltre le regole e le norme. Non ci manca la possibilità di fare rete ma terreni su cui sperimentare. La priorità è la digitalizzazione, perché non ci possiamo permettere di avere aree del Paese non collegate e penso agli studenti ma lo stesso vale per la sanità; stimo rivedendo i piani forse dovremo spendere di più ma soprattutto dobbiamo fare, non ci possiamo permettere di avere anni di ritardo di banda larga. Poi c’è la Pubblica amministrazione, che va resa un vero alleato per tutti i residenti del Paese, abbiamo buone basi, non partiamo da zero, ma Spid, Cie e PagoPa le abbiamo solo per un 20-30%. E poi bisogna accelerare sulla sanità e l’area dell’istruzione e ricerca: abbiamo punti di eccellenza ma il Paese deve investire di più in competenze tecnologiche. Non sarà una vera transizione digitale se non la leghiamo alla questione giovanile. Non avremo sviluppo se non investiamo per i giovani. Io ho avuto come riferimento i Cda, gli azionisti i mercati, ora il mio riferimento, al di là del Presidente Draghi sono i giovani, il mio datore di lavoro sono i giovani”.
Infine, per le Pari Opportunità, la Ministra Bonetti, ha sottolineato: “La proposta di ASviS della valutazione dell’impatto di genere è importante perché solo attraverso questa valutazione d’impatto noi potremo progettare uno sviluppo che sia realmente in grado di comprendere e includere le donne. Oggi la formazione e l’inclusione delle donne è uno strumento che va utilizzato per portare un nuovo sguardo di futuro. Non dobbiamo rischiare di costruire un mondo al maschile. Dopo la pandemia dobbiamo restituire al Paese una speranza concreta. La mancanza di speranza non ci permette di vivere nel domani, se noi abbiamo donne e uomini che non si proiettano in avanti il Paese farà scelte per il presente”.
Fondamentali, per accedere ai finanziamenti del Recovery Fund, non solo gli investimenti in tali settori, ma anche le riforme, specie della Giustizia e della Pubblica Amministrazione.
In tale direzione va la “road map”, un calendario e un metodo di lavoro basato sul “dialogo” e la “centralità del Parlamento”, presentata in un vertice al Ministero di via Arenula dalla ministra della Giustizia Cartabia alla Maggioranza e ai capigruppo delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato, per discutere di temi, quali: la prescrizione, la questione dei tempi dei processi , le urgenze legate alla pandemia (ovvero: la questione dei concorsi, l’esame per la professione forense fissato per aprile,i bandi per il personale dell’Amministrazione penitenziaria, la digitalizzazione l’ufficio del processo).
La Guardasigilli, inoltre avrebbe avanzato la proposta di costituire Gruppi di studio dedicati alle riforme del processo civile, penale, e sull’ordinamento giudiziario, cui aggiungere, un tavolo assieme al Mef che affronti il tema dell’arretrato nella giustizia tributaria.
Nell’ambito della Pubblica Amministrazione, invece, il ministro Brunetta, che domani alle 11:30, insieme con il Premier Draghi parteciperà a Palazzo Chigi alla firma nella Sala Verde del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale con i segretari generali di Cigl, Cisl e Uil, ha tenuto nel pomeriggio un’Audizione presso le Commissioni congiunte Lavoro e Affari Costituzionali di Camera e Senato, nella quale, ha esposto le linee programmatiche del suo Ministero, spiegando: “Il lavoro agile è stato forse il più grande esperimento sociale di questa pandemia del nostro Paese, quindi non posso che pensare bene rispetto a questa rivoluzione culturale, personale, legata al lavoro e alle famiglie, che coinvolge l’intera società, le imprese e gli uffici. Credo non vada buttata via questa esperienza, ma non va bene neanche iscritta in un meccanismo rigido normativo. Io sono da sempre un amante della contrattazione e dell’innovazione legata alla contrattazione, attraverso cui valorizzare le migliore esperienze e le migliori pratiche. Dello smart working dico tutto il bene possibile ma non pensiamo sia un toccasana per l’organizzazione del lavoro. L’emergenza finisce il 30 settembre, abbiamo tutto il tempo per riflettere con indagini, c’è una commissione tecnica che sta avendo le risposte con un po’ di ritardi (dove e come ha funzionato) e poi con discussione aperta valorizzare attraverso la contrattazione le migliori esperienze. Non pensiamo che sia il toccasana delle garanzie del lavoro, ma è una forma ulteriore su cui abbiamo fatto un apprendimento obbligatorio di massa ma deve essere valorizzato. Lo smart working deve essere serio, contrattato, libero, premiato, controllato. Pronto a discutere degli hub sul co-working. Ma non vorrei che dietro quelle buone intenzioni si nascondesse una gigantesca speculazione edilizia o immobiliare. Pronto a discuterne nell’ambito del nuovo quadro del lavoro agile, ma non sono convinto che la creazione di hub specifici meriti priorità progettuale. Se si vuole lavorare da casa si lavora da casa, altrimenti si va nel posto di lavoro. Capisco l’importanza della ‘contaminazione’, ma conosco il mio Paese e non vorrei che dietro si nascondesse una speculazione immobiliare. Inoltre, stiamo lavorando ad un decreto di accompagnamento al Pnrr, che attua le diverse indicazioni, dai concorsi nella Pa alla digitalizzazione. Oltre alla Pa, la giustizia, le infrastrutture, la scuola…faranno i loro e ci sarà un decretone per il futuro del Paese. Le linee programmatiche sono solo una premessa di una strategia più ampia. Abbiamo scritto il Pnrr partendo da quello del governo precedente, abbiamo lavorato su quello. E’ l’inizio di un nuovo alfabeto per la Pubblica amministrazione: Accesso, Buona amministrazione, Capitale umano, Digitalizzazione. Cambiare subito il sistema di accesso e di reclutamento è una delle priorità dell’azione del suo ministero , nei prossimi due-tre mesi. Deve cambiare rapidamente altrimenti il sistema non solo è bloccato, è morto. Abbiamo tutte le occasioni per cambiare. Tutto questo non si fa, non si realizza se non c’è coesione sociale, responsabilità. Questa è l’unica strada. E’ il momento di cambiare il nostro Paese. Domani, il Presidente del Consiglio Draghi firmerà un accordo di coesione sociale a Palazzo Chigi. Un Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, una sorta di quadro di riferimento nell’ambito di una scelta condivisa. A breve saranno convocati i sindacati per avviare la tornata dei rinnovi contrattuali. Voglio ripristinare il turn over e non solo: voglio invertire la tendenza. Se non facciamo questo, i posti di lavoro vacanti aumenteranno sempre più. Dobbiamo far entrare tanti giovani bravi e di qualità. Deve essere un cambio di fase, cambio di paradigma, cambio delle regole. Però sarebbero un errore delle “infornate” per far entrare tutti. Le nuove assunzioni per quantità e per qualità devono essere sufficienti a cambiare il trend”.
Nel frattempo, mentre i partiti di Maggioranza e di Opposizione sollecitano un’accelerazione sulle vaccinazioni e sui ristori per settori in difficoltà come quello sportivo , e proseguono le fibrillazioni nel Pd, che attende l’Assemblea di domenica per eleggere un nuovo segretario (insistenti sarebbero le pressioni su Enrico Letta) o un reggente che traghetti il partito fino al Congresso del 2023, e nel M5S, si dibatte sul progetto rifondativo affidato all’ex Premier Conte e sul rapporto con Davide Casaleggio, l’Associazione e la Piattaforma Rousseau, che ha chiesto di istituire la Giornata per la partecipazione digitale in memoria del fondatore dei pentastellati Gianroberto, l’OCSE, nel suo Economic Outlook a medio termine, ha rivisto al ribasso le stime sul Pil del 2021, prevedendo una crescita del 4,1% ,dal 4,3% della stima di dicembre , e del 4% nel 2022 , a fronte del 3,2% stimato sempre a dicembre. Quindi, nel IV° trimestre del 2021, il Pil italiano, visto il tonfo all’8,9% nel 2020, sarà sotto di 4 punti percentuali circa rispetto alle proiezioni pre-Covid.
Poi, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, con sede a Parigi, ha riservato un plauso al Governo Draghi , in quanto le priorità sostenute dal suo Esecutivo: “vaccinazioni, Recovery plan, digitalizzazione e transizione verde, sono esattamente ciò che è stato raccomandato all’Italia per anni”, mentre il Segretario Gurrìa ha lanciato un monito in tal senso all’Europa ad accelerare sulle vaccinazioni e a migliorare la cooperazione e il coordinamento internazionali, alla luce delle previsioni poco lusinghiere sulla crescita dell’Eurozona.
Dati positivi per l’Italia sono poi stati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica, riguardo alla produzione industriale ,che a gennaio ha registrato una lieve crescita dell’1% su dicembre, mentre quella complessiva su base annua è stata del 2,4%. Nella media del trimestre novembre-gennaio, invece, il livello della produzione è diminuita dell’1,7% rispetto ai tre mesi precedenti.
L’indice mensile mostra aumenti sostenuti per i beni strumentali (+1,4%) e per quelli di consumo (+1,2%), più contenuto per i beni intermedi (+0,4%); viceversa, si osserva una diminuzione nel comparto dell’energia (-0,8%).
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